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04-08-2013, 22:40
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#21
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: nord est
Messaggi: 2,711
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Quote:
Originariamente inviata da Blue_Moon
Però, comincio ad avere delle colpe se, invece di fare qualcosa, qualsiasi cosa, preferisco passare la giornata a fissare il soffito, inerme, chiedendomi perchè diavolo le cose non migliorino nè cambino; comincio ad avere delle colpe quando rifuggo tutte le occasioni che potrebbero farmi stare meglio, per quale motivo ancora non so (forse un malcelato masochismo); comincio ad avere delle colpe quando mi lascio marcire, per poi correre qui a lamentarmi di quanto la mia vita faccia schifo (e cosa dovrebbe fare, visto il modo in cui la tratto, la mia vita?).
(Ovviamente, parlo per me, rispetto alla mia personalissima situazione e non per il mondo intero.)
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Quote:
Originariamente inviata da *Stellina*
Mi ritrovo al 100% nelle tue parole.. io avrei voluto nascere in una famiglia senza problemi e non essere costretta fin da piccola a vedere drammi più grandi di me... però è anche vero che rifuggo ogni situazione che potrebbe farmi star meglio, per il sacro terrore di essere rifiutata, per il non saper gestire l'ansia che provo nella mia folle timidezza esasperata...
Continuo a fissare il soffitto sperando che qualcosa cambi.. ma se non cambio io e non inizio ad affrontare le situazioni e le persone nonostante tutte le paure, non cambierà mai nulla.. ed in questo senso mi sento causa dei miei problemi
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La soluzione e' sempre la stessa,per cominciare a uscire senza dubbio e'meglio farlo con persone con problemi simili,l'unico modo di sentirsi a proprio agio....qua dentro qualcuno si puo' trovare credo,io non vedo una soluzione migliore.Poi ognuno e' libero di decidere cosa e' meglio per sè stesso!
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04-08-2013, 22:53
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#22
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: ♪♫♪In un mondo di favole incantato che esiste solo nella mia testa♪♫
Messaggi: 3,688
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Quote:
Originariamente inviata da wildflower71
La soluzione e' sempre la stessa,per cominciare a uscire senza dubbio e'meglio farlo con persone con problemi simili,l'unico modo di sentirsi a proprio agio....qua dentro qualcuno si puo' trovare credo,io non vedo una soluzione migliore.Poi ognuno e' libero di decidere cosa e' meglio per sè stesso!
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Ma non è così facile.. bisogna comunque instaurare un'amicizia anche qui dentro, prima di pensare di poter uscire nella vita reale.. e non è semplice!! Magari se ci si riesce a creare un bel rapporto con qualcuno qui, finisce che si abita anche lontani..
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04-08-2013, 23:02
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#23
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Philadelphia (Light)
Messaggi: 1,102
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Non ho grandi responsabilità... penso di tenere assieme i cocci della mia vita in maniera decente. La mia vita è andata in pezzi per colpa di problemi di salute reali, non per queste cagate mentali che poi mi sono venute dopo come effetto collaterale...
certo, magari un fenomeno poteva reagire meglio ed avere una vita più vicina alla normalità della mia, ma allo stesso tempo persone più deboli qvrebbero potuto lasciarsi andare totalmente, non arrivando ad ottenere quello che io ho... boh...
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04-08-2013, 23:04
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,699
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Un attacco di egocentrismo dici? Devo tenere in considerazione anche questo in effetti, il voler ricondurre tutto al solo nostro campo d'azione per manie di protagonismo.
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Più che di un attacco (termine che dà l'idea di qualcosa di fulmineo ed occasionale), preferirei parlare di una vera e propria tendenza strutturale e costante all'egocentrismo che è tipica della specie umana...in effetti, ritengo che l'uomo abbia sempre esagerato nel considerare sé stesso, il proprio destino, il proprio ruolo nel cosmo, attribuendosi ora molte più colpe di quante in realtà non dipendano dalla sua condotta, ora molti più meriti...
