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Vecchio 04-06-2012, 01:33   #1
Intermedio
 

Padre assente e madre oppressiva, le botte e altri comportamenti. Sono persone sole e problematiche anche loro, credo che prima di mettere al mondo dei figli, forse per prassi, avrebbero dovuto imparare a conoscersi e rendersi conto di non essere in grado di crescere qualcuno serenamente, ed evitare. I problemi si tramandano di generazione in generazione, conoscendo i nonni ci sta che i miei siano le persone che sono, evidentemente tutti in famiglia abbiamo problemi, in particolare nell'esprimere i nostri sentimenti. Da anni ci siamo allontanti, pur vivendo insieme, quasi non ci parliamo. Loro hanno in gran parte forgiato il mio carattere malato ma ormai, per i motivi che ho scritto appena sopra, non gliene faccio più una colpa, in fondo a modo loro sono brave persone, d'altri tempi, mi vogliono bene a modo loro e anch'io gliene voglio, nonostante tutto. Mi piacerebbe sistemare la situazione ma non ci riesco, anzi, ho parlato dei miei problemi in due occasioni con due parenti stretti ma, come dire, non sono stato accolto, forse perchè come dicevo non credo sono in grado di esprimersi su argomenti del genere, non so, comunque la cosa è finita li da entrambe le parti. Per aprirmi ho dovuto fare uno sforzo enorme, mi aspettavo un passo anche da parte loro, ci sono rimasto molto male.
Ho avuto amici stretti, amici superficiali, conoscenti, qualche storiella e una ragazza seria. Tutto è finito. In parte a causa della mia personalità che non mi permette di interagire serenamente con gli altri, in parte perchè sono stato trattato male senza motivo. Con le persone di cui mi importava particolarmente mi sono anche sforzato e ho insistito nel tentativo di far funzionare le cose ma il risultato è stato sempre lo stesso.
Il lavoro mi da il colpo finale, al di la del lavoro in sè che non mi appaga minimamente, i rapporti coi colleghi sono limitatissimi, l'ambiente oggettivamente è pessimo, dico oggettivamente perchè ho avuto un altro paio di esperienze lavorative e avevo a che fare con persone semplici e simpatiche con cui riuscivo a convivere nonostante i miei problemi, ora invece sto con gente falsa e arrivista, e non abbiamo niente in comune. Ma questo non sarebbe neanche un problema (almeno nel breve periodo, alla lunga diventa pesante invece, e infatti questo ambiente ha contribuito ad aggravare la mia situazione personale), il vero problema è l'aver litigato col capo recentemente: dopo aver passato mesi a lavorare come un cane, dopo non aver ricevuto diversi soldi in busta, dopo aver subito vere e proprie trappole per cogliermi in fallo e altri comportamenti bastardi e poco limpidi, ho diciamo chiesto di venire rispettato, la risposta è stata più o meno "qua funziona così, se non ti va bene dimettiti", e il brutto è che i problemi sono sorti tutto sommato da cose di contorno, visto che lavoro bene e le regole di comportamento civile le rispetto. Ho provato a cercare per un po', ma dopo curricula gettati ai quattro venti, dopo qualche colloquio andato male e dopo alcune proposte insignificanti ho lasciato perdere e ho deciso di sopportare e continuare così pensando ai soldi, finchè dura, finchè dura perchè quando risolveranno alcune situazioni e quando impareranno a cavarsela senza di me (tra l'autunno e la fine dell'anno presumibilmente) quasi sicuramente mi licenzieranno (già successo con altri