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Levin 23-01-2023 21:24

Limitazioni non direttamente sociali
 
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vikingo 23-01-2023 21:31

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Ti devi abituare a svolgere queste mansioni e l'ansia si ridurrà..non hai bisogno di rete sociale per queste cose

vikingo 24-01-2023 00:25

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Io allenandomi gli ultimi anni all esposizione sono migliorato,il bipolarismo con un eloquio più fluente mi ha pure aiutato,sembra un paradosso ma da bipolare sono più sicuro,se devi vivere solo devi gestire tutto ogni imprevisto,prima ci fai il callo meglio e..se no quando non ci saranno i genitori il passaggio sarà traumatico

edward00767 24-01-2023 13:55

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Io non faccio molte cose da solo la fuori, automaticamente penso che se mi vedono in giro da solo pensano che sono un reietto.

vikingo 24-01-2023 14:00

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Io e 3 anni che faccio cose solo,non rinforzerete ne personalità ne autostima per questo motivo..sapete quanta gente sola c'è in giro

insiemealvento 24-01-2023 14:01

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Più ci si espone a determinate situazioni/dinamiche più si fa il callo e meglio si imparerà a gestirle.
Questo naturalmente è un discorso generale, poi ognuno in base alla consapevolezza che ha riguardo se stesso deve personalizzare le proprie strategie di adattamento e capire se possano aver un senso o è meglio provare altre strade...

Teniamo anche conto che qualsiasi persona, quindi anche il più estroverso mattatore di folle oceaniche, tende a resistere a qualsiasi cambiamento/novità perché il nostro cervello diffida di tutto ciò che non conosce prima di conoscerlo e abituarsi, ed è naturale che sia così.
Quindi all'inizio, indipendentemente dalle nostre caratteristiche e dalle capacità che avremo di migliorare nel corso del tempo, le cose saranno scomode, difficili, paurose: nuove e sconosciute appunto.

Dopo 1000 volte che affronti una situazione e vedi che non sei morto, non è successo nulla di catastrofico come l'ansia ti induceva a credere, prendi confidenza con la situazione, con persone estranee, con le tue capacità.

Questo non significa che non affronterai più difficoltà e nel giro di qualche mese diventi un'altra persona, significa che se prima per ottenere un risultato di 5 ti sforzavi 1000, con il passare del tempo per ottenere un risultato di 6 ti sforzi 100...

Se alla prima difficoltà ti fermi e rifiuti tutto e ti chiudi, cosa molto possibile e diffusa tra le persone a livello globale, rimarrai dove ti trovi, oppure continuerai a fare come i bambini che si aspettano sempre una soluzione esterna, ovvero l'adulto che agisce per loro risolvendo il problema, tuttavia quando parliamo di interiorità non basta mai agire solo sull'ambiente esterno come non basta ricevere aiuto dall'esterno se non si porta avanti un lavoro interiore.

Levin 24-01-2023 16:35

Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2803373)
Se ti può sollevare secondo me quasi tutti fanno le cose a caso.
Guardando le persone con gli occhi di un bambino ti sembrano tutti preparatissimi ma eliminandolo ho avuto la sensazione che chiunque facesse le cose a tentoni, anche da chi dipendo totalmente, primi i genitori ma anche per esempio dei dentisti.
E non è solo incompetenza, mi sembra proprio il modo di stare al mondo.

Sì è vero che molta gente non sa le cose, sbaglia a prendere decisioni o si fa trascinare dalla parte sbagliata. Ma il loro vantaggio se usato bene è quello di condividere informazioni o esperienze o potersi o sapersi affidare a quella persona che in quella cosa specifica ne sa di più, e a sapere condividere o sfruttare le risorse comuni.
Mentre chi è isolato deve far fatica a cercare una soluzione e verificare che sia giusta, una persona con tante relazioni può prendere quella già pronta e sperimentata dagli altri.

Levin 24-01-2023 16:40

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Quote:

Originariamente inviata da edward00767 (Messaggio 2803383)
Io non faccio molte cose da solo la fuori, automaticamente penso che se mi vedono in giro da solo pensano che sono un reietto.

