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27-01-2020, 21:32
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#101
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Avanzato
Qui dal: Mar 2017
Ubicazione: pavia
Messaggi: 422
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Quote:
Originariamente inviata da DrPsiche
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Ciao. Non sono uno specialista ma frequento una scuola di counseling di indirizzo gestaltico. A breve inizierò il tirocinio. Da introverso e fobico sarà una bella sfida! Per quanto riguarda l'argomento della discussione sono dell'avviso di non darsi per vinti/e, pur considerando che non è affatto semplice...
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27-01-2020, 21:52
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#102
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Esserci dentro è diverso che vedere il problema dall'esterno. Da fuori, perché chi non ci è dentro, si vede sempre una soluzione facile e sicura, e il motivo è semplice. Chi non ci è dentro ha la serenità di valutare un problema, tanto non è su di sé, ma su altri.
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Hai ragione, chi non ci è dentro può solo immaginare come sia viverlo, però le persone che si mettono in gioco hanno una buona probabilità di riuscire a migliorare notevolmente, lo vedo sui miei pazienti e su quelli dei miei colleghi, si può cambiare, serve una gran forza di volontà, ma si può
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27-01-2020, 22:02
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#103
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Cemetery Gates
Dottore, io sono a vostra disposizione, la mia psicoterapeuta fino alla scorsa volta diceva che non sono un sociofobico, ma un disadattato, però penso che oggi ci abbia ripensato, se vi serve una cavia per qualunque cosa io sto qui.
(Ai dottori mi rivolgo con il Voi).
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non penso abbia utilizzato proprio quei termini, diagnosticamente vogliono dire tutto e niente
Quote:
Originariamente inviata da Qwerty
Tanti anni fa c'era un altro che si professava dottore, ma dopo mi sa l'hanno fatto scappare , magari qualcuno tra utenti più vecchi se lo ricorda, non mi viene nick..
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Io sono iscritto all'albo se un moderatore volesse verificare la mia identità sono a disposizione.
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27-01-2020, 22:07
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#104
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Intermedio
Qui dal: Dec 2019
Messaggi: 245
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@dr psiche
Erano all'interno di un discorso ovviamente, un botta e risposta tra me lei.
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27-01-2020, 22:13
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#105
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Cemetery Gates
@dr psiche
Erano all'interno di un discorso ovviamente, un botta e risposta tra me lei.
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A mio avviso termini molto generici, personalmente non conosco colleghi che li abbiano utilizzati con i propri pazienti.
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27-01-2020, 22:16
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#106
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Esperto
Qui dal: Dec 2010
Ubicazione: lombardia
Messaggi: 9,525
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Quote:
Originariamente inviata da DrPsiche
Io sono iscritto all'albo se un moderatore volesse verificare la mia identità sono a disposizione.
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Non metterti sulla difensiva, non ti ho accusato di nulla, ho solo risposto alla tua domanda
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27-01-2020, 22:22
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#107
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Qwerty
Non metterti sulla difensiva, non ti ho accusato di nulla, ho solo risposto alla tua domanda
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"c'era un altro che si professava dottore" ho frainteso allora
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27-01-2020, 23:40
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#108
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 145
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Io credo che la terapia possa essere utile solo a chi ha avuto un percorso "normale", non credo che esista una terapia che possa trasformare una persona come me da una nullità assoluta ad una persona "di successo".
Puó servire ad accettare la propria situazione é solo coping: dal nulla non si ricava nulla, punto.
Non mi sembra che lo scopo di chi si occupa di psicologia o psichiatria sia quello di risolvere i problemi, ma solo di stabilizzare e cronicizzare i sintomi del malessere per poter sfruttare il paziente.
Dopotutto i pazienti sono il materiale con cui lavorano, come il panettiere lavora la farina, quindi un paziente senza problemi non é più sfruttabile, basta vedere cosa hanno fatto a Gerardina Trovato.
