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Warlordmaniac 27-04-2022 00:57

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Se vuoi ti spiego quello che ho detto, ma tanto non vuoi. E non voglio nemmeno io.

Coraje 27-04-2022 09:40

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 2703353)
Se vuoi ti spiego quello che ho detto, ma tanto non vuoi. E non voglio nemmeno io.

Ma perché insisti?

Hai detto "L'accanimento dipende anche da quello che pensano le persone, altrimenti io dovrei essere veramente un ninfomane frustrato."

Cos'è che ti impedisce di riconoscere la gaffe?

Trinacria 27-04-2022 12:08

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
1 allegato(i)
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 2703353)
Se vuoi ti spiego quello che ho detto, ma tanto non vuoi. E non voglio nemmeno io.

Hai sbagliato termine. Tutto qua.

Abe's Oddysee 27-04-2022 17:34

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2702789)
Spesso, troppo spesso, leggo di gente qui sopra che piange per il fatto di aver buttato gli anni migliori(chi lo decide poi quali sono?), io ci sono stato in quei giri, in quei gruppi di ragazzi che vedete in giro, anche a quelle feste sulla spiaggia, ma diversi anni fa, ormai sono fuori dai giri da tanti anni, conoscevo mezza città qui.

Vi garantisco che già ai tempi regnava in quei gruppi un'ipocrisia e una superficialità abbastanza alta. Io ho conosciuto tantissime persone, ma in quei gruppi di persone vere c'è ne erano forse 3 o 4,gli altri stavano li giusto per non rompersi le palle a casa e non sembrare sfigati agli occhi degli altri.

Figuratevi oggi che è ancora peggio e tutto social, tutto mostrare.

Ora verrete qui sotto a dirmi che sono uno dei tanti autoconvinti, che vuole fare finta di nulla, che noi non siamo normali.

Però vi dico anche questo, se pensate che vivere sia andare alle feste, stare in quei gruppi, ballare, ubriacarsi, non ci avete capito proprio niente, ma della vita.

Infatti quello che invidio agli altri é la capacità di affrontare tutto con leggerezza ed assecondare l'ipocrisia diffusa

Barracrudo 27-04-2022 22:00

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quando leggo il titolo mi viene sempre in mente il proverbio
Tranquillo? Tranquillo ha fatto una brutta fine, è morto inculato....:mrgreen:

Levin 28-04-2022 01:13

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2703416)
Ma perché insisti?

Hai detto "L'accanimento dipende anche da quello che pensano le persone, altrimenti io dovrei essere veramente un ninfomane frustrato."

Cos'è che ti impedisce di riconoscere la gaffe?

Che pesantezza...

Black_Hole_Sun 28-04-2022 06:31

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Io ci sono stato dentro quelle cose ma non ho la supponenza di sapere cosa hanno in testa le persone. Quello che ho capito ma potrei in parte sbagliarmi è che alla gran parte delle persone di quelle cose "mondane" fini a se stesse non frega niente, l'unico motivo che li spinge è la ricerca dell'accoppiamento. Guarda caso una volta raggiunto l'obiettivo prefissato si ritirano tutti, salvo poi rientrare nel malaugurato caso in cui uno/una dei due viene lasciato/a. Sono solo dei mezzi non il fine. Dopo si fa una scrematura delle cose importanti da fare, chi ha passioni per cose attive e costruttive tipo sport, musica, cinema ecc... continua a coltivarle nei limiti del possibile e con molto meno tempo a disposizione. Ma spesso nella vita di coppia e ancor di più quando ci sono i figli ci si vede costretti a mollare tutto.

Alla fine il mondo e la vita coma li vuoi mettere girano sempre intorno a scopare e riprodursi, il resto è sottofondo.

Warlordmaniac 28-04-2022 07:22

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Ma dai Black.... Non è che i casinari sono single, e i fidanzati si calmano tutti, anche perché se fosse veramente così avresti la situazione che crei un rapporto giocando a calcio saponato e lo mantieni giocando a bocce. Non ha molto significato. La donna non vuole che cambi, o perlomeno non vuole che ti calmi. Se ti ha preso estroverso, espressivo e con un certo corredo ormonale, sul momento ti preferirà così anche dopo il sì. La situazione che la coppia matura è dovuta più all'età e all'assuefazione verso certi divertimenti. È un po' come dire che finché è single la donna veste da pornodiva, poi appena si fidanza si copre; basta guardarsi in giro e non è così.

