Apro questo topic prendendo spunto dall'altro del video di Giopizzi.
Mi piacerebbe che ognuno di voi scrivesse (mi sto rivolgendo a entrambi i generi)
se percepisce dei problemi-delle cose che non gli stanno bene derivanti dal proprio genere (o ruolo di genere) ed eventualmente quali. Lo faccio un po' per curiosità, se si riesce eventualmente immedesimarsi nei problemi dell'altro e ad ampliare un po' le proprie visioni tanto meglio
.
Ora, so che sono temi caldi e per non farlo diventare un bannificio, o più generalmente un porcaio, vorrei mettere come regola del topic che ci si limiti a commentare esponendo i propri punti di vista senza quotare, sminuire o tirare frecciatine ai problemi esposti dagli altri commentatori.
Vorrei dargli come taglio un posto "safe" per aprirsi e potersi esporre.
Parto io per ordine di importanza dicendo che più passa il tempo e più sento pressione sul dovermi realizzare dal punto di vista lavorativo. O meglio, sul fatto che per una serie di scelte e situazioni non l'ho fatto prima. Mi sembra che per un uomo sia più o meno l'unica unità di misura per determinarne il valore come persona.
Poi trovo terrificante che ad oggi sia ancora considerata sacrificabile mezza popolazione basandosi di fatto solo sul genere, posso ancora comprendere (ma non condividere) che per retaggi vecchi esista ancora un gap empatico basato sul genere, ma sul diritto alla vita non me ne posso capacitare come sia una cosa normalizzata, anche tra gli altri uomini. Stessa cosa per l'appartenere al genere che si presta bene a false accuse e a finire in grossi pasticci per ripicche o motivi strumentali.
Avrei anche fastidi minori, anche stupidi, ma posso riassumere che il denominatore comune con parte della roba sopra e questi è il ruolo di genere maschile che rimanda a virilità, forza, determinazione, a dover dimostrare in ogni contesto e luogo (o meglio, far finta) di pisciare più lontano degli altri e ste cose qui, e il mismatch tra questo ideale e quello che mi trovo ad essere.