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Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
Gli effetti sono soggettivi. Chi è un genio resta un genio. Poi le reazioni sono soggettive. Sembri in gamba perciò mi sento di confidarti che in un mondo così mediocre ti assicuro che se assumi qualche farmaco non se sfiguri affatto. Anzi sarai sempre più avanti degli altri. Chi ha un certo tipo di problemi sa che il problema vero non sono i confronti ma è la nostra ansia. Vale a dire che noi combattiamo con una parte di noi. A me sono voluti anni per accettare questa cosa. E ancora non ce l'ho completamente fatta. Gli altri sono niente più che una distrazione.
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
Dover parlare mentre il cuore batte a 140 bpm è orribile :miodio:
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Mi è capitato più volte di riuscire ad ignorare lo stress. Il cuore mi batte forte che lo sento nelle orecchie ma se ne sono conscio e mi concentro sulla "performance" esterna posso avere un discreto successo. è difficile descriverlo, sono tutti movimenti interni. è anche capitato che l'ansia maggiore è quella che precede l'evento, e quando ci sono dentro, non scompare, ma si abbassa rispetto a prima. Comunque, a lungo andare, la cura definitiva è la pratica e l'esposizione continua a situazioni simili. Solo che è un po' difficile ricreare nel modo giusto situazioni del genere, per svariati motivi anche di praticità. |
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
Proprio oggi ho dovuto prendere una bella dose di ansiolitici per il motivo contrario; non mi affidano MAI nessuna lezione, intervento, seminario, occasione di parlare in pubblico, una delle pochissime cose che mi diverte. Essere ignorato mi devasta; un seminario previsto per oggi nella sede di un'associazione tenuto da me è andato deserto senza motivo, dato che nessuno mi conosceva (o forse per quello). Quello precedente al mio e strettamente collegato ha al contrario avuto partecipanti. Potevano anche prenotarsi per restare dato che erano già lì e non dovevano spostarsi per sentirmi. E' stato proprio una specie di atto intenzionale se pure a un (per loro) sconosciuto.
Spero di morire stanotte, manco 'ste piccole soddisfazioni posso avere. |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Ma è un tema che si presta a un'autovalutazione troppo ottimistica della propria comprensione. Sicuramente il pensiero è stato che "uno come me non ha bisogno delle basi, io so già tutto". Credo che questo abbia contato circa per il 40%, il resto è la mia solita sfiga. Una brutta parola da dire dato che c'è mezzo mondo nei guai e 9/10 di quello non nei guai ha fame e non ha acqua. Ma per il *nostro* mondo io sono uno sfigato entrambi i sensi, quello del fallito e quello che ha poca fortuna. Mi sono già scordato come è andata a te ma spero bene, vedrai per le prossime che se hai l'argomento chiaro nella mente, e sul palmo della mano le parole verranno da sole e arriverà il momento in cui capirai che avere l'uditorio in pugno è una semi-droga. E magari dovrai prendere l'ansiolitico come ho dovuto prenderlo oggi io, per il motivo contrario se non ti affidano l'evento. Anzi no, un giusto mezzo a te e a me per il futuro, divertendolsi senza ansiolitici. |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Sono stato io a proporre di organizzare un seminario sui primi tre in modo di mettere in condizione le persone di capire quello che stavano e tutt'ora stanno facendo. La locandina ovviamente l'ho scritta io e proprio a mano aperta e tesa del tipo: "l'argomento del vostro seminario IV livello non è facile quindi la nostra associazione propone quest'altro seminario parallelo che tratta gli step I-II-III in modo semplice, e organizzato in modo da essere fruibile da newbies totali e anche da chi desidera una trattazione meno basica; si farà l'ora successiva a quella prevista il il IV livello [così non dovrete nemmeno venire apposta, commento mio]". Non vale l'obiezione della sequenzialità perché c'è una larga area tematica intrecciata e si poteva, proprio per estremo paradosso, anche iniziare dalla fine; in questo caso il tema del seminario superiore sarebbe stato chiarito in retrospettiva un po' come nei film prequel (quei pochi fatti bene) in cui si capisce il perché del film principale. Quindi IMHO è stato un misto di grossa presunzione dell'uditorio e la mia sfiga personale che è sempre stata il filo conduttore della mia vita; forse 50%-50% non ho idea ma credo siamo lì. Non mi so dare altre spiegazioni. Se poi ce ne sono non so, ma dal punto di vista organizzativo è stato fatto tutto a modino. Ci si poteva prenotare due mesi prima di ieri, non si è prenotato nessuno e me ne sono andato alla fiera dell'Hi-Fi a ritrovare vecchi amici. Sull'ultima cosa è come dici: il mio problema non è la fobia sociale ma l'insicurezza fisica, caratteriale e intellettuale che produce una sintomatologia del tutto sovrapponibile alla FS; sul forum avrò scritto 200 volte che quel che leggevo erano anche i miei pensieri e la descrizione della mia vita fino ai suoi aspetti più profondi. Posso ipotizzare che ci sia un legame molto forte tra certe problematiche e sfere mentali, legate come grani di una collana che tirata in un punto si porta sempre dietro tutto il resto. Non so. |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
Il mio problema riguardo al parlare in pubblico era solitamente l'impreparazione, poi chiaramente mi veniva l'ansia perché non ero padrone della materia in questione. Riguardo agli ansiolitici sono una manna dal cielo, ma non so se li prenderei a ridosso di un public speeking. Forse sarebbe meglio prenderli la sera prima, dormire sedato, svegliarsi al mattino e fare un richiamo in caso di emergenza. En, Xanax, Tavor, Stilnox tanto per citarne alcuni coi loro nomi commerciali, danno sonnolenza ma in questi casi di ansia non credo farebbero quell'effetto perché sarai molto agitata.