vikingo 28-04-2022 07:33

La psicologa ieri ha detto che un uomo deve avere gli amici stretti con cui parlare di tutto.e quelli di seconda fascia con cui prendersi una cosa al bar.a me pare una cosa impossibile.io empatizzo per poche persone.ma poi dovrei prendere cose al bar con gente di cui non mi fido.non condivido comunq vado a malta anche perché qui troppi contagi e la sfera sociale e troppo limitata.la mia città ieri 780 contagi quasi a maggio.non si può ripartire così.ci sono i siti d incontro per trovare una donna per fortuna per chi ha un fisico decente.ma la situazione e pesante

Abe's Oddysee 28-04-2022 13:28

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2704103)
Io ci sono stato dentro quelle cose ma non ho la supponenza di sapere cosa hanno in testa le persone. Quello che ho capito ma potrei in parte sbagliarmi è che alla gran parte delle persone di quelle cose "mondane" fini a se stesse non frega niente, l'unico motivo che li spinge è la ricerca dell'accoppiamento. Guarda caso una volta raggiunto l'obiettivo prefissato si ritirano tutti, salvo poi rientrare nel malaugurato caso in cui uno/una dei due viene lasciato/a. Sono solo dei mezzi non il fine. Dopo si fa una scrematura delle cose importanti da fare, chi ha passioni per cose attive e costruttive tipo sport, musica, cinema ecc... continua a coltivarle nei limiti del possibile e con molto meno tempo a disposizione. Ma spesso nella vita di coppia e ancor di più quando ci sono i figli ci si vede costretti a mollare tutto.



Alla fine il mondo e la vita coma li vuoi mettere girano sempre intorno a scopare e riprodursi, il resto è sottofondo.

Vero, agli eventi ci si va per conoscere persone, aka, rimorchiare. Per questo li trovo inutili per chi non é bello

Maximilian74 28-04-2022 19:36

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Boh, io vedevo e vedo che tanta gente ci sguazza perché gli piace proprio, dentro a contesti di feste, locali, vita notturna. Alla fine il viatico per arrivare a conoscere le persone, se non a 40 o 50 anni, ma sicuramente fino ai 30 è quello. Uscite, locali, ristoranti, pub, discoteche.
Se ne conosci una al supermercato o al parco, poi comunque indaga se hai una vita sociale e amici. Non penso che la conosci alla Esselunga mentre carica la spesa e poi l'interazione si ripete alla Esselunga. Ti farà domande su che vita sociale hai. Bene o male, da ragazzi, le uscite sono impostate su quelle cose, su quei luoghi, su quei meccanismi, è il famoso discorso delle tappe alle varie età che molti di noi non hanno mai avuto, e pesa non averle avute perché hai fatto da spettatore mentre gli altri sperimentavano, uscivano, conoscevano. Se arrivi a 50 con il vuoto alle spalle la situazione è pesante, inutile negarlo

vikingo 28-04-2022 19:42

Fino al 2015 uno straccio di vita l'avevo poi sono arrivate le comorbilita.e tutto il resto.se una donna non empatizza per uno che è stato male anni tanti auguri.ma a malta qualcosa succede

Coraje 28-04-2022 19:49

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Abe's Oddysee (Messaggio 2704161)
Vero, agli eventi ci si va per conoscere persone, aka, rimorchiare.

O perché interessa l'evento?

Abe's Oddysee 28-04-2022 20:06

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2704264)
Boh, io vedevo e vedo che tanta gente ci sguazza perché gli piace proprio, dentro a contesti di feste, locali, vita notturna. Alla fine il viatico per arrivare a conoscere le persone, se non a 40 o 50 anni, ma sicuramente fino ai 30 è quello. Uscite, locali, ristoranti, pub, discoteche.

Se ne conosci una al supermercato o al parco, poi comunque indaga se hai una vita sociale e amici. Non penso che la conosci alla Esselunga mentre carica la spesa e poi l'interazione si ripete alla Esselunga. Ti farà domande su che vita sociale hai. Bene o male, da ragazzi, le uscite sono impostate su quelle cose, su quei luoghi, su quei meccanismi, è il famoso discorso delle tappe alle varie età che molti di noi non hanno mai avuto, e pesa non averle avute perché hai fatto da spettatore mentre gli altri sperimentavano, uscivano, conoscevano. Se arrivi a 50 con il vuoto alle spalle la situazione è pesante, inutile negarlo

Quindi in pratica o ti butti nella mischia assecondando l'ipocrisia o rimani solo..

Maximilian74 28-04-2022 20:15

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Abe's Oddysee (Messaggio 2704271)
Quindi in pratica o ti butti nella mischia assecondando l'ipocrisia o rimani solo..

