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14-02-2022, 20:21
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#1
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Banned
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 1,101
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Ultima modifica di Eracle; 05-11-2022 a 09:36.
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14-02-2022, 20:30
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Quote:
Originariamente inviata da Eracle
Siete pro o contro l'eutanasia? Se a favore (presumo tutti o quasi), vi chiedo, in quali condizioni secondo voi andrebbe concessa e in quali negata?
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A favore, concessa in qualunque condizione perché se fossero altri a stabilire delle condizioni previe, una sorta di tabella con voci da spuntare per l'accesso all'eutanasia, sarebbero questi altri (ovvero la collettività) a decidere chi è degno o meno di decidere della propria vita, ovvero non si avrebbe una reale scelta libera di ogni individuo, ma solo condizionale al permesso altrui.
Per fare un esempio pratico, se si concedesse l'accesso all'eutanasia ai malati di tumore ma non a chi soffre di depressione maggiore (o anche viceversa), significherebbe che altri, nella forma dello Stato, hanno deciso che i primi sono più degni di disporre della propria vita rispetto ai secondi, come se questi ultimi fossero cittadini di serie B, mentre io penso che ognuno debba poter disporre sempre della propria vita in qualunque momento, a prescindere dalle condizioni in cui si trova e dalle motivazioni per cui compie quella scelta.
In pratica penso che se una persona desidera morire per qualsivoglia motivo, dichiara esplicitamente di farlo (lasciando ad es. un documento scritto o una registrazione validati da terzi) e viene aiutata a morire da un'altra persona, quest'ultima non debba mai essere punita.
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14-02-2022, 20:45
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 838
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Venendo da una cultura cattolica sento una leggera avversione al suicidio. Pensandoci su.... non sono ancora a favore. Però essendo una cosa soggettiva, lascerei aperta questa possibilità. L'eta va rapportata al tipo di male o dolore, e dalla consapevolezza del soggetto.
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Ultima modifica di Newage; 14-02-2022 a 20:51.
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14-02-2022, 20:46
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#4
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Super Moderator
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Sotto il letto del mostro
Messaggi: 4,740
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Quote:
Originariamente inviata da Eracle
Non sono d'accordo, io dei paletti li metterei, ad esempio sull'età anagrafica. Se un bambino si sveglia un giorno e decide di voler morire, che facciamo? Rispettiamo la sua libertà di scelta e lo ammazziamo?
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Se è uno di quelli che frigna e urla tutto il tempo nei luoghi pubblici sarebbe giusto accoglierla sta richiesta
Tornando serio, favorevole in qualsiasi condizione di malattia cronica o non cronica ma mai guarita con successo, o recidivata piú volte. Sia per roba fisica sia per le mentale.
Vabbè per essere chiari: unghia incarnita:no , roba degenerativa che porta a sofferenza: si , depressione farmacoresistente o robe di sto tipo: si. Poi in realtá andrebbe discusso pure quanto conta la morale del singolo in scelte di questo tipo :/ . Magari non é manco sano ció che ho scritto io come pseudocriterio
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14-02-2022, 21:06
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#5
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Principiante
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 99
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Favorevolissima, purché si accerti l'incurabilità della condizione.
Vorrei che tutti i malati imprigionati nei loro corpi trovassero finalmente la pace.
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14-02-2022, 22:05
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#6
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Principiante
Qui dal: Feb 2022
Messaggi: 26
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Favorevole per chiunque la richieda, ma solo se maggiorenne e dopo un periodo di tempo, magari qualche mese, tra la richiesta e l'attuazione, per fare riflettere la persona ed evitare che si chieda il suicidio in un momento isolato di disperazione.
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14-02-2022, 22:42
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#7
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Esperto
Qui dal: May 2021
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 604
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Sono d'accordo sul principio. Penso si possa sempre discutere sul come e sul quando, ma che, di base, l'eutanasia sia giustamente fondata.
Non sopporto chi sostiene il contrario di fronte all'evidenza di esperienze irrecuperabili.
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14-02-2022, 23:03
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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E' un tema complicato, e io non ho la pretesa di saper dire le regole da adottare.
Prima di tutto bisognerà vedere il risultato dell'eventuale referendum. Il referendum abrogativo, per sua definizione, è solo "destruens", distruttivo. Poi servirà la parte "construens", costruttiva.
Nel caso in cui il referendum abrogativo avesse esito positivo, sicuramente una regolamentazione tramite legge ci sarebbe, e vi do uno spoiler: prima di tutto sarà estremamente restrittiva, poi sarà estremamente restrittiva, e poi comunque giungerà con la prossima Legislatura, non con questa.
