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06-04-2017, 01:42
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,084
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Quote:
Originariamente inviata da no-body
Che e' diverso dal dividere le persone tra i buoni e i cattivi come si faceva all'asilo. Forse la pensi come me, sei gia' determinato alla nascita o poco piu' in la'. Io ho ereditato il gene della gentilezza da mia madre. Invece era meglio se prendevo quello dello squalo da mio padre. Destino infame.
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esatto io pure ho ereditato il gene della diplomazia e della tranquillità da mia madre. Mio padre non è uno squalo, ma è sicuramente uno sveglio e resiliente e che non perde tempo in chiacchiere, ci voleva il gene suo.
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06-04-2017, 01:47
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#22
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Io invece son sempre stato rabbioso ma la fobia è come se in determinate circostanze fosse più forte e mi impedisse di avere chissà che reazione violenta, forse è meglio così.
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06-04-2017, 02:23
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#23
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Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 4,011
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Fino al primo di anno di università, tra una vicissitudine e l'altra, non ho mai nutrito nessuna forma di speranza inerente i rapporti umani.
A motivarmi era quasi esclusivamente l'idea di potermi realizzare a livello professionale, in un remoto futuro.
Ed una certa dose di rabbia puramente autolesionista; ero parecchio disfunzionale allora, sotto la superficie.
Però ero motivato e pure tanto.
Al primo anno di università inoltrato, dopo eventi vari e l'andare in frantumi del mio bel castello di carte, ho perso ogni speranza.
Ho visto tutto sfuggirmi di mano e ritrovarmi incapace di fare qualcosa su ogni lato.
Persa anche la speranza in un salvezza derivante dallo studio, ho perso effettivamente tutte le speranze. Motivi per fare cose non ne avevo più, infatti per un po' non ho fatto nulla.
Mi sono parzialmente ripreso a 22 anni e rotti, qualche mese prima di ritrovarmi quassù.
Da quel momento sono riuscito a costringermi a mettere in atto qualche cambiamento in positivo.
Poi la costrizione è diventata abitudine, infine ha incominciato a darmi risultati ed un minimo di senso all'agire - costrizione in ogni ambito : sociale, studio, cura di sé, rapporti col sesso opposto (non in quel senso) ecc ecc.
Ho incominciato a nutrire speranza di poter riavere una carriera accademica e professionale soddisfacente, inoltre ho scoperto il valore dei legami con altre persone, dell'affetto e di tutto quello che mi era mancato - ed in parte mi ero volontariamente negato.
Così, anche con qualche momento depressivo, sono andato avanti per un buon anno abbondante a nutrire speranze, vedere risultati e credere di potermi lasciare alle spalle la merda.
Poi sono successi altri eventi, le ricadute sono diventate più forti e difficili da gestire e col tempo questa spinta è andata a scemare.
È andata nuovamente a scatafascio la parte accademico-lavorativa della mia vita ed ormai non riesco a nutrire nessuna speranza o vedere nessuna possibile realizzazione per me in quell'ottica, che sia a portata.
Legami ed affetti sono stati un susseguirsi di alti e bassi; momenti felici e di soddisfazione pagati però da delusioni, difficoltà e disillusione frequenti.
Comunque, si arriva fino ad ora, dove mi sembra di andare avanti giusto con gli ultimi barlumi di quella speranza di qualche anno fa. Prima o poi finirà il carburante, ed ho idea il momento sia molto vicino - è un periodaccio che si protrae da parecchio e va a peggiorare.
Nuove reali speranze a muovermi non sento di averne, quel poco che avanza serve a permettere di tenermi insieme.
Il fatto è che non saprei neanche immaginarmi in cosa poter sperare, mi sembra tutto un po' troppo distante e compromesso per poter pensare di riuscire a costruire una qualche forma di soddisfazione stabile. Oppure nemmeno interessarmi più davvero.
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Ultima modifica di The_Sleeper; 06-04-2017 a 12:27.
Motivo: Ridotto
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06-04-2017, 08:48
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#24
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Grazie a tutti per le risposte.
Questo per me è un periodo down, dove lo sconforto e il pessimismo hanno via facile in me.
Ma fatico a capacitarmi di "come" le cose siano cambiate. Sono la stessa persona che qualche mese fa si sentiva invincibile e superpotente. Attorno a me le stesse compagnie, le stesse possibilità.
È cambiata solo qualcosa nella mia chimica cerebrale. Ma ricordo bene come stavo prima.
Ricordo meno invece come ci sono arrivato. Ma inizia a tornarmi qualcosa. Ci scriverò un post a riguardo.
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06-04-2017, 13:09
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,216
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Le speranze che riesco a coltivare collidono sempre con quel che desidererei davvero ottenere, c'è poco da fare.