Non volevo dire esattamente quello, era solo una considerazione su in che modi le persone escono e si conoscono fra di loro. Io non sono mai entrato in quei contesti, sia per i miei problemi di evitamento, fobia, incapacità sociale eccetera ma sia anche perché onestamente non ho mai capito né mi sono mai interessati molti di quei contesti.
Quello che penso io è che se mi piace una persona in tutti i sensi e mi trovo bene, non vedo per quale motivo, devo passare prima da tutto quel casino di feste e locali. Da giovane. E in senso generale, a prescindere dall'età, non capisco perché, per essere stimati e apprezzati e meritare di stare con una persona, bisogna passare da tutte quelle cose.
Però, se guardiamo la gente che non ha problemi di socializzazione eccetera, bene o male si conoscono, escono in quei modi e luoghi. Io non approvo che sia così, ripeto, ma mi sembra di vedere che le cose, grosso modo, funzionano così

Varano 28-04-2022 20:36

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
per me l'ipocrisia e la superficialità nei rapporti non sono tutto questo problema. voglio dire, ricevi poco però al tempo stesso dai poco.
sinceramente io non voglio amici che mi disturbano con chiamate o messaggi tutti i giorni, ci vediamo una volta o due a settimana, beviamo, scherziamo, poi ognuno ritorna alla propria vita.

vikingo 28-04-2022 21:44

Sono d'accordo con des ho la stessa sensazione da una sensazione,tanti miglioramenti ma solo come un cane ero 3 anni fa e sono oggi.miglioramenti estetici caratteriali ma nella sostanza il grande obiettivo non è arrivato

Ezp97 28-04-2022 22:01

Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2704282)
per me l'ipocrisia e la superficialità nei rapporti non sono tutto questo problema. voglio dire, ricevi poco però al tempo stesso dai poco.
sinceramente io non voglio amici che mi disturbano con chiamate o messaggi tutti i giorni, ci vediamo una volta o due a settimana, beviamo, scherziamo, poi ognuno ritorna alla propria vita.

OK sono d'accordo con te che non sono il male, il problema è che la gente faccia finta che sia tutto bello e vero.

Levin 29-04-2022 01:05

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704266)
O perché interessa l'evento?

Perché spari sulla croce rossa?

Coraje 29-04-2022 08:06

Quote:

Originariamente inviata da Levin (Messaggio 2704354)
Perché spari sulla croce rossa?


Dicevo per spezzare una lancia in favore del contro-stereotipo: io ad esempio agli eventi ci vado perché mi interessa l'evento. Non per rimorchiare.

Spero che la cosa non offenda nessuno.

Cosa ci trovi di così sbagliato al punto di rimproverarmi l'intervento?

Sparare sulla croce rossa. I am dreaming.

Black_Hole_Sun 29-04-2022 08:18

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704376)
Per te questo è sparare sulla croce rossa, sei serio?
Io agli eventi ad esempio ci vado perché mi interessa l'evento. Non per rimorchiare. Capisci?

Non si parla di eventi tipo concerti, mostre, raduni per appassionati ecc... è chiaro che a quelle cose si va principalmente per interesse verso determinati contesti. Ma di cose più frivole come andare in discoteche, fare aperitivi e in genere quelle situazioni con bagni di folla e casini un po fini a stessi.

franz90 29-04-2022 09:28

Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2704378)
Non si parla di eventi tipo concerti, mostre, raduni per appassionati ecc... è chiaro che a quelle cose si va principalmente per interesse verso determinati contesti. Ma di cose più frivole come andare in discoteche, fare aperitivi e in genere quelle situazioni con bagni di folla e casini un po fini a stessi.

Non è detto, magari uno ha semplicemente voglia di bere qualcosa in un luogo affollato… perché deve sempre esserci un secondo fine in tutto?

Coraje 29-04-2022 09:32

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2704378)
Non si parla di eventi tipo concerti, mostre, raduni per appassionati ecc... è chiaro che a quelle cose si va principalmente per interesse verso determinati contesti. Ma di cose più frivole come andare in discoteche, fare aperitivi e in genere quelle situazioni con bagni di folla e casini un po fini a stessi.



All'inizio ho pensato semplicemente che anche quando vado a ballare ci vado perché voglio ballare, pure da sola e facendo astrazione di chi c'è intorno a me, o ancora più semplicemente perché mi interessa chi suona i live set, ma il discorso potrebbe essere un po' più complesso.

Provo a dire quel che penso, sperando di rimanere in topic.

Partirei per prima cosa sul riflettere su cosa sia il piacere "frivolo".
Ho la volontà di pensare che per quanto riguarda le fonti di piacere di ognuno, il "frivolo" sia una questione puramente soggettiva e non definibile universalmente.

