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Vecchio 10-04-2008, 23:14   #1
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...allora come vi dicevo credo di saper gestire alquanto bene la mia sensibilità e timidezza con una buona dose si "sfacciataggine" (in senso buono...).
Il problema è sempre e solo 1. Incontrate il sottoscritto e farete 'na fatica bestia per iniziare a parlare...
insomma ma lo sapete che parlar eè impegnativo? :lol:
cioè non mi trovo in difficoltà tanto nel parlare, esprimer esentimenti (nel caso riesco a farlo e se volessi andarci con i piedi di piombo divento spiritoso per coprirmi), scherzare, ma proprio nell'attaccar bottone (anche con amici/ che conosco da una vita.
o meglio se incontro per strada un amico/a che non vedo da mesi lì le cose da dirsi se ne trovano in quantità o volendo pure uno sconosciuto.
Ma sembra buffo dirlo a volte vado in difficoltà proprio con chi conosco meglio e con chi mi rapporto giornalmente.
Stesse esperienze 8esempio scuola) e quindi le cose su cui parlare sono minori e a volte mi capita di pensar "e mo' che cavolo si fa?".
Ovviamente non lo faccio notare...con un amico la butto anche su una stupidata spontaneamente (del tipo "ma che ci metti in quelle scarpe che hanno un tanfo...", uguale con un'amica (anzi forse è pure meglio perchè posso essere spiritoso e allo stesso tempo più giocherellone e tenero), ma a volte mi sembra di dovermi sforzare per trovar eun pretesto buono per fare 4 chiacchiere.
Tipo abbracciare o fare una carezza e in riferimento fare qualche battuta/osservazione.

Eppure diavolo sono gli/le altri/e a cercarmi: lo leggo dagli occhi.
So che (falsa modestia a parte :P) sono considerato un ragazzo davvero "unico" da tutti (perchè so' essere spiritoso,sicuro di me e aperto, ma in fondo tutti sanno che sono quello con la testa sulle spalle, romantico,sensibile,tenero, timido, imbranato).
Insomma sono a 2 medaglie e credo che questo sia la mia più grande qualità: solo che sta seconda faccia della medaglia ogni tanto qualche problemino me lo crea.

Cioè a volte creo discussioni ridicole : "cavolo, sai questo è un altro di quei momenti in cui non saprei cosa dirti...giriamo insieme la ruota o proseguiamo a piedi?"
Che cavolo vengono ben prese, ma vi rendete conto di come sono "stupide".

Cioè alla fine non credo sia nemmeno un problema. Sono io e alla fine mi rende solo un po' silenzioso però...

EDIT: pensandoci bene il problema è proprio che non trovo stimolo nel parlare...nell'attaccare troppo spesso bottone.
Cioè preferisco 1 ora in silenzio su una collinetta(con un'amica ad esempio) a parlare a singhiozzi, o magari semplicemente ascoltare per poi ribattere che creare una discussione di mio. Perchè diciamo che non mi interessa tanto parlare di qualcosa, ma parlare con qualcuno.
Magari dopo 5 minuti mi sono già dimenticato di cosa abbiamo discusso, proprio perchè per me l'importante è aver interagito in qualche modo (pure un abbraccio lungo 10 minuti sarebbe bastato).
Trovo uno stimolo discutere con una persona, ma per il fatto della persona in sè e non del concetto su cui è centrata la discussione.
Vecchio 10-04-2008, 23:46   #2
Principiante
L'avatar di Elektra
 

Oh deosssss...ho trovato qualche post che si avvicina a quello che sento io...ormai avevo perso le speranze!! ihihh
Anche io come te, molto spesso avverto quella sensazione...come se "il parlare in sè" fosse esclusivamente e solo un modo di interagire con l'altro. ma di cui spesso vorrei fare a meno...perchè se fosse per me terrei solo il CONTATTO che è la cosa + interessante...il vedere le discussioni più come uno strumento alle volte ingombrante...l'unico problema è che se non si parla, non è che posso andare ad abbracciare e sbaciucchiare tutti per interagirci, o almeno sopratutto con le persone cn le quali nn ho confidenza!!. Alle volte penso d non essere stimolata a parlare molto per il semplice fatto che aprire bocca per dare aria e raccontare cose banali non mi va... non so, forse pretendiamo troppo dai nostri discorsi? mah...
sono delle domande che ho posto anche alla mia dottoressa e per tutta risposta mi ha dato un sedativo... Come dire... " se se certo hai ragione..sta zitta e dormi va" :twisted:
Vecchio 11-04-2008, 00:43   #3
Esperto
 