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28-01-2020, 00:08
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#109
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Spinclass
Io credo che la terapia possa essere utile solo a chi ha avuto un percorso "normale", non credo che esista una terapia che possa trasformare una persona come me da una nullità assoluta ad una persona "di successo".
Puó servire ad accettare la propria situazione é solo coping: dal nulla non si ricava nulla, punto.
Non mi sembra che lo scopo di chi si occupa di psicologia o psichiatria sia quello di risolvere i problemi, ma solo di stabilizzare e cronicizzare i sintomi del malessere per poter sfruttare il paziente.
Dopotutto i pazienti sono il materiale con cui lavorano, come il panettiere lavora la farina, quindi un paziente senza problemi non é più sfruttabile, basta vedere cosa hanno fatto a Gerardina Trovato.
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Innanzitutto non sei una nullità assoluta, questa è solo la tua distorta opinione di te stesso. "Cronicizzare i sintomi" di un paziente è un atto illegale, un professionista onesto non lo farebbe mai. Scegliere un bravo psicologo è l'aspetto più importante, come in qualunque lavoro c'è chi le cose le sa fare bene, chi così così, chi male e chi è il top nella categoria. Una terapia fatta scrupolosamente e con un paziente che si impegna nel percorso, restituisce risultati oggettivi nella quasi totalità dei casi.
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28-01-2020, 00:30
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#110
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 145
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Io non metto in dubbio l'onestà del singolo psicologo, terapeuta o psichiatra, ma critico soprattutto il modus operandi, e questo vale anche per medici, dentisti e chiunque lavori con i problemi di salute mentale o fisica di un paziente.
Ho avuto un unico incontro con una psicologa ed é stata una delle esperienze più imbarazzanti della mia vita, e di imbarazzo e umiliazioni ne ho subito!
L'impegno del paziente presupporrebbe una forza di volontà tale che se il paziente la avesse non si troverebbe nella situazione di consultare un terapeuta, soprattutto quando si tratta di persone che hanno già un'età e non sono più bambini.
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28-01-2020, 01:19
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#111
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Spinclass
L'impegno del paziente presupporrebbe una forza di volontà tale che se il paziente la avesse non si troverebbe nella situazione di consultare un terapeuta, soprattutto quando si tratta di persone che hanno già un'età e non sono più bambini.
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Ti sbagli, altrimenti non esisterebbero persone "guarite", il paziente deve rendersi conto che ha una visione distorta delle cose, ad esempio chi non si fida non di rado pensa che siano tutti "furfanti" pronti a fregarti, ma non è così, le persone che stringono solo rapporti con vampiri emotivi dicono di essere empatiche, eppure quanto lo sono effettivamente? Chi ha una paura sproporzionata quasi sempre ingigantisce un aspetto che gli sfugge dal controllo, ecc... Bisogna essere disposti a rivedere un attimo gli schemi con cui si tende ad analizzare ciò che circonda per sostituirli con altri più funzionali e adattivi, richiede impegno e tempo, alcune terapie, come l'ipnosi clinica, tendono inoltre a far lavorare molto di più lo psicologo, agendo sull'inconscio del paziente e con particolari tecniche in grado di fornirgli strumenti ad hoc.
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28-01-2020, 08:57
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#112
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da arruz
Diciamo che tra la teoria e la pratica c'é sempre una certa differenza. La stessa che c'é tra un manuale di scuola guida e il traffico che si trova realmente per strada. Detto questo cambiare modo di vedere e vivere le situazioni patate e presenti è un punto di arrivo, però quando uno ti fa del male e tu ne soffri magari anche per molto tempo dopo quale sarebbe la malattia da curare? C'é qualcosa di oggettivo o è tutta una questione di stato mentale?
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Infatti molto spesso é l ambiente a influire pesantemente e un cambiamento sarebbe quasi impossibile se nn ci si allontana e non si frequentano ambienti più sani.
