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Vecchio 30-03-2011, 14:52   #1
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Vi spiego la mia famiglia, con la quale sono terribilmente arrabiata specialmente ultimamente (forse perché sto capendo che valgo?).

Mia madre ha sofferto di depressione per forse tutta la mia infanzia o buona parte di questa, oltre ad avere avuto una depressione post-parto.

Poi è morta quando avevo 10 anni, in questi giorni sto riscoprendo la sua figura, alla sua sensibilità, delicatezza e affetto.

Prima che morisse, mio padre mi ha detto che voleva lasciarla e divorziare e io dovevo scegliere con chi stare (mia madre stava malissimo in quel periodo). Ero terrorizzata all'idea di dover scegliere...

Poi dopo qualche anno lui ha trovato una donna che poi è venuta a vivere con noi e ha convissuto con noi per 10 anni. Questa donna si comporta come una bambina viziata che però si è messa in testa di fare la mamma (solo quando ne ha voglia). Io l'avevo accolta a braccia aperte, perché avevo bisogno di una figura femminile e lei sembrava così dolce...
Invece poi è stato un incubo. Perché da un momento all'altro faceva scoppiare delle isteriche esplosioni di rabbia per delle sciocchezze. A me non è mai piaciuto fare la casalinga, e lavare i piatti o stirare non sono mai state cose che mi sono proprio "piaciute", però dico, se van fatte, le faccio. Lei voleva che io le facessi sorridendo e con gioia, mostrando il mio massimo piacere. Inoltre, si arrabbiava e pestava i piedi, urlava, sceneggiate da film, ci buttava fuori casa, oppure si metteva davanti alla porta come una iena per non lasciarmi uscire, perché magari avevo stirato e piegato un canovaccio a forma quadrata anziché rettangolare.

Se mi offrivo di fare qualcosa in casa, mi diceva di no, e faceva tutto con rabbia, dicendomi già i primi mesi che era a casa nostra, mentre eravamo solo noi due, che non voleva assolutamente venire lì, ma è stata costretta per amore di mio padre.

Mi rinfacciava se andavo a Messa, mi voleva lì a disposizione, per fare il gesto di offrimi di aiutarla, che lei puntualmente declinava.

Lei faceva queste litigate con la faccia spiritata fuori dalle orbite e io avevo iniziato a difendermi, poi andavo in camera mia, e mio padre poi entrava in camera mia e mi implorava di chiederle scusa, perché aveva paura che le venisse un infarto. Lei poi piangeva e urlava per giorni e giorni.

Poi a volte tornava normale e io le parlavo delle mie cose. Che poi le mi rinfacciava.

Ha fatto il lavaggio del cervello a mio padre, che quando ero bambina non c'era mai, era sempre a lavorare o con altre donne, mentre poi con questa qui invece è succube, perché chiede se può andare in bagno, se può cambiare canale, se può mangiare la tal cosa, ecc.

Poi c'è mio fratello, che si è da sempre sempre chiuso in camera, è chiusissimo e con la bocca cucita, ha sempre fatto da Ponzio Pilato, oppure anni fa mi urlava dietro anche lui. Mi ha dato anche dei calci nel sedere per scherzare. Poi mi baciava anche sul collo e io gli ho spesso detto di non farlo, perché mi dà molto fastidio, oltre fare altre cose sconce che non sto qui a raccontarvi.

Gli altri parenti dicono cose allucinanti sul mio conto, forse proprio per la mia inoffensività, ansia e timidezza, dato che non rispondo mai alle loro cattiverie. Inoltre, la moglie di mio padre parla con loro male di me, e loro le credono (parlo di zii vari e prozii, ecc.).

Mio padre poi poco fa mi ha detto una cosa cattiva, ho visto che l'ha fatto anche altre volte ultimamente. Eravamo al telefono, mentre lui è a casa sua con quella là (perché da due anni vivono separatamente da me e mio fratello).
Gli ho parlato del mio lavoro di ieri che ho descritto nell'altro post e gli ho detto che due italiane hanno pensato che io non fossi italiana (parlavo inglese). Gliel'ho riferito per fargli capire come potesse essere andata.
Lui allora mi ha detto: certo, non sei italiana, sei una ROM.