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04-08-2013, 23:07
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#25
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: nord est
Messaggi: 2,711
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Quote:
Originariamente inviata da *Stellina*
Ma non è così facile.. bisogna comunque instaurare un'amicizia anche qui dentro, prima di pensare di poter uscire nella vita reale.. e non è semplice!! Magari se ci si riesce a creare un bel rapporto con qualcuno qui, finisce che si abita anche lontani..
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Ho capito ma e' sempre piu' semplice che pensare di poterlo fare con persone che non sono disposte ad accettare una eccessiva timidezza,ansia,ecc...Dove abiti tu comunque nel raggio di 2 ore di treno puoi conoscere e incontrare parecchie persone,quindi .....se cerchi bene e con calma qualcuno prima o poi lo trovi.Se abitassi in un posto sperduto saresti sfortunata invece riesci a raggiungere molti posti in poche ore!
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05-08-2013, 01:10
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#26
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Avanzato
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 359
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Secondo me la percentuale sale con l'avanzare dell'età : più tardi acquisti la consapevolezza che devi cambiare rotta altrimenti sprofondi nell'abisso, e più la percentuale di essere gli unici responsabili è alta.
Io credo di aver raggiunto il 97-98%, il 50% negli ultimi 4 anni.
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05-08-2013, 02:18
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#27
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Principiante
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Viterbo
Messaggi: 25
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La colpa è tutta mia, ne sono consapevolissima. Quello che sono ora è causa mia e dei miei comportamenti passati. Per quanto il carattere possa essere scritto geneticamente, io ho sempre alimentato le mie paure e le mie paranoie, creando terreno fertile per il mio disagio attuale.
Sono anni che rifletto su questa cosa, ma non riesco ad invertire la rotta; mi sto rassegnando a tal punto che a volte godo a stare in paranoia...
Ovviamente questo è il mio caso, ad altre persone possono contribuire i problemi in famiglia o le vicende adolescenziali... ma non credo siano sufficienti senza una buona dose di masochismo insita giù nella persona.
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05-08-2013, 02:47
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#28
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: where the sky is made of amethyst
Messaggi: 1,669
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Direi al 50 per cento.Se non fosse per tutta una serie di brutte cose non sarei messa così male.Ma se mi fossi data una mossa prima per cercare di uscirne ad esso magari sarei messa meglio.
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05-08-2013, 03:29
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#29
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 1,086
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Colpa mia se ho sviluppato disturbi e ho vissuto in una famiglia oltremodo schifosa senza un briciolo di criterio, cresciuto tra paure, violenze e traumi che mi hanno condotto sulla via del nulla?
No non sono responsabile di questo.
Se ho mancato di volontà, coraggio e lucidità, è a causa di tutto quello che ho passato fin da quando sono nato, con particolare attenzione nella fascia dello sviluppo, importantissima tappa per una futura salute mentale equilibrata.
Con questo non voglio dire che siamo completamente dei burattini in balia di turbe passate e presenti, ma che comunque non è proprio possibile che un essere umano sia responsabile di tutto ciò che gli accade, non esiste effetto senza causa.
Non significa darsi delle scuse per non agire, ma la difficoltà c'è ed è tanta.
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05-08-2013, 13:21
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#30
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Principiante
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 26
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Non credo ci si possa far carico di responsabilità eccessive sullo stato della propria vita, è chiaro che bisogna aver raggiunto un certo grado di maturità per poter iniziare a pensare come migliorare la situazione e fino all'adolescenza si è più vittime che altro (almeno per quelli come "noi").
Sono sicuro che il contesto famigliare sia molto importante per garantire una qualche serenità e base da cui partire, come la forza, non scontata, di credere che le cose possano cambiare.
Personalmente la timidezza, l'essere poco "attraenti" socialmente, è solo uno dei problemi, alla base c'è una sofferenza nel vivere che sembra radicata e cieca.
Soprattutto non è detto che le scelte portino a qualcosa di desiderato, in sostanza non sarei così ottimista.
Sono sempre più sicuro che essere pragmatici è la cosa migliore, i discorsi astratti spesso non portano a niente.
