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Vecchio 01-02-2015, 01:17   #1
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L'avatar di Miquel
 

Leggete questa frase e rifletteteci per un minuto:

''Maggiore è la nostra ostinazione nel cercare l'approvazione degli altri, maggiore è il nostro imbarazzo, maggiore è la nostra insicurezza.''

Cosa ne pensate? Cosa vi viene in mente?

Ultima modifica di Genesis_R; 24-03-2015 a 20:24.
Vecchio 01-02-2015, 01:20   #2
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Che si tratta di un'affermazione abbastanza banale.
Vecchio 01-02-2015, 01:21   #3
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Che si tratta di un'affermazione abbastanza banale.
Motiva
Vecchio 01-02-2015, 01:26   #4
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Ricerca di approvazione --> aspettativa enorme --> delusione dell'aspettativa sovradimensionata --> insicurezza

Banale e scontato. E soprattutto semplicistico e riduttivo, le ragioni dell'insicurezza e dell'imbarazzo non sono solo dovute al bisogno di approvazione. Non si spiegherebbe altrimenti perché a volte si prova imbarazzo a relazionarsi con persone che si conoscono magari da tempo e verso cui non si ha un bisogno di approvazione forte.
Ringraziamenti da
Weltschmerz (01-02-2015)
Vecchio 01-02-2015, 01:59   #5
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Ricerca di approvazione --> aspettativa enorme --> delusione dell'aspettativa sovradimensionata --> insicurezza

Banale e scontato. E soprattutto semplicistico e riduttivo, le ragioni dell'insicurezza e dell'imbarazzo non sono solo dovute al bisogno di approvazione. Non si spiegherebbe altrimenti perché a volte si prova imbarazzo a relazionarsi con persone che si conoscono magari da tempo e verso cui non si ha un bisogno di approvazione forte.
Io invece mi ritrovo abbastanza in quella frase. I rapporti nei quali so di godere di un'approvazione certa e incondizionata (saranno 2-3 persone tra mamma e amici) sono rapporti nei quali non provo imbarazzo e sono naturale.
I rapporti in cui provo imbarazzo, pensandoci bene, sono rapporti in cui dubito dell'approvazione dell'altro. Con mio padre ad esempio, temo molto il suo giudizio.
Insomma nella mia vita c'è una certa correlazione tra disagio e timore del giudizio negativo. Penso che la paura del giudizio degli altri sia forse la componente più rilevante dei miei problemi.
Può darsi che sia solo il mio caso ovviamente.
Vecchio 01-02-2015, 03:25   #6
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L'avatar di Kody
 

E' vera. E' una profezia autoavverante. Tu cerchi l'approvazione, metti in atto comportamenti da ricerca di approvazione, non ottieni l'effetto voluto e questo aumenta l'insicurezza e la voglia di avere approvazione, metterai in campo comportamenti ancora più da ricerca di approvazione, ecc, ecc.

Purtroppo è un classico del fobico medio dire che certe frasi sono banali e scontate. Purtroppo ciò non toglie che sia la verità. Dovrebbe forse essere sempre complicata e profonda? Che poi quello è solo un modo semplice per dire una verità. Potremmo poi trovarne altri di modi per dire la stessa cosa in modo complicatissimo.
Vecchio 01-02-2015, 03:26   #7
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Non si spiegherebbe altrimenti perché a volte si prova imbarazzo a relazionarsi con persone che si conoscono magari da tempo e verso cui non si ha un bisogno di approvazione forte.
Questa è timidezza, è un'altra cosa
Vecchio 01-02-2015, 03:33   #8
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@Kody

Comprendo il ragionamento che fai e sono d'accordo, ma a me continua a sembrare una cosa scontata. Inoltre non inquadra al completo il problema. Per me è il solito voler semplificare all'osso per individuare cause standardizzate e arrivare a soluzioni "one fit for all".
Vecchio 01-02-2015, 04:06   #9
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@Kody