Lui poi è molto razzista e quindi odia l'Italia, gli italiani, ma anche i ROM e i nomadi. (Io sono totalmente in disaccordo con lui, sia chiaro!!!!!)

Io gli ho risposto per le rime chiedendogli spiegazioni e lui ha detto che è meglio essere una ROM che un'italiana, vista la situazione dell'Italia oggi e mi ha detto che non ho capito per niente il suo scherzo/affermazione e mi ha chiesto se ci sono o ci faccio. Poi abbiamo sbattuto giù il telefono.

Mi chiedo quindi che opinione abbia di me se dice una cosa del genere (sapendo l'opinione che ha dei ROM). Inoltre, mi chiedo quanto lui sia influenzato dall'arpia e quanto invece sia farina del suo sacco, e se è recuperabile (vivendo costantemente in funzione dell'arpia).

Volevo sottolineare il fatto che io mi dissocio totalmente dalle affermazioni razziste di mio padre, per cui non prendetevela con me, per favore.
Vecchio 30-03-2011, 19:04   #2
Esperto
L'avatar di krool
 

Cristo santo... Hai tutta la mia solidarietà (non è molto, mi dispiace).
Vecchio 30-03-2011, 20:05   #3
Esperto
L'avatar di Wasted Life
 

Mio dio...mi spiace per questa situazione familiare,se non è indiscreto,quanti anni hai? Da quello che ho capito,finalmente vivi lontana da tuo padre e da quella matta....fossi nei tuoi panni,probabilmente non vorrei più nè vederli nè sentirli,complimenti per la tua forza interiore.
Vecchio 30-03-2011, 20:17   #4
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

eh beh cazzo...la tua matrigna si comporta (anche se in misura davvero maggiore) come mia madre...un comportamento che non sopporto, mi fa saltare i nervi.

Quindi, in piccola parte, capisco. Però quella di tuo fratello mi sembra strana come cosa..
Vecchio 30-03-2011, 20:24   #5
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Perchè semplicemente non tagli tutti i ponti con loro ??

Non ho ben capito.. dipendi economicamente da loro o no ???

EDIT: perchè dovresti andartene addirittura in inghilterra solo per questo ???
cancella semplicemente queste persone dalla tua vita.

Ultima modifica di Rickyno; 30-03-2011 a 20:27.
Vecchio 30-03-2011, 20:25   #6
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Quote:
Originariamente inviata da Wasted Life Visualizza il messaggio
Mio dio...mi spiace per questa situazione familiare,se non è indiscreto,quanti anni hai? Da quello che ho capito,finalmente vivi lontana da tuo padre e da quella matta....fossi nei tuoi panni,probabilmente non vorrei più nè vederli nè sentirli,complimenti per la tua forza interiore.
Ho 30 anni. Mio padre non era così prima, era dolce e affettuoso quando ero ragazzina. Adesso non so se faccia così perché sono cresciuta o perché è influenzato dall'arpia. Forse è anche stressatissimo da lei, dato che è difficilissimo convivere con lei. Lo vedo molto sofferente e io non posso farci niente. Tutti i giorni sfoga la sua rabbia in generale contro categorie e a volte con me.

Grazie per la vostra solidarietà, è già qualcosa.

Oggi dopo quell'affermazione ci ho pensato se andare appunto in Inghilterra, ma non lo so perché mi dispiacerebbe separarmi dal mio ragazzo, al quale tengo molto.
Ma forse la mia famiglia ormai è distrutta... non so se ha senso stare qui se è così disastrata...

