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Vecchio 02-05-2025, 20:34   #1
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

Sono ormai 6 mesi che, terminati gli studi e quant'altro, passo le mie giornate in casa. Esco solo con i miei genitori, per fare la spesa o per fare pratica nella guida (cosa che continua a risultare enormemente difficile per me).
Stasera al supermercato c'era una ragazza che ho conosciuto al tirocinio. Ero proprio in imbarazzo e ho quindi impedito in ogni modo di incrociarla, avevo un aspetto orribile (non è una novità) e non volevo farmi vedere nella mia deformità, non volevo che lei vedesse che sono un povero reietto fallito che a 25 anni mai esce di casa e al massimo va ogni tanto a fare la spesa con i genitori. Per questo mi sono tenuto nascosto, ho cercato di recarmi negli scaffali meno affollati, finchè i miei genitori non hanno terminato la spesa così sono potuto andare via. So che la ragazza è già fidanzata, non è nemmeno una questione di interesse (so che non le piacerei mai nè a lei nè a nessun altra), però, anche per una questione di dignità, non voglio farmi vedere, vorrei che nessuno vedesse mai la mia faccia, vorrei solo nascondermi e stare chiuso dove sono. Il mondo è troppo pericoloso, è un posto inadatto a me. Semplicemente faccio i conti con la realtà dei fatti. Mi rendo conto che ci sono cose che non potrò avere mai. Non solo non potrò avere mai una ragazza, ma non potrò mai camminare per il mondo senza quella consapevolezza di essere orribile e deforme. La mia non è una domanda, ma è già una realtà nota.
Come sto meglio, ora che sono di nuovo a casa. E' vero che stare a casa a volte diventa noioso, quasi fino a far impazzire. Ma stare fuori è peggio.
Ringraziamenti da
3stm (02-05-2025), euridice_ (02-05-2025), GioPonti02 (02-05-2025)
Vecchio 02-05-2025, 20:42   #2
Esperto
 

Secondo me e' anche una questione di autostima. Molta gente se ne frega altamente se e' fallita, brutta e sporca, e se deve incrociare una ragazza, anche solo per parlarle, lo fa e basta.

E te lo dico senza giudizio, stai tranquillo, perche' io sono esattamente come te, e capita anche a me.
Vecchio 02-05-2025, 20:44   #3
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Sei sicuro sia solo fobia sociale? Pongo la domanda avendo presente anche le altre cose che scrivi nel forum.
Vecchio 02-05-2025, 21:09   #4
Principiante
 

Conosco la sensazione alla perfezione, non migliora se non la affronti, io solo con psicofarmaci sono riuscito a uscire di casa spesso, ma ho vissuto piu di un anno con la derealizzazione, io ho avuto una morte dell'ego per migliorarmi, dissociandomi sono riuscito ad affrontare perdita di peso e affrontare il mondo, anche se in realtà solo per uscire di casa e avere un minimo di normalità, con la terza media senza patente ho trovato un lavoro a termine part time, e per me è stato un trauma con cui sto navigando tutt'ora, ora sono meno dissociato, ma la profonda insicurezza rimane, calcola che se non hai disturbi psichiatrici gravi come i miei potresti rifarti la vita, hai gli studi, punta al lavoro e studiati la comunicazione.
Ringraziamenti da
Sheev Palpatine (02-05-2025)
Vecchio 02-05-2025, 21:28   #5
Esperto
 

Sheev so che è una difficile da fare ma riesci a capire quanto l’opinione che hai sul tuo aspetto sia oggettiva, e quanto solo una tua percezione? Cioè hai già fatto questo ragionamento? Sei assolutamente certo che anche gli altri ti giudichino così male?
Vecchio 02-05-2025, 22:36   #6
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

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Originariamente inviata da Mollusco Visualizza il messaggio
Secondo me e' anche una questione di autostima. Molta gente se ne frega altamente se e' fallita, brutta e sporca, e se deve incrociare una ragazza, anche solo per parlarle, lo fa e basta.

E te lo dico senza giudizio, stai tranquillo, perche' io sono esattamente come te, e capita anche a me.
Si, concordo. Anche a me purtroppo questa cosa è sempre mancata. E' forse un meccanismo ossessivo. Ma per esempio l'idea che qualcuno possa anche solo vedere una mia foto e pensare cose negative su di me mi fa sentire male. Mi da proprio fastidio l'essere visto. Poi certo, la cosa arriva entro certi limiti. Se so che nessuno mi conosce nè si ricorderà di me, sono abbastanza tranquillo. Mi inizio a preoccupare quando qualcuno inizia invece a conoscermi. Avrei paura di venire scoperto, avrei paura di rivelare la mia condizione, di essere giudicato male, criticato ecc ecc.