Comprendo il ragionamento che fai e sono d'accordo, ma a me continua a sembrare una cosa scontata. Inoltre non inquadra al completo il problema. Per me è il solito voler semplificare all'osso per individuare cause standardizzate e arrivare a soluzioni "one fit for all".
E ti potrei dar ragione. Come l'hai detta tu non è che sia incondivisibile. Eppure, per esperienza mia e perchè su questo forum soprautto ho visto accadere la stessa cosa, la mia opinione è la seguente:
-Il fobico medio tende all'evitare, cioè la sua parte fobica è più forte del suo volerne uscire e questo porta solo a vedere nelle frasi, nei consigli cose da non applicare. Che siano banali, che sia la classica frase "ciò che vale per te non vale per me", che sia "Bisogna indagare sulle cause prima" o altre risposte che da a se stesso. Me le davo anche io e non mi hanno fatto uscire dalla fobia, mai.

Io ho poi iniziato a provare a risolvere i miei problemi, partendo dal più semplice, usando metodi già applicati da altri e dati per buoni nel risolvere quella particolare cosa. Ciò non vuol dire [e qui mi cadrà sempre il mito del fobico medio superiore di intelligenza] che se, parlando magari di timidezza, "Tizio è andato in giro a fermare persone sconosciute e chiedere info" lo abbia fatto anche io. Io ho semplicemente detto "Va bene, a me questa cosa ancora non mi riesce, ma quello che ha fatto è stato, a livello più astratto e generico, esporsi a sconosciuti. Bene allora io posso fare la stessa cosa se parlo ad amici di amici che inizialmente sono per me sconosciuti. Questo mi genera meno ansia". E così è stato. Espormi con amici di amici inizialmente sconosciuti ed esprimere idee, per quanto inizialmente difficile, mi ha poi fatto passare gran parte della timidezza e della paura del giudizio altrui. Mi sono snaturalizzato? No.

Quando spesso ho consigliato di andare a ballare, molti qui mi hanno dato contro. Nessuno ha colto il significato più generale di quella azione: cioè uscire dalla zona comfort. C'è poco da fare, coloro che anche qui dicono di essere usciti dalla fobia sociale hanno TUTTI seguito un percorso generale: cambiare modo di vedere il mondo e uscire dalla zona comfort [esporsi]. Che poi lo abbiano fatto andando a un corso caraibico, che lo abbiano fatto essendosi esposti all'ansia sul luogo di lavoro, andando in chiesa e abbracciando l'ideali di Dio, o in altri campi, tutti hanno seguito il medesimo percorso generico.

Vuoi imparare ad essere più sicuro di te stesso? Osserva chiunque sia diventato più sicuro in se stesso, osserva i passi generali che ha fatto e crea un percorso adatto a te con il medesimo risultato.

Ma bisogna avere un modo di vedere il mondo non alienato dalla fobia sociale altrimenti si rischia che i pensieri che ci rispondiamo siano del tipo "Devo diventare stronzo, cafone, superficiale. ecc". Una volta naturalizzata la fobia sociale, non so quanto sia possibile eliminarla.

Per tornare a quella specifica frase: per me è vera e la soluzione alla ricerca di approvazione è una sola: farla arrivare dall'interno, essere sicuri in se stessi da dentro. Come si fa è un altro paio di maniche ed esula da questo thread, ma ognuno deve trovare il suo percorso che sarà sempre un percorso "particolare" di un percorso "generale".
Ringraziamenti da
Ste Fano (02-02-2015)
Vecchio 01-02-2015, 08:29   #10
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L'avatar di Noriko
 

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''Maggiore è la nostra ostinazione nel cercare l'approvazione degli altri, maggiore è il nostro imbarazzo, maggiore è la nostra insicurezza.''

Penso sia normale cercare l'approvazione delle persone che stimiamo e che diamo valore, in fondo noi siamo in relazione con gli altri.

Il conflitto e il disagio nascono quando non abbiamo con nessuno questa approvazione o meglio... affermazione di noi stessi, con la conseguenza di sentirci soli.

