Stefania90

Ancora non c'è stata ma probabilmente il giorno della mia laurea(se mai mi laureerò) sarà uno dei più belli della mia vita, sarà il giorno in cui dimostrerò a me stessa di poter fare le cose come le fanno tutti gli altri, che non ho nulla di meno delle altre persone, che se voglio posso raggiungere i traguardi che mi sono prefissata e che la mia vita non è finita il giorno in cui ho scoperto di essere sociofobica. Se non finirò l'università sarà unaltra grande sconfitta e la mia autostima ne risentirà parecchio suppongo.

Inosservato

non so se definirla vittoria sociale, ma andare al lavoro al mattino senza esagerate pressioni e angosce, (a volte fischiettando ) è una cosa che ancora oggi a distanza di ormai molto tempo mi rende molto contento

pokorny

Non parlerei per me di vittoria o gioia, da bravo amante della spiritualità indiana penso che sono solo momenti transitori e già il fatto che inevitabilmente segue qualcosa che gioia e vittoria non sono, mi induce a non dargli troppo peso.

Ciò detto, la cosa che posso ricordare con più trasporto emotivo è stata la mia prima gara di Sanda (è la boxe cinese, simile alla thai boxe). Mi ero iscritto anche per lavorare sulla mia estrema introversione e ho trovato un Maestro eccezionale cui sarò sempre grato quasi quanto a quello che erano miei genitori fino a circa 10 anni fa. Certo, categoria senior (avevo 44 anni) niente contatto pieno, ma sono salito sul tatami davanti a qualche centinaio di persone. Ovviamente ho perso (che altro poteva accadere...) ma di misura e comunque "ero lì". Mi spiace immensamente aver lasciato la scuola di Sanda, proprio per aver perso. Ma in quel momento c'ero, volevo tornare negli spogliatoi e invece sono andato.

Josef K.

La serata nella quale, nonostante le ossessioni mi martellassero in testa più forti che mai, riuscì a tenere bene tre ore di palco con il mio gruppo. Si trattava di una festa organizzata da un locale di qua, che aveva affittato una sorta di tendone riempiendolo di tavoli e offrendo birra, panini e musica a poco prezzo. Era pieno di gente, ci saranno state 300 persone, e tutto il giorno ero stato malissimo per colpa di ossessioni che non mi lasciavano un attimo di respiro. Ricordo che, mentre cantavo, non ho smesso per un secondo di temere di ripetere, al posto del testo della canzone, le compulsioni delle quali avrei avuto bisogno in quel momento. Ad un certo punto la sofferenza è stata così pesante che mi è scattato qualcosa dentro, una sorta di indifferenza estrema a tutto quel che mi circondava e che stavo facendo, e questo paradossalmente mi ha aiutato, perché non preoccupandomi più della performance, ma solo delle ossessioni, mi sono lasciato del tutto andare e mi son comportato meglio di quanto probabilmente avrei fatto senza il loro assillo. E da quel momento non ho avuto più paura che le ossessioni mi rovinassero una performance, perché se non l'avevano fatto quella sera non ci sarebbero riuscite mai più.

pokorny

A questo punto mi dolgo di non aver registrato la mia prima lezione tenuta (certo, solo come dottorando...) perché ti avrebbe parecchio sollevato il morale. Ancora ricordo bene la figura escrementizia che feci (ops, carino il gioco di parole involontariamente scatologico).

pokorny

Bella descrizione... sono contento che almeno per te esorcizzare una volta è anche voltare pagina. Per me, ogni volta è una sfida che non so se vincerò, anche se è sull'identico problema e non uno di volta in volta diverso.

*Stellina*

Forse perchè tutto è soggettivo e dipende da come lo vediamo... per me è stato memorabile perchè io non so ancora suonare, sto imparando(ho iniziato da 6 mesi)..e avendo la sudorazione alle mani e il tremolio e l'agitazione non riuscivo mai a suonare nulla decentemente davanti al maestro o a qualcuno che mi guardava... quindi per me è stata una vittoria riuscirci e avere l'approvazione e i complimenti delle persone!

Josef K.

Ti ringrazio, ma magari fosse così semplice, quando mi "abituo" ad una situazione tendo a disabituarmi ad un'altra, almeno per quanto riguarda la capacità di sostenerla quando sono sotto il peso delle ossessioni. Almeno ora la situazione è di gran lunga migliore rispetto a qualche anno fa ed il fastidio è solo occasionale, mentre prima cominciava quando aprivo gli occhi la mattina e terminava al loro richiudersi la sera. Purtroppo non posso darti consigli validi sul come affrontare le situazioni che ti creano disagio, un po' perché le ossessioni seguono principi tutti loro, e vanno e vengono in base al livello generale di stress, quindi le uniche lezioni che apprendi affrontandole sono valide solo nel loro campo; un po' perché, se poi in fondo c'è qualcosa che in questi anni ho imparato, è che per tutto quello che coinvolge strettamente l'emotività non ci sono principi universalmente validi, ed anzi pensare troppo in certi momenti può esser più fonte di disagio che altro.

cancellato11905

Che bello .Continuate a coltivare questa vostra passione .Io ammiro gli artisti :chi sa disegnare ,suonare ,cantare etc .Può essere una valvola per superare la timidezza .