Forse semplicemente non ti interessa molto quello che gli altri hanno da dire. Hai mai sentito il bisogno di conoscere persone più stimolanti dei tuoi attuali amici? Se vedi la comunicazione e il parlare esclusivamente come strumento per stabilire una "simpatia" reciproca, per sentire il contatto con l'altro, forse è l'altro che non ti offre nulla di più con cui occupare la tua mente. O magari sei tu che non ti fermi a ragionare sulle idee degli altri perchè ne temi il confronto....non so, sono solo ipotesi.
Se per te il parlare è perfettamente intercambiabile con un abbraccio, qualcosa vorrà dire.
Vecchio 11-04-2008, 09:45   #4
Intermedio
L'avatar di Korallo
 

in diversi aspetti siamo molto simili io e te....anke io faccio fatica ad iniziare un discorso, ma più ke per timidezza, proprio xkè spesso nn mi interessa niente degli altri..nn mi interessano i loro discorsi, quello ke dicono, spesso loro parlano tra di loro e io non gli ascolto nemmeno.....
Se poi è un disorso ke mi interessa allora parlo liberamente.............
Vecchio 11-04-2008, 14:45   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Elektra
Oh deosssss...ho trovato qualche post che si avvicina a quello che sento io...ormai avevo perso le speranze!! ihihh
Anche io come te, molto spesso avverto quella sensazione...come se "il parlare in sè" fosse esclusivamente e solo un modo di interagire con l'altro. ma di cui spesso vorrei fare a meno...perchè se fosse per me terrei solo il CONTATTO che è la cosa + interessante...il vedere le discussioni più come uno strumento alle volte ingombrante...l'unico problema è che se non si parla, non è che posso andare ad abbracciare e sbaciucchiare tutti per interagirci, o almeno sopratutto con le persone cn le quali nn ho confidenza!!. Alle volte penso d non essere stimolata a parlare molto per il semplice fatto che aprire bocca per dare aria e raccontare cose banali non mi va... non so, forse pretendiamo troppo dai nostri discorsi? mah...
sono delle domande che ho posto anche alla mia dottoressa e per tutta risposta mi ha dato un sedativo... Come dire... " se se certo hai ragione..sta zitta e dormi va" :twisted:
oddio mi commuvo :cry: :lol:
sisi esattamente stessa sensazione.
Korallo...Elektra formiamo un club? :lol:
Ma il fatto è che con chi non ho confidenza bene o male riesco a parlare (insomma ci sono vari aspetti che non si conoscono e magari sforzandosi di partire dalle formalità qualche minuto lo si passa senza problemi senza rendersene conto), ma io già dopo qualche giorno che conosco una persona (ma anche benissimo dopo qualche ora) inizio a non voler/saper più parlare.
Stessa cosa: perchè dover usare banalità per avvicinarsi ad una persona? anch'io avrei l'istinto di essere + fisico (e sto parlando anche di semplici abbracci d'amicizia...ore appoggiati l'uno all'altro e poi scambiarsi via via qualche parolina a mano a mano che le domande spingono sole nella mente).
Cioè anch'io magari si parla in gruppo (ed io magari mi fisso solamente a guardare e pensare, mentre ascolto a sprazzi).
Magari c'è un discorso che mi interessa maggiormente; esempio banale "chi voti te domenica?"
"Io questo per questo e questo..."- e magari anche se sinceramente a me non interessa nemmeno tanto se andranno a votare o meno (basta che sappia che hanno una certa apertura e già il conviverci mi basta per capire gli altri) la mia la dico pure.
Però poi capisco che ad altri il mio parlare ad intermittenza può essere considerato un po' bizzarro, un po' freddo, un po' disinteressato (anche se poi quando si arriva ad un contatto + diretto lo scambio di battute lo so articolare abbastanze bene da non annoiare :P).