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Forse, più che altro, non sei disposto a fare il necessario sufficiente per poter ottenere quello che desideri.
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06-04-2017, 13:15
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#26
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Esperto
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,439
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Vado a periodi.
Quindi evidentemente ancora non l'ho persa. Ma non so se sia una cosa positiva o meno.
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06-04-2017, 13:26
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Forse, più che altro, non sei disposto a fare il necessario sufficiente per poter ottenere quello che desideri.
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Non so se è così, perché certe cose necessarie che dovrei fare non so nemmeno se son capace di farle. C'è una parte di indisposizione, una parte di inettitudine e una parte di speranza improbabile, e le ultime due cose nel mio caso influenzano la prima.
Uso una metafora calcistica.
All'inizio di una partita avrai più speranze di vincere, ma se la partita si mette male e perdi 4 a 0 negli ultimi minuti, puoi affermare di avere le stesse speranze che avevi all'inizio?
Ma anche prima che abbia inizio una partita se prima hai perso sempre (e hai perso diverse partite), la speranza di vincere sarà minore comunque rispetto ad altri.
Ovvio che anche se perdi però desidereresti vincere. Sei consapevole che ormai hai quasi perso e le speranze di vincere risultano oltremodo scarse (ti puoi impegnare normalmente, ma più che impegno normale in queste situazioni qua ci vuole un miracolo, per questo poi in situazioni estreme come queste si può diventare anche scorretti). Ma comunque non è ancora sicuro al 100% che perderai.
Hai poche speranze di vincere, però perdere non è detto che ti stia bene, per questo poi alla fine magari non esulti di gioia, ma magari stai giù di morale. L'impegno che ci metti in situazioni del genere sarà di una qualità molto diversa rispetto a quello che ci mettevi all'inizio, tra il disperato e l'arrendevole.
E' spesso graduale questa perdita di speranza anche nella vita di molte persone. Se sei 0 a 0 sarà normale, prendi un gol all'inizio e pensi "ce la posso ancora fare", ne prendi due ed è finito il primo tempo e pensi "magari se mi impegno si pareggia", ma ti scopri e ne prendi altri due nel secondo tempo a 10 minuti dalla fine.
Capisci che un po' alla volta le cose diventano sempre più difficili.
La partita della vita finisce quando sei morto ovviamente e la speranza non si azzererà mai completamente finché sei vivo, ma può essere diventata molto scarsa in relazione al conseguimento di certi scopi, mentre le aspettative e desideri non è detto si siano adeguati a questa nel frattempo.
Per questo anche l'invecchiamento per molte persone può divenire traumatico, le speranze di poter fare certe cose diverranno sempre più limitate (per quanto si voglia impegnare l'anziano nel mantenersi giovane andrà incontro con buone probabilità a diversi acciacchi, la pelle si riempirà di rughe e così via), ma non è detto che i desideri e certe voglie si adegueranno facilmente a tutto questo.
Ritornando alla metafora calcistica può essere che succede qualcosa e ti danno la partita vinta a tavolino, però è una possibilità risicata. Spesso ci si può chiedere se valga la pena sopportare la sofferenza psicologica che queste situazioni comportano, e qua entra in gioco il pensiero dell'abbandono (il suicidio).
Se alla fine comunque giochi per divertirti e non te ne frega nulla perdere, anche se le tue speranze di vincere risultano nulle non avresti alcun motivo di star male. Volevo mettere in evidenza anche questi aspetti, non è la valutazione dell'improbabilità relativa al riuscire o non riuscire in certi ambiti a produrre da sola il malanno.
C'è questo malanno quando la valutazione della speranza di riuscire e i desideri e la voglia di ottener certe cose non si trovano allo stesso livello e la prima risulta scarsa rispetto a queste voglie.
Se una persona non desiderasse ottenere assolutamente nulla, anche non sperando di ottener qualcosa, non starebbe male.
Io questo volevo intendere.
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Ultima modifica di XL; 06-04-2017 a 14:39.
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18-04-2017, 18:35
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#28
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Avanzato
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: In a sad point of the Universe
Messaggi: 424
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Ogni volta che vedo umani simili o inferiori a me autorealizzarsi nelle loro rispettive vite. In quei momenti se pensavo di valere poco come persona mi autoconvinco che valgo ancora di meno. Comunque una quantità seppur minima di speranza ce l'abbiamo tutti ma siamo bravi a nasconderla e a negarne la sua esistenza.
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18-04-2017, 18:44
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#29
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Avanzato
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 304
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Quote:
Originariamente inviata da Lane#Boy#88
Ogni volta che vedo umani simili o inferiori a me autorealizzarsi nelle loro rispettive vite. In quei momenti se pensavo di valere poco come persona mi autoconvinco che valgo ancora di meno. Comunque una quantità seppur minima di speranza ce l'abbiamo tutti ma siamo bravi a nasconderla e a negarne la sua esistenza.