Personalmente non mi viene in mente nulla

SugarPhobic

Concordo!

Allora, gioie durature, quindi non parlo di momenti di esaltazione momentanea per delle piccole riuscite che il tempo riesce ad offuscare.
Bene. Quando presi la patente ero già incasinato con la testa. Infatti la presi tardi... tanto tardi da temere che non l'avrei più presa. Quando vedevo una ragazzo o una ragazza più giovane di me al volante mi veniva un angoscia e una rabbia e una tristezza infinite.
Io non amo studiare, leggere ciò che non mi interessa. Penso sia una forma di dispersione mentale grave, non riesco a concentrarmi su qualcosa che non mi piace. Anche fosse "pigrizia mentale", la riconosco come patologica, e va avanti da quando avevo tipo 12 anni.
Bene, studiai e presi la patente dell'auto. E' stata una vittoria enorme.
Io ho la patente.
Lo è ancora adesso.

Un giorno ne verranno altre. Ma anche solo una basterebbe. Verrà.

Josef K.

Può essere un'ottima valvola di sfogo, sì.
Ma sono attività che non hanno minimamente intaccato il mio essere introverso (che è cosa diversa dalla timidezza, perché innanzitutto più profonda ed irrimediabile), ed infatti non ho più gruppi ed ora tutto quello che faccio da questo punto di vista nasce e finisce in me. Il che probabilmente è anche molto limitante (mi vengono in mente quei piccoli ruscelli artificiali dei presepi, nei quali, per quanto ben fatti, è sempre la stessa acqua che scorre e risale), ma in fin dei conti va bene così, essendo questa la mia natura.

Noriko

La mia più grande vittoria, sarà quella di dire in "faccia" ciò che penso e mandare a "quel paese" le persone che mi stanno antipatiche... per non dire peggio.

simopi

Ve lo scrivo appena succede.

sadsilversoul

Ecco, io aspetto una cosa del genere per parlare di vittoria. Riuscire a fare le cose senza l'ansia, più che il riuscire a fare le cose. Fino ad ora mi è capitato di riuscire a cimentarmi in tante imprese nonostante i miei problemi, ma sono sforzi sterili, nel senso che me li vivo male e quindi torno a casa stremata e più depressa di prima. Preferirei riuscire a fare cose, anche meno eclatanti, ma con serenità.

Equilibrium

Quando ho rincontrato quel ragazzo che quando avevo 18 anni mi disse con la faccia da ghigno: ma che brutta fine che hai fatto a fare questo lavoro che non farebbero nemmeno i marocchini, guardandomi dall alto in basso, manco se lui fosse un dottore poi....
Dopo 10 anni mi chiede con la stessa faccia da ghigno, cosa fai ora? Volevo rispondergli...ma a te che te ne frega? ma poi dopo gliel ho detto e ha fatto una faccia da cazzo...
Ma quanto ho goduto....quanto...

Keith

Un mio prof di liceo mi disse "non ci andare all'università, dammi retta, non riusciresti mai a finire, cerca di imparare un lavoro semplice"
Quando l'ho reincontrato dopo un decina d'anni, lui si ricordava benissimo di me e quando gli ho detto che non solo mi ero laureato ma avevo trovato un lavoro attinente al corso di studi, un lavoro che io detesto ma che è (era) abbastanza ambito..ha fatto una faccia che non dimenticherò mai! Hihi!
Non sono il tipo che si gasa per queste cose, anzi, non cerco rivalse e non me ne importa niente, però son soddisfazioni!

pokorny

A questo non avevo pensato; mando il mio piccolo contributo al secondo posto e sottoscrivo questo come massima gioia/vittoria che io possa conseguire.

Keith

Ma non è stato neanche l'unico, anche un'altra prof mi ha detto così, non è che posso dargli più di tanto torto, visto che tipo ero, e sono, forse facevano bene a ridimensionare un pò le ambizioni. Fossi io un prof e avendo davanti uno tipo me, non gli direi mai "non farlo", non mi piace limitare le persone nei loro obiettivi

dado95

quando dovevo fare la patente e mentre aspettavo la macchina per il mio turno ho parlato tutto il tempo con una ragazza che doveva farla anche lei....può sembrare una cagata ma è stata una gran vittoria per me ,anche perchè sembrava interessata ed abbiamo parlato per tanto tempo
poi tante altre piccole cose che non pensavo di riuscire a fare,ma che quando mi sono capitate davanti,sono riuscito a destreggiarmi e a superarle con relativa facilità.....

notime

ottobre 1917, la più grande vittoria sociale della storia finora.