Adesso vivo con mio fratello nella casa in cui ho vissuto dalla nascita e che ha visto così tanti dolori.
Vecchio 30-03-2011, 20:27   #7
Esperto
L'avatar di stupido
 

uau...che se ne vada a fanculo quella brutta stronza, ma neanche tuo padre è un santo..., posso capire la situazione del cazzo ma nn farti insultare......cioè i tuoi parenti parlano male di te?ti insultano?ma che cazzo vogliono?scommetto che tuo padre è albanese,lol
Vecchio 30-03-2011, 21:49   #8
Esperto
L'avatar di Rocky Balboa
 

Hai tutta la mia solidarietà, situazione molto difficile... credo comunque che allontanarti da quei due (padre e matrigna) sia stato soltanto che un bene.. io se ne avessi la possibilità, ci resterei piu' lontano possibile da personaggi del genere

la tua matrigna poi, da come la descrivi... mi da l'impressione di una persona squallida, per come son fatto io, l'avrei presa a calci nel culo.

stanne lontana!!
Vecchio 31-03-2011, 09:16   #9
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Volevo dirvi il continuo...

Ieri sera hanno chiamato qui a casa, mio fratello ci ha parlato per un po', poi mi ha passato il telefono e mi aspettavo ci fosse mio padre, invece c'era lei, e mi ha chiesto del più e del meno con voce serafica (io ero un po' stupita perché ero a terra dalla dichiarazione di mio padre nel pomeriggio).

Poi le dico "ok, ciao" e lei mi dice, aspetta ti passo tuo padre. Lui mi ha parlato di cose di pratica della casa, come ha sempre fatto. Infatti, lui ha sempre badato più alle cose concrete che all'aspetto relazionale o di serenità.

Dato che mi ha sentito triste, mi ha detto che lui non intendeva quello che ha detto. Lui intendeva una frase generica di quelle che gli partono a volte: i Rom sono meglio degli italiani.

Allora, con un po' di fatica, gli ho detto: ti sarai espresso male. E lui: ma certo!

Va beh, insomma, sono un po' giù anche oggi e non so come caspita io abbia fatto a dormire abbastanza decentemente stanotte.

Un'altra cosa che mi lascia perplessa e disgustata è quando incontro i miei zii, cioè il fratello di mio padre con sua moglie e la loro figlia.
In passato sono andata tanti anni con loro la domenica o durante le vacanze estive, dopo che mia madre era morta. Dopo mia zia mi ha spiegato che mi prendevano su perché ne avevo bisogno, dato il lutto che avevo subito.
Durante le vacanze però mi dicevano cose anche molto cattive, tipo se salivo su un'altalena a 11 anni insieme a mia cugina che ne aveva 6, mio zio una volta ha detto che facevo pena. Forse è perché dimostravo più anni.
Oppure quando facevo qualcosa, a volte mi diceva con aggressività: cosa vuoi adesso, 100 lire?
Poi vedevo l'enorme differenza con cui trattavano me e mia cugina. Quello magari ci può stare perché io ero la nipote e lei la figlia, però magari qualcosa di carino anche per me non sarebbe guastato...
Poi mia cugina andava a dire sempre tutto quello che le dicevo a mia zia. Io ci rimanevo malissimo...
Poi senza che chiedessi spiegazioni, mia zia mi ha detto che mandava mia cugina a carpire informazioni da me per sapere come andava. Però mia cugina le riferiva qualsiasi cosa, anche inutile dal punto di vista della serenità o salute.
Per anni ho cercato poi di evitarli perché ero stata male durante quelle vacanze o domeniche...
Poi li ho rivisti una volta e gli ho spiegato del mio lavoro di interprete e loro conoscevano la ragazzina timida e introversa e taciturna (ora sono molto più chiacchierona), per cui mio zio era tranquillo, mentre mia cugina ha detto a mia zia: io non ce la vedo per niente!!!!! E mia zia: che scema!
Sarà anche perché sono molto in imbarazzo in quei momenti con loro, perché hanno un'aria di incredibile supponenza e superiorità. Questo lo dicono anche mio padre e sua moglie, che si sono accorti che quei 3 si sentono superiori (mio zio è migliorato ultimamente però), perché magari vestono firmato, sanno stare al mondo, ecc.

Non vi dico che strazio ogni volta che c'è una ricorrenza. Sto perfino pensando di non andare più alla cena di famiglia la Vigilia di Natale.