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Assolutamente vero, credo che la fobia sociale, il disturbo evitante di personalità e mancanza di fiducia in se stessi portano a rovinarsi rispetto invece a chi non ha di questi problemi, anche se questa persona è un emerita testa di cazzo. Purtroppo i forti ce la fanno quasi sempre in un modo o nell'altro, e il debole anche se "migliore" da certi punti di vista soccombe inesorabile
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18-04-2017, 20:32
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#30
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Ubicazione: Antimatter
Messaggi: 1,553
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Il problema è che non l'ho mai persa, e di continuare a illudermi.
Ma è più forte di me.
E' tipo quando uccidono il maiale, nonostante le coltellate continua a muoversi, tenta di divincolarsi, di scappare, di salvarsi.
Magari rassegnandosi, soffrirebbe anche di meno.
Io sono uno stupido maiale che lotta con tutte le sue forze sperando vanamente di mettersi in salvo.
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18-04-2017, 20:42
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#31
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
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Dipende dal tipo di speranza.. comunque va a periodi... ho vissuto periodi poco speranzosi anche da adolescente o verso i 20 anni e periodi di ottimismo anche in tempi recenti...
c'è da dire però che da diversi mesi a questa parte è un periodo un po' buio per me (anche per la concomitanza di diversi fattori negativi)
quello che ho notato purtroppo è che con il passare degli anni questi periodi di ottimismo e fiducia per il futuro (anche solo a breve-medio termine) diventano meno frequenti...
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18-04-2017, 22:52
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#32
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Intermedio
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 175
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Da quando ho cominciato a vedere le relazioni umane in termini di equilibri stabili e instabili, punti di sella, cicli limite e attrattori strani
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18-04-2017, 23:00
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,084
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Da quando ho smesso di avere speranza?
Da poco per fortuna, così ho vissuto per 37-38 anni almeno con la speranza, sempre meglio di niente. Ora però c'è il nulla davanti..condito dall'ansia
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18-04-2017, 23:04
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#34
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,346
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Mi rivolgo a quelli che si sentono/dichiarano privi di questa.
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Dipende dal "settore" di vita... sul lato economico / lavorativo, mai persa la speranza, ho sempre lottato e conquistato i miei spazi, con altri ambiziosi progetti futuri, perchè sapevo e so di avere capacità tali da poter affrontare queste sfide (nonostante il carattere a remare contro)... la stessa consapevolezza che invece, al contrario, mi ha fatto capire di dover abbandonare ogni illusione o speranza riguardante il settore socialità-relazioni ... successo circa 4 anni fa, quando ho deciso di guardare in faccia la realtà così com'è, e dirottare le mie forze solo su ciò che è alla mia portata.
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18-04-2017, 23:24
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#35
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Avanzato
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 304
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Da quando ho smesso di avere speranza?
Da poco per fortuna, così ho vissuto per 37-38 anni almeno con la speranza, sempre meglio di niente. Ora però c'è il nulla davanti..condito dall'ansia
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Beato te! Dai che non ti è andata poi così male
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19-04-2017, 01:18
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#36
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Intermedio
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: Trento
Messaggi: 260
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Il 99% della speranza che avevo l'ho persa una volta compiuti i 18 anni, il restante 1% l'ho perso giusto un'anno fa quando mi sono reso conto della stronzaggine e dell'imbecillità dei miei parenti (genitori compresi);
ormai non so più cosa pensare degli altri o di me stesso (e sopratutto cosa aspettarmi in futuro)
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19-04-2017, 02:05
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#37
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da Tragicomico
Beato te! Dai che non ti è andata poi così male
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Insomma, c'è gente che arriva più avanti ma direi che rispetto a me gli è andata di lusso.
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19-04-2017, 12:47
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#38
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Esperto
Qui dal: Jun 2016
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,239
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Ho smesso dopo aver preso la patente l'anno scorso e poi non ho più guidato,avrebbe dovuto rappresentare un cambiamento per me ma come al solito ho fallito,il fatto che sia una cosa cosi banale poi mi fa sentire un incapace totale,come si fa ad aspirare a un cambiamento?
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19-04-2017, 14:02
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#39
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,992
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Mi rivolgo a quelli che si sentono/dichiarano privi di questa.
Lo siete sempre stati? O è successo qualcosa in particolare? Prima eravate ottimisti e fiduciosi per il futuro? O avete avuto solo momenti più o meno brevi in cui vi sembrava di poter cambiare le cose?
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Perdo la speranza un paio di volte al giorno...
Quando c'è, rischio di non distinguere tra speranza e fantasticheria...
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19-04-2017, 20:27
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#40
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Intermedio
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 207
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Spero di riuscire a continuare a sperare anche un po'..
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