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20-02-2015, 19:03
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#1
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 191
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Ed era ora. Non è tanto, ma è gia qualcosa.
Da quando mi sono trasferito a Bologna per completare i miei studi, lasciando una realtà dove a parte i familiari avevo pochissimi contatti sociali, ho capito che dovevo sfruttare la lontanza per fare qualcosa: era venuto il momento di fare i conti con la mia sessualità.
Fin dall'adolescenza ero talmente solo e indifferente rispetto alla vita che l'amore lo lasciavo per ultimo. Rimandavo. Volevo prima diventare quello che non ero, volevo assomigliare troppo agli altri, morivo di invidia per che si godeva gli anni della spensieratezza come questa società ci dice di fare.
Volevo essere figo, intrapendente, pieno di interessi, uscire, bere, farmi le canne, rimorchiare, fare parte di un gruppo e sentirmi considerato.
Non l'ho fatto. Passavo i sabato sera a casa, a sentire la domenica mattina mia madre che bisbigliava con mio padre sul perchè non avessi una vita sociale.
Mi iscrissi su questo forum a quel tempo per questo motivo, a 20 anni, nel pieno del mio star male.
Mi sentivo diverso dagli altri, e forse questa diversità non stava solo nella timidezza.
Mi sono sempre piaciuti i ragazzi e lo sapevo. Lo sapevo fin da piccolo. Ma ho sempre accontonato la cosa sperando che mi bastasse diventare meno timido per trovare una ragazza e per togliermi ogni dubbio.
Non è che ora i dubbi me li son tolti, perchè ancora non so cosa mi piace e cosa no, perchè penso (o continuo a convincermi inconsciamente) che una relazione sentimentale si possa avere solo con l'altro sesso.
Ho deciso che non potevo aspettare la caduta dal cielo di ragazzi e/o ragazze e che avrei dovuto iniziare a buttarmi, e l'ho fatto affidandomi alla tecnologia, scaricando due app per incontrare gente: una è Tinder, impostata per trovare sia ragazzi che ragazze e l'altra è un app specifica per incontri Gay.
Con la seconda ho incontrato di persona due ragazzi, con il primo è finita che ci siamo salutati e mai più visti, con il secondo invece ho trovato una maggor empatia e sembra che ci sia la possibilità di ulteriori incontri. Sono tuttora convinto che sia più facile rimorchiare gay che ragazze, tant'è che mi è sembrata la strada più semplice.
Ma la svolta l'ho avuta proprio ieri, con Tinder. Ero a studiare il biblioteca. Fantasticavo sulla ragazza di fronte a me, che aveva il mio stesso laptop. Avrei voluto iniziare un approccio puntando su questa "grande" coincidenza ma poi come al solito mi sono ricreduto, in fin dei conti esordire con una frase del genere mi avrebbe reso una sorta di nerd arrapato, lei mi avrebbe risposto con un sorrisino e un "eh già" e di sicuro non saremmo andati a scopare nei bagni. Poco dopo se ne andò, poco male.
Così presi a smanettare con lo smartphone: apro Tinder, scarto evidenti profili fake, apprezzo ragazze e ragazzi senza ottenere riscontro di compatibilità finchè non arriva lui: leggo Mauricio, 21 anni. Un viso che dimostra la sua età, senza barba, bei lineamenti. Mi scrive quasi subito. Mi dice che è messicano, che studia architettura a Milano e che è appena arrivato a Bologna, da solo, per visitare la città.
Gli scrivo che se vuole potevo accompagnarlo a fare mezzo giro, dato che praticamente ero già in centro. Ci troviamo sotto le torri. Lo porto a bere qualcosa, nel frattempo camminando iniziamo a parlare in spagnolo, dato che io un po' me la cavo e ci facciamo le classiche domande da sconosciuti appena incontrati. Domande e risposte che si esauriscono presto, lasciando spazio a imbarazzanti silenzi. Bevo in fretta la mia birra, ci alziamo e facciamo un altro giro. Mi improvviso Cicerone mostrandogli quelle quattro cose che so, ma poi si ripresenta la domanda da parte di entrambi sul che cosa volevamo fare. A quel punto mi aspettavo che mi salutasse, invece sembrava volesse stare ancora in mia compagnia, così, sapendo che avrebbe cenato da solo chissà dove, gli propongo un aperitivo/cena. Prendiamo l'aperitivo, vengono fuori gli argomenti cinema, cinema messicano, serie tv e ripetizioni di argomenti già trattati prima.