Beh dai sapere che non sono solo è già un sollievo (ohi c'è qualcuno/a che mi scambia addirittura per uno che la imposta solo sul lato fisico e bada subito al sodo per questo mio lato caratteriale--> quando in realtà sono solamente meno propenso a parlare)

x Bardamu: no i lproblema dire che non sia proprio quello. La questione accennata da me,Elektra,Korallo credo proprio non sia solo questione di amicizie sbagliate (anzi ho molte persone che considero quasi fratelli/sorelle) e comunque è un rapporto che tendo ad avere anche con fratelli/cugine ecc...ecc...
anzi più sento vicina la persona + sento meno il bisogno di parlare (viceversa all'inizio anche solo per guadagnarmi stima e fiducia un po' la voglia di scherzare e conoscerci la possiedo)

EDIT: ecco quello che non farei mai io...
vedi Elektra? andare dallo psicologo?
Perchè? io alla fin fine non mi sento "anormale" per questo. Lo sento una particolarità del mio carattere.Perchè dovrebbe esser enormale il parlare fino all'esaurimento (anche su aspetti ridicoli tanto per dar fiato alla bocca) e non dovrebbe essere normale il mio approccio con gli altri?
E il risultato della dottoressa l'hai esposto tu stessa.
Cioè alla fine il mio è un problema solo iniziale.
Chi mi conosce impara a capirmi ed impara a capire il mio modo di approcciarmi;
il problema è quando conosco magari qualcuno di nuovo che all'inizio mi giudica magari un estroversone (perchè comunque volendo le battute pronte le ho e come detto uno stimolo leggero a conoscere tutto sommato ce l'ho), poi magari mi si chiede "scusa, ma il ragazzo estroverso che ho conosciuto ieri dov'è finito?".
E allora da lì in poi si inizia a conoscere un giova diverso.
Vecchio 13-04-2008, 15:42   #6
Principiante
L'avatar di Yagami
 

Non siete soli ragazzi, stessa identica cosa per me. Per esempio sono 3 settimane quasi che frequento un corso di formazione. I primi giorni sono stati abbastanza scorrevoli, e qualche volta ho aperto bocca pure io. Per le solite cose di quando ci si conosce, che scuola hai frequentato, come ti chiami, anni e bla bla, io mi sono sempre e cmq limitato a questo e a commentare l'andamento del corso, che era la cosa che mi interessava davvero, gli altri invece dopo 1 giorno già si raccontavano di tutto, ogni cazzata possibile, io invece muto. Purtroppo penso sempre di essere io quello difettoso, di non avere argomenti e di essere vuoto, ma sinceramente mettermi a raccontare della mia vita privata e di ogni minima stupidata oltre che scocciarmi mi stressa, anche perchè c'è troppa gente che guarda e al primo cedimento la pressione mi và a mille, con rischio di infarto precoce. Ma non mi metterei ugualmente ad aprire bocca per cazzate se fossi più spigliato.
Il fatto è che a me stanca in modo pazzesco parlare con la gente, non la trovo una cosa interessante e come alcuni di voi hanno scritto, preferisco anch'io l'iterazione fisica piuttosto che quella verbale. Anche uno sguardo, un sorriso, per me valgono più di mille parole inutili. Se ci pensate ci stai molto meno ad abbracciare chi vuoi bene, piuttosto che a dirglielo a parole e l'emozione arriva anche più diretta.
In tutto questo c'è anche l'eccezione, ci sono volte (rarissime volte) che il discorso è interessante ma non ho il coraggio di mettere bocca per le cause che ho detto prima. Insomma non sò voi, ma io di solito quando sono costretto a stare con gente, mi limito a parlare quando mi fanno qualche domanda, per il resto, mi faccio i fatti miei, anche perchè spesso e volentieri i discorsi che fà la gente pur di stare a cazzeggiare sono di un'inutilità allucinante, vanno dal, dove sei andata a fare shopping, al dove hai fatto il tatuaggio passando per i viaggi che hai fatto e i locali che frequenti, il tutto infarcito da battute idiote, mettici poi che certa gente ha una voce di un irritante pazzesco e hai messo insieme un piccolo inferno per le orecchie.
Vecchio 13-04-2008, 15:58   #7
Esperto
L'avatar di vetro
 

Quote:
Il fatto è che a me stanca in modo pazzesco parlare con la gente, non la trovo una cosa interessante e come alcuni di voi hanno scritto, preferisco anch'io l'iterazione fisica piuttosto che quella verbale.
Quando si ha poco abitudine a dialogare è comprensibile.
Il piu' delle volte la gente apre bocca per dire banalita' ma anche quelle hanno il loro senso.Dipende anche dal contesto.
Non parli perche' hai paura di dire banalita' o di risultare poco interessante?
Vecchio 13-04-2008, 17:11   #8
Principiante
L'avatar di Yagami
 