Esempio può essere vivere in un brutto quartiere con genitori (figure di riferimento) patologici. Se poi nn si esce manco di casa o magari solo per andare da un terapeuta una volta a settimana per un ora, cosa può cambiare? Forse l unica cosa é che ci si può renderne conto e perciò agire di conseguenza....ma...mica facile andare via di casa, se nn hai un lavoro e se hai la fobia sociale. Mica facile inserirsi nel mondo del lavoro se nn hai esperienze. Mica facile trovare un lavoro decente che nn ti faccia ammalare, perché vi è un ambiente demmerda. Che poi la fuori è pieno di gente patologica, mica facile essere funzionali e equilibrati in un ambiente generale così tossico.
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28-01-2020, 09:39
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#113
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Qwerty
Tanti anni fa c'era un altro che si professava dottore, ma dopo mi sa l'hanno fatto scappare , magari qualcuno tra utenti più vecchi se lo ricorda, non mi viene nick..
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Credo fosse il dott. Liverani, ricordo anch'io qualcosa...
https://fobiasociale.com/member.php?u=7172
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28-01-2020, 11:09
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#114
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Banned
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 214
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[QUOTE=Maximilian74;2402469]Andare a lavorare, per chi ha la fortuna di avere un lavoro, non è la stessa cosa che non avere alcuna relazione sociale o sentimentale. Io quando ho trovato lavoro, ho fatto un colloquio, hanno deciso di assumermi, ho firmato un contratto e vado a timbrare il cartellino e faccio le mie ore di lavoro.
Instaurare rapporti con le persone a livello sociale e sentimentale è un altro discorso. Se non sei capace assolutamente di inserirti, stare in gruppo, avere relazioni, e se queste cose soprattutto non le hai mai avute, rimani fuori, out, game over.
Io sono fobico ed evitante ma al lavoro ci vado, ma fobico ed
Come me, finche' riesci a lavorare secondo me non e' ancora una forma grave come lo e' per chi non esce per nessun motivo.
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28-01-2020, 11:27
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#115
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,084
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Ma sta gente, se lavora, non è stanca? non sente il desiderio di riposare dopo giorni di lavoro? E per quanto riguarda i continui viaggi all'estero, ma dove cappero li tirano fuori i soldi?
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Non lo so, non ho mai capito come fanno.
Magari la gente over40 non esce 4 volte a settimana ma 1-2, però quelle uscite le fanno, escono il sabato sera e poi anche la domenica. In pratica non riposano mai.
Per i viaggi frequenti non so come facciano, dove trovano i soldi? Forse guadagnano bene o non pagano l'affitto/mutuo.
Io i 3-4 viaggi all'anno, di cui almeno uno in posti lontani e che quindi costa tanto, potrei farlo solo se vivessi con i miei.. ma secondo me son pure soldi buttati. Cioè lo farei solo se avessi soldi in grosso eccesso, altrimenti preferisco spenderli in altre cose.. Però pare che se non li fai sei un povero rincoglionito..
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28-01-2020, 11:39
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#116
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,084
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Io non so voi, ma io lavoro in fabbrica come operaio e onestamente, fobia a parte, non ho tutte ste energie di aver voglia di uscire sempre e fare le 2 di notte quando va bene, e fare su e giù dagli aerei 6 volte all'anno, mi basterebbe avere una persona semplice con cui mangiare una pizza ogni tanto, magari guardare un film, insomma cose semplici e tranquille.
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Gente così ce n'è, però ovvio che chi ha una donna così fa del tutto per tenersela, non la lascia certo a noi XD. Una ragazza così, anche ammesso che si lascia avrà dei figli.. se ci stai a prendere tutto il pacchetto.. l'unica cosa è che poi passi da inesperienziato o poco esperienzato a padre.. senza mezze misure. Tutto questo sempre in teoria, poi bisogna vedere se gli piaciamo.
Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Possibile che per essere cagati bisogna per forza essere super estroversi e fare vita mondana?
