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Vecchio 25-11-2015, 04:37   #1
Principiante
L'avatar di kindowerdo
 

Un saluto a tutti, dopo un po'di tempo dalla mia registrazione mi decido finalmente a presentarmi, sperando di venire accolto all'interno di questa comunità che già da parecchio seguo con parecchio interesse.
Ho sempre rimandato di continuo, incerto ed impaurito di mettere nero su bianco una sorta di presentazione di me stesso e di qualcuno dei miei problemi, sia quelli passeggeri che sto incontrando in questa fase della mia vita particolarmente complicata sia quelli che considero cronici tanto da considerarli ormai a tutti gli effetti parte del mio essere.

Sono un ragazzo di 20 anni. Dopo aver conseguito il diploma al liceo scientifico nella maniera più svogliata e abulica possibile (per colpa non solo mia) mi ritrovo da ormai un anno e qualche mese nella più totale nullafacenza di un'attesa indeterminata che, per quanto una parte di me continui a negarlo, non mi sta portando da nessuna parte se non dentro un tunnel buio e inaccogliente.
Ma prima c'è forse bisogno di una premessa: un obbiettivo per il proseguio della mia vita è quello, un giorno, di diventare medico. Non so bene a quando risalga questa illuminazione, ma da tempo ormai ho deciso che è ciò a cui punto, ciò che voglio fare. Curare le persone, prenderle sotto un'ala protettrice e con le mie conoscenze farle stare meglio. Detto banalmente, sento che possa essere il senso della mia vita. Questo però collide con la realtà dei fatti, e cioè che la mia indolenza, che da una vita mi perseguita, e la mia determinazione che sento via via spegnersi come una candela priva di cera, mi hanno portato a fallire il test d'ingresso per due volte. La prima ad aprile dell'anno scorso e la seconda a settembre di quest'anno. E la mia pigrizia, che sento sempre più come una malattia (o forse come un sintomo di qualcos'altro?), e l'assenza di una guida e di un aiuto chiaro da parte di mio padre, che essenzialmente nasconde dietro la fiducia cieca che ha nei miei confronti e nelle mie decisioni una sua presa d'atto di incapacità nell'adempiere a gran parte dei compiti da padre, mi hanno portato a non optare per soluzioni alternative e temporanee con cui levigare il tempo nell'attesa del test d'ingresso successivo. Insomma, come mi hanno già detto in tanti (o come i loro volti suggeriscono ciò che non trovano il coraggio di dire a parole): "sto buttando la mia vita". Non me lo hanno detto una volta, nemmeno due. Ma molte di più. E io sto iniziando a crederci, e mi sto iniziando a chiedere se mai riuscirò ad ottenere ciò che per forza di cose sta diventando quasi più una questione di principio e incredibilmente vitale per me, e cioè l'ingresso alla facoltà di medicina; o in alternativa capire cosa ne farò della mia vita, essendo per ora troppo codardo per pensare a dei "piani b", altra lucuzione molto ricorrente da parte dei miei interlocutori.

Più il tempo passa più sto male, perchè a questa situazione bisogna aggiungere un carattere che è sempre stato estremamente introverso e che ultimamente sento degenerare. Quando mi capita di uscire con i pochi amici delle superiori con cui sono ancora in contatto ma che so di essere fortunato ad avere, ho iniziato a soffrire di forti attacchi d'ansia che si sfogano con forti nausee e sensazioni di vomito autoindotte, che non sempre restano solo paure ma che a volte si sono anche manifestate, purtroppo. Attacchi d'ansia che mi hanno portato ad interrompere una di quelle attività che avevo iniziato in corrispondenza del mio hiatus di cui andavo più fiero, e cioè la palestra. Tutto questo mi ha portato ad entrare in un circolo vizioso che mi sta portando ad aver paura delle poche relazioni sociali che mi rimangono in questo momento, per un timore ossessivo di sentirmi male durante la serata fuori casa. E sono arrivato quindi al punto di considerare come posto sicuro praticamente solo casa mia e ad avere sempre meno voglia di uscire, cosa che, va detto, anche quando ero al massimo della forma non ho mai avuto granché. É un qualcosa che mi rattrista e mi dà rabbia, che però riesco a non manifestare. Solo quando vado ai concerti riesco a stare davvero bene, come fossi a casa, e per me averne sempre più di uno in programma sta diventando qualcosa di fondamentale, come una medicina che mi porta ad avere ancora speranza e a guardare il futuro con un po'di fiducia.