Anche, ma più che altro è timore di dire cazzate o di sbagliare a parlare. Eppure tante volte interventi che ometto di fare e che tengo a mente, vengono fatti anche da altri e risultano poi buoni. In questo caso sono lento io a decidermi di parlare, ma non posso certo avere la sicurezza prima se quello che dirò è buono o no, quindi finisce che stò zitto.
Sono d'accordo che anche le banalità hanno un loro senso, nel contesto in cui vengono dette, ma per me sinceramente non contano proprio, anche perchè in quei contesti, non mi trovo a mio agio per niente. Ma in generale le trovo dei pretesti per dare fiato alle corde vocali come se poi contasse solo quello (perchè questo traspare osservando i comportamenti).
Vecchio 13-04-2008, 17:30   #9
Esperto
L'avatar di vetro
 

In sintesi stai zitto per paura del giudizio degli altri.Dovresti liberarti.Oggi una signora quando le hanno consegnato le schede ha detto sorridendo : quanta carta straccia.Io nella mia testa ho subito pensato che era poco consono.Ma alla fine chissenefrega.Lo voleva dire e l'ha detto.
Vecchio 13-04-2008, 21:30   #10
Banned
 

Ciao ragazzi, mi riconosco anch'io nelle vs. parole, e se volete mi unisco pure io al Vs club. :lol:
Il mio problema fondamentale non è tanto conoscere gente nuova, anzi devo dire che pur non essendo un estroversone e pur non avendo mai conosciuto nessuno in discoteca, pub, locali o ambienti simili, non mi ritengo nemmeno troppo timido.
Il mio problema riguarda invece il cosiddetto secondo passo, quando dopo le presentazioni e le varie frasi di circostanza che si dicono, si tratta di raccontare qualcosa di più di te stesso o di fare domande un pò più personali. devo dire che in queste occcasioni ho parecchie difficoltà, e spesso l'alcool può venirmi in aiuto (ma non si tratta certo della soluzione del problema, visto che non ho intenzione di farmi sottoporre ad un trapianto di fegato , e poi dipende anche dalla situazione dell'incontro ).
ti consiglierei, come tra l'altro ti ha già scritto bardamu, di ampliare il più possibile le tue conoscenze e di conoscere gente con cui puoi condividere qualcosa in comune. Spesso, e te lo dico per esperienza personale, è necessario conoscere gente più stimolante, per poter un pò venir fuori dal guscio di timidezza in cui si è. I miei amici sono bravi ragazzi ma spesso mi accorgo che alla fine esco con loro perchè altrimenti non avrei nessun altro con cui uscire, e che abbiamo poco o nulla in comune. Ecco, trovare qualcuno nella tua stessa situazione, o con cui condividi qualcosa, ti può certamente aiutare ad esprimere liberamente quello che hai dentro..
Come la pensate voi altri?
Mi piacerebbe portare avanti questo discorso..
Vecchio 13-04-2008, 21:57   #11
Banned
 

A proposito, la situazione di rimanere in silenzio in presenza di altre persone mi porta a pensare, mi porta ad una citazione cinematografica:

"I silenzi che mettono a disagio... Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate, per sentirci più a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace"

(Mia Wallace - Pulp Fiction)

:lol:
Vecchio 13-04-2008, 22:32   #12
Intermedio
L'avatar di Muttley_upgrade_version
 

Nel mio caso pesa il fatto di avere il dono della sintesi: non sempre di dono si tratta dal momento che le parole vengono utilizzate in maniera ridondante dai più. Le comunicazioni tra persone funzionano in maniera "estensiva", quasi si facesse a gara a chi riempie maggiormente il dialogo non di concetti ma di ripetizioni degli stessi.
Vecchio 14-04-2008, 00:04   #13
Principiante
L'avatar di BraveMargot
 

Anche a me parlare stanca. Non è il silenzio da timidezza che provo in determinate situazioni (persone nuove, tanta gente, ecc). Anche con persone con cui sono a mio agio o con argomenti che mi interessano spesso mi ritrovo a non aver voglia di parlare, soprattutto quando si tratta di raccontare fatti concreti. Poi succede che li racconto così male che devo ripeterli e quindi lo sforzo è doppio. Preferisco ascoltare e infatti vado d'accordissimo con le vecchine over 80 logorroiche. Comunque non so chi abbia deciso che sia più "giusto" essere chiacchieroni che silenziosi, secondo me non ha senso.
Vecchio 14-04-2008, 13:15   #14
Esperto
L'avatar di MarcheseDelGrillo
 

Salve,
se vi può essere d'aiuto dico la mia.