Poi c'è un'altra prozia alla quale tenevo, che ha detto a mio padre (il quale mi ha riferito) che questa ha detto che io trovo i lavori grazie alla bella presenza. E la mia laurea, e le mie conoscenze, non valgono nulla quindi?!?!?!

Poi una volta ha detto davanti a me ma rivolgendosi a mia zia che si sente a disagio vicino a donnone come me (sono molto alta).

Beh, insomma, mi sembra tutto così assurdo... Mi chiedo se questa gente mi vuole bene (credo proprio di no), se mi abbia mai voluto bene. E perché?

Magari non c'è un motivo, forse il bene deve venire spontaneo, se loro non mi sopportano, sono fatti così.

Altra chicca: mia cugina fa sempre la figa con i suoi 1000 amici (ma non ha mai il moroso, la prozia la scusa perché è tanto giovane - ha 5 anni in meno di me, ma io sono vecchia, lei è giovane - parole di mia zia, sua madre). Da quando ha fatto il liceo si veste fighetta per essere accettata. Una volta era con questi, io ero con i miei amici, ha finto di non vedermi sbarrando gli occhi e distogliendo immediatamente lo sguardo.
Un'altra volta, parlando di una ragazzina che vedevamo a volte in quelle gite dominicali, mi ha detto con disgusto: è timida... (Quindi non aveva senso essere sua amica, insomma).

Potrei andare avanti così all'infinito ma penso che abbiate capito i personaggi.

A volte ho detto cose su di me per cercare di piacergli, ma non gli piacerei nemmeno se fossi la Presidentessa degli Stati Uniti. Quindi è inutile che mi affanni.
Vecchio 31-03-2011, 12:12   #10
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Ma questa non è una famiglia, è una guerra .-.

Da quello che hai scritto sembri davvero la tipa nata nell'ambiente sbagliato. Tipo un ebreo che nasce in una famiglia ariana per intenderci.

Però sembra che tu stia riuscendo a costruirti una vita e col tempo, magari, riesci anche a "sbarazzarti" di loro.
Vecchio 31-03-2011, 16:21   #11
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Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
Ma questa non è una famiglia, è una guerra .-.

Da quello che hai scritto sembri davvero la tipa nata nell'ambiente sbagliato. Tipo un ebreo che nasce in una famiglia ariana per intenderci.

Però sembra che tu stia riuscendo a costruirti una vita e col tempo, magari, riesci anche a "sbarazzarti" di loro.
Dopo aver scritto il mio ultimo post, che è stato un bello sfogo, ci ho pensato anche io. Una persona molto sensibile che si viene a trovare in una famiglia di alcuni schiacciasassi.

Allora ho ripensato a mia madre, a quanto era sensibile e delicata e poi oggi sono appena andata a trovare nella casa protetta l'altra mia zia, la sorella di mia mamma, che le assomiglia come carattere. Molto introversa, mite e buona.
Probabilmente anche loro non si sono sentite capite o non sono state capite da chi le circondava.
Va beh. Mio padre lo perdono per le sue bizze, mia zia acquisita e sua figlia no. Sono degli schiacciasassi che pensando di fare del bene. Pensate che mia cugina ha studiato per diventare psicologa. Può uno schiacciasassi fare la psicologa? Ha la sensibilità di un sasso. Poveretti i suoi pazienti, dico io.

Per fortuna ho trovato un ragazzo molto sensibile, che però è anche chiuso a riccio nei problemi e non li vuole affrontare, perché lui anela alla felicità, giustamente, per cui diciamo schiva i problemi o li nasconde sotto la sabbia.
Adesso che sto ritrovando un po' di serenità, va meglio anche tra noi. Immagino sia difficile stare vicino a una persona che soffre. Me l'ha detto anche il mio psicoterapeuta. Chi circonda una persona che soffre non sa come comportarsi, per questo ho visto tanti voltafaccia in questi ultimi anni. Mi sembrava di comportarmi normalmente o almeno mi sforzavo, ma ho cambiato il mio atteggiamento rispetto a quando ero all'università, quando ero più serena. Però adesso mi ci sto riavvicinando a quella sensazione di tranquillità e va tutto meglio...
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