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Originariamente inviata da JericoRose
Io per dire spesso cerco di distrarmi non pensando ai miei problemi e ci riesco bene ma poi sento male fisicamente per non parlare degli attacchi di panico che mi assalgono così senza apparente motivo e invece il motivo c'è è il problema che ho ignorato.
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E' in questi casi qua che io non so che fare.
Non sono capace di risolvere un certo problema e quindi cerco di distrarmi con altro, quest'altro però non riesce a catturare completamente il mio interesse, questo un po' alla volta si sposta di nuovo su quel problema là senza alcuna concatenazione.
Sto facendo la spesa e la mente va di nuovo là e non importa mica a questa se io ne sono capace o meno di ottenere certe cose, le ritiene rilevanti e "mi dice" che queste devono interessarmi, non quelle di cui mi sto occupando.
In base alla mia esperienza posso riconoscere cosa mi interessa e cosa è più rilevante, non deciderlo.
Che io mi voglia disinteressare del fatto che tra un po' perderò il lavoro perché non ci posso far nulla, al mio sistema automatico sottostante non gliene frega nulla.
Quando mi dicono di non preoccuparmi e pensare ed interessarmi ad altro tanto non si può far nulla, non è che la cosa funziona. Si suppone a monte che si abbia il pieno controllo rispetto a cosa ritenere rilevante, ma non penso che lo decidiamo noi, fosse per me riterrei direttamente irrilevante tutto e non me ne fregherebbe più niente di niente, lavoro, vita, esistenza, tutto, livellerei tutto da vivo come diceva totò quando parlava della morte.
Ci sarebbe il disinteresse più totale di ogni cosa perché tutto è divenuto equivalente.
Ma se non fai questo poi muori, se non fai quest'altro poi questo e quell'altro, se non ti interessi a nulla poi diventi vuoto, poi soffri, devi essere un Budda, non devi esserlo, e la preghiera, e lo yoga, e le emozioni, e la meditazione, e l'automobile, e le tubature ostruite, e non arrivo a fine mese, e...
Ma magari ci riuscissi a livellare tutto e non avere alcuna priorità o interesse con una scelta definitiva, non ci sarebbe proprio a monte alcun interesse di controllare alcunché o di essere in un modo piuttosto che in un altro.
Sei adattato? Chi se ne frega. Non sei adattato? Chi se ne frega.
Se siamo davvero noi a controllare questo interesse, ma perché dobbiamo scegliere di essere interessati proprio all'adattamento?
Per questo poi penso che lo stato in cui la materia è tornata all'inorganico, in cui si è morti effettivamente non sia poi così malvagio, davvero si è livellato tutto, a un vivo potrebbe interessargli di non esser morto, di far figli, di avere donne, di far questo e quell'altro, ma a un morto non interessa realmente più nulla, nemmeno di resuscitare. Questo al più è un desiderio dei vivi.