colleghi, così su due piedi, non si fanno problemi). Mi toglierò un grosso peso visto che ora tutti i giorni mi sveglio già malissimo, faccio venir sera cercando di farmi i fatti miei, con la paura di quello che potrebbe accadere, sperando di finire il turno in fretta e rimuginandoci sopra una volta fuori. D'altro canto dopo inizierà un altro problema, molto probabilmente un nuovo lavoro non lo troverò neanche oppure lo troverò peggiore sia per quanto riguarda il lavoro in sè che per la situazione contrattuale ed economica, visti i tempi che corrono. E ho paura a ricominciare da capo, ora almeno sono l'emarginato e mi lasciano relativamente in pace, dopo dovrò rimettermi in gioco e non penso di farcela.
Poi sono un inetto, non credo di potermela cavare da solo, mentalmente sto uno straccio, ansia, paranoie, fobie, ecc, tante situazioni piu o meno gravi che a maggior ragione sommate insieme sono insostenibili.
Ho provato ad uscirne, ho fatto tante cose negli ultimi anni, sono andato da un psicologo privato, al csm, al sap, ai gruppi, in palestra, allo stadio, sono uscito e andato in vacanza da solo, ho provato a frequentare gente conosciuta normalmente, nelle chat, anche su questo forum, e tante altre piccole cose. Non sono mai stato del tutto sereno nel fare queste cose però, poi qualcosa è arrivato si, ma poco, e tutto è sempre finito male. Tutte queste delusioni mi hanno lasciato un gran vuoto, e sinceramente non ho più stimoli per provare a fare ancora qualcosa.
Ora passo le mie giornate vivendo la routine, riempendomi di cose da fare, lavoro, allenamento, poi pc, tv, libri e robette così. Quando questa tecnica funziona riesco a non pensare ai miei problemi, che è il massimo a cui aspiro oramai, anche se poi un sottofondo di tristezza c'è sempre; quando invece non funziona, e negli ultimi mesi accade spesso, mi metto a pensare allo schifo della mia vita e sto malissimo, non trovo soluzioni, non vedo prospettive. Mi soffermo a pensare che tutto ciò non ha senso, non è degno di essere vissuto, e il brutto è che il futuro molto probabilmente sarà peggiore. Per per tirare avanti avrei bisogno come minimo di un amore e di un lavoro adatti a me, quasi impossibili da trovare, figurarsi entrambi, a parte che poi coi miei problemi mentali lasciati a fermentare quasi sicuramente sul lungo periodo scoppierei lo stesso. Diversamente, nella migliore delle ipotesi, potrei sperare di trovare un lavoro in solitaria o tra reietti, raccogliere la spazzatura non so, e continuare a vivere solo riempendomi di cose da fare per non pensare, ma son già stanco adesso, non credo di poter sopportare un'intera vita del genere. Oppure potrei rivolgermi allo psichiatra e farmi bombare di medicine e cerca di vivere come sospeso, non so proprio. Sono agli sgoccioli ora e il futuro oggettivamente è nero, poi sono ancora giovane è vero e nella vita non si sa mai, ci spero ancora in un miglioramento, ma ci ho ragionato attentamente come dicevo prima realisticamente non credo sia possibile, pertanto la mia prospettiva è che verso i 35 anni (età indicativa, limite ultimo con l'età adulta) mi suiciderò, anche se poi nella mia vita ho rimandato all'infinito alcune cose non facendole oppure ho agito d'impulso diverse altre volte, quindi potrei non farlo mai oppure farlo anche prima. Ma ora sto solo cercando di essere onesto con me stesso e questa è l'unica cosa che penso.
Vecchio 04-06-2012, 02:49   #2
Esperto
L'avatar di canza
 

