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13-04-2023, 16:17
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 2,081
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Per alcuni sono i genitori. Per altri gli amici. Per altri ancora i fidazati o fidanzate. C'è chi ha fratelli.
C'è chi crede in certi ideali, c'è chi si affida alla religione.
C'è chi resta solo e si perde nel nichilismo.
Io, nel tempo, ho perso ognuno di questi riferimenti. Non ho fratelli. I miei genitori mi trasmettono ideali ormai impossibili da realizzare e incompatibili con il mondo reale così come un modo ansioso di affrontare la vita.
Con il vecchio "gruppo di amici", ho litigato, erano persone che volevano conformarmi e non mi lasciavano alcuna libertà. Poi, su come io sia stato deluso dall'amore, sulla oneitis ecc, ne ho parlato già abbastanza ampiamente.
Le ideologie politiche mi hanno deluso anch'esse, e allo stesso modo, non credo più in nessuna religione.
Io so bene quanto il nichilismo sia deleterio e non voglio sprofondarci. Ma qui, non mi resta davvero nulla. Voi avete dei riferimenti di questo tipo? Qualcosa? O forse, la sfida di oggi è non avere alcun riferimento ed essere soli, ma al contempo non abbandonarsi al nichilismo?
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13-04-2023, 16:20
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#2
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Sheev Palpatine
O forse, la sfida di oggi è non avere alcun riferimento ed essere soli, ma al contempo non abbandonarsi al nichilismo?
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This. Ma è la sfida di sempre, imo. E più che "essere soli", direi essere con sé.
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13-04-2023, 16:51
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,693
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La Bibbia e esegesi Biblica, che comprende qualsiasi cosa.
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13-04-2023, 17:03
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2022
Messaggi: 3,880
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se inteso come un qualcosa/qualcuno a cui(ri)tornare/appellarsi/cercare consigli in caso di necessità, la risposta è: nessuno in particolare. Solo me stesso.
se inteso in senso ampio come fonte di ispirazione, qualsiasi cosa. Quindi, secondo Schlemiel, dovrei affidarmi alla Bibbia
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13-04-2023, 17:06
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 4,017
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Direi che i miei genitori sono il mio punto di riferimento.
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13-04-2023, 17:50
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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Non ho mai avuto punti di riferimento esterni e penso sia deleterio pensare che l'etica o il significato derivino da qualcosa di esterno, ancora peggio se trascendente.
Ho sempre cercato di ragionare da me stesso sulle cose, facendo affidamento a ciò che penso e ciò che sento per avere una guida nello svolgersi del mio tempo lungo le età della vita.
In quello che ho studiato a volte ho trovato qualcosa di utile nelle idee di alcuni pensatori, ma sempre stando attento a usarlo come la zattera nell'aneddoto buddhista o come la scaletta di cui parlava Wittgenstein: qualcosa di utile per raggiungere una meta, ma da lasciarsi alle spalle una volta arrivati a destinazione.
In ogni caso, sì, ho sempre avuto una forte tendenza al nichilismo, da sempre, ma non ho mai visto che quest'ultima cosa come necessariamente un problema.
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13-04-2023, 18:22
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#7
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Banned
Qui dal: Mar 2014
Messaggi: 4,089
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Da come la descrivi sembra che l'alternativa a scegliere un qualche codice etico imposto dall'alto sia l'assenza totale di direzione. Invece può essere liberatorio rinunciare a queste cose perché allora uno si può chiedere al di là di regole imposte dall'alto in cosa crede davvero. Dico "davvero" perché imporsi di credere a qualcosa è molto diverso da crederlo davvero, lo trovo invece un modo sbrigativo di nascondere un dubbio che ci fa paura.
Intendo cosa lo fa sentire realizzato, in pace con se stesso, con gli altri. Secondo me è da questo ascoltarsi che dopo si riesce a trovare una direzione vera per sé.
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13-04-2023, 18:27
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#8
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Banned
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 6,490
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Non ho nessuno, quindi direi me stessa.
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13-04-2023, 18:29
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#9
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Esperto
Qui dal: May 2022
Messaggi: 913
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Nessuno, nemmeno me stessa. Mai avuti.
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13-04-2023, 18:41
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,303
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Lo spirito di conservazione... Credo sia quello
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13-04-2023, 21:01
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 14,073
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Il cazzo, ma neanche più tanto
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13-04-2023, 21:15
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Era mia nonna, ora che sta male e morirà nei prossimi anni, devo imparare a essere il mio punto di riferimento, e non so se ce la farò, probabilmente finirò malissimo o morto.