Ultima modifica di Genesis_R; 01-02-2015 a 13:28.
Vecchio 01-02-2015, 10:23   #11
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La storia del fobico medio con medesima soluzione generica non mi torna tanto. E' come dire a chiunque abbia un tumore, che sia al cervello, al seno o al fegato, che sia in stadio iniziale o avanzato, qualunque sia l'età del paziente, di seguire la stessa cura, che tanto ci saranno gli stessi risultati... non credo funzioni proprio così...
Ringraziamenti da
Tararabbumbieee (01-02-2015)
Vecchio 01-02-2015, 10:46   #12
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Leggete questa frase e rifletteteci per un minuto:

''Maggiore è la nostra ostinazione nel cercare l'approvazione degli altri, maggiore è il nostro imbarazzo, maggiore è la nostra insicurezza.''

Cosa ne pensate? Cosa vi viene in mente?
Secondo me non è una frase banale invece, ovvero il primo passo per non cercare sempre l'approvazione altrui è quello di saper approvare se stessi per la persona che siamo e sapere quelli che sono i nostri punti di forza per poterli migliorare ulteriormente e lavorare anche laddove siamo carenti...Compiacere sempre gli altri è sinonimo di insicurezza ma volere sempre invece prevaricare oppure sentirsi superiori significa essere arroganti e maeducati. Ci vuole una certa dose di equilibrio.....che però va conquistato con fatica e impegno.

Ultima modifica di Genesis_R; 01-02-2015 a 13:28.
Vecchio 01-02-2015, 11:45   #13
Banned
 

penso che sia decisamente veritiera, cercare l'approvazione degli altri è una cosa normalissima anche per gli estroversi... la differenza è che loro ci riescono e io no
no dai scherzo... comunque dipende se si è sicuri di sè il fatto di non averla ricevuta non scalfisce più di tanto, se invece abbiamo un'autostima pari a zero non fa altro che diminuirla e creare (appunto) imbarazzo.
Vecchio 01-02-2015, 12:15   #14
Esperto
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E' vera. E' una profezia autoavverante. Tu cerchi l'approvazione, metti in atto comportamenti da ricerca di approvazione, non ottieni l'effetto voluto e questo aumenta l'insicurezza e la voglia di avere approvazione, metterai in campo comportamenti ancora più da ricerca di approvazione, ecc, ecc.

Purtroppo è un classico del fobico medio dire che certe frasi sono banali e scontate. Purtroppo ciò non toglie che sia la verità. Dovrebbe forse essere sempre complicata e profonda? Che poi quello è solo un modo semplice per dire una verità. Potremmo poi trovarne altri di modi per dire la stessa cosa in modo complicatissimo.
Allora noi timidi o fobici (quel che sia) sbagliamo tutto? Lavoriamo per essere simpatici agli altri quanto dovremmo piuttosto lavorare su noi stessi? E' difficile solo pensarci, quando il mio obiettivo è essere simpatico agli altri (dipendo dal giudizio altrui, lo so che sbaglio)...ma io dico: se l'obiettivo è cambiare, il risultato quale sarebbe? Più amici, no? Se è quello il risultato, l'obiettivo non sarebbe cercare l'approvazione altrui per poterla avere e finalmente cambiare? Sto divagando, non ci sto capendo più un cazzo :/
Lavorare su sé stessi? Ma come? Boh!!

Ultima modifica di Miquel; 01-02-2015 a 12:18.
Vecchio 01-02-2015, 12:48   #15
Principiante
 

Come per qualsiasi cosa, non si deve prendere come un dogma deterministico, le variabili possono essere infinite.
Però il nesso è indubbio,
e secondo me funziona benissimo anche al contrario,
e calza a pennello sulle persone estroverse:
Più sono insicure e imbarazzate, e più si ostinano a cercare l'approvazione degli altri.
Sembra come se noi andiamo in un senso, e loro nell'altro.