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05-08-2013, 14:14
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#31
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
bisogna convincersi che io "sono" la mia depressione, la mia timidezza ecc
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Ciao Quantum, permettimi di dire che aver preso consapevolezza e non additare esclusivamente all'esterno l'origine dei propri problemi è già un grandissimo passo in avanti perché fare ciò da la possibilità di non essere condizionato dagli eventi della vita, che sono semplicemente dei fatti a cui noi diamo accezione positiva o negativa in maniera del tutto personale.
Per quanto riguarda la tua frase vorrei darti un suggerimento spassionato.
Spero che anche tu almeno una volta abbia sentito parlare della questione delle "convinzioni" che può avere una persona.
Una convinzione non è altro che una sensazione di certezza su una determinata cosa, e può essere frutto di una determinata educazione (famiglia, società etc), propria personale frutto dell'esperienza o da una presunzione senza esperienza. Tra le varie convinzioni esistono le convinzioni sull' Identità e sono riconoscibili del fatto che nella convinzione c'è l'espressione Io sono. Io sono bello, brutto, timido, estroverso, bravo, cattivo etc etc.
Ora, dicendoti io sono la mia depressione, mandi un cattivissimo messaggio al cervello. Essendo la depressione riconosciuta e pubblicizzata da tutti come un disturbo, una malattia etc. al tuo cervello stai dicendo che tu sei una malattia (che deve essere curata) di conseguenza sei il problema e che sei sbagliato.
Non sarebbe più produttivo dire che la depressione o la timidezza non sono altro che dei comportamenti (che naturalmente uno attua o perché ci sono dei condizionamenti, o altre convinzioni, tutto dipende da contesto e contesto) e che come tale sei tu a decidere di averli o meno? Che sei tu padrone e responsabile delle tue emozioni?
Fammi sapere cosa ne pensi, questo è solo uno spunto da cui partire.
Quote:
Originariamente inviata da shady74
Sicuramente abbiamo una percentuale di colpe nei nostri problemi, però oggettivamente, a parte l'indole, credo che nel mio caso sia minoritaria...
Una famiglia che non mi è mai stata vicina ed esperienze pre ed adolescenziali hanno fatto i danni più grossi.
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Ciao Shady, cito anche te perché vorrei che tu ti togliessi dalle spalle quel fardello chiamato colpe. Questa società purtroppo ci ha indottrinati alla colpevolezza, e se la colpa è nostra siamo cattivi oppure se non è nostra è di qualcun'altro, e nel 99,99% è sempre di qualcun'altro, deresponsabilizzandoci.
Che ne dici appunto di sostituire la parola colpa con la parola responsabilità? Prova a dire dentro di te è colpa mia se [un fatto a tua scelta] e fermati un attimo ad ascoltare la sensazione che ti da.
E dopo prova a dire invece è mia la responsabilità se .... etc etc
In quale delle due la sensazione spiacevole sarà più forte? Quale invece ti fa sentire meno mortificato?
Essere responsabili di qualcosa è una cosa bellissima perché hai il potere di agire e creare un risultato che scegli tu sin dall'inizio in quel determinato contesto.
Non conosco la tua storia, quello che mi sembra di capire è che non è stata tanto positiva, ti sei mai soffermato a pensare a quei pochi eventi belli che ci sono stati nel tuo passato? Sono sicura che almeno due o tre ci sono, ricomincia da quelli. Di famiglie che non funzionano ne è pieno il mondo, e questo non te lo dico per consolarti, ma per farti capire che è una cosa del tutto normale.
A prescindere dal passato che è qualcosa di finito (spero), tu vivi nel presente, nel qui e ora e quindi perché non occuparti delle questioni del tuo presente mettendo una pietra sopra alle questioni vecchie dicendoti "Ok, sono stato circondato da dei pezzi di m3rd@, da adesso decido io chi frequentare, chi essere, e dove andare".
Di quali sensazioni avresti bisogno per fare questo? (inteso serenità, coraggio fiducia etc etc)
Quali azioni puoi fare per ottenere questo?
A te le risposte
Quote:
Originariamente inviata da Tararabbumbieee
Siamo responsabili dei nostri problemi più di quanto non ci faccia comodo ammettere, ma al tempo stesso molto meno di quanto le nostre manie antropologiche di protagonismo ci inducano a ritenere...
