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Vecchio 02-12-2009, 13:57   #1
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L'avatar di kiara84
 

Vorrei capire se questa cosa capita anche ad altri.

Come dissi, la mia ansia, fobia sociale è nata con il tempo, "grazie" ai miei genitori che mi hanno fatto sempre sentire inadeguata.

Sono oppressivi, ma di loro, almeno mio padre ho la certezza che le cose che fa le fa per via della sua malattia (psicosi).

Però essere cresciuta con loro mi ha destabilizzato. Ma meno male di contro sono cresciuta anche con altre figure di riferimento, che mi hanno permesso comunque di fare venire fuori la vera me stessa, non il riflesso dei problemi dei miei genitori. Anche se hanno influito.

Perchè di mio sarei estroversa, a volte troppo........e infatti spesso mi sento in colpa, perchè magari capita spesso che la mia solarità venga scambiata con interesse (molte amicizie sono finite per questo).

Comunque mi colpevolizzo su tutto. I miei poi fin da piccola "non fare questo perchè poi", "oddio ma che ti dice il tuo cervelletto", "tanto non le capisci le cose".

Comunque mi sento inadeguata nel rapportarmi con i miei coetanei. Non riesco a sostenere gli sguardi del "branco". Sarà che una volta camminando senza rendermene conto mi sono trovata in mezzo ad un gruppo di ragazzi giovani e lì ho avuto un grosso attacco di panico e conseguente derisione e conseguente mio stare di malissimo.

Il gruppo mi fa paura.

Oppure quando conosco una persona sono gentile, educata e disponibile (anche dopo s'intende) e riesco a essere me stessa (a volte però dò troppa confidenza), solo che poi con il tempo credo che vedranno poi anche l'altro lato, che non mi appartiene e quindi è come se non riuscissi più come persona ad evolvere resto statica, quando magari persone che inizialmente sono timide poi diventano in tutto e per tutto "grandi" sapendo gestire tante situazione che per via di un mio clima familiare di ossessione lanciate fin da piccola mi castra.

Faccio 1 esempio banale. Suonano alla porta e magari sono già con delle amiche a casa, mi prende l'ansia del chi sarà, cose devo dire...ma quella non sono io perchè da sola determinate cose le faccio tranquillamente. Ho paura dell'occhio osservatore altrui, perchè fin da piccola soprattutto mio padre mi osservava per denigrarmi, cosa (quella del denigrarmi) che ha fatto anche in pubblico non solo da bambina ma anche dà adulta.

Volevo riprendere a guidare e quindi prendere una macchina usata...andiamo per farci una idea e lui davanti al signore fà "Bisogna vedere se poi lei riprende a guidare, io la compro volentieri l'auto, ma non credo riesca a guidarla". Ma vai a quel paese...sto facendo un passo importante per me, per riprendermi la mia indipendenza e mi castri sul nascere, per di più davanti ad uno sconosciuto, facendomi fare delle figure atroci...tant'è che ero rossa....e meno male che 1 attacco di panico vero e proprio non l'ho avuto in quella occasione.

Oppure una volta per sminuire un mio comportamento...insomma fino a 11 anni non riuscivo a dormire da sola...ti credo in casa oltre le parole volava di tutto...dalle bottiglie di vetro piene, a schiaffi etc...e quindi io per tenere incosciamente buoni i miei genitori volevo dormire con loro nel lettone...

bene eravamo nel periodo delle medie...a casa a studiare e fare merenda io assieme a 3 mie amiche...e lui se ne esce con questa cosa davanti a loro...dicendo questo mio segreto...cioè neanche in casa mia posso sentirmi tutelata e tu invadi il mio spazio di riservatezza....capiscilo il motivo.

Ok ho veramente sfasato....ma sento sempre su di me, quando sono in gruppo l'occhio vigile di mio padre, perchè sò benissimo cosa mi direbbe ogni istante della mia vita. Non perchè io soffra di particolari paranoie, ma semplicemente perchè lui si è sempre inserito di forza, senza tutelarmi dalla sua malattia, anzi lui non si sente malato e non si fa curare...ma io ho paura del giudizio soprattutto delle persone che mi vogliono bene, forse perchè mio padre mi giudica e dovrebbe volermi bene essendo sua figlia...

E quindi quando devo fare qualcosa con vicino una persona che conosco, anche in modo non molto approfondito mi sento inadeguata, sale l'ansia e sto malissimo....

ehm...non ho riletto, se necessario edito in seguito.

Aggiungo che vorrei svegliarmi e scoprire che magari loro non sono i miei veri genitori, che per 1 errore sono finita in questa gabbia di matti...che magari là fuori c'è il mio vero padre (non che creda realmente di avere 1 altro padre, anche perchè somiglio ad entrambi i miei genitori) che mi vorrebbe coccolare, amare, stare vicino, comprendere, farmi sentire la sua principessa, la sua bambina...si perchè anche se ho 25 anni vorrei sentirmi la sua bambina e con il tempo crescere, perchè affettivamente parlando ho represso tutti i miei sentimenti di figlia è come se fossi ancora allo stato neonatale.
Vorrei sentirmi dire un ti voglio bene sentito che scaturisca in me il desiderio di una risposta sincera.

