car82

È devastante perché non ti permette di avere capacità relazionali e quando poi ti trovi costretto ad interagire con qualcuno hai problemi, ciò può limitarti in vari contesti fra cui ad esempio quello lavorativo.

Blue Sky

L'equilibrio è difficile da trovare perché qui siamo quasi tutti persone introverse, quindi cediamo facilmente alla lusinga della beata solitudine.

Personalmente, per affrontare razionalmente il problema, posso cercare di capire quanto le amicizie che ho avuto la fortuna di trovare, o i rapporti familiari in certi momenti, mi abbiano fatto bene. Ed effettivamente lo scambio intellettuale o emotivo mi ha permesso di crescere e di stare bene qualche volta.
Sono consapevole che nella mia solitudine mi sto compromettendo ogni giorno di più.

Equilibrium

Prima la tollerato meglio ma ora che a star con gli altri nn sento disagi, non sento il giudizio, la tollero molto meno.

Xchénnpossoreg?

La peppa, ora vado in un angolino a fissare le piastrelle del pavimento.
In silenzio.

In realtà vi capisco, davvero.
E non vi sto prendendo in giro.

Però la solitudine alla fine è un dato di fatto. Metterci il carico da novanta in termini di pensieri tristi e negativi non aiuta.
Conviene viverla per quello che è.. spazio. Spazio da riempire, una stanza vuota da arredare.
Meglio studiare una lingua, vedere un film, fare qualcosa di positivo piuttosto che lasciarsi andare allo scoramento.
Poi vai a capire cosa potrebbe succedere imparando l'inglese o andando regolarmente al cinema... a volte le amicizie nascono per caso, semplicemente.
Chissà.

Lo so, mi direte che non funziona così.
Però anch'io sono in mezzo a questo contesto, non ho amici e faccio il possibile per vedere comunque qualcosa di buono in tutto ciò.
Per dire, è vero che manca il confronto con l'altro però la solitudine ti fa acquisire una discreta indipendenza... e questa tutto sommato è una piccola virtù.

Certi giorni sono più complicati di altri, lo ammetto.
A volte è proprio dura.. tuttavia a mio avviso bisogna sempre mantenere un minimo di ottimismo/leggerezza.
La speranza aiuta ad andare avanti.

claire

La leggerezza non se la possono permettere tutti, c'é chi porta macigni tutto il giorno.

La speranza puó fregare. Ti puó far sopportare tutta una vita indegna, e alla fine, quando vedi che la speranza é stata vana, rimpiangi di averla avuta, e vorresti essertene andato via prima, ma ormai hai sofferto, le cose sono successe(o non successe) e tu eri lì a sperare in un riscatto che non é arrivato.
L' ottimismo andrebbe tenuto per sé, infondere speranza agli altri é pericoloso.

Xchénnpossoreg?

Claire, io ne ho passate di ogni.. e anche la realtà di adesso non rientra esattamente nel migliore dei mondi possibili.
In tutta sincerità e senza vittimismo, conosco perfettamente cosa significa trovarsi nella melma fino al collo.

La speranza, l'idea di poter un domani (non meglio qualificato) cambiare le cose però mi ha sempre dato la forza per svegliarmi alla mattina.
So bene che non ci sono garanzie e - tutto sommato - nemmeno le voglio.
L'importante è avere quella spinta, l'aiuto, la forza per andare avanti.
Per come vedo io la situazione conta più il tragitto che il punto di arrivo.

Può non funzionare per tutti, certo, però sempre meglio questo che altro.

claire

Tu la vedi così, altri non hanno la spinta e la voglia.Per validi motivi, e non se le possono inventare.

A volte é insopportabile proprio il tragitto, più che i risultati.
A volte non si hanno più forze di accettare altre sofferenze perché la misura é colma.
Per te é meglio questo che altro.
Non per tutti.
Ci sono vasi traboccati da tempo,e sui quali continuano a cadere gocce.

Xchénnpossoreg?

Questo lo so.
Infatti proprio per tale motivo cerco un modo per rendere più lieve il tragitto.
Mi rendo anche conto di un particolare, quel "rendere più lieve" valido per me potrebbe non avere gli stessi risultati con altri.
A volte mi accontento di poco e ti dico, non sempre è un bene.

Però Claire, allora vale anche per l'ottimismo.
A volte infondere un po' di speranza può essere d'aiuto più che pericoloso.
Mettiamola così: dipende.