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Per forza no.. però.. e quindi poi ci sono le donne single della nostra età o giù di lì.. e ci sono uomini come noi che propongono una vita molto tranquilla, per certi versi poco emozionante.. e altri che dopo una settimana di frequentazione organizzano il viaggio alle baleari, fanno tutto loro, tutto organizzato bello preciso, pagato.. io per fare una cosa del genere mi ci vuole 3 mesi di preparazione spirituale, tecnica e finanziaria lasciamo perdere va che è meglio. Se mi paragono agli altri uomini ne esce un confronto del tipo Tyson 20 enne VS uomo debole 90 enne. Lasciamo perdere, meglio vivere in mondi separati.
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28-01-2020, 12:15
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#117
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Intermedio
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Rimini
Messaggi: 245
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Quote:
Originariamente inviata da DrPsiche
Se ci sei andato anni vuol dire che ti fidavi, sei effettivamente migliorato e ora hai una ricaduta? Scusa ma non mi è chiaro perché hai interrotto la terapia.
Ci sono tecniche meditative che per l'emetofobia sono un tocca sana, mai pensato di approcciarti alla meditazione?
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Ciao Dr, sono andato per 3/4 anni (non continuativi) dal mio psicologo, lo stimo ancora molto come professionista e come persona. Nei primi periodi ho fatto la classica terapia cognitivo-comportamentale, nell'ultimo abbiamo lavorato con l'emdr. Ho smesso di andare in primis perchè nel frattempo avevo cominciato a lavorare a tempo pieno, lontano da casa, quindi per continuare avrei dovuto chiedere ogni volta un permesso lavorativo, e non è così semplice se si tratta di un appuntamento settimanale che si protrae per mesi. In secondo luogo non ero più troppo convinto di fare grossi passi avanti, forse quello che si poteva fare lavorando sulla parte conscia era già stato fatto, magari bisognerebbe tentare con altre tecniche, che il mio psicoterapeuta non utilizzava. che agiscano magari sull'inconscio. Visto che tu sei dottore (mi permetto di darti del tu, vista la natura informale di luoghi virtuali come i forum) approfitto anche per chiederti se conosci una disciplina chiamata psych-k, e cosa ne pensi. Una mia amica, che ha problemi di ansia da tanti anni, me l'ha consigliata, dice che l'ha aiutata molto.
Essendo una persona curiosa a cui piace molto informarsi, e anche sperimentare di persona, ho già provato yoga (un mese di corso poi un po' da solo), mindfullness (corso di due mesi, più lettura di libri di Kabat-Zinn), respirazione, meditazione, ecc... Non sono però riuscito a dare la giusta continuità alla pratica di queste discipline che mi piacciono molto a causa sia del poco tempo che mi lascia il mio lavoro (tempo pieno e lontano un'ora da casa) che, soprattutto, perchè in casa mia (purtroppo abito ancora coi miei genitori) non vi è un ambiente mai sufficiente quieto per dedicarsi a queste attività. Tra l'altro il "casino" e il rumore incessante che c'è sempre a casa mia è una grossa fonte di rabbia per me. Come tante altre cose che scopro poi a casa finisce tutto in nulla, non trovo un ambiente favorevole per portarle avanti.
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28-01-2020, 12:19
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#118
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,114
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Syd_77,hai anche tu l'impressione che molta gente sembra che con sti viaggi all'estero in mete lontane non lo facciano solo perché interessa a loro ma lo fanno anche per dimostrare agli altri guarda come sono figo che vado dall'altra parte del mondo?
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28-01-2020, 12:32
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#119
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,084
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Syd_77,hai anche tu l'impressione che molta gente sembra che con sti viaggi all'estero in mete lontane non lo facciano solo perché interessa a loro ma lo fanno anche per dimostrare agli altri guarda come sono figo che vado dall'altra parte del mondo?