Però, ecco se dovessimo far finta di essere come queste altre persone, immagino che il loro pensiero sia questo "Sì, io sono fallito, brutto e sporco, ma anche gli altri lo sono". Insomma, sarà anche vero, ma questo tipo di atteggiamento può facilmente farti finire in situazioni che non sai come gestire.

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Sei sicuro sia solo fobia sociale? Pongo la domanda avendo presente anche le altre cose che scrivi nel forum.
Ti riferisci alle mie idee politiche? Non vedo alcun nesso logico (perchè nella vita reale non mi esprimo mai su certe cose).

Quote:
Originariamente inviata da Unleash Visualizza il messaggio
Conosco la sensazione alla perfezione, non migliora se non la affronti, io solo con psicofarmaci sono riuscito a uscire di casa spesso, ma ho vissuto piu di un anno con la derealizzazione, io ho avuto una morte dell'ego per migliorarmi, dissociandomi sono riuscito ad affrontare perdita di peso e affrontare il mondo, anche se in realtà solo per uscire di casa e avere un minimo di normalità, con la terza media senza patente ho trovato un lavoro a termine part time, e per me è stato un trauma con cui sto navigando tutt'ora, ora sono meno dissociato, ma la profonda insicurezza rimane, calcola che se non hai disturbi psichiatrici gravi come i miei potresti rifarti la vita, hai gli studi, punta al lavoro e studiati la comunicazione.
Non sono arrivato al punto di aver bisogno di psicofarmaci, però credo di capire che intendi. In generale non è che io abbia problemi a uscire di casa. Il problema si pone quando qualcuno inizia a conoscermi, perchè ho molta paura di espormi, ho paura del giudizio. Se sono in mezzo agli sconosciuti, so che a nessuno importa di me, non attiro attenzioni e sto bene. Non vivo in posti affollati dove si rischiano aggressioni, quindi posso stare abbastanza tranquillo.
Diciamo anche che la mia situazione di blocco a livello lavorativo dipende da me fino a un certo punto, anzi io direi che non è colpa mia. Non ci sono opportunità, c'è da aspettare, nel luogo in cui vivo c'è poco e niente.
Poi la macchina beh, pian piano sto capendo parecchie cose ma il problema è che io percepisco una sorta di distacco, tra il mio corpo e la mia mente. Io mi perdo spesso nei miei pensieri, estraniandomi totalmente dalla realtà, quasi dimenticandomene. Mio padre si lamenta del fatto che non ricordo le strade della stessa città in cui vivo da 25 anni, ma io mica sto a guardare la strada mentre sono in macchina (da passeggero), penso a tante cose, a quello che mi viene (a quanto pare invece per la gente è normale fare caso alle strade e non riflettere e perdersi nei pensieri). Mi sento distaccato anche dal mio stesso corpo, dagli stimoli, che mi sembrano totalmente fasulli. Per questo quindi, dover muovere rapidamente le mani, guardare da una parte all'altra in tempi anche molto rapidi, rappresenta per me una cosa parecchio difficile.
Quello che descrivo somiglia alla derealizzazione di cui parli tu? Non ho esperienza in questo ambito quindi mi interesserebbe approfondire.

Quote:
Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Sheev so che è una difficile da fare ma riesci a capire quanto l’opinione che hai sul tuo aspetto sia oggettiva, e quanto solo una tua percezione? Cioè hai già fatto questo ragionamento? Sei assolutamente certo che anche gli altri ti giudichino così male?
Non è così difficile in verità. Non credo sia oggettivo ciò che provo. Probabilmente per gli altri sono irrilevante, invisibile e anonimo ma non deforme e repellente. Però, credo che in definitiva, l'opinione su di me non sia positiva. Nel senso che, probabilmente non mi odiano (visto che mi astengo sempre dall'esprimere opinioni politiche per paura di essere perseguitato dalla sinistra), però di certo nessuno mi ama, meno che mai una ragazza potrebbe desiderare qualcosa insieme a me. Ma poi, mi rendo conto che non ce la farei. Le mie insicurezze sarebbero dure a morire (ammesso che sia ancora possibile fare qualcosa). Ormai sono in una sorta di rassegnazione.