Poi bisognerà vedere l'interpretazione giurisprudenziale che si svilupperà nelle pieghe della legge. Solitamente la giurisprudenza di merito è più "d'assalto", e quella di legittimità (la Corte di Cassazione) è più cauta.
Se poi parliamo del mondo delle idee, di cosa uno vorrebbe, ho difficoltà ad esprimere un'opinione sufficientemente informata e ponderata. In generale ho un approccio abbastanza "liberal" sull'argomento, purché si segua il principio della libera scelta della persona.
Se poi parliamo di applicazioni più estreme, del tipo "assistenza al suicidio", sono sempre tendenzialmente favorevole, ma con dei paletti, che vanno messi per rispetto prima di tutto della persona stessa che vorrebbe usufruirne. Ma è un altro argomento.
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Ultima modifica di Blue Sky; 14-02-2022 a 23:05.
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14-02-2022, 23:05
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Son favorevole al quesito referendario.
Su come regolamentare l'eutanasia fatico a esprimermi sentendomi poco competente, comunque credo che la possibilità dovrebbe essere esclusiva di chi non ha alcuna speranza di miglioramento e ha tentato tutte le terapie possibili.
Quindi escluderei i disagi psichici a meno che non siano dimostrabilmente di natura neurologica.
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14-02-2022, 23:05
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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favorevole , pure senza malattia invalidante , se uno riesce a fare una cosa del genere evidentemente vuole proprio morire , e perchè negare la morte? quando la vita nessuno se l è scelta?
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14-02-2022, 23:12
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#11
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Sono pienamente a favore. Non capisco chi pone delle condizioni: per questo sì, per quello no... Perché non si dovrebbe essere liberi di decidere della propria vita, se si è capaci di intendere e di volere? Da un altro punto di vista, come ci si permette di dire a qualcuno cosa deve fare con qualcosa che è, non unicamente, ma principalmente suo? I cattolici pensano che la vita sia una proprietà di Dio, data "in prestito" all'uomo. E gli atei?
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14-02-2022, 23:20
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
I cattolici pensano che la vita sia una proprietà di Dio, data "in prestito" all'uomo. E gli atei?
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bestemmiano perchè pensano che gliel ha prestata Dio , ma fa veramente cagare
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14-02-2022, 23:29
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Sono pienamente a favore. Non capisco chi pone delle condizioni: per questo sì, per quello no... Perché non si dovrebbe essere liberi di decidere della propria vita, se si è capaci di intendere e di volere? Da un altro punto di vista, come ci si permette di dire a qualcuno cosa deve fare con qualcosa che è, non unicamente, ma principalmente suo? I cattolici pensano che la vita sia una proprietà di Dio, data "in prestito" all'uomo. E gli atei?
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La tua domanda è corretta.
Io penso che anche gli atei (categoria a cui io appartengo) debbano porsi delle domande. Ma non per il tipo di situazioni, infermità e malattie gravi a cui ci si riferisce quando si parla di questo tema, problemi abbastanza estremi. Su quelli non c'è dubbio.
C'è un limite oltre il quale si va dall'eutanasia all'assistenza al libero suicidio.
Ci tengo a dire che io la "zona limite" la pongo molto, moooolto più avanti di dove è ora.
Non so però fino a che punto sia giusto sostenere incondizionatamente il principio della libera autodeterminazione della propria vita.
Sicuramente il tentativo di suicidio di una persona depressa è un evento grave, però non so se lo Stato (che per come lo intendo io è la comunità) dovrebbe impegnarsi per evitarlo oppure aiutarlo.
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14-02-2022, 23:35
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#14
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Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,171
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
all'assistenza al libero suicidio.
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e il problema sarebbe?
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14-02-2022, 23:38
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#15
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Sicuramente il tentativo di suicidio di una persona depressa è un evento grave, però non so se lo Stato (che per come lo intendo io è la comunità) dovrebbe impegnarsi per evitarlo oppure aiutarlo.
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Il caso della depressione lo trovo su una linea di confine. Non è scontato che si "sappia" davvero quello che si fa.
Tu parli comunque più in generale, se non sbaglio, ma non ho capito bene il tuo punto.
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14-02-2022, 23:43
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Il caso della depressione lo trovo su una linea di confine. Non è scontato che si "sappia" davvero quello che si fa.
Tu parli comunque più in generale, se non sbaglio, ma non ho capito bene il tuo punto.