Ultima modifica di kiara84; 02-12-2009 a 14:04.
Vecchio 02-12-2009, 14:10   #2
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Brutto....molto brutto...ti hanno attaccato la loro ansia e la loro paura a te , e ti sta condizionando tantissimo, ti senti sempre in colpa come dici tu , e quiesto ti porta a ste crisi..e te ne devi liberare ...a volte basta un bel"vaffanculo"ma e meglio di no in sti casi.l'indipendenza e un fattore di "testa"non solo di cosa fai o non fai.non sò come aiutarti davero, ma mi dispiace perchè anchio ho genitori cosi, e non riesco manco a mangiare a tavola con loro, mangio in cameretta e me ne sto tt il tempo da solo.ma i tuoi mi sà che son molto piu oppressivi.tieni duro.
Vecchio 02-12-2009, 14:15   #3
Esperto
L'avatar di Blur
 

piu che un padre (ormai hai 25 anni, dovresti pensare piu alla tua vita da sola che quella con i tuoi genitori) forse ti serve un compagno che ti faccia anche da padre e ti faccia sentire protetta
Vecchio 02-12-2009, 14:18   #4
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L'avatar di kiara84
 

Ultimamente mangio anche io in orari diversi, perchè non ne posso più di sentire loro che si odiano a vicenda rinfacciandosi le cose. Non voglio passare per vittimista, tengo a precisarlo...ma è devastante per una figlia...che mentre siamo a tavola, la famiglia riunita quello che di più carino che si dicono è "solo questa sbobba hai fatto?", e le cose normali che si dicono assieme a queste sono solo offese...del tipo "non vali niente", "sei uno stro....", "sei una putt..." giusto così per offendersi e sminuirsi a vicenda....anche perchè credo che nella loro condizione non sanno nemmeno il significato di certe affermazioni e io da figlia "pensante" comunque mi indigno di sentire cose simili. Ho bisogno di tranquillità.
Ma sono come l'uccellino che è sempre vissuto in gabbia e di colpo magari loro dicono "Ok, vuoi fare quello che vuoi dimostralo", allora di colpo aprono la gabbia...come se uno nascesse imparato...ma la vita i genitori dovrebbero insegnarti ad affrontarla...così sono senza armi a 25 anni e non so come e dove imparare...mi sembra di fare più fatica di qualsiasi altra persona...e se nessuno mi ha mai insegnato a volare, non è che di colpo esco dalla gabbia e zac agisco in modo perfetto...no loro sarebbero lì ancora a dire "hai visto che non ce la fai?" "noi to vogliamo proteggere, fai risolvere a paparino le cose"...

Esiste una scuola di vita?
Vecchio 02-12-2009, 14:19   #5
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i primi anni della nostra vita sono fondamentali per formarci come persone

te sei cresciuta in un ambiente pieno di conflitti con modelli comportamentali totalmente sballati, senza la figura di un padre (che ancora oggi aspetti)

sei adulta ma indietro non si torna... per cui adesso devi rimboccarti le maniche e fare "doppio lavoro"... solo imparando ad avere fiducia in te stessa e sganciarti dalla famiglia (anche se non la hai mai avuta) potrai trovare la serenità... vivendo nell'ombra del giudizio di tuo padre starai sempre male...
Vecchio 02-12-2009, 14:24   #6
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L'avatar di kiara84
 

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Originariamente inviata da Blur Visualizza il messaggio
piu che un padre (ormai hai 25 anni, dovresti pensare piu alla tua vita da sola che quella con i tuoi genitori) forse ti serve un compagno che ti faccia anche da padre e ti faccia sentire protetta
Un compagno ce l'ho...ma sono senza armi per affrontare questa vita.
E non credo nelle relazioni alla "io ti salverò", io cerco in lui un compagno di vita, per camminare insieme, non uno che mi aspetti per stare comunque un passo indietro rispetto a lui. Su questo sono sempre stata ferma e decisa e ho sempre tirato fuori le pa..e...

Non voglio assolutamente cercare in lui un padre. Almeno una scelta così importante della mia vita, l'amore, non deve dipendere dalle paranoie di mio padre. Lo devo a me stessa. Solo che non riesco a fare il resto.

Cioè non voglio che mi faccia sentire protetto, il mio amore. Ne ho le scatole piene di protezioni... voglio che uno se mi deve dire una cosa me la dica anche nel modo peggiore se serve a svegliarmi 1 attimo...

Es. ero in particolare ansia...gliene parlo in modo tranquillo senza tartassarlo, perchè uno sfogo ogni tanto ci può stare e lui mi rispose "ti viene l'ansia? e chi se ne frega, fai quello che devi fare!"

Diciamo che sà darmi la carica, perchè sà che tasti premere perchè io mi svegli 1 attimo e riesca ad essere me stessa...ma non è la mia ala protrettrice ne mi fa da crocerossino

Al momento vivo con loro, giusto perchè non ho una stabilità economica mia e sposarmi ora oppure convivere...non è fattibile, economicamente parlando (e poi ci sono altre cose molto private che non posso spiegare). Perchè ho sì lavorato in passato..............ma sfruttatissima e ho dovuto lasciare il lavoro anche per l'ansia...mi sono fatta io una specie di mobbing indiretto su me stessa in questo caso.