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Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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In questo caso che mi ha riguardato c'era la classica combinazione di circostanze in cui uno percepisce di essere la persona giusta nel posto giusto con le conoscenze giuste e convinto di poter fare un buon lavoro; e soprattutto l'unico capace di farlo in quello specifico contesto. Con queste premesse, essere stato in-considerato non mi ha per niente reso contento, per usare un eufemismo. Magari i prossimi giorni mi passerà ma resteranno gli effetti a lungo termine. Come scendere una scala, gradino per gradino: ogni botta all'autostima non si riprende se sono mancate le giuste condizioni nell'adolescenza, cose di cui abbiamo parlato nel forum a lungo e su cui credo siamo in molti a convenire. In quest'ottica sono le classiche situazioni che sarebbe davvero bene non si verificassero, e invece... |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Invece è importante che si risolva il tuo problema perché a quanto capisco fa parte del lavoro e non è un divertimento come è (meglio, era) per me. Sarebbe simpatico organizzare sessioni di allenamento di questo tipo per i residenti entro 20-30 km di raggio dalle varie città. Io credo che questo problema faccia parte di quelli allenabili e su cui è possibile fare molto con l'esposizione controllata. Per altri penso sia impossibile avere margini di cambiamento ma per questo credo sia possibile. dai che ce la farai!!! |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
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Riguardo all'altro punto non ce la faccio a propormi, mi sentirei quasi un imbonitore (accusa peraltro che mi è stata rivolta qui sul forum e non dimenticherò). La soddisfazione che dà valore a queste cose è quando qualcuno ci conosce, ci stima e ci chiama: abbiamo pensato a te, vuoi fare questa cosa X? Qualsiasi altra modalità mi apparirebbe come un misto tra presunzione, ostentazione, ineleganza e tutti gli aggettivi peggiori eccetto quelli da codice civile e penale. Posso vivere senza molte cose, ma sotto il minimo sindacale in tutte le sfere dell'esistenza è angustiante. Se nella stessa giornata di ieri avessi avuto anche un appuntamento in discoteca con una bella ragazza nemmeno avrei fatto caso al seminario andato deserto. Ma con la mia situazione di vita anche un gatto che si volta quando gli offro da mangiare la prendo male (succede, qui ci sono un sacco di gatti e sono indifferente anche a loro, persino se gli porto da mangiare!). |
Re: Gestire panico dovuto a dover parlare in pubblico. Come si fa?
Pokorny ...
Noi non ci conosciamo. Sono un estraneo, a cui non so fino a quando verrà data la possibilità di postare. Volevo dirti, che da lettore di vecchissima data, ti trovo sempre brillante e apprezzabile, assieme ad altre persone come Hor, ad esempio. Vorrei dirti anche di non buttarti giù, ma non sono nessuno per poterlo dire e comunque dovrei prima ricordarlo a me stesso. Poi agli altri. Il problema non è se esiste oppure no una persona capace di apprezzarci, al di là di una massa variopinta di gente in un certo preciso momento. Secondo me il problema è "incontrarla" questa gente, che esiste, ma il mondo è troppo grande. Troppo vario, complesso e sempre in movimento. Non mi pare che tu sia un imbonitore. Hai superato gli anta già da un pò, mentre io ho forse un decennio meno di te (52) pertanto suppongo che qualche parola la possiamo spendere per qualcuno che potrebbe avere l'età di un figlio. Essere incel non vuol dire essere stupidi, oppure improduttivi, o incapaci di fornire qualcosa di utile ad un altro. Il "piacere" ad un'altra persona, poi è un altro paio di maniche. Felice di leggerti di nuovo. Estraneo |
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