Sta cosa di non saper cosa dire, questa sensazione di inutilità del discorso ce l'ho anche io, a volte.
Ce l'avevo soprattutto alle medie, in un contesto di classe nel quale non mi trovavo per niente bene. Poi al liceo, conoscendo persone più interessanti e più vicine a me, è passato.
Ora come ora (ho 21 anni) il problema si ripresenta, ho notato, ogni qual volta abbia a che fare con un imbecille...

Mi spiego, secondo me il problema sta solo nel fatto che non sapete che dire solo perchè le persone con le quali cercate di parlare non sono vicine a voi nei gusti, nella mentalità, nelle esperienze, nell'intelligenza...

Oppure perchè inconsciamente credete che queste persone non siano vicine a voi in gusti, mentalità, esperienze e intelligenza, cosicchè spunta una "paura" di non essere capiti o che il nostro discorso possa risultare stupido.

Almeno, per me ho la forte sensazione che sia stato e sia così.
Vecchio 14-04-2008, 21:47   #15
Banned
 

vorrei aggiungere un'altra cosa..
troppo spesso mi capita di non avere voglia di parlare con la gente, di trovarmi in situazioni in cui piuttosto di parlare mi spararei un colpo in testa, di voler star zitto a tutti i costi, quasi per paura che parlando la gente che è con me possa capire qualcosa di personale o quello a cui sto pensando in quel momento.
però basta che qualcuno mi trascini nel discorso per riacquistare magicamente la parola e per diventare un perfetto comunicatore. è per questo che forse a volte mi trovo meglio, almeno come primo impatto, con gente estroversa, ma in fondo ho da sempre preferito la compagnia di ragazzi e ragazze più simili a me..
Vecchio 15-04-2008, 19:40   #16
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola2
Quote:
Originariamente inviata da Muttley_upgrade_version
Nel mio caso pesa il fatto di avere il dono della sintesi: non sempre di dono si tratta dal momento che le parole vengono utilizzate in maniera ridondante dai più. Le comunicazioni tra persone funzionano in maniera "estensiva", quasi si facesse a gara a chi riempie maggiormente il dialogo non di concetti ma di ripetizioni degli stessi.

Sn sempre stata del parere che quando 2 persone si ritrovano a contemplare i loro silenzi..nella piu completa serenità d'animo....non esistono parole sospirate dal vento che possano dipingere la stessa profondità d'espressione...
Esistessero più persone in giro che la pensano come te....
Vecchio 15-04-2008, 20:29   #17
Esperto
L'avatar di calinero
 

"non c'ho voglia e zzzzz zzz zzzz"

sono le parole più pigre che conosco
Vecchio 15-04-2008, 21:09   #18
Principiante
L'avatar di SafeAsMilk
 

Anch'io sono sempre stato un ...silenzioso! Oggi lo sono forse meno di un tempo ma accade ancora che rimanga senza parole. Non credo sia un male, lo ammetto, stare in silenzio mi piace, mi rendo conto però che può complicare il rapporto con gli altri perchè mette a disagio...

E' che al silenzio ci si abitua, in particolare chi come noi ha avuto o non ha relazioni intime, di amicizia schietta dove arrivi al punto di poterti aprire senza temere di essere giudicato, sententi libero di parlare se ne hai la voglia oppure no... quando non si è abituati a parlare (e parlare alla fine è compiere un'azione) si fatica.. in queste situazioni mi trovo a chiedermi "e ora? che dico? cosa potrei dire?", così poi mi sembra di piombare in un circolo vizioso e più cerco qualcosa di buono da dire meno dico.. insomma: ho l'impressione di dover assolutamente dire qualcosa anche se in quel momento, magari anche in quel secondo non mi passa nulla per la mente!! invece, le volte nelle quali riesco a parlare in modo confidenziale, sono le volte i cui non mi preoccupo di dover dire qualcosa, peccato non sia la regola... :?
Vecchio 16-04-2008, 14:56   #19
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da SafeAsMilk
Anch'io sono sempre stato un ...silenzioso! Oggi lo sono forse meno di un tempo ma accade ancora che rimanga senza parole. Non credo sia un male, lo ammetto, stare in silenzio mi piace, mi rendo conto però che può complicare il rapporto con gli altri perchè mette a disagio...