C'è chi considera frivolo il piacere di un buon pasto, chi l'andare a teatro, chi al cinema, chi ad una mostra piuttosto che allo stadio o in discoteca o all'aperitivo ai Navigli.
Potremmo considerare come frivola e fine a sé stessa pure la lettura di un romanzo, o alla stessa maniera, immaginare che esistano persone che siano in grado di trarre godimento e quindi giovamento dal semplice stare insieme ai propri simili e dal contatto umano (di qualità o meno che possa reputarlo l'opinione comune).

Non solo trovo difficile dire cosa sia fine a sé stesso e cosa no, ma soprattutto: questo presupporrebbe una visione utilitaristica del piacere.

E pure supponendo che il piacere debba avere un ritorno in utilità (posizione che trovo come difficilmente difendibile, ma in fondo perché no), non è possibile stabilire a prescindere cosa sia utile al singolo individuo e in quale maniera.

Ti porto il mio esempio: sono una persona che sente forte in sé tanto il bisogno di solitudine quanto quello di stare in mezzo alle folle.
Considero queste cose come le stagioni dell'anima: il piacere del biancore e del gelo dell'inverno non preclude a tratti un bisogno del suo opposto, e viceversa.

Per semplificare una questione in verità complessa: però in mezzo alle folle sono a disagio. Ritengo problematico questo mio disagio, ma non è per questo che non sento forte il bisogno di socialità, "frivola" o meno che sia, ugualmente a come sento d'altra parte urgente il bisogno di momenti di raccoglimento intimo.

Il momento mondano "fine a sé stesso" e i "bagni di folla" possono avere molti meriti.
Possiamo vederli come una semplice medicina allo stress quotidiano, un momento per allentare la tensione accumulata (di problemi della vita, anche se in modo caleidoscopico e discutibilmente equo, ce ne sono per tutti), un momento di sfogo utile al ciclo di scarica-carica delle proprie batterie.
Possiamo considerarli come un momento di scambio costruttivo (il fatto che io mi trovi in un locale hype a bere il mio cocktail non significa che a prescindere io non stia intrattenendo conversazioni stimolanti con il mio interlocutore).

E se ammettiamo che il concetto di "utilità" di un piacere sia una questione nodosa, pure levando gli stimoli sinaptici che sovente scaturiscono dallo scambio con l'altro, credo si possa semplicemente accettare il fatto che esistano persone (come la sottoscritta) che, nonostante il disagio eventuale, riconoscono nel semplice atto di raduno sociale con i propri simili un semplicissimo evento di piacere ormonale, un modo come molti altri di procurarsi una produzione personale di endorfina: un momento di piacere fine al piacere stesso.

Ho cercato anche di sollevare su questo thread, pare del tutto inutilmente, un'altra questione: dal momento in cui personalmente non ci sentiamo affini o capiamo di non trarre piacere da un certo tipo di attività (un aperitivo, una mostra d'arte, guardare lo sport in tv, andare a ballare, giocare ai videogiochi, disegnare...), perché mai schernircisi contro al posto di accettare i modi di trarre piacere altrui diversi dal nostro?
Cosa ci nuoce in chi va a ballare per passare un buon momento con gli amici il venerdì sera rispetto a chi va a guardarsi un film in solitaria per passare un buon momento la domenica pomeriggio?
... e perché?

Spero di non avere offeso nessuno con questo intervento. Nell'eventualità, me ne scuso.

E benvenuti siano coloro che vorranno discuterne in maniera interessata.

Xchénnpossoreg? 29-04-2022 10:31

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704388)
Ho cercato anche di sollevare su questo thread, pare del tutto inutilmente, un'altra questione: dal momento in cui personalmente non ci sentiamo affini o capiamo di non trarre piacere da un certo tipo di attività (un aperitivo, una mostra d'arte, guardare lo sport in tv, andare a ballare, giocare ai videogiochi, disegnare...), perché mai schernircisi contro al posto di accettare i modi di trarre piacere altrui diversi dal nostro?
Cosa ci nuoce in chi va a ballare per passare un buon momento con gli amici il venerdì sera rispetto a chi va a guardarsi un film in solitaria per passare un buon momento la domenica pomeriggio?
... e perché?

Spero di non avere offeso nessuno con questo intervento. Nell'eventualità, me ne scuso.

E benvenuti siano coloro che vorranno discuterne in maniera interessata.

Ottimo intervento.
Se posso, vorrei ampliare un pizzico la questione perché è da un po' che rifletto su certi temi.

Esiste un sentire forse più abituale (mainstream?) per via dei media, della moda o chissà cosa. Penso, ad esempio, alla classica serata in discoteca. Nel pensiero comune da gggiovane dovresti adorare questo tipo di uscita e non amarla fa di te una persona singolare (strana?).
E più ti senti (o meglio ti fanno sentire) strano e più inizi a provare fastidio per l'attività in questione. E così finisci per vederla come un passatempo vuoto (negativo?) e umanamente l'istinto ti porta a criticare il tutto senza passare dal via. Lo capisco.