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Sei un Grande
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05-08-2013, 15:32
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#32
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Ecco, hai tocccato uno dei miei grandi problemi... io sono molto "legato" al passato [....] Per fare questo credo che a me basti uscire da quell'apatia che fa dire "Tanto non cambierà mai niente!" so che non è sufficiente, ma so che è la prima molla che deve scattare...
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Secondo me il fatto che tu riesca a vederti dall'esterno è già un grandissimo passo in avanti, vuol dire che davvero ti sei mosso
Hai per caso letto ciò che ho scritto sulle convinzioni sull'identità? Se no, vai a leggere prima di andare oltre.
" Io sono molto legato al passato"
La tua convinzione è questa ma fortunatamente se lo vorrai potrai cambiarla. Finché penserai e crederai ciò, farai di tutto per confermarla.
Per esempio:
1. Racconterai del tuo passato a più persone e magari sotto sotto (dì la verità) pensi anche te sei il risultato di quello che ti è stato fatto ieri (altra convinzione da eliminare e bruciare con il lancia fiamme).
2. Raccontando e ripensando queste cose terrai vivi certi sentimenti, come se quelle cose fosse successe ieri, o comunque molto di recente, quando sai benissimo che non è così, magari sono passati diversi annetti.
Diventa un circolo vizioso dove i pensieri influenzano le emozioni che influenzano le azioni, rompi questa catena!
E come? mi dirai.
Smettendo di raccontare la tua storia passata e raccontando quella presente chi sei te oggi cosa fai cosa non fai, quali sono le tue aspirazioni, i tuoi sogni... e se non ne hai incomincia a desiderare qualcosa che ti piaccia e ti fa stare bene.
Sostituendo la frase Io sono molto legato al passato con una nuova e molto più potenziante, per esempio:
Io sonouna persona che vive nel presente.
All'inizio non ti sembrerà naturale perché non è radicata ancora nella tua identità, ma con costanza può diventarlo.
Per aiutarti chiediti:
Com'è una persona che vive nel presente?
Cosa fa una persona che vive nel presente?
Cosa pensa una persona che vive nel presente?
Di cosa parla con gli altri una persona che vive nel presente?
Puoi anche prendere un foglio dividerlo con una linea in mezzo e dare a Sinistra le risposte per la persona del passato (ciò che ti dovrai buttare alle spalle )e a destra del presente.
Quando hai scritto una lista di atteggiamenti e azioni concreti, prenditi l'impegno con te stesso di seguirli come fossero i 10 comandamenti per 21 giorni, è il tempo minimo necessario per acquisire nuove abitudini, poi tra 21 giorni ne riparliamo.
Ti va di provare?
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06-08-2013, 12:19
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 1,074
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Quote:
Originariamente inviata da man
Sono sicuro che il contesto famigliare sia molto importante per garantire una forza, non scontata, di credere che le cose possano cambiare.
Personalmente la timidezza, l'essere poco "attraenti" socialmente, è solo uno dei problemi, alla base c'è una sofferenza nel vivere che sembra radicata e cieca.
Soprattutto non è detto che le scelte portino a qualcosa di desiderato, in sostanza non sarei così ottimista.
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Ottime considerazioni.
A me per primo manca talvolta quella certezza che le cose possano cambiare, che io possa diventare qualcuno, anche perché spesso mi sembra che non ci sia niente che valga la pena di diventare, ma questo è un altro discorso..
Verissimo puoi agire sull'insonnia, sulla timidezza e tutto quello che vuoi, ma se hai alla base dei tuoi malesseri una profonda sofferenza nel vivere, non avendo punti definiti sui quali orientare il corso dell'esistenza, non sei quasi nemmeno motivato a prenderti cura di te, per questo parlavo nei presupposti essenziali di una "sicurezza ontologica di base".
Non è detto che le scelte portino a qualcosa di desiderato, ma quantomeno ti obbligano ad essere protagonista della tua vita.. e non è poco..