E' che al silenzio ci si abitua, in particolare chi come noi ha avuto o non ha relazioni intime, di amicizia schietta dove arrivi al punto di poterti aprire senza temere di essere giudicato, sententi libero di parlare se ne hai la voglia oppure no... quando non si è abituati a parlare (e parlare alla fine è compiere un'azione) si fatica.. in queste situazioni mi trovo a chiedermi "e ora? che dico? cosa potrei dire?", così poi mi sembra di piombare in un circolo vizioso e più cerco qualcosa di buono da dire meno dico.. insomma: ho l'impressione di dover assolutamente dire qualcosa anche se in quel momento, magari anche in quel secondo non mi passa nulla per la mente!! invece, le volte nelle quali riesco a parlare in modo confidenziale, sono le volte i cui non mi preoccupo di dover dire qualcosa, peccato non sia la regola... :?
sisi più o meno anche a me.
Proprio per quello fatico a mantenere i rapporti a metà.
Sono schietto subito e cerco di farmi capire subito.
All'inizio non ho problemi e gli argomenti li trovo, poi c'è una fase dove il mio carattere esce (e quindi io che sto bene nel mio silenzio mi limito spesso + ad ascoltare/osservare che esserre attivo) e poi se la persona che ho davanti "si fa prendere" (perchè come detto comunque dietro ai silenzi nascondo un'altra part edi me che non si fa problemi nell'interelazionarsi direttamente con abbracci,battute, e provocazioni anche forti) di lì in poi è solo discesa: i miei occhi parlano abbastanza e se non lo fanno loro, mi viene automatico relazionarmi in qualche modo fisico/verbale.

Ciò che odio e la via di mezzo: chi ancora non conoscendomi bene non si sente di darmi abbastanza fiducia da interagire + direttamente, ma che allo stesso tempo vorrebbe approfondire (e allora lì mi sento quasi costretto io a doverlo fare per mettere + a suo agio chi ho davanti).
Perchè io mi sento bene per come reagisco di petto, solo che se poi devo mettere in difficoltà chi ancora non mi conosce mi tocca far el'estroverso anche quando non voglio: solitamente preferisco seguire ciò che mi dice la testa (se la mente dice silenzio eseguo, se mi dice battuta eseguo, se mi dice abbraccio eseguo senza volermi fare molti problemi)
Vecchio 24-04-2008, 13:02   #20
Banned
 

uff....solita storia...per chi non mi conosce bene sono un punto interrogativo bestiale :lol:

il momento prima sono visto come una persona carismatica e espansiva, il momento dopo introversa e timida (perchè me ne sto zitto) e dopo 2 ore che mi viene la voglia di scherzare un po' di nuovo estroverso e simpatico e magari il momento dopo ancora diversamente freddo e misterioso, poi distaccato e introverso ecc...ecc...

ma che diavolo volete che ne sappia io? so' quel che sono...uff....

e la risposta è sempre la stessa: se il cuore mi dice di agire agisco, se il cuore st ain silenzio o preferisce meditare tra sè e sè faccio altrettanto.

La gente (i ragazzi/e coetanei) è troppo abituta a vedere tutto o bianco o nero...e quando una persona sbalza da bianco a nero con troppa duttiltà rimangono troppo spiazzati: è quest ala realtà.
E allora si fanno i castelli di sabbia loro e ti vedono come misterioso ed enigmatico solo perchè non riescono a comprendere se un tuo silenzio è un silenzio timido o un silenzio "sicuro".

Io sapete cosa sono arrivato a pensare di me? che "non ho carattere"...non nel senso di carisma (quello se è necessario lo si tira fuori a quintali), ma proprio un carattere fisso.
Tutti si aspettano che una persona possa essere o solo dolce, o solo stronza, o solo silenziosa o solo introversa, o solo sfigata o solo "avanti", o solo romantica e smielata o solo fredda e cinica.
Io credo che posso far un effetto strano a primo impatto con chi mi deve ancora imparare a conoscere perchè io sono tutto e nulla: sono un attimo prima di un silenzioso timido, poi di un silenzioso sicuro di sè, poi un silenzioso pensante e romantico, poi sono un estroverso autoironico e poi provocatore, sono un po' misterioso, ma l'attimo dopo sono disposto a rivelare tutte le mie carte e tutte le mie emozioni; un attimo prima posso essere in grado di esternare tutto guardandoti negli occhi e l'attimo dopo invece a dirti la cosa più banale non riesco a non abbassare gli occhi (e viceversa).
Sono tanti silenzi che vogliono però voler dire tutto e sono altre volte tante parole che vorrebbero essere silenzi; sono gentilezza,pudore e "zerbinaggine" e sono provocazione, sicurezza, sono poesia e sono freddezza, sono abbracci e tenerezza, ma sono silenzi distaccati e glaciali.

E sapete che vi dico? Chi mi vuol capire mi capisca e chi no so' felice comunque.
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