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02-06-2013, 22:19
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 598
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Navigando in internet mi sono imbattutto in questa riflessione sul suicidio..
Il suicida come un vampiro condannato a vivere una maledetta vita eterna. Vivere una non-morte, il senso della esistenza, della non-vita.
Nessuno può dare una spiegazione o mostrare una via. Nessuno!
Il suicidio è una disgrazia o una fortuna e la distinzione è data solo da un senso morale che ognuno deve trovare da sé, dal percorso che decide di seguire.
Il più delle volte il suicidio è la conclusione di un vissuto interiore personale, doloroso e dilaniante, in cui frequenti sono i dubbi sul porre in essere o meno il suicidio.
In realtà l’occasione è solo un pretesto per trovare delle motivazioni etiche al proprio agire disperato.
La morte intesa positivamente. Il suicida è un non-morto.
Suggerire delle ragioni impalpabili per vivere in contrapposizione a molte altre reali e concrete per morire, serve solo a provare che il suicida ha ottime ragioni per morire!
Il suicida non è che non conosce le cose belle della vita: le conosce eccome, e le sa apprezzare! Ma non può o non riesce mai a raggiungerle.
Quindi semplicemente riproporre l’esistenza di “motivi validi” per vivere, tutti noti al suicida non fa altro che riprospettare l’esasperazione di un non-vita condannati a non godere di felicità esistenti, ma da sempre irraggiungibili.
Neppure spronare il suicida a lottare per ottenere la felicità serve più di tanto: il suicida ha già dato tutto in questo intento ed è quello che è perché ormai è stanco. Un ulteriore sforzo improduttivo, porterebbe comunque a ritornare nei medesimi passi con maggiore decisione.
Una non-vita non può diventare vita solo perché ci si convince che è tale. Come il Male non può essere capovolto in Bene solo preché si è speranzosi che è così.
Una strana e serena gioia, quella del vampiro (suicida) che finalmente si libera di una vita maledetta.
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02-06-2013, 22:56
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#2
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Circolo dei matti
Messaggi: 1,734
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Si, condivido. Più o meno.
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02-06-2013, 23:12
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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Capisco che il suicidio sia una cosa molto molto complessa, ma non arriverei a definirla FORTUNA [addirittura con giustificazioni], ma solo a rispettarla come decisione di chi non ce l'ha fatta.
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03-06-2013, 00:01
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#4
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Intermedio
Qui dal: Mar 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 204
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Capisco che il suicidio sia una cosa molto molto complessa, ma non arriverei a definirla FORTUNA [addirittura con giustificazioni], ma solo a rispettarla come decisione di chi non ce l'ha fatta.
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Esatto. Di certo fortuna non è. E' una scelta basata su un passato doloroso.
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03-06-2013, 08:04
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da alone85
Una strana e serena gioia, quella del vampiro (suicida) che finalmente si libera di una vita maledetta.
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Molto toccante, molto vero
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03-06-2013, 09:54
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#6
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Principiante
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 67
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Quote:
Originariamente inviata da zucchina
mi ci ero imbattuta anche io mesi fa facendo ricerche!
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Capisco che il suicidio sia una cosa molto molto complessa, ma non arriverei a definirla FORTUNA [addirittura con giustificazioni], ma solo a rispettarla come decisione di chi non ce l'ha fatta.
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condivido
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03-06-2013, 11:15
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#7
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,902
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Volevo scrivere qualche bel ragionamento che invita alla vita ma adesso ci rinuncio perche ciascuno ci deve arrivare da se con il suo cervello. Puo essere utile spiegare con parole facili alcuni termini che sembrano scontati ma che possono avere un grande impatto sul cervello. Cosa vuol dire vita? e morte ? desiderio ? e vivere nel presente? essere coraggioso ? e speranza ? amore per se stessi? come si possono spiegare questi con esempii concreti?
p.s. oggi sono un po ottimista scusatemi
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