Finita la cena giriamo ancora a zonzo finchè non decidiamo di sederci.
Mi confido con lui sul fatto che non sia mai stato con un ragazzo, che sono timido (cosa che da parte sua pare che non sia vera, è questo mi ha stupito) e pian piano gli confesso la mia attrazione per i ragazzi e la mia inesperienza sul tema. Ci guardiamo spesso negli occhi, nessuno sa cosa dire, altri momenti imbarazzanti.
Mi chiede se volessi fare qualcosa con lui e sì, dentro di me volevo farlo. A casa mia non ci potevamo andare, nel suo ostello nemmeno. Così gli dico che non avendo mai baciato un ragazzo, poteva essere un punto di partenza.
Ci spostiamo in un vicolo e mi bacia. Passa qualcuno, io non sono proprio a mio agio ma so che mi stava piacendo. Ci spostiamo da un'altra parte, continuiamo più intensamente, in quel momento non pensavo al fatto che stavo baciando un ragazzo, stranamente non mi faceva alcun effetto. Il bacio in sè invece mi eccitava, a voi ve lo dico: è stato il mio primo bacio. A 24 anni. Con un ragazzo. In una stradina laterale.
Dopo averlo riaccompagnato ci salutiamo, sapevo che si sarebbe fermato anche il giorno dopo (oggi), così mi dice che potevamo scriverci se era necessario.
L'ho fatto poco fa, dicendogli che ero fisicamente attratto da lui e che avrei voluto andare oltre, se ce ne fosse stata la possibilità. Proprio per questo mi sembrava assurdo vederci una seconda volta, sarebbe stato ancora più imbarazzante e inutile, dato che entreambi non cerchiamo relazioni.
Ho fatto a 24 anni una cosa che avrei dovuto fare a 16. Lo so, potete dire "meglio tardi che mai", "qua c'è gente messa peggio", "ogni cosa ha il suo tempo" e bla bla bla. Però io rimpiango questa cosa, non posso farci nulla. Forse se lo avessi fatto a suo tempo non avrei avuto un' adolescenza e post adolescenza così insicura e turbata.
Con questo non mi considero una persona realizzata. Forse d'ora in avanti sarò ancora più incerto su quello che sono, ma non mi pento di aver fatto quello che ho fatto.
La soddisfazione è quella di essermi staccato volontariamente da una realtà nella quale sarei rimasto congelato e di aver finalmente fatto, seppur banalmente, qualcosa.
P.s.: Sì questo è un post sfogo bello e buono, non vogliatemene ma mi serve come una sorta di condivisione terapeutica.
P.p.s.:mi rendo conto solo ora che il titolo in riferimento alla storia può prestarsi a doppi sensi non voluti.
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20-02-2015, 20:53
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Quote:
Originariamente inviata da fabfab90
Ho fatto a 24 anni una cosa che avrei dovuto fare a 16. Lo so, potete dire "meglio tardi che mai", "qua c'è gente messa peggio", "ogni cosa ha il suo tempo" e bla bla bla. Però io rimpiango questa cosa, non posso farci nulla. Forse se lo avessi fatto a suo tempo non avrei avuto un' adolescenza e post adolescenza così insicura e turbata.
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Facendo parte del club esclusivo (siamo dei VIP per certi versi ) di "quelli messi peggio" ti dico che capisco benissimo cosa dici e appoggio in piano la tua affermazione. Voglio solo sottolineare che, la sessualità è qualcosa di complicato per quanto se la meni con l'istinto e stronzate varie. Non siamo animali, siamo persone, abbiamo una psiche complessa che ci fotte gran parte della nostra esistenza. Cerca di stringerti la mano per aver iniziato a capirti un po' di più.
