Sheev Palpatine |
20-09-2022 22:01 |
Re: Ovunque io vada, sempre estraneo, sempre odiato
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Originariamente inviata da Charlotte
(Messaggio 2757496)
Se tu disprezzi tutti, pensi che tutti non siano capaci di amare, che siano solo persone ciniche, interessate solo al sesso e al divertimento, che non vogliono più rapporti veri, che fanno tutti schifo, è ovvio che nel momento in cui esterni queste idee gli altri non ti apprezzino.
Qui hai fatto lo stesso. Hai detto che gli altri (quindi tutti noi) siamo materialisti e incapaci di amare. Disprezzi gli altri (quindi tutti noi) e lo hai espresso bene e ripetutamente. È chiaro che disprezzando tutti gli altri (quindi tutti noi) gli altri non vogliono avere a che fare con te. Perché dovrebbero? Per continuare a farsi insultare da te?
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La tua analisi è corretta e posso solo darti ragione, te lo riconosco. Ho affrontato vari approcci alla questione, la risposta più convincente che ho trovato, da una psicologa, è stata quella di : "provare ad esprimere le mie idee sull'amore ma senza far notare la frustrazione e la delusione". Cioè concentrarsi sulle cose belle diciamo. Non so fino a che punto sia possibile. Ma non sei andata abbastanza in profondità da capire le cause, inizio riportando una citazione di Platone sulla misantropia contenuta nel Fedone:
« La misantropia nasce quando si è riposta eccessiva fiducia in qualcuno, senza conoscerlo bene, ritenendolo amico leale, sincero, fedele, mentre poi, a poco a poco, si scopre che è malvagio e infido, un essere del tutto diverso. Quando questa esperienza si ripete più volte, specie con quelli che stimavamo più fidati e più amici, si finisce, dopo tante delusioni,con l’odiare tutti e col credere che in nessun uomo vi sia qualcosa di buono. [...] Non è forse vero che chi si comporta così evidentemente vive tra gli uomini senza averne nessuna esperienza? Se, infatti, li conoscesse appena, saprebbe che son pochi quelli veramente buoni o completamente malvagi e che per la maggior parte, invece, sono dei mediocri.»
(Condivido questa riflessione che secondo me è la risposta più chiara possibile sia sulla bontà o malvagità della natura umana che sulla mia triste situazione. Ma aver capito questa cosa razionalmente non mi ha "guarito", non ha fatto alcuna differenza.)
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Originariamente inviata da Artemis_90
(Messaggio 2757540)
Non è perchè sei sincero ma è perchè sei una persona troppo emotiva probabilmente, il fatto di pensare di essere automaticamente allontanato e scomodo per gli altri perchè dici la verità denota una certa emotività un pò irrazionale, vedi le cose filtrate dalla lente della emotività...
Infatti non è detto che tu dica la verità, esprimi una tua opinione, non dici la verità, è diverso, esprimere delle proprie opinioni in modo diretto può essere fastidioso ma spesso questo alle persone non tange più di tanto... un punto di vista personale non può scalfire davvero gli altri fino al punto di farci odiare poichè è solo un'opinione che magari non corrisponde a verità (se mi stai odiando in questo momento al punto da desiderare di bloccarmi è perchè sto colpendo un "punto dolente" reale in te, se sei semplicemente infastidito ma alla fine te non te ne potrebbe fregar di meno è perchè sto esprimendo un mio pensiero su di te non veritiero) quindi se ci rifletti probabilmente non è questo che fa si che gli altri ti allontanino.
Ci deve essere qualcosa di ancor peggiore che causi davvero disagio al prossimo fino al punto di volerti allontanare, ad esempio l'eccessiva emotività per l'appunto, le persone sono a disagio con l'eccessiva emotività, voglio distaccarsene il più possibile, ecco perchè le persone non amano i depressi o chi ha problemi. Se tu ti metti sempre a fare "delle scenate" su quanto gli altri ti odino perchè loro sono falsi e tu verace è ovvio che si allontaneranno perchè manifesti eccessiva emotività ed anche un pò distorta.
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Sì, sì! Esatto! Ci avviciniamo ancora di più al dunque. Ciò che mi porta ad avere questo comportamento ingiustamente caustico, questo carattere spigoloso, è letteralmente una ferita emotiva. Ricollegandomi alla citazione di sopra, mi è successo di cercare amore e di trovare le porte chiuse, di sentirmi sempre indesiderato e inadeguato. Oltre alle varie esperienze di rifiuto sentimentale, c'è stato addirittura un caso in cui una ragazza mi ha preso in giro perchè ho detto di non essere mai stato fidanzato. E tante varie vicende che non posso riportare per ragioni di spazio. Questo mio passato mi ha ferito in profondità. La mia autostima è progressivamente crollata. Non riesco a trovare accettazione nè di me stesso, perchè sento che la mia vita è sprecata senza nessuna donna che mi ama. Alla base di questo mio desiderio di essere amato, c'è un amore molto grande che vorrei dare. La vera domanda è: "Come guarire questa ferita emotiva? "
Io penso che solo l'amore e l'accettazione di una donna potrebbero farmi guarire. Forse mi sbaglio. Ma la cosa che più mi mette a disagio e mi fa stare male è la prospettiva di restare solo. L'idea di dover restare senza donne tutta la vita è così orribile per me che preferirei uccidermi piuttosto che accettare una cosa del genere. Sarà pur vero che alle persone è data la libertà di decidere da sè, se la propria vita è un fallimento o meno. Ma io ho le idee chiare su cosa voglio, non voglio soluzioni alternative. In che altro modo la mia ferita può guarire? Gli psicologi e i tanti ragionamenti teorici non mi portano da nessuna parte. Ho già provato in quella direzione e non è servito a nulla. Ho anche letto libri e libri, ho trovato solo rimedi temporanei, piccoli accorgimenti per evitare di far "inceppare" la mente, ma mai una vera soluzione che mi liberi dalla mia sofferenza. Se ne avete una, vi ascolto.
Comunque, voglio esprimere stima e ribadire i miei ringraziamenti a Charlotte e ad Artemis, perchè siete le persone che più mi hanno capito in questo forum.
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