E' che sento dentro di me un profondo senso di schifo, sono in parte un hikikomori, un reietto, un emarginato. Se mi guardo allo specchio vedo una figura emaciata, spenta e trasandata. E' l'ombra che ormai sono diventato. Anche sentire la mia voce mi mette profondamente a disagio, il suono è sgradevole, brutto. Non faccio mai registrazioni vocali e se capita che io senta la mia voce da qualche parte registrata, la cosa mi rattrista profondamente. Sono a disagio con me stesso perchè vedo bruttezza. E anche se questa mia bruttezza è indifferente agli altri, a me non lo è.
Vecchio Ieri, 03:04   #7
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio

Non sono arrivato al punto di aver bisogno di psicofarmaci, però credo di capire che intendi. In generale non è che io abbia problemi a uscire di casa. Il problema si pone quando qualcuno inizia a conoscermi, perchè ho molta paura di espormi, ho paura del giudizio. Se sono in mezzo agli sconosciuti, so che a nessuno importa di me, non attiro attenzioni e sto bene. Non vivo in posti affollati dove si rischiano aggressioni, quindi posso stare abbastanza tranquillo.
Diciamo anche che la mia situazione di blocco a livello lavorativo dipende da me fino a un certo punto, anzi io direi che non è colpa mia. Non ci sono opportunità, c'è da aspettare, nel luogo in cui vivo c'è poco e niente.
Poi la macchina beh, pian piano sto capendo parecchie cose ma il problema è che io percepisco una sorta di distacco, tra il mio corpo e la mia mente. Io mi perdo spesso nei miei pensieri, estraniandomi totalmente dalla realtà, quasi dimenticandomene. Mio padre si lamenta del fatto che non ricordo le strade della stessa città in cui vivo da 25 anni, ma io mica sto a guardare la strada mentre sono in macchina (da passeggero), penso a tante cose, a quello che mi viene (a quanto pare invece per la gente è normale fare caso alle strade e non riflettere e perdersi nei pensieri). Mi sento distaccato anche dal mio stesso corpo, dagli stimoli, che mi sembrano totalmente fasulli. Per questo quindi, dover muovere rapidamente le mani, guardare da una parte all'altra in tempi anche molto rapidi, rappresenta per me una cosa parecchio difficile.
Quello che descrivo somiglia alla derealizzazione di cui parli tu? Non ho esperienza in questo ambito quindi mi interesserebbe approfondire.

Anche io sono simile a te, sono sempre perso nei pensieri, ma ho appunto disturbi tra cui adhd quindi è molto diverso presumo...
La derealizzazione è una cosa inspiegabile, cerca su youtube in inglese "dpdr", sennò informati sul web.
Comunque io non fatico piu ad uscire, ma anche io quando conosco le persone tendo a non aprirmi quel minimo indispensabile, solo di facciata riesco, sento come se il mio mondo interiore fosse una cosa troppo strana per essere compreso dagli altri, quindi rimango inespresso e bloccato, problema è che passano gli anni e si rimane soli, questo mi devasta.
Vecchio Ieri, 04:07   #8
Esperto
L'avatar di SugarPhobic
 

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Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
...Semplicemente faccio i conti con la realtà dei fatti...
La realtà di ogni fatto è determinata da noi, siamo noi a dargli una struttura, comprendi? In questo caso la componente inserita è il timore di un giudizio. Sei qui per questo.
Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
Mi rendo conto che ci sono cose che non potrò avere mai.
Al pari di tutti gli altri, devi solo cercare di abbassare i giri. Anche su ciò che vuoi, oltre che ciò che temi.
Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
Non solo non potrò avere mai una ragazza, ma non potrò mai camminare per il mondo senza quella consapevolezza di essere orribile e deforme. La mia non è una domanda, ma è già una realtà nota.
Sei consapevole che il tempo altera la realtà? Le cose via via che ti muovi sulla linea spazio-tempo tendono e mutare tu con loro.
Ti esorto ad avere fiducia e a lavorare sul tuo timore. Sei un ragazzo, hai ancora un cervello molto plastico... puoi fare molto per te.
Non condannarti, opera per alterare la tua realtà.
Vecchio Ieri, 10:03   #9
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine Visualizza il messaggio
Ti riferisci alle mie idee politiche? Non vedo alcun nesso logico (perchè nella vita reale non mi esprimo mai su certe cose).
Non mi riferisco ai contenuti di quello che scrivi, ma alle modalità con cui affronti e vivi mentalmente gli argomenti: può essere quello che hai scritto in questo thread, ma può essere anche tutto quello che hai scritto in passato sulla tua oneitis.
Ci vedo delle modalità simile alle mie, anche se ovviamente non con gli stessi contenuti, modalità che tendono a un rimuginare particolarmente intenso e lontano dai fatti concreti e a un tornare e ritornare su dettagli che le persone "normali" giudicherebbero poco importanti o a cui non darebbero tanto peso.
Mi sembra che un atteggiamento del genere rispetto alle cose non sia necessariamente collegato alla fobia sociale (che poi può comunque esserci).
Io ho passato un periodo in cui avevo modalità mentali simili, e che per certi versi sono ancora presenti, anche se in maniera molto attenuata.
Non mi piacciono granché le etichette psicologiche o psichiatriche, ma penso che allora un qualche specialista mi avrebbe classificato tranquillamente come psicotico.