Questo mi dispiace dirlo ma è la verità :( anche se magari reietto è un po' troppo forte come parola

insiemealvento 24-01-2023 21:33

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2803454)
Tolta la maschera ho più la sensazione che siamo tutti uguali, isolati e impauriti, e quello che facciamo è sempre un tentativo senza nessuna certezza, nemmeno quello che ti potrebbe dare l'esperienza ti da garanzie

Credo che in queste parole sia contenuta molta saggezza, e che non siano distanti dalla verità, credo inoltre che tutti indistintamente non possiamo fare altro che trovare una vaga approssimazione agli ideali astratti e perfetti che nutriamo dentro di noi. A volte va meglio a volte va peggio a volte le certezze crollano come ponti dimenticati.

E la perfetta adesione ai modelli ideali che vorremmo da noi stessi e non troviamo poi la cerchiamo negli altri e quando non la troviamo nemmeno lì scoppiano le liti o le delusioni e le critiche più o meno velate più o meno feroci.

E in tutto questo c'è chi è bravo a recitare, in tanti modi differenti, recitare di stare bene quando si sta male, recitare certezze quando sono solo vaghe ombre, recitare per ottenere favori, recitare per tirare una coltellata alle spalle di qualcuno o recitare per non farsi tirare coltellate, recitare un matrimonio o la propria eterosessualità and the show must go on.

La recita a volte serve per non finire fatti a pezzi, altre volte serve per inserirsi dove altrimenti non ci si potrebbe inserire e se allarghiamo il concetto di recita tutta l'educazione umana e civile risulta una recita se paragonata all'istintività naturale degli animali.

Però non tutti sono bravi a recitare e non raggiungono la sufficienza minima per ottenere risultati nei confronti degli altri teatranti, non tutti sono in grado di reggere a lungo la parte, non tutti sono disposti a farlo.


Levin tu sei bello per il solo fatto di aver messo in atto certe riflessioni e poi averle condivise qui per stimolare ulteriori riflessioni.
Sono intervenuto perché vi ho letto con interesse, spero di non essere risultato inopportuno.

vikingo 24-01-2023 22:08

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Mai portato maschere a volte e stato controproducente ma alla lunga i risultati mi hanno dato ragione,con questa impostazione ho ottenuto miglioramenti,per cui non si cambia registro..

dystopia 24-01-2023 22:27

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Io grazie alla pratica ho imparato a fare molte cose, ma la cosa che mi preoccupa di più è viaggiare. Non ho mai viaggiato da sola, ho paura di perdere le mie cose, di non sapere cosa fare in caso di imprevisti, di non sapermi organizzare.

Sono d'accordo con @FolleAnonimo, alcuni dimostrano più sicurezza, ma in generale tutti vanno a tentoni, chi prima, chi dopo, ed è normale. Chi è sicuro di sé oggi è perché ha sperimentato, sbagliato e imparato prima di noi.

vikingo 24-01-2023 22:32

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Ogni cosa nuova perché non si conosce la prima volta genera ansia,più cose si fanno fare nel mondo adulto perché fatte prima meno ansia ci sarà,se sto sempre nella mia camera avrò sempre paura di tutto,nessuno nasce imparato,certe cose gli estroversi le facevano a vent anni..la differenza è tutta li

vikingo 24-01-2023 23:01

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Be lestroverso è più elastico oltre che ha social skill di base superiori.
Io

Kitsune 25-01-2023 06:46

Re: Limitazioni non direttamente sociali
 
Difficile stabilirlo.
Possiamo dire che l'argomento ricade nel concetto di comfort zone.
Uno stato psicologico di quiete e controllo, timore degli imprevisti e delle nuove esperienze, timore di essere messi alla prova e risultare inetti, incompatibili, alieni.
Un qualcosa che va ad aggiungersi al quadro già complesso dell'incapacità di socializzare.
Evitando non si risolve nulla, bisogna imparare ad affrontare le situazioni per meglio coesistere con la società ma bisogna farlo con coscienza, esperienze il più possibile controllate con l'aiuto di educatori ed aumentarne la difficoltà via via gradualmente man mano se ne prende dimestichezza.


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