Quote:
Originariamente inviata da Fryma
Dicendoti io sono la mia depressione, mandi un cattivissimo messaggio al cervello. Essendo la depressione riconosciuta e pubblicizzata da tutti come un disturbo, una malattia etc. al tuo cervello stai dicendo che tu sei una malattia (che deve essere curata) di conseguenza sei il problema e che sei sbagliato.
Non sarebbe più produttivo dire che la depressione o la timidezza non sono altro che dei comportamenti (che naturalmente uno attua o perché ci sono dei condizionamenti, o altre convinzioni, tutto dipende da contesto e contesto) e che come tale sei tu a decidere di averli o meno? Che sei tu padrone e responsabile delle tue emozioni?
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Con "io sono la mia depressione" intendevo dire che è dentro di me, non esiste, se non con me ed è legata al modo in cui io affronto la quotidianità, a sua volta condizionato da essa stessa; chiamali comportamenti se vuoi, ma non credo cambi molto: si sviluppano da atteggiamenti "sbagliati", errori di valutazione della "realtà", che a furia di ripetersi divengono cronici, spostando sempre di più il tuo baricentro in punti meno stabili; è una sorta di "adattamento" inconscio, paradossalmente credo che sia un modo illusorio di trovare un equilibrio nello squilibrio che ci circonda, nelle avversità circostanti che ci sembra di percepire; non credo siano modi di porsi e approcciarsi assunti consapevolmente come dici.
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06-08-2013, 13:20
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#34
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
chiamali comportamenti se vuoi, ma non credo cambi molto: non credo ci siano modi di porsi e approcciarsi assunti consapevolmente come dici.
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Tu sei libera di credermi o meno, ma io sono la prova vivente di ciò in cui non credi sia possibile, se non fossi diventata, come hai detto benissimo tu, consapevole, ora non potrei scriverti perché probabilmente sarei 2 mt. sotto terra.
E' molto difficile credere alle cose che non si vedono, ma io sono reale e oggi sto bene.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
A me per primo manca talvolta quella certezza
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Cosa ti potrebbe dare esattamente questa certezza?
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
che le cose possano cambiare
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Quali sono le cose che per te devono cambiare? E in che modo tu potresti farle cambiare?
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
che io possa diventare qualcuno
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Chi vorresti diventare? E questo come ti farebbe sentire?
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
non avendo punti definiti sui quali orientare il corso dell'esistenza
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Quali sono esattamente questi punti? E in quale modo possono orientare il corso della tua esistenza?
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
Non è detto che le scelte portino a qualcosa di desiderato
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Esatto, ma mettendo nero su bianco quello che si vuole raggiungere, stabilendo tutta una serie di azioni da fare, è possibile che si possa arrivare ad un risultato molto simile a quello desiderato. Durante il percorso si potrebbero presentare una serie di ostacoli ma con una buona pianificazione si possono superare.
Quote:
Originariamente inviata da QuantumGravity
ma quantomeno ti obbligano ad essere protagonista della tua vita..
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e oltre a questo ad essere responsabile di te stesso e di tutto ciò che riguarda la tua esistenza
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06-08-2013, 14:30
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#35
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Principiante
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Firenze
Messaggi: 68
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Sì, spesso riesco ad essere più obiettivo con me stesso, guardando la mia vita in maniera imparziale e non "dal mio punto di vista" ovviamente è difficile, ma a volte ci riesco...
I due punti che ho sottolineato del tuo post sono pensieri ed atteggiamenti che ho spesso.
In effetti tendo di più a pensare agli errori del passato e sono convinto che ciò che mi è capitato negli anni scorsi mi abbia portato a questo, però penso che soprattutto il secondo punto sia quasi una conseguenza logica.
Grazie per il consiglio...
Proverò e ti farò sapere...
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Esatto, è proprio così, il secondo punto è una conseguenza del primo.
Penso che adesso tu abbia già un po' più chiara la tua situazione e quali siano i tuoi autosabotaggi, quindi occhio a tenere sempre presente queste 2 semplici cose e a porti soprattutto le domande giuste.
Un sentito in bocca al lupo!
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