Ultima modifica di Hor; Ieri a 10:19.
Vecchio Ieri, 14:03   #10
Avanzato
L'avatar di Melmoth
 

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Originariamente inviata da Unleash Visualizza il messaggio
sento come se il mio mondo interiore fosse una cosa troppo strana per essere compreso dagli altri, quindi rimango inespresso e bloccato, problema è che passano gli anni e si rimane soli, questo mi devasta.
Ho la stessa sensazione. Probabilmente all'inzio posso essere anche scambiato per una persona "normale", ma quando è necessario andare oltre, questo mondo interiore rimane bloccato. Alla base credo ci sia una fortissima razionalità nel modo di rapportarsi con gli altri, un'emotività congelata...forse dovremmo sentire di piu' e pensare meno. Me ne rendo conto osservando come interagiscono gli altri tra di loro.
Ringraziamenti da
Unleash (Ieri)
Vecchio Ieri, 14:55   #11
Esperto
L'avatar di Sheev Palpatine
 

Quote:
Originariamente inviata da SugarPhobic Visualizza il messaggio
Sei consapevole che il tempo altera la realtà? Le cose via via che ti muovi sulla linea spazio-tempo tendono e mutare tu con loro.
Ti esorto ad avere fiducia e a lavorare sul tuo timore. Sei un ragazzo, hai ancora un cervello molto plastico... puoi fare molto per te.
Non condannarti, opera per alterare la tua realtà.
Credo di capire cosa intendi. Ma io, anche riflettendoci, non so davvero cosa voglio. Nel senso, se io avessi in mente in maniera del tutto chiara una cosa, potrei di conseguenza dedicare ogni energia e ogni sforzo verso tal fine. Ma non esiste un obiettivo in questo senso. Ho avuto spesso il desiderio di avere una ragazza, ma non sono mai stato disposto ad affrontare tutti i cambiamenti, i rischi e problemi a cui dovrei andare incontro (penso che nemmeno per la oneitis l'avrei fatto, o perlomeno lei avrebbe dovuto incoraggiarmi parecchio e ricambiare).
In sostanza dovrei alterare me stesso. Potrei farlo, ma potrei anche finire ancora più infelice o ugualmente infelice. Ci sono molte cose che mi preoccupano, perchè non posso gestirle e non ho potere su di esse.

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Non mi riferisco ai contenuti di quello che scrivi, ma alle modalità con cui affronti e vivi mentalmente gli argomenti: può essere quello che hai scritto in questo thread, ma può essere anche tutto quello che hai scritto in passato sulla tua oneitis.
Ci vedo delle modalità simile alle mie, anche se ovviamente non con gli stessi contenuti, modalità che tendono a un rimuginare particolarmente intenso e lontano dai fatti concreti e a un tornare e ritornare su dettagli che le persone "normali" giudicherebbero poco importanti o a cui non darebbero tanto peso.
Mi sembra che un atteggiamento del genere rispetto alle cose non sia necessariamente collegato alla fobia sociale (che poi può comunque esserci).
Io ho passato un periodo in cui avevo modalità mentali simili, e che per certi versi sono ancora presenti, anche se in maniera molto attenuata.
Non mi piacciono granché le etichette psicologiche o psichiatriche, ma penso che allora un qualche specialista mi avrebbe classificato tranquillamente come psicotico.
Sì, tendo a concentrarmi su certi dettagli, a scapito di altri. Ma altre volte sono chiuso e distaccato. Non mi sarebbe impossibile avere un atteggiamento uguale alle persone normali, però temo che finirei per perdere queste mie capacità di riflessione.
Io la ripartirei in questo modo:
Da un lato, c'è chi come noi esplora l'interno della propria mente, riflettendo, rimuginando ed esaminando certe cose (e tralasciandone molte altre).
Dall'altro lato c'è la gente "normale", che quasi non pensa, semplicemente osserva con i sensi, è più connesa con gli organi di senso, si fa molte meno domande e agisce semplicemente.
Non so se mi troverei meglio cambiando me stesso. Ma credo di no, o comunque è una cosa che non mi sento di fare
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