Ultima modifica di kiara84; 02-12-2009 a 14:28.
Vecchio 02-12-2009, 14:26   #7
Esperto
L'avatar di Thermaltake
 

Mi dispiace parecchio per quello che hai vissuto e ti tocca ancora sopportare. Il comportamento di tuo padre, in particolare, con il suo continuo denigrarti, deve essere particolarmente difficile da gestire. Non si rende conto che sta solo facendo del male psicologico a sua figlia?

Vista la situazione l'unica soluzione è quella di diventare il più possibile indipendente e sganciarti da quello che ormai è arrivata ad essere un vero e proprio luogo di tortura. Devi lavorare su te stessa per migliorarti e pensare meno ai tuoi, tanto credo che il loro atteggiamento non cambierà mai, neppure se la loro figlia diventasse il nuovo presidente della repubblica.

Spero che riesca a trovare la forza per fare quello che è necessario per il tuo bene.
Vecchio 02-12-2009, 14:37   #8
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L'avatar di kiara84
 

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Originariamente inviata da Thermaltake Visualizza il messaggio
Mi dispiace parecchio per quello che hai vissuto e ti tocca ancora sopportare. Il comportamento di tuo padre, in particolare, con il suo continuo denigrarti, deve essere particolarmente difficile da gestire. Non si rende conto che sta solo facendo del male psicologico a sua figlia?

Vista la situazione l'unica soluzione è quella di diventare il più possibile indipendente e sganciarti da quello che ormai è arrivata ad essere un vero e proprio luogo di tortura. Devi lavorare su te stessa per migliorarti e pensare meno ai tuoi, tanto credo che il loro atteggiamento non cambierà mai, neppure se la loro figlia diventasse il nuovo presidente della repubblica.

Spero che riesca a trovare la forza per fare quello che è necessario per il tuo bene.
Grazie per il sostegno e per tutti i messaggi lasciati. Credevo a quest'ora di non trovare nessuno...e fa piacere sentirvi così presenti e mai scontati...grazie


Lo spero anche io...
Vecchio 02-12-2009, 14:49   #9
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Anch'io ho dei genitori criticoni come i tuoi, Chiara. Ma col tempo ho imparato a ignorare le loro critiche e a fare quello che voglio. Ho dovuto per forza di cose sviluppare un certo egocentrismo del quale adesso ne vado fiero.
Vecchio 02-12-2009, 16:43   #10
Esperto
L'avatar di caostotale23
 

Ti capisco benissimo credimi. Anche io che ho perso mia madre all'età di 12 anni solo rimasto solo con mio padre e mio fratello e mio padre non fà altro che colpevolizzarmi e dirmi che sbaglio in ogni cosa che faccio. Ma, se posso darti un consiglio, FREGATENE!!! Bisogna anche sbagliare nella vita. Sbagliare per imparare. Certo, dobbiamo accettare i consigli che ci vengono dati soprattutto dai nostri genitori perchè loro ci vogliono bene e vogliono per noi il meglio ma quando questi "consigli" diventano ossessivi (come nel caso di tuo padre ma anche credo del mio) questi alla fine finiscono per deprimerci e per distruggerci l'autostima. Quindi il mio consiglio è: ascolta quello che ti dicono i tuoi genitori, valuta bene il consiglio ma poi decidi tu cosa vuoi fare. E se sbagli pasienza. Nessuno nasce imparato.
Un bacione, ciao!
Vecchio 02-12-2009, 22:06   #11
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Mi riconosco molto nelle tue parole e nella tua storia..
Io, cresciuto in un ambiente iperprotettivo, con madre ansiosa, padre all'apparenza estroverso ma in realtà lamentoso, criticone e anch'esso ansioso. In casa da piccolo litigi in continuazione. L'immagine che ho di mio padre è lui sdraiato sul divano a dormire tutte le sere, perchè stanco. Non mi ha mai dato lezioni di vita, solo critiche. Mia mamma convinta che il mondo ce l'abbia con lei. Io non ho avuto altre figure di riferimento, per cui non sono ancora riuscito a crearmi nè dei veri amici, nè una relazione seria. Io sono cresciuto come un perfetto mix tra loro, a tratti estro a tratti intro, lamentoso e timido, abbastanza apatico, ma in grado di avere momenti di grande entusiasmo, destinati purtroppo a svanire.
Alla fine sono certo che i miei mi vogliono bene, mio padre si sta adoperando per trovarmi lavoro (sono attualmente disoccupato), ma per un figlio unico tenersi la croce di genitori che non hanno saputo volersi bene prima di tutto (anche se non c'è mai stata violenza fisica) è stato devastante nella mia infanzia, e nei momenti di difficoltà, come questo, tendo a isolarmi come facevo da bambino.
Alla fine materialmente non mi manca quasi nulla, mi manca solo un'infanzia felice, la base per ogni persona "sana". E al momento questa mancanza mi pesa parecchio.
Ah, se ti capisco..
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