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Originariamente inviata da Winston_Smith
Chi ha deciso che tutti gli uomini (e tutte le donne) debbano avere esattamente gli stessi compiti e lo stesso ruolo?
Personalmente trovo uno scenario agghiacciante quello in cui mi devo caricare sulle spalle delle incombenze che non sento come mie solo perché qualcuno ha pensato che chi ha il cromosoma XY se le deve cuccare e basta.
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Nessuno lo ha deciso, è tutto giusto il mondo moderno, se non fosse che poi a prenderlo in quel posto sei te.
Disoccupato sei te (o lo sarai), solo sei te (o lo sarai), sfigato sei te (o lo sarai).
Non è che non è agghiacciante questo.
Ho detto che in natura il maschio e la femmina non fanno le stesse cose, ci chiediamo se è giusto? forse ha un senso per i grandi misteri dell'equilibrio del tutto.
Secondo me la società attuale non funziona, non è efficiente.
Ha una classe dominante che è corrotta (sopratuttto intellettualmente che è molto peggio dei corrottti e ladri di prima), si indebita per fare cose che gli esseri umani dovrebbero fare da soli.
Questo debito è in mano alla finanza speculativa che campa su disastri e il relativo business che ne consegue, come parassiti in effetti, con interi stati che vanno ad elemosinare la stampa di impulsi informatici ad interessi del 5/7 e negli anni verdi del 20 (come potremo mai uscirne se quando vanno bene le cose i tassi di interesse aumenatano a dismisura?).
C'è posto per persone ambiziose, estroverse, egoiste, allineate ai desideri comuni e per imparare queste qualità sei cresciuto fin dall'infanzia davanti al televisore orwelliano, al caos di internet e nei sistemi sovietici dell'istruzione.
Stanno diventando tutti uguali le persone, per quello sparisce anche la più banale evidenza naturale che maschi e femmine non sono uguali e interscambiabili, evidenza che c'è ovunque in natura, ovunque nel pensiero umano, ovunque nella storia.
Un uomo l'autostima e la sua identità la può costruire solo nella società, così come può fare figli solo se c'è una donna che sta con lui, non è interscabmiabile di fatto e oggettivamente, dove lo mettiamo? cosa dovrebbe fare? troviamogli qualocosa da fare, dove si senta realizzato e utile, diciamolo chiaro, questo è corretto, dire chiaro: sei inferiore, ecco il tuo posto.
Quando io sento che in Norvegia e in Usa e in altri paesi la popolazione lavorativa femminile ha superato quella maschile ha dell'incredibile, poichè la donna non può e non vuole fare tutti i lavori che esistono (mentre l'uomo copre tutti i lavori che esistono) e in alcune percentuali sceglie di non lavorare facendo la mantenuta, in più, nelle fasce alte di età (cmq computabili nella statistiche perchè ancora non in pensione) c'è maggiore probabilità che non lavori per scelta o per come andavano le cose, che ci dice la matematica in questo?
Se metto queste variabili in equazione, ne deduco che l'uomo (che non serve a niente fuori dalla società che ha costruito) viene lentamente espulso da ogni settore della vita sociale, mentre la donna (che era utilissima fuori dalla società per altri compiti che oggi svolge lo stato a debito pubblico e un domani i privati a debito tuo personale con le banche) ne prende il posto semplicemente, questo fenomeno ha proporzioni geometriche e dubito si arresterà in qualche modo, certo prima o poi si faranno delle riflessioni, ma è difficile se alla donna non frega niente di dove finisce l'uomo o i media sono allineati al politicamente corretto (per fare un esempio si è dato per assodato nelle statistiche che la donna campi 5 anni in più, se si dice che l'aspettativa di vita delle donne è calata di due mesi rispetto all'uomo vuol dire che campa solo 4 anni e 10 mesi in più, ora quando hanno fatto ricerche sull'aspettativa di vita a parità di condizioni lavorative e stile di vita - per es. nei conventi (ricerca francese) - l'età in cui si muore è esattamente la stessa, questo significa che ciò che gli indicatori sociali avrebbero dovuto indicare come uno svantaggio maschile (lavoro disagiato e pericoloso - abuso di droghe e alcol - tassi di suicidio 4 volte quelli femminili), è stato aggiustato sostenendo che è naturale che la donna viva cinque anni in più dell'uomo e che tutto sommato stia meglio psicologicamente e di salute (non si contraddice con la teoria delle discriminazione?).
Questa è la società dove siamo, una società dove raccontano balle, ai più alti livelli.
Certo che è giusto, ci mancherebbe.
Personalmente sono di quelli che ha lottato una vita per avere autostima dentro, oggi mi chiedo per quale motivo e a che pro, se il mio destino è bello che segnato dai tempi che corrono e dalle debolezze e fragilità che possiedo e che mai andranno a ramengo, perchè così sono fatto.
Soprattutto devo incolpare la mia idiosincrasia ai valori moderni sociali, la mia mancanza totale di ambizione e di spirito competitivo, la mia voglia di vedere le cose come sono capace di vederle e non come le sento raccontare, dovevo cambiare, essere messo in una struttura di riconversione e farmi accettare la mia parte di ingranaggio nella macchina.
E colpa mia, e tutto quel che è fuori è giusto e vero.
Sono in minoranza, lo accetto, accetto di vedere distrutte lentamente le forze che mi facevano lottare su più canali e resistere alla suggestione di accettare questa verità che è imposta.
E' un pezzo che ho capito che c'è una epurazione in atto, una purga di stampo nazista e che sono degni di sorpavvivere solo una fetta di persone completamente e totalmente allineate o che, in alternativa (a seconda della loro posizione), si adattino ai peggioramenti delle condizioni di vita verso regimi di schiavitù nascosta da belle ideologie e chiacchiere senza soccombere fisicamente e psicologicamente.
Certo che è giusto tutto questo, è il mondo, la realtà, cosa sono io rispetto a questo?