Eppure per me è un concetto errato, una forzatura. Nella vita esistono i gusti e le inclinazioni e per fortuna non sono tutti uguali. Il bello è proprio la varietà e bisognerebbe rispettarla, valorizzarla.

Ti piace la discoteca? Bene, vai e balla fino al mattino.
Non ti piace la disco? Ottimo, guardati un bel thriller
Non sai cosa ti piace? Sperimenta!

Succede qualcosa di simile anche nella gestione dell'estetica.
Mi metto in mezzo giusto per non pestare i piedi a nessuno. Io non uso trucchi, non indosso i tacchi e al mattino mi vesto in base alla comodità. Questa maglietta mi fa sentire a mio agio? Ok, è andata.
Fare shopping per me è una tortura e fin da piccola ho ricevuto delle pressioni in tal senso. Comprati un vestito! Non vuoi essere più carina? Perché non ti trucchi? Sei pallida, ecc ecc.

Il punto è che sono fatta così, personalmente non sento il bisogno di presentarmi in un altro modo. E' una mia scelta e segue quelle che sono le mie inclinazioni. Nel mentre non sminuisco le preferenze altrui. Non scrivo/dico "la moda è inutile" o "il trucco é così o cosà". Alla fine è una mera questione di gusti e se per tanti/e l'abbigliamento è importante perché mai dovrei ridicolizzare l'argomento?

Mettere all'angolo una passione (un divertimento, ecc) altrui non ci rende migliori.
Tante volte non sono stata rispettata per ciò che sono ed è brutto e non voglio riproporre questo atteggiamento.

Pensate che bello un mondo senza giudizi.
Immaginate il piacere di poter fare ed essere ciò che vogliamo senza dover dare giustificazioni.. senza doverci sentire sempre in difetto.
Sarebbe un cambiamento fantastico, vero? Quindi perché non provarci? :nonso:

Equilibrium 29-04-2022 10:44

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704388)
Cosa ci nuoce in chi va a ballare per passare un buon momento con gli amici il venerdì sera rispetto a chi va a guardarsi un film in solitaria per passare un buon momento la domenica pomeriggio?
... e perché?

Invidia?

Buona parte degli interventi su questo forum hanno questo comune denominatore.
Non penso ci sia bisogno di spiegare cos'è e da cosa è dovuta.
E' spesso negata e spesso non riconosciuta.
Ma credo che tutti l'abbiamo provata.

Come sconfiggere l'invidia/

Equilibrium 29-04-2022 11:38

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2704401)
Pensate che bello un mondo senza giudizi.
Immaginate il piacere di poter fare ed essere ciò che vogliamo senza dover dare giustificazioni.. senza doverci sentire sempre in difetto.
Sarebbe un cambiamento fantastico, vero? Quindi perché non provarci? :nonso:

Bisognerebbe insegnare questo a scuola, sarebbe sicuramente un mondo migliore

Darby Crash 29-04-2022 11:53

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje Visualizza il messaggio
Ho cercato anche di sollevare su questo thread, pare del tutto inutilmente, un'altra questione: dal momento in cui personalmente non ci sentiamo affini o capiamo di non trarre piacere da un certo tipo di attività (un aperitivo, una mostra d'arte, guardare lo sport in tv, andare a ballare, giocare ai videogiochi, disegnare...), perché mai schernircisi contro al posto di accettare i modi di trarre piacere altrui diversi dal nostro?
Cosa ci nuoce in chi va a ballare per passare un buon momento con gli amici il venerdì sera rispetto a chi va a guardarsi un film in solitaria per passare un buon momento la domenica pomeriggio?
... e perché?

Spero di non avere offeso nessuno con questo intervento. Nell'eventualità, me ne scuso.
Oggi devi aver preso un calmante. Oppure sta usando questo account una persona differente da quella che denigrava camionisti, neet o chi guardava film di serie z.

Qua abbiamo un intervento condivisibile e posato: vedi che ci riesci?

Black_Hole_Sun 29-04-2022 12:02

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2704401)
Pensate che bello un mondo senza giudizi.
Immaginate il piacere di poter fare ed essere ciò che vogliamo senza dover dare giustificazioni.. senza doverci sentire sempre in difetto.
Sarebbe un cambiamento fantastico, vero? Quindi perché non provarci? :nonso:

Fosse per me...