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Scusa. Diciamo che nei termini in cui si pone la questione dell'eutanasia oggi in Italia, sono d'accordo con te e sono favorevole a qualsiasi legge che permetta di recepire la volontà individuale e la libera scelta su se stessi. Penso che sia un passo nel percorso di civiltà che le leggi fanno nel corso del tempo.
Se allarghiamo molto il discorso, invece, inizio ad avere dei dubbi sulle zone limite, per i motivi che hai detto tu.
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14-02-2022, 23:45
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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Quote:
Originariamente inviata da Oda Nobunaga
e il problema sarebbe?
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che alla gente piace far finta di interessarsi a qualcuno che sta in difficoltà , poi se prendi fuoco per strada nn ti degnano nemmeno di pisciarti addosso per spegnerti
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15-02-2022, 08:28
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#18
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Il problema è che "disturbi psicologici" può significare più cose.
Un disturbo può arrivare o meno a intaccare la coscienza di chi si è e di cosa si vuole e si può avere, e a seconda dei casi si deve fare un discorso diverso.
Una persona "persa" non può essere aiutata a morire, semplicemente perché non possiamo sapere se è quello che vuole davvero. E' per questo che i tso sono ammissibili, se condotti nel modo giusto.
Ci sono però altri casi.
E' sbagliato ridurre sempre tutto a "disturbi psicologici" in termini generici. Alla fine, si tratta di un concetto che tutti fanno finta di conoscere, quando invece in pochi arrivano realmente a capirci qualcosa. Di solito si riflette un pregiudizio culturale: il "folle", un immaturo imprevedibile e irresponsabile che non può prendere essere preso sul serio.
Il che, incidentalmente, rende anche impegnativo rendere pubblico un problema, e allontana ancora più dalle relazioni chi ha vissuti di svalutazione di questo tipo (non essere presi sul serio, creduti, considerati affidabili e in buona fede, ecc.).
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15-02-2022, 10:58
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#19
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Principiante
Qui dal: Feb 2022
Messaggi: 26
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
E' un tema complicato, e io non ho la pretesa di saper dire le regole da adottare.
Prima di tutto bisognerà vedere il risultato dell'eventuale referendum. Il referendum abrogativo, per sua definizione, è solo "destruens", distruttivo. Poi servirà la parte "construens", costruttiva.
Nel caso in cui il referendum abrogativo avesse esito positivo, sicuramente una regolamentazione tramite legge ci sarebbe, e vi do uno spoiler: prima di tutto sarà estremamente restrittiva, poi sarà estremamente restrittiva, e poi comunque giungerà con la prossima Legislatura, non con questa.
Poi bisognerà vedere l'interpretazione giurisprudenziale che si svilupperà nelle pieghe della legge. Solitamente la giurisprudenza di merito è più "d'assalto", e quella di legittimità (la Corte di Cassazione) è più cauta.
Se poi parliamo del mondo delle idee, di cosa uno vorrebbe, ho difficoltà ad esprimere un'opinione sufficientemente informata e ponderata. In generale ho un approccio abbastanza "liberal" sull'argomento, purché si segua il principio della libera scelta della persona.
Se poi parliamo di applicazioni più estreme, del tipo "assistenza al suicidio", sono sempre tendenzialmente favorevole, ma con dei paletti, che vanno messi per rispetto prima di tutto della persona stessa che vorrebbe usufruirne. Ma è un altro argomento.
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È sottinteso che la nostra emerita classe politica darà questa possibilità soltanto a chi è immobilizzato a letto. Quindi quelli che si stanno facendo qui sono tutti discorsi teorici.
Personalmente, uno Stato che faccia la classifica dei malesseri, dicendo che una persona con una certa malattia fisica sta più male di una persona con una certa malattia mentale e dunque la prima ha diritto al suicidio assistito e l'altra no, mi fa orrore. Ma immagino che sia comunque un piccolo passo avanti.
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15-02-2022, 11:11
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Ma non si tratta di fare una graduatoria del malessere; bensì di una valutazione delle speranze di miglioramento.
E dovrebbe essere chiaro a chiunque ci sia passato che i problemi di depressione vanno a incidere pesantemente la propria percezione di speranza, che diventa terribilmente lontana dall'essere oggettiva.
O mo' dovremmo ammazzare pure il primo che si sveglia con la frase "voglio morire"?
No, semmai ci vogliono maggior risorse per curare le patologie mentali. Perché sono curabili, entro certi termini.
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