Vorrei capire se questa cosa capita anche ad altri.
Come dissi, la mia ansia, fobia sociale è nata con il tempo, "grazie" ai miei genitori che mi hanno fatto sempre sentire inadeguata.
Sono oppressivi, ma di loro, almeno mio padre ho la certezza che le cose che fa le fa per via della sua malattia (psicosi).
Però essere cresciuta con loro mi ha destabilizzato. Ma meno male di contro sono cresciuta anche con altre figure di riferimento, che mi hanno permesso comunque di fare venire fuori la vera me stessa, non il riflesso dei problemi dei miei genitori. Anche se hanno influito.
Perchè di mio sarei estroversa, a volte troppo........e infatti spesso mi sento in colpa, perchè magari capita spesso che la mia solarità venga scambiata con interesse (molte amicizie sono finite per questo).
Comunque mi colpevolizzo su tutto. I miei poi fin da piccola "non fare questo perchè poi", "oddio ma che ti dice il tuo cervelletto", "tanto non le capisci le cose".
Comunque mi sento inadeguata nel rapportarmi con i miei coetanei. Non riesco a sostenere gli sguardi del "branco". Sarà che una volta camminando senza rendermene conto mi sono trovata in mezzo ad un gruppo di ragazzi giovani e lì ho avuto un grosso attacco di panico e conseguente derisione e conseguente mio stare di malissimo.
Il gruppo mi fa paura.
Oppure quando conosco una persona sono gentile, educata e disponibile (anche dopo s'intende) e riesco a essere me stessa (a volte però dò troppa confidenza), solo che poi con il tempo credo che vedranno poi anche l'altro lato, che non mi appartiene e quindi è come se non riuscissi più come persona ad evolvere resto statica, quando magari persone che inizialmente sono timide poi diventano in tutto e per tutto "grandi" sapendo gestire tante situazione che per via di un mio clima familiare di ossessione lanciate fin da piccola mi castra.
Faccio 1 esempio banale. Suonano alla porta e magari sono già con delle amiche a casa, mi prende l'ansia del chi sarà, cose devo dire...ma quella non sono io perchè da sola determinate cose le faccio tranquillamente. Ho paura dell'occhio osservatore altrui, perchè fin da piccola soprattutto mio padre mi osservava per denigrarmi, cosa (quella del denigrarmi) che ha fatto anche in pubblico non solo da bambina ma anche dà adulta.
Volevo riprendere a guidare e quindi prendere una macchina usata...andiamo per farci una idea e lui davanti al signore fà "Bisogna vedere se poi lei riprende a guidare, io la compro volentieri l'auto, ma non credo riesca a guidarla". Ma vai a quel paese...sto facendo un passo importante per me, per riprendermi la mia indipendenza e mi castri sul nascere, per di più davanti ad uno sconosciuto, facendomi fare delle figure atroci...tant'è che ero rossa....e meno male che 1 attacco di panico vero e proprio non l'ho avuto in quella occasione.
Oppure una volta per sminuire un mio comportamento...insomma fino a 11 anni non riuscivo a dormire da sola...ti credo in casa oltre le parole volava di tutto...dalle bottiglie di vetro piene, a schiaffi etc...e quindi io per tenere incosciamente buoni i miei genitori volevo dormire con loro nel lettone...
bene eravamo nel periodo delle medie...a casa a studiare e fare merenda io assieme a 3 mie amiche...e lui se ne esce con questa cosa davanti a loro...dicendo questo mio segreto...cioè neanche in casa mia posso sentirmi tutelata e tu invadi il mio spazio di riservatezza....capiscilo il motivo.
Ok ho veramente sfasato....ma sento sempre su di me, quando sono in gruppo l'occhio vigile di mio padre, perchè sò benissimo cosa mi direbbe ogni istante della mia vita. Non perchè io soffra di particolari paranoie, ma semplicemente perchè lui si è sempre inserito di forza, senza tutelarmi dalla sua malattia, anzi lui non si sente malato e non si fa curare...ma io ho paura del giudizio soprattutto delle persone che mi vogliono bene, forse perchè mio padre mi giudica e dovrebbe volermi bene essendo sua figlia...
E quindi quando devo fare qualcosa con vicino una persona che conosco, anche in modo non molto approfondito mi sento inadeguata, sale l'ansia e sto malissimo....
ehm...non ho riletto, se necessario edito in seguito.
Aggiungo che vorrei svegliarmi e scoprire che magari loro non sono i miei veri genitori, che per 1 errore sono finita in questa gabbia di matti...che magari là fuori c'è il mio vero padre (non che creda realmente di avere 1 altro padre, anche perchè somiglio ad entrambi i miei genitori) che mi vorrebbe coccolare, amare, stare vicino, comprendere, farmi sentire la sua principessa, la sua bambina...si perchè anche se ho 25 anni vorrei sentirmi la sua bambina e con il tempo crescere, perchè affettivamente parlando ho represso tutti i miei sentimenti di figlia è come se fossi ancora allo stato neonatale.
Vorrei sentirmi dire un ti voglio bene sentito che scaturisca in me il desiderio di una risposta sincera.