Non mi frega niente del lavoro che fanno gli altri, o dei loro titoli di studio o delle loro proprietà. Ma sono circondato da gente che guarda solo questo e ti giudica su questi parametri

Io non giudico nessuno ma se i comportamenti delle persone mi infastidiscono ho anche diritto a starmene per i fatti miei. Soprattutto quando alle belle parole vuote seguono comportamenti opposti.

Warlordmaniac 29-04-2022 12:22

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2704401)
Ottimo intervento.
Se posso, vorrei ampliare un pizzico la questione perché è da un po' che rifletto su certi temi.

Esiste un sentire forse più abituale (mainstream?) per via dei media, della moda o chissà cosa. Penso, ad esempio, alla classica serata in discoteca. Nel pensiero comune da gggiovane dovresti adorare questo tipo di uscita e non amarla fa di te una persona singolare (strana?).
E più ti senti (o meglio ti fanno sentire) strano e più inizi a provare fastidio per l'attività in questione. E così finisci per vederla come un passatempo vuoto (negativo?) e umanamente l'istinto ti porta a criticare il tutto senza passare dal via. Lo capisco.

Eppure per me è un concetto errato, una forzatura. Nella vita esistono i gusti e le inclinazioni e per fortuna non sono tutti uguali. Il bello è proprio la varietà e bisognerebbe rispettarla, valorizzarla.

Ti piace la discoteca? Bene, vai e balla fino al mattino.
Non ti piace la disco? Ottimo, guardati un bel thriller
Non sai cosa ti piace? Sperimenta!

Succede qualcosa di simile anche nella gestione dell'estetica.
Mi metto in mezzo giusto per non pestare i piedi a nessuno. Io non uso trucchi, non indosso i tacchi e al mattino mi vesto in base alla comodità. Questa maglietta mi fa sentire a mio agio? Ok, è andata.
Fare shopping per me è una tortura e fin da piccola ho ricevuto delle pressioni in tal senso. Comprati un vestito! Non vuoi essere più carina? Perché non ti trucchi? Sei pallida, ecc ecc.

Il punto è che sono fatta così, personalmente non sento il bisogno di presentarmi in un altro modo. E' una mia scelta e segue quelle che sono le mie inclinazioni. Nel mentre non sminuisco le preferenze altrui. Non scrivo/dico "la moda è inutile" o "il trucco é così o cosà". Alla fine è una mera questione di gusti e se per tanti/e l'abbigliamento è importante perché mai dovrei ridicolizzare l'argomento?

Mettere all'angolo una passione (un divertimento, ecc) altrui non ci rende migliori.
Tante volte non sono stata rispettata per ciò che sono ed è brutto e non voglio riproporre questo atteggiamento.

Pensate che bello un mondo senza giudizi.
Immaginate il piacere di poter fare ed essere ciò che vogliamo senza dover dare giustificazioni.. senza doverci sentire sempre in difetto.
Sarebbe un cambiamento fantastico, vero? Quindi perché non provarci? :nonso:

Forse perché è contro natura.
Ad esempio il sesso è selettivo, non puoi mettere sullo stesso piano uno che piace e uno che non piace. Puoi anche rendere illegali i giudizi, sia positivi che negativi, ma poi i movimenti, i favori, la compagnia, l'interesse, verranno distribuiti in maniera difforme e si darà a certi comportamenti un valore ulteriore.

Coraje 29-04-2022 12:53

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2704401)
Ottimo intervento.
Se posso, vorrei ampliare un pizzico la questione perché è da un po' che rifletto su certi temi.

Esiste un sentire forse più abituale (mainstream?) per via dei media, della moda o chissà cosa. Penso, ad esempio, alla classica serata in discoteca. Nel pensiero comune da gggiovane dovresti adorare questo tipo di uscita e non amarla fa di te una persona singolare (strana?).
E più ti senti (o meglio ti fanno sentire) strano e più inizi a provare fastidio per l'attività in questione. E così finisci per vederla come un passatempo vuoto (negativo?) e umanamente l'istinto ti porta a criticare il tutto senza passare dal via. Lo capisco.

Eppure per me è un concetto errato, una forzatura. Nella vita esistono i gusti e le inclinazioni e per fortuna non sono tutti uguali. Il bello è proprio la varietà e bisognerebbe rispettarla, valorizzarla.

Ti piace la discoteca? Bene, vai e balla fino al mattino.
Non ti piace la disco? Ottimo, guardati un bel thriller
Non sai cosa ti piace? Sperimenta!