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soluzioni "one fit for all".
Io ci vedo una semplice relazione tra due soli termini.
insomma... non ci vedo tutti questi "all".
Vecchio 01-02-2015, 13:21   #16
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Quote:
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Allora noi timidi o fobici (quel che sia) sbagliamo tutto? Lavoriamo per essere simpatici agli altri quanto dovremmo piuttosto lavorare su noi stessi? E' difficile solo pensarci, quando il mio obiettivo è essere simpatico agli altri (dipendo dal giudizio altrui, lo so che sbaglio)...ma io dico: se l'obiettivo è cambiare, il risultato quale sarebbe? Più amici, no? Se è quello il risultato, l'obiettivo non sarebbe cercare l'approvazione altrui per poterla avere e finalmente cambiare? Sto divagando, non ci sto capendo più un cazzo :/
Lavorare su sé stessi? Ma come? Boh!!
No, timidi e fobici non è che sbagliano tutto. Il fobico medio tende ad evitare un po' tutto anche i consigli che includoni "azioni", ma purtroppo la fs funziona così.

I timidi vivono comunque la loro vita, sono a posto con se stessi perchè comunque non sono così fortemente limitati nella quotidianità.

Tu ancora ti stai perdendo in un bicchier d'acqua e mi sembra solo perchè pensi troppo. Mi pare già ne parlammo di questa cosa, con l'esempio dei politici.

Tu devi lavorare su te stesso e magari sviluppare la tua simpatia (più altre abilità). Se inizi con le seghe mentali: "Devo cambiare ma questo vuol dire avere più amici e questo voul dire che alla fine il mio obbiettivo si riduce alla ricerca di approvazione", ti avvolgi il cervello e non ci capisci una mazza.

Se metti in campo ricerca di approvazione, probabilmente sei insicuro e vuoi farti amici tutti indipendentemente dall'affinità. Ricerca di app è dare ragione sempre alle opinioni altrui, è assecondare tutte le richieste,nell'ottica che se ci facciamo vedere sempre daccordo cresca l'affinità e l'amicizia. Ricerca di app è uscire con una figa e pagare tutto, farle regali sperando di comprarla e che così lei, per ricambiare, ce la dia.

Non metti in campo ricerca di app quando incontri nuove persone e nella tua testa non scatta l'idea "Oddio devo farmeli assolutamente amici". Acctta il fatto che qualcuo non sarà tuo amico, vi starete sulle balle. Capita. Devi essere sicuro di te, non devi aver bisogno di nulla. Perchè ricerca di app vuol dire "sono bisognoso di". Essere "needy" (bisognosi) fa incosciamente mettere in campo comportamenti needy che sono anti social e anti figa.

Fai le cose per te stesso, corsi di qualche tipo, esci con i tuoi amici senza essere troppo needy sia verso di loro che verso possibili nuovi membri del gruppo. Impara ad essere felice di ciò che sei e ciò che hai. Anche se non hai nulla. investi nella tua persona, cresci e matura. Come fare non è detto sia semplice per te, ma non c'è certo da diventare Berlusconi per avere qualche amico, basta molto molto meno. A te forse basta smettere di essere needy, ad altri magari basta imparare ad essere un attimo più spigliati...
Vecchio 01-02-2015, 14:42   #17
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Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87 Visualizza il messaggio
Che si tratta di un'affermazione abbastanza banale.
Ma non per questo meno vera
Vecchio 01-02-2015, 14:59   #18
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Quote:
Originariamente inviata da Kody Visualizza il messaggio
E ti potrei dar ragione. Come l'hai detta tu non è che sia incondivisibile. Eppure, per esperienza mia e perchè su questo forum soprautto ho visto accadere la stessa cosa, la mia opinione è la seguente:
-Il fobico medio tende all'evitare, cioè la sua parte fobica è più forte del suo volerne uscire e questo porta solo a vedere nelle frasi, nei consigli cose da non applicare. Che siano banali, che sia la classica frase "ciò che vale per te non vale per me", che sia "Bisogna indagare sulle cause prima" o altre risposte che da a se stesso. Me le davo anche io e non mi hanno fatto uscire dalla fobia, mai.

