Curioso... giusto ieri una simpatica signorina mi accennava all'inutilità ormai conclamata del "come va?".
Ecco alcune risposte (altrettanto inutili) che ricordo di aver sentito:
"Bene!"
"Ti dirò, non male!"
"Si tira avanti"
"Si tiene botta!" (penso sia una forma dialettale della mia zona. Forse. Ha lo stesso significato del precedente, magari accompagnata da una strizzatina d'occhio)
"Non mi lamento"
"Potrebbe andare peggio"
...
e via discorrendo.
Da anni, vista l'assurdità della domanda posta nei miei riguardi e la scarsità di persone che me la pongono (veramente, forse una decina l'anno), sono solito rispondere. con calore: "Ottimamente!".
Mi diverte sempre... è qualcosa che la gente non si aspetta. Una forma sorpassata di dialettica. Al ché mi fissano, annuiscono, e dicono generalmente " Ah, e allora... bene" quasi stupiti.
Personalmente piuttosto del "come va?" tanto varrebbe, nella stragrande maggioranza dei casi, limitarsi a un asettico "Salve, che tempo, piove, c'è il sole, che stagioni", o, ancora meglio, portarsi dietro un libro e far finta si discorrere le pagine.
Se si ha interesse verso qualcuno, non aspetti di trovartelo per strada dopo mesi per chiedergli come sta.
Se so che qualcuno soffre, o ipotizzo vada male, do un colpo di telefono o chiedo a qualcuno che magari può avere informazioni attendibili, fermo restando il sapere che al soggetto in questione vada che gli si interessi a lui da
quel punto di vista.
Un modo istintivo e completamente inutile, questo "come va?", di dimostrare interesse e apertura verso l'altro, quando la cosa è circoscritta a quell'attimo, e magari a stento ti ricordi come diavolo si chiama la persona, giusto per dimostrarsi "aperti", quando dell'arrosto non c'è nemmeno il profumo.