Succede qualcosa di simile anche nella gestione dell'estetica.
Mi metto in mezzo giusto per non pestare i piedi a nessuno. Io non uso trucchi, non indosso i tacchi e al mattino mi vesto in base alla comodità. Questa maglietta mi fa sentire a mio agio? Ok, è andata.
Fare shopping per me è una tortura e fin da piccola ho ricevuto delle pressioni in tal senso. Comprati un vestito! Non vuoi essere più carina? Perché non ti trucchi? Sei pallida, ecc ecc.

Il punto è che sono fatta così, personalmente non sento il bisogno di presentarmi in un altro modo. E' una mia scelta e segue quelle che sono le mie inclinazioni. Nel mentre non sminuisco le preferenze altrui. Non scrivo/dico "la moda è inutile" o "il trucco é così o cosà". Alla fine è una mera questione di gusti e se per tanti/e l'abbigliamento è importante perché mai dovrei ridicolizzare l'argomento?

Mettere all'angolo una passione (un divertimento, ecc) altrui non ci rende migliori.
Tante volte non sono stata rispettata per ciò che sono ed è brutto e non voglio riproporre questo atteggiamento.

Pensate che bello un mondo senza giudizi.
Immaginate il piacere di poter fare ed essere ciò che vogliamo senza dover dare giustificazioni.. senza doverci sentire sempre in difetto.
Sarebbe un cambiamento fantastico, vero? Quindi perché non provarci? :nonso:



Ti raggiungo su tutto quello che hai scritto, mi trovi d'accordo su tutta la linea.

Per continuare il discorso, riporto qualche mia considerazione spicciola su tre fattori: la propria attitudine verso i giudizi ricevuti, l'ambivalenza di questi ultimi, e l'ambiente che li produce.

Possiamo considerare la razza umana, per definizione in eterna evoluzione quindi costantemente perfettibile, come moralmente imperfetta.

L'opposizione da una parte della perfezione del mondo delle idee, dove la più che sana attitudine del "vivi e lascia vivere" è legge, e del più complesso e manchevole mondo reale, produce per forza di cose uno shock (i giudizi). Questo shock è il motore dell'evoluzione morale su larga scala.

In un mondo dove siamo per natura (in quanto esseri umani ed in quanto, quindi, imperfetti) oggetto costante di giudizi esterni, chi vive in maniera più serena rispetto ad altri non è né colui che non ne è oggetto (evento più impossibile che improbabile, ma meglio non entrare nel merito delle matematiche), né colui che vive dietro ad una corazza a proprio dire impenetrabile, ma colui che questi giudizi sa riceverli, e non solo pesarli nella giusta maniera ma anche metterli a frutto a godimento proprio e, così facendo, dell'intera specie umana.

I giudizi sono l'unico strumento di cambiamento di cui disponiamo, sia come singoli che come specie. Sono il solo mezzo che ci permette di "smussarci gli angoli" reciprocamente e di evolvere così facendo nel tempo.
Un'arma sicuramente a doppio taglio: generatrice di diversità da una parte, ma principio di rivoluzione dall'altra.

Ne consegue che una self-confidence ultrasviluppata (presupporre di non avere angoli da smussare) è tossica quanto una sottosviluppata (sentirsi tagliati in due piuttosto che levigati), e la vera abilità (e difficoltà, per chi qui dentro proprio come me) sta in una più lucida coscienza di sé.
Ovvero, nell'ipotizzare di avere qualcosa da dare e allo stesso modo di qualcosa da ricevere in cambio, e non per forza dell'ordine del complimento: riconoscere il giudizio come motore del cambiamento.

In parole povere, saper prendere tutto quello che di buono, in termini di cambiamento, c'è da prendere, e viceversa.
Che si tratti di giudizi positivi o negativi, il buono ed il tossico può essere presente in entrambi senza distinzione.

Tutto ciò non per giustificare il giudizio di cattiveria fine alla cattiveria (ovvero, solamente uno dei tantissimi tipi di giudizio esprimibili), ma perché credo sia giusto in generale sdogmatizzare il giudizio negativo come per forza "sbagliato" e il giudizio positivo come per forza "giusto".

Sul non tollerare il giudizio di cattiveria fine alla cattiveria (ovvero la volontà di mettere in cattiva luce una volontà diversa dalla propria) siamo tutti d'accordo.
Questo, più che di un giudizio, è il nome dell'intolleranza.
Ed è anche per questo che mi stupivo del post iniziale del thread e di molti commenti che ne seguono, dove viene stigmatizzato in tale maniera un modo di vivere altrui, e con lo stesso fervore si domanda allo stesso tempo che giudizi di questo tipo smettano di esistere.