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Ragionando realisticamente sul futuro
Realisticamente? Ma se ogni rigo di ciò che hai scritto è un monumento alla depressione!

Sei chiaramente depresso, pertanto ti è impossibile "ragionare realisticamente".
Quindi non prendere decisioni affrettate o drastiche.

Hai avuto storie con ragazze, amici, fatto vacanze, hai un lavoro (anche se non ti piace, come al 90% degli italiani...) e chissà quant'altro che ora ti sfugge.

E' palese che stai affrontando un periodo di sconforto, perciò non puoi sperare di essere in grado di ragionare realisticamente sul tuo futuro in questo stato.

Ho evidenziato la parola "periodo" non a caso, ma per farti notare che la situazione attuale non è definitiva e non deve volgere necessariamente per il peggio.
Vecchio 05-06-2012, 01:39   #3
Intermedio
 

Il periodo dura da troppo tempo, gira e rigira ho questo marcio in testa da sempre, anche quando non me ne accorgevo. Mi ha limitato, ha contribuito a rovinare quel poco che avevo, anche quando in teoria ero sereno era sempre li e non mi ha permesso di vivere fino in fondo neppure quei momenti. Ho provato ad uscirne, ho fatto davvero tutto quello che ritenevo possibile, mi sono sforzato tantissimo ma purtroppo non ce l'ho fatta, ho chiesto anche aiuto ma la situazione è rimasta la stessa. Poi i fallimenti e il tempo che passa peggiorano le cose, sarà banale ma il paragone è con le sabbie mobili, non se ne esce e si finisce per affondare. Il fatto è che ormai sono una cosa sola coi miei problemi, posso provare a raccontarmela, a non pensare, a conviverci, ma una vita del genere non potrei sopportarla per anni già lo so. Al massimo potrei limitare e tenere controllato il tutto se mai mi capitassero situazioni lavorative ed affettive adatte a me, ma tutto ciò è difficilissimo se non impossibile. Questo è quello che sento, ci ho ragionato molto sopra e purtroppo non credo siano solo pensieri distorti dalla depressione. Poi è chiaro che nulla è definitivo, che sono ancora giovane, che la vita talvolta riserva sorprese eccetera eccetera, ma queste sono soltanto vaghe speranze e la matematica non è un'opinione
Vecchio 05-06-2012, 13:59   #4
Esperto
L'avatar di amarlena
 

Vecchio 05-06-2012, 17:36   #5
Esperto
L'avatar di Bill Nash
 

Io confido in una botta di culo grande quanto una casa, altrimenti lo vedo molto male il mio.
Vecchio 05-06-2012, 17:41   #6
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Io dal futuro non mi aspetto niente.Da me stesso non mi aspetto nulla...come va va.Non ho programmi,obiettivi,mete da raggiungere...niente di tutto ció.
Vecchio 05-06-2012, 21:37   #7
Banned
 

Nel futuro mi interessa fare soldi, viaggi.. tante cose. Quando mi sarò annoiato mi farò altri programmi. Se si parla di metter su famiglia o cose così, la casetta presa col mutuo, il pratino tagliato e fido nella cuccia... naaaaaaah a quello penserò a partire dall'anno 8560.
Dunque... 8560 -2012 ... promesso! metterò la testa a posto fra 6548 anni!!.... cercherò di farmeli bastare..

Ultima modifica di Halastor; 05-06-2012 a 21:43.
Vecchio 05-06-2012, 21:44   #8
Esperto
L'avatar di Trent
 

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Ora passo le mie giornate vivendo la routine, riempendomi di cose da fare, lavoro, allenamento, poi pc, tv, libri e robette così. Quando questa tecnica funziona riesco a non pensare ai miei problemi, che è il massimo a cui aspiro oramai, anche se poi un sottofondo di tristezza c'è sempre; quando invece non funziona, e negli ultimi mesi accade spesso, mi metto a pensare allo schifo della mia vita e sto malissimo, non trovo soluzioni, non vedo prospettive. Mi soffermo a pensare che tutto ciò non ha senso, non è degno di essere vissuto, e il brutto è che il futuro molto probabilmente sarà peggiore. Per per tirare avanti avrei bisogno come minimo di un amore e di un lavoro adatti a me, quasi impossibili da trovare, figurarsi entrambi, a parte che poi coi miei problemi mentali lasciati a fermentare quasi sicuramente sul lungo periodo scoppierei lo stesso. Diversamente, nella migliore delle ipotesi, potrei sperare di trovare un lavoro in solitaria o tra reietti, raccogliere la spazzatura non so, e continuare a vivere solo riempendomi di cose da fare per non pensare, ma son già stanco adesso, non credo di poter sopportare un'intera vita del genere. Oppure potrei rivolgermi allo psichiatra e farmi bombare di medicine e cerca di vivere come sospeso, non so proprio. Sono agli sgoccioli ora e il futuro oggettivamente è nero, poi sono ancora giovane è vero e nella vita non si sa mai, ci spero ancora in un miglioramento, ma ci ho ragionato attentamente come dicevo prima realisticamente non credo sia possibile, pertanto la mia prospettiva è che verso i 35 anni (età indicativa, limite ultimo con l'età adulta) mi suiciderò, anche se poi nella mia vita ho rimandato all'infinito alcune cose non facendole oppure ho agito d'impulso diverse altre volte, quindi potrei non farlo mai oppure farlo anche prima. Ma ora sto solo cercando di essere onesto con me stesso e questa è l'unica cosa che penso.
Questa parte potrei averla scritta io,tutto uguale limite di 35 anni compreso.
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