Perché per certi versi il dramma di chi "sta messo peggio" non è tanto che non ha mai avuto esperienze di intimità a 27 anni (a breve 28 ) come il sottoscritto o a 50 come altri. Ma il fatto che siamo ancora persi a cercare di capirci. Perché per quanto i detrattori della sessualità si sforzino di mandarcela a bere che c'è molto altro nella vita, serve venire a contatto con essa. Anche solo per dire "non fa per me, fanculo a tutti non ho bisogno di entrare in intimità con nessuno". Ma è un passo secondo me imprescindibile. Per capire chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare. Io onestamente non lo so. Quindi faccio il tifo per te.
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20-02-2015, 20:59
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: 48°52.6′S 123°23.6′W
Messaggi: 1,441
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Bellissima storia! Sono stranamente contento per te, davvero.
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21-02-2015, 01:06
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#4
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 191
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Vi ringrazio
Grazie DeadMan per le belle parole.
Tuttavia non posso dire di sentirmi felice. So che d'ora in avanti dovrò fare i conti con me stesso ancora di più. Insomma un problema in più da gestire.
Questa questione della mia presunta bisessualità fino ad ora l'ho confidata solo a due mie amiche (guarda caso le amicizie che si mantengono ancora sono quasi tutte femminili).
Una sembra averla data per scontata, dicendo che lo aveva quasi sempre pensato perchè ero appunto "sensibile e gentile" (soliti luoghi comuni sui gay?)
L'altra invece era più dubbiosa, non ci crede perchè alla fine non sono mai stato con una ragazza e non so cosa si prova. Potrebbe anche avere ragione.
Credo che lo dirò ad un'altra amica che a sua volta si era confidata con me su certe cose e della quale ho fiducia. Non credo che lo dirò ad altri per adesso.
In questo momento ho un disperato bisogno di fare esperienze e di avere un contatto fisico con un'altra persona.
Nonostante questo continuo ad invidiare i 20enni già dichiarati. Mi sento un pesce fuor d'acqua anche in questo contesto
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21-02-2015, 02:24
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Se sei bisessuale od omosessuale te lo chiarirà il tempo. Intanto mi pare che tu abbia iniziato a capire che le occasioni che ti si presentano davanti non vanno mai sprecate.
Ora troverai persone con cui essere più libero di parlare di questo ed è un grande passo in avanti.
E beccati questa:
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21-02-2015, 08:00
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#6
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,181
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Ho letto la tua storia con molto interesse... È un racconto tenero, dolce.. Grazie per averlo condiviso
Sono convinta che questo "primo passo" sia una svolta molto importante nel tuo cammino, in bocca al lupo!
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21-02-2015, 12:40
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da fabfab90
Una sembra averla data per scontata, dicendo che lo aveva quasi sempre pensato perchè ero appunto "sensibile e gentile" (soliti luoghi comuni sui gay?)
L'altra invece era più dubbiosa, non ci crede perchè alla fine non sono mai stato con una ragazza e non so cosa si prova. Potrebbe anche avere ragione.
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La prima è considerabile un potenziale troll, la seconda ha invece tirato fuori una molto buona considerazione su cui riflettere.
Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
- Voglio solo sottolineare che, la sessualità è qualcosa di complicato per quanto se la meni con l'istinto e stronzate varie.
- Perché per quanto i detrattori della sessualità si sforzino di mandarcela a bere che c'è molto altro nella vita, serve venire a contatto con essa.
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Chissà perchè mi sento chiamato in causa...
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21-02-2015, 13:02
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Quote:
Originariamente inviata da utopia?
Chissà perchè mi sento chiamato in causa...
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No mi riferisco più in realtà a chi la mena sul "c'è altro nella vita" e poi cambia partner come fossero mutande sporche, ergo ipocriti. Con te non ho nulla in contrario, abbiamo opinioni differenti e basta, molto pacifico.
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21-02-2015, 13:13
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da DeadMan87
No mi riferisco più in realtà a chi la mena sul "c'è altro nella vita" e poi cambia partner come fossero mutande sporche, ergo ipocriti. Con te non ho nulla in contrario, abbiamo opinioni differenti e basta, molto pacifico.
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Come si suol dire, np.
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06-05-2015, 16:31
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#10
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Intermedio
Qui dal: Aug 2010
Messaggi: 191
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Aggiorno questa discussione, vedendola più come un sorta di diario personale su cui sfogarmi.
Dall'ultimo mio messaggio originale sono passati più di due mesi. Due mesi in cui ho avuto più illusioni con conseguenti delusioni che momenti felici.