Per quanto riguarda le relazioni con l'altro sesso, possono essere ricondotte ad una sola persona, una ragazza conosciuta su internet con cui sono stato in contatto per due anni. Sono (stato) innamorato di lei in una maniera totalizzante. Dopo il primo anno in cui ci siamo sentiti solo grazie a internet internet (ci separavano parecchi chilometri e molte città), abbiamo deciso di vederci ad aprile di quest'anno. Sono andato da lei con non so quale forza, dati i miei complessi totalizzanti sul mio aspetto fisico che non sto qui a raccontare nel dettaglio altrimenti il post diventerebbe un poema più di quanto non sia già, ma posso dire che fu bello, molto bello. Perché le piacqui. Venivamo da un anno di conversazioni e conoscenza online, e le piacqui. Quella giornata la concludemmo con un bacio. Fu il mio primo bacio, e l'ho dato con un'intensità che credevo fosse possibile solo nei film.
E quello, devo ammetterlo, fu il giorno più bello della mia vita. Perché la persona a cui potevo raccontare tutto era la stessa di cui adoravo ascoltare le storie, era la stessa a cui i capelli profumavano così tanto, era la stessa che mi dava la forza di svegliarmi ogni mattina. Continuammo a vederci così, una volta veniva lei da me, una volta andavo io da lei. Ci facemmo promesse, importanti. Ed eravamo felici. O almeno lo credevo, dato che il mese scorso ha deciso di chiudere. Senza degnarmi di una spiegazione, senza neanche vederci un'ultima volta. Per messaggio, su Whatsapp. E da quel giorno raccontare come sto è ancora più difficile. Perché non ho davvero più certezze. Perché ho capito che la felicità è veramente l'illusione di un momento. La notte prendo sonno sempre più tardi, riesco a fare sempre meno cose che mi prefisso di fare, anche se si tratta di cose che voglio fare, come leggere un libro o guardare un film. Sto diventando qualcosa che non mi piace.

Se avete letto fino alla fine vi ringrazio della pazienza, spero sia sufficiente per essere incluso nella vostra comunità che sento vicina a me. Sono convinto che ognuno di noi meriti qualcosa di bello e confido in un aiuto reciproco. Sono convinto che ogni problema affrontato nel modo giusto può risolversi o quantomeno attutirsi tanto da renderlo sopportabile.
Vecchio 12-12-2015, 13:38   #2
Super Moderator
L'avatar di Loner
 

Bella presentazione , benvenuto nel forum , spero ti possa servire.

Il test di medicina è impostato male e purtroppo a volte per entrare serve anche una dose di fortuna. Se quello è il tuo sogno inseguilo, fai tanti quiz, preparati studiando i vari argomenti e vedrai che l'anno prossimo lo passerai. A quanto ho capito ora non stai frequentando nessun corso... Un piano b (per esempio biologia, CTF, ecc) sarebbe sempre da considerare, in vista di un test a cui si arriverebbe più allenati e un percorso più tranquillo in medicina, almeno all'inizio ... o comunque si avrebbe già un avvio al mondo universitario


Detto ciò
Ti invito, come nuovo utente, a leggere
Vecchio 12-12-2015, 16:46   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

benvenuto
Vecchio 14-12-2015, 02:23   #4
Principiante
L'avatar di kindowerdo
 

Grazie per l'accoglienza in questa famiglia
Vecchio 15-12-2015, 12:19   #5
Esperto
L'avatar di Sickle
 

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