Io ho poi iniziato a provare a risolvere i miei problemi, partendo dal più semplice, usando metodi già applicati da altri e dati per buoni nel risolvere quella particolare cosa. Ciò non vuol dire [e qui mi cadrà sempre il mito del fobico medio superiore di intelligenza] che se, parlando magari di timidezza, "Tizio è andato in giro a fermare persone sconosciute e chiedere info" lo abbia fatto anche io. Io ho semplicemente detto "Va bene, a me questa cosa ancora non mi riesce, ma quello che ha fatto è stato, a livello più astratto e generico, esporsi a sconosciuti. Bene allora io posso fare la stessa cosa se parlo ad amici di amici che inizialmente sono per me sconosciuti. Questo mi genera meno ansia". E così è stato. Espormi con amici di amici inizialmente sconosciuti ed esprimere idee, per quanto inizialmente difficile, mi ha poi fatto passare gran parte della timidezza e della paura del giudizio altrui. Mi sono snaturalizzato? No.

Quando spesso ho consigliato di andare a ballare, molti qui mi hanno dato contro. Nessuno ha colto il significato più generale di quella azione: cioè uscire dalla zona comfort. C'è poco da fare, coloro che anche qui dicono di essere usciti dalla fobia sociale hanno TUTTI seguito un percorso generale: cambiare modo di vedere il mondo e uscire dalla zona comfort [esporsi]. Che poi lo abbiano fatto andando a un corso caraibico, che lo abbiano fatto essendosi esposti all'ansia sul luogo di lavoro, andando in chiesa e abbracciando l'ideali di Dio, o in altri campi, tutti hanno seguito il medesimo percorso generico.

Vuoi imparare ad essere più sicuro di te stesso? Osserva chiunque sia diventato più sicuro in se stesso, osserva i passi generali che ha fatto e crea un percorso adatto a te con il medesimo risultato.

Ma bisogna avere un modo di vedere il mondo non alienato dalla fobia sociale altrimenti si rischia che i pensieri che ci rispondiamo siano del tipo "Devo diventare stronzo, cafone, superficiale. ecc". Una volta naturalizzata la fobia sociale, non so quanto sia possibile eliminarla.

Per tornare a quella specifica frase: per me è vera e la soluzione alla ricerca di approvazione è una sola: farla arrivare dall'interno, essere sicuri in se stessi da dentro. Come si fa è un altro paio di maniche ed esula da questo thread, ma ognuno deve trovare il suo percorso che sarà sempre un percorso "particolare" di un percorso "generale".
Per quanto mi riguarda, questo post è da incorniciare.
Vecchio 01-02-2015, 15:31   #19
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

La prima parte: vaga, insufficiente e a seconda del problema inesatta.
Siamo sicuri che sia ostinazione? E approvazione? Di che poi? Altri chi? Da cosa deriva "l'ostinazione nel cercare l'approvazione degli altri"? Messa così sembra una scelta consapevole, mentre in realtà è un meccanismo appreso da anni quasi automatico ed estremamente difficile da cambiare partendo proprio da esso (per questo insufficiente).

La seconda parte (maggiore è il nostro imbarazzo -> maggiore è la nostra insicurezza) è banale perché nella definizione di imbarazzo c'è proprio l'indecisione:

"Stato di perplessità in cui viene a trovarsi una persona che non sappia risolversi tra contrastanti soluzioni, o che non veda via d’uscita da una situazione difficile, o che non sappia come rispondere a quanto le è chiesto; anche, stato di disagio provocato da un sentimento di timore, di soggezione, di pudore, ecc."
Vecchio 01-02-2015, 15:35   #20
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Non mi interessa cercare l'approvazione degli altri. La mia insicurezza è sopra le parti
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