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10-12-2016, 17:16
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#21
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 727
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Originariamente inviata da Marceline
Già. Magari i sergenti Hartman di cui sopra hanno le migliori intenzioni, ma il muro rimane. E chi è isolato nel proprio malessere, non riesce a spiegarlo a parole, e, anche per questo motivo, non va a cercare aiuto
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10-12-2016, 17:20
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#22
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Messaggi: 527
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
Già. Magari i sergenti Hartman di cui sopra hanno le migliori intenzioni, ma il muro rimane. E chi è isolato nel proprio malessere, non riesce a spiegarlo a parole, e, anche per questo motivo, non va a cercare aiuto
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Scusa se voglio approfondire ma hai sensi di colpa perché hai (o pensi di aver) sbagliato verso te stessa o verso gli altri?
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Ultima modifica di Sole77; 10-12-2016 a 17:31.
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10-12-2016, 17:38
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#23
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,014
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Io credo di trovarmi in una condizione diversa.
Alle sedute ci vado e raccolgo info utili per gestirmi. Le persone ci sono, capiscono e ok. Ma sicuramente non vedo che aiuto possano dare. Anzi, al più sono un'ulteriore fonte di preoccupazione. Infatti non ho mai capito cone gli altri possano aiutare in caso di depressione.
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Gli altri non aiutano, al massimo ti danno una qualche dritta, i cosiddetti strumenti , ma se te (inteso in generale XD) che sei depressa/o, non ne vuoi uscire, anche i migliori psicologi del mondo non potranno aiutarti
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10-12-2016, 19:01
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#24
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Marceline, ti capisco quando parli del lungo processo di maturazione cognitiva in relazione alla sofferenza interiore e al tirarsi fuori diventando più empatici e comunicativi con gli altri, ma penso che una rinascita, nonostante gli altri, sia nel tempo più efficace e duratura. Intendo dire che l'appoggio di qualcuno quando si stà veramente male è necessario, e probabilmente fondamentale; Ma la stampella/altrui usata come risorsa di vita sempre e comunque, può alla lunga risultare sofferente e faticosa.
Non sempre c'è l'aiuto quando ne abbiamo bisogno, e non sempre ci sono situazioni che prevedono l'aiuto esterno.
La cosa fondamentale ovviamente è uscirne, ogni mezzo è buono, ma se a posteriori devo soppesare l'utilità a lungo termine, è meglio che i passi principali e l'iniziativa parta da noi stessi e non dagl'altri.
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11-12-2016, 15:15
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#25
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,973
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Si, se la compagnia una volta passata la depressione non'è una fatica immane e risulta utile, umoralmente parlando, va più che bene sfruttare il sostegno altrui, e darlo agli altri ovviamente, "socializzare" in una parola sola...
Quello che ci tenevo a sottolineare, è di responsabilizzarsi e rinforzare a palla l'autostima, perchè gli altri non sempre ci sono e le ricadute sono una bella gatta da pelare.
Personalmente la stò vivendo così: sono guarito da depressione maggiore e fobia sociale, mi rimane però sempre un'ansia sociale relativa solo a certi contesti.
Il fatto però di aggredire gli umori (anche fisiologici e normali) che tentano di riprendermi dal fondo mi è decisamente utile, fà sì che per contrasto, al posto che ascoltarli faccia l'esatto opposto, questo per quanto riguarda quelle situazioni che potenzialmente riesco a gestire.
Conoscendo tutte le sfaccettature di ansia, umore negativo, stress ecc. - sò quando stanno arrivando e sò come rimediare e gettarle lontane prima, (cosa molto importante) che il pensiero si impadronisca della mente e la comandi...molto prima.. diciamo che ho sviluppato una certa empatia per questi stati d'animo, su di me e sugl'altri, quindi li percepisco e agisco, ripeto, anche ben prima che si trasformi in malinconia, tristezza, nervosismo, basta il pensiero.
Poi tornando ai contesti sociali off-limits, ovvero ancora fobici, ci giro al largo, anche perchè non sono fondamentali per sopravvivere, ne per vivere a dire il vero.
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