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mmh si, in parte si, è una cosa che ti da punti agli occhi di certe persone.
in parte anche perché (per chi sta bene, è organizzato e preparato) è anche bello viaggiare, andare ad esempio in un posto caldo di mare ora che fa freddo.
Questo per i viaggi lunghi e distanti.
Il viaggio breve o il week-end fuori alcuni lo fanno pure per dare una sferzata positiva alla frequentazione in atto con una tipa.
Ripeto, io viaggi ne ho fatti pure.. in tempi lontani, quando avevo più soldi e salute e compagnia.. non è che ho brutto, ma anche in quei periodi non ho mai sopportato gli eccessi. Tipo adesso fai la settimana bianca, poi a san valentino da un'altra parte e a pasqua un'altra ancora.. questo lo ritengo inutile, e non ultimo anche una fonte di inquinamento.
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Ultima modifica di Keith; 29-01-2020 a 23:42.
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28-01-2020, 13:24
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#120
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Principiante
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 78
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Quote:
Originariamente inviata da Ben Sahar
Ciao Dr, sono andato per 3/4 anni (non continuativi) dal mio psicologo, lo stimo ancora molto come professionista e come persona. Nei primi periodi ho fatto la classica terapia cognitivo-comportamentale, nell'ultimo abbiamo lavorato con l'emdr. Ho smesso di andare in primis perchè nel frattempo avevo cominciato a lavorare a tempo pieno, lontano da casa, quindi per continuare avrei dovuto chiedere ogni volta un permesso lavorativo, e non è così semplice se si tratta di un appuntamento settimanale che si protrae per mesi. In secondo luogo non ero più troppo convinto di fare grossi passi avanti, forse quello che si poteva fare lavorando sulla parte conscia era già stato fatto, magari bisognerebbe tentare con altre tecniche, che il mio psicoterapeuta non utilizzava. che agiscano magari sull'inconscio. Visto che tu sei dottore (mi permetto di darti del tu, vista la natura informale di luoghi virtuali come i forum) approfitto anche per chiederti se conosci una disciplina chiamata psych-k, e cosa ne pensi. Una mia amica, che ha problemi di ansia da tanti anni, me l'ha consigliata, dice che l'ha aiutata molto.
Essendo una persona curiosa a cui piace molto informarsi, e anche sperimentare di persona, ho già provato yoga (un mese di corso poi un po' da solo), mindfullness (corso di due mesi, più lettura di libri di Kabat-Zinn), respirazione, meditazione, ecc... Non sono però riuscito a dare la giusta continuità alla pratica di queste discipline che mi piacciono molto a causa sia del poco tempo che mi lascia il mio lavoro (tempo pieno e lontano un'ora da casa) che, soprattutto, perchè in casa mia (purtroppo abito ancora coi miei genitori) non vi è un ambiente mai sufficiente quieto per dedicarsi a queste attività. Tra l'altro il "casino" e il rumore incessante che c'è sempre a casa mia è una grossa fonte di rabbia per me. Come tante altre cose che scopro poi a casa finisce tutto in nulla, non trovo un ambiente favorevole per portarle avanti.
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Per lavorare con l'inconscio ci sono molti modelli teorici e/o tecniche (psicoanalisi, ipnosi, psych-k, emdr, procedura immaginativa ecc...), l'importante è comunque farsi seguire da uno psicologo iscritto all'albo e con il quale si crea un clima di fiducia, il mio consiglio è quello di stabilire un obiettivo da raggiungere insieme al terapeuta in "x" sedute.
Il tempo che si spende per una seduta deve essere proporzionale al bisogno che se ne ha, se siamo completamente isolati, almeno una seduta a settimana è necessaria, ci sono CEO impegnatissimi che riescono con costanza a mantenere l'impegno settimanale della terapia, c'è invece chi pur avendo un sacco di tempo non è costante, tutto sta nella persona, un po' come i risultati in palestra, non piovono dal cielo.
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