Ho fatto un certo numero di conoscenze tramite l'applicazione ma si sono rivelate inconsistenti, esauritosi per lo più subito dopo il primo incontro di persona.
Ho perso un bel po' di tempo dietro a uno dei primi ragazzi che ho conosciuto. Ci eravamo visti una volta, era la prima volta in cui sentivo una sintonia mentale, forse più di quella fisica che pensavo fosse la sola che potessi provare verso un ragazzo. Continuavamo a sentirici su whatsapp: io gli esprimevo i miei dubbi e le mie difficoltà, chiedendogli chiaro e tondo se da parte sua c'era l'interesse a rivedersi per un secondo appuntamento. Ricevetti una risposta positiva, sembrava anche lui "interessato" o comunque disponibile. Invece a ogni mia richiesta di appuntamento per un motivo o per l'altro non poteva, sono arrivato al punto di chiederglielo diverse volte, aspettando che lui mi desse una data e un'ora in cui finalmente potevamo rivederci. Vedevo che in realtà non c'era nessun tipo di interesse, che se ci fosse stato per una volta mi avrebbe dovuto scrivere lui, invece mi sono reso conto che questa cosa andava avanti solo per me. Non gli ho più scritto. Credevo che fosse una persona diversa da quella che mi ero immaginato.
Tra le cose che volevo fare (per curiosità) era quello di andare in un locale gay. Una sera mentre ero già pronto per il letto mi contatta un ragazzo. Mi chiede subito se ero disponibile ad andare con lui la sera stessa in questo locale, dicendomi che anche per lui sarebbe stata la prima volta. Ci incontriamo, lui si definisce un "etero mancato", in effetti poteva tranquillamente essere scambiato per un etero qualsiasi. Lungo il tragitto in autobus mi dice che è bisessuale, ma che non vuole che questa cosa si sappia o che si venga a sapere. Mi è apparso con una mentalità un pò chiusa, forse frutto di un ambiente familiare molto tradizionale.
Sta di fatto che un po' titubanti entriamo in questo locale: beviamo qualcosa, facciamo dei giri di ricognizione, ci scambiano per una coppia, balliamo un pò. In realtò da tanto estraneo all'ambiente cui si dichiarava mi confessa di aver intravisto alcune persone già viste nella palestra che frequenta. Con uno di questi si spinge a qualcosa di più intimo in quella che poi scoprirò essere la dark room. Non avevo mai visto una cosa del genere: non sapevo se essere schifato, scioccato o solo fuori dal mondo. In pratica la gente si appartava in delle specie di cabine che ci sono negli spogliatoi delle piscine. In un'altra sala praticamente buia del tutto sono stato approcciato fisicamente da qualcuno. Nello stato brillo in cui ero lo avevo scambiato per questo ragazzo che mi accompagnava, in effetti un po' di attrazione per lui la provavo. Invece era qualcun'altro. Me ne sono andato subito. A serata finita (erano anni che non facevo le cinque di mattina) abbiamo rifatto la strada verso casa. Ci siamo salutati lasciandoci che avremmo ripetuto l'esperienza. Mai più sentito. Visto casualmente qualche giorno fa ma lui ha fatto sicuramente finta di non vedermi.
Dopo di lui ho incontrato altri ragazzi. Alcuni non mi attraevano da nessun punto di vista, solo uno mi ha colpito: era il tipo di ragazzo ideale, abbiamo parlato a lungo delle rispettive vite, mi ha raccontato i sui problemi e io gli ho detto i miei. Peccato che anche lui mi abbia liquidato il giorno dopo "non avendo al momento l'interesse a instaurare rapporti di qualsiasi tipo".
(Marco Mengoni ti prego spiegami come fai a credere negli esseri umani perchè io ho qualche problema). chiusa parentesi.
Attualmente mi sento con un tipo (ma non so se mai faremo un incontro di persona) e proprio ieri sera sono finito per la seconda volta con un gruppo di amici gay amici di un tipo conosciuto sempre con l'app. Anche qui dovrei aprire un discorso lunghissimo sul gruppo e su questo tipo di esperienza. Diciamo che sono le uniche cose che mi danno un barlume di speranza.
Per il resto mi sento come un rottame che vaga nel vuoto cosmico.
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