Il mio primo lavoro di un mese fa, pareeeecchio antifobico... l'ho lasciato sia perché non mi conveniva sia per il corona. Dovevo aver a che fare con gente in strada ed essere trattato male era la regola, il fatto di non essere stato da solo e che i miei colleghi sono stati gentili e incoraggianti mi ha aiutato molto.
Poi vabè ci saranno stati alcuni momenti emozionanti della mia adolescenza. Non so, le gite delle medie (non tanto quelle delle superiori).
Oh, come emozione forte: una volta, tipo tre anni fa, sono andato al mare con un mio cugino, giusto per accompagnarlo e non farlo restare solo. Il mare mi piace, ma non sempre, se non c'è niente da fare mi annoio a morte, e la giornata procedeva proprio in quella maniera. Ad una certa lui propone di fare la spiaggia a piedi, per "esercitarci"
arrivati a chilometri dall'ombrellone, guardiamo su e vediamo a chilometri di distanza delle nuvole grigie dirette verso di noi. "Ok torniamo indietro", camminavamo, tutti tranquilli, non abbiamo pensato che le nuvole fossero di gran lunga più veloci di noi. Quindi le vediamo sempre più vicino, e ad un certo punto diventa una corsa...contro il tempo, in tutti i sensi
. Corriamo, e comincia piano piano a pioverci addosso: le nuvole ci hanno raggiunto. E ci sorpassano di gran lunga ritrovandoci in mezzo ad una pioggia ed un vento fortissimi. È una tempesta in piena regola, sentiamo tuoni mostruosi, alziamo lo sguardo e vediamo dei lampi non lontanissimi da noi.
L'ombrellone è lontanissimo invece, e non c'è nessun riparo; la pioggia che ci cade addosso punge perché siamo ricoperti di sabbia. Corriamo a perdifiato, io avendo una vita sedentaria non sono abituato a correre e il cuore mi stava esplodendo, infatti ci dovemmo fermare ogni tot, con la pioggia che pungeva costantemente sulla pelle.
Il fatto è che, io mi stavo divertendo. Proprio tanto, ridevo pure mentre correvo. Mi ferii pure la pianta del piede destro per un pezzo di vetro nascosto dalla sabbia, ma continuai a correre contento
Arrivammo agli ombrelloni dove si trovavano i bagnanti ed erano tutti spariti, ombrelloni e tutto. Arrivati alla nostra sezione (quella lì a pagamento dove ci sono meno persone), tutti i bagnanti si erano rifugiati in un bar, mentre gli ombrelloni si piegavano e i lettini erano capovolti, uno l'abbiamo visto volare qualche metro. Quindi stavamo solo noi come dei fessi ancora in spiaggia sotto la tempesta divina, manco Zeus avesse sbattuto il mignolo contro un piede del letto.
"Venite qua, venite qua presto!!". Entriamo lì tutti e due infervorati, alzando le braccia esultando alla vittoria. Che bello.
Vorrei avere questi momenti, non dico sempre ovviamente, ma più spesso. Cosa che per ora è impossibile dato il piattume e l'apatia più assoluta in cui vivo adesso e vivrò ancora per un bel po'. Sto lavorando (studiando) per uscirne eventualmente.