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13-04-2023, 21:47
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Io al contrario di molte risposte, penso di averne diversi, di punti di riferimento.
In modi diversi entrambi i miei genitori a modo loro sono degli esempi a cui mi capita di guardare, magari uno per una cosa e una per un'altra. Poi ho degli amici che mi sembrano, anche loro ciascuno a modo suo, persone che mi danno stimoli e riferimenti. Anche il mio capo, nel lavoro è un punto di riferimento, vedo chiaramente che ho imparato molte cose e modi di fare da lui.
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13-04-2023, 22:13
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#14
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Sono cresciuto senza riferimenti e con il tempo mi sono abituato a non averne
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13-04-2023, 22:37
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#15
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Principiante
Qui dal: Jun 2015
Messaggi: 98
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ho 36 anni. Sono autonomo, ho un lavoro, una casa. Non dipendo economicamente da nessuno.
Aldilà di questo, ci sono altre cose. A volte quando mi sento solo oppure ho un problema di qualsiasi tipo, fisico, psicologico o anche solo un consiglio, qualcuno con cui condividere ogni mio pensiero, penso che mi manca avere un punto di riferimento. Qualcuno che si prenda cura di me. Ho sempre desiderato che fosse una persona da poter chiamare Fidanzato. E invece nada.
I miei genitori quindi sono ancora il mio punto di riferimento, anche se, fino ad un certo punto. Ormai più gli anni passano, più cerco di non affidarmi più a loro, non parlo quasi più dei miei problemi o se ho bisogno di qualcosa. Non lo trovo giusto visto che loro hanno già i loro problemi di salute, mio padre in particolare.
Quindi ormai penso che faccio affidamento a me stesso, a volte non c'è altra scelta che essere forti.
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14-04-2023, 02:22
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#16
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,693
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Quote:
Originariamente inviata da gaucho
Il cazzo, ma neanche più tanto
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Sei Pasoliniano, e dal mio punto di vista è un complimento di altissimo valore.
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15-04-2023, 06:16
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Ma col termine nichilismo cosa si intende?
Che uno è depresso e non ha voglia di vivere perché non accetta la vita così com'è?
O significa altro?
Io penso sempre che per essere delusi qualcosa la si desiderava ma questo qualcosa risulta inaccessibile.
Una qualche idea di come le cose avrebbero dovuto essere per non restare delusi una persona che resta delusa dovrebbe averla.
Un nichilista in base a quel che si intende, questa idea qua ce l'ha o no?
Se non ha nemmeno idee simili non potrebbe essere nemmeno deluso o depresso un nichilista.
Se non ha valori o punti di riferimento perché dovrebbe restare deluso dal reale?
Se non hai punti di riferimento, non dovresti puntare a nulla, nemmeno idealmente verso cose inaccessibili.
Però non so cosa si intende, questo termine viene usato in sensi diversi.
Talvolta lo si associa alla condizione di disperazione che ho descritto all'inizio (che secondo me non può essere priva di valori, anzi, certi valori molto forti della persona entrano in un conflitto definitivo senza soluzione col reale), talvolta ad una ipotetica posizione esistenziale priva di valori e punti di riferimento.
Una persona che ha certi valori irrealizzabili e resta delusa dall'esistenza, non è nichilista se per nichilismo si intende esser privi di valori o valori forti.
Per me queste due cose non sono equivalenti, hanno un significato diverso.
Se uno arriva a sapere che tutto finirà in un buco nero e inizia a star male perdendo la speranza che questo non accada, vuol dire che comunque un qualche valore alla condizione alternativa, percepita come irrealizzabile, glielo dava.
Anche se uno pensasse che nichilismo significa che non si sa niente di niente, non potrebbe disperarsi tanto, che tutto finirà in un buco nero non si saprebbe quanto sia vero o se è vero, e quindi la persona non dovrebbe disperarsi tanto, potrebbe non accadere.
La condizione di disperazione può esserci solo se certe credenze piú forti di altre e di cui uno si fida si hanno e anche certi valori forti bisogna avere. Si desidera fortemente che le cose non andranno in malora ma si constata che ci andranno inevitabilmente in malora si inizia a star male.
I valori confliggono con la conoscenza, uno che non ha valori e non crede in niente di niente pensando che ogni forma di conoscenza sia equivalentemente fallibile rispetto a qualsiasi altra, un conflitto simile non può riuscire a produrlo nella mente.
Un disperato una certa fiducia nella conoscenza deve averla e deve avere anche valori forti e abbastanza granitici.
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Ultima modifica di XL; 15-04-2023 a 07:19.
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