Detto ciò sono arrivata anch'io a dire "basta", a vedere la misura colma.
Però dovevo comunque esserci, fare. La forza l'ho trovata nella speranza di un futuro diverso. Altre persone nel mio contesto si sono lasciate andare di più alla disperazione. Le capisco e non le giudico, però facendo così rendevano tutto ancora più complicato. Questa esperienza probabilmente mi ha fatto vedere la vita, l'amore e le vacche da una prospettiva diversa, per questo valuto tanto l'importanza di un approccio positivo (mettiamola così).
Poi va bene, non sempre è possibile e così via... ho scritto questa parte solo per farti capire l'origine del mio punto di vista

DeadSoul

Concordo

CryingOnMyMind

Molto
Sopratutto sentirsi soli anche in compagnia è devastante..

Aliquis

Non è un caso che io abbia aperto questo post.
Sono proprio nel momento in cui sento "questa devastazione" in pieno.
Quello che ha detto qualcuno, "meglio soli che maleaccompagnati", non vuol dire nulla, perchè se si è maleaccaompagnati vuol dire che in realtà si è soli. Vuol dire che c'è qualcuno che approfitta della nostra solitudine per fregarci. Mi è successo in passato, mi è risuccesso adesso.

Sono nella situazione più devastante in cui mi sia mai trovato. I problemi personali, di diversa natura, si sono intensificati tutti insieme creandomi una vera "tempesta emotiva". Ho due appuntamenti "istituzionali", a distanza di pochi giorni uno dall'altro; non per risolverli, ma per gestirli.
Questo però non è nemmeno il peggio.
Negli ultimi tempi una cosa, l'unica, positiva, mi era successa. Poco tempo fa ho svolto una iniziativa su questa cosa. La ripeterò tra un mese. Senochè, una terza persona, una conoscente a distanza con cui chatto da anni e che è venuta alla mia iniziativa, dove l'ho vista per la prima volta, mi ha fatto una proposta, sbagliata, a cui io, per complesse ragioni (che sono intercorse prima con questa persona) ma soprattutto perchè ero già in "tempesta emotiva" per gli altri motivi, non ho saputo reagire. Ho inviato troppi messaggi, sconclusionati, a chi mi aveva permesso di organizzare l'evento. Si sono irritati. Sono ritornato lucido e gli ho mandato un breve messaggio in cui ho sintetizzato i motivi dei miei errori e che conto di rimediare con la promessa iniziativa. Ma temo comunque che non sia più come prima.
Immagino che se avessi avuto una compagnia valida, una vera corrispondenza, questo non mi sarebbe successo.
Io ho anche cercato aiuto nei mesi scorsi; ma chi è nella nostra condizione non è considerato meritevole di aiuto, mi pare.

Warner84

Purtroppo se non si hanno amici nel vero senso della parola e cioè quelli che tengono veramente a noi, giustamente le persone se ne sbattono dei problemi degli altri e lo trovo anche normale perchè ognuno ha i propri problemi senza doversi andare a sobbarcare quelli degli altri. Il punto è che è difficile avere AMICI veri, la maggiorparte sono solo conoscenti.

Aliquis

Intendevo aiuti istituzionali e sociali.

Warner84

Ah ho capito male, scusa.

cancellato20151

Arrivato a questo punto, io non faccio neanche più caso alla solitudine.
Non so se per abitudine o rassegnazione (forse entrambe), ma è diventata l'unica compagnia sopportabile.

Oltre al "occhio non vede, cuore non duole".

Ma è innegabile che abbia distrutto qualsiasi capacità relazionale.

Dicono che sia questione di esperienza ma pur avendoci provato, non sono mai riuscito a rientrare nella società.
Se l'esperienza è un minimo negativa, con me si ottiene l'effetto opposto.

FLeo

Io non ho nemmeno conoscenti.

Madeleine

Quando vorresti semplicemente condividere anche solo un pensiero o, chessò, un'emozione con qualcuno, ma non puoi, è proprio devastante.

Masterplan92

Dopo la scuola se perdi il treno sei fottuto

cancellato20151

Io ero già fottuto prima quindi la scuola non sono riuscito a finirla.

Guybrush

Parecchio

adesso dopo parecchi anni sto riuscendo a sopportarla meglio

ma mi sono rimaste menomazioni, mi sento come si mancassero dei pezzi di vita,

in molte situazioni mi comporto penosamente come un ragazzino di 14 anni