Credo infine che il mondo (di cui sono un'amante, come te, dell'immensa diversità) sia talmente variegato che ci sia spazio per ognuno, e che i suoi innumerevoli spazi di aggregazione siano resi possibili e tali proprio grazie o a causa dei giudizi.
I giudizi come "bussola".
Essendo io di indole simile alla tua, ad esempio, ho riconosciuto con il tempo nella grande metropoli francese un luogo più consono al mio tipo di persona: uno spazio sicuramente di grandi tensioni sociali, ma anche il luogo dove la libertà di espressione è intoccabile, dove il "diverso" non è più paura e sospetto ma ricchezza e profitto, dove cambia radicalmente il tipo di sguardo verso il prossimo, dove non vi è alcuna distinzione tra un weekend solitario di lettura ed uno di party sfrenati.
Ovvero, un posto allineato con il mio modo di vedere e pensare il mondo, reso tale dall'aggregazione storica di persone con i giudizi più o meno simili ai miei.

Se qualcun altro diverso da me preferirà condurre una vita isolato dal mondo a contatto con la natura, se qualcun altro piuttosto che fare un pic-nic al lago preferirà addobbarsi di tessuti lussuosi e darsi alla vita mondana, se qualcun altro preferirà partire in missione in Paesi di guerra, cambiare sesso, presentarsi al supermercato vestito da Babbo Natale, comprarsi una Ferrari e cambiare partner ogni due sere, vivere per la strada e sposarsi: finché non nuocerà al prossimo quindi a me stessa come parte dell'insieme, ne avrò pieno rispetto, e sarò grata della sua esistenza, per il suo contribuire alla differenza.

Coraje 29-04-2022 13:00

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Darby Crash (Messaggio 2704408)
Oggi devi aver preso un calmante. Oppure sta usando questo account una persona differente da quella che denigrava camionisti, neet o chi guardava film di serie z.

Qua abbiamo un intervento condivisibile e posato: vedi che ci riesci?


Quale la volontà di questo tuo contributo rispetto alla discussione, se non quella del voler alimentare un nuovo flame o porre te stesso sul piedistallo dei giusti?

anahí 29-04-2022 13:16

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
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Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704426)
Ne consegue che una self-confidence ultrasviluppata (presupporre di non avere angoli da smussare) è tossica quanto una sottosviluppata (sentirsi tagliati in due piuttosto che levigati), e la vera abilità (e difficoltà, per chi qui dentro proprio come me) sta in una più lucida coscienza di sé.
Ovvero, nell'ipotizzare di avere qualcosa da dare e allo stesso modo di qualcosa da ricevere in cambio, e non per forza dell'ordine del complimento: riconoscere il giudizio come motore del cambiamento.

Stavo pensando che e' una capacita' preziosa quella di sapere discriminare tra giudizi utili e giudizi dannosi. Penso che qui a molti (me compresa, senz'altro) risulti molto difficile sentire proprio a livello viscerale che solo perche' una persona critica un aspetto di te non significa che sta denigrando tutta la tua persona. Ci sono aspetti di noi piu' o meno superficiali, e penso che una persona bilanciata e con capacita' discriminatoria si sentirebbe offesa nel profondo solo quando a essere criticata e' una parte profonda del suo essere.

Solamente che alcune persone (credo ancora me compresa) e' come se non avessero una scorza, una pelle, dei muscoli, e poi sotto sotto una parte profonda e vulnerabile, ma e' un po' come se fosse tutto vulnerabile. O se le parti vulnerabili fossero messe in punti random imprevedibili come un campo minato. Secondo me quei punti vulnerabili sono delle ferite non rimarginate.

Pensando al mio percorso secondo me una soluzione potrebbe essere stare a contatto con persone e contesti che ci facciano sentire forti e sicuri (persone che ci apprezzano, fare qualcosa in cui siamo bravi, parlare con persone che danno valore al nostro punto di vista...). Cosi' si lascia a quelle ferite il tempo di curarsi, e ai muscoli pelle e gli altri strati l'opportunita' di rinforzarsi. Allora arrivati a quel punto si avra' una base abbastanza solida di autostima per ricevere i giudizi altrui ed avere l'opportunita' di usarli per migliorarsi.

Cosa c'entra questo con il thread? C'entra perche' secondo me l'invidia nei confronti di chi e' parte del mainstream quando noi non lo siamo viene da un immaginario giudizio negativo che ha il mainstream nei nostri confronti (in realta' il mainstream piu' o meno se ne frega, come quella puntata di Malcolm con il ballo scolastico alternativo (l'Ollab)). E allora per difendersi da questo giudizio negativo si contrattacca come si puo', perche' appunto ci si sente attaccati, e si contrattacca appunto con un altro giudizio negativo. Ma questo non fa che rinforzare nella mente l'idea che il rapportarsi al mondo sia tutta una guerra di giudizi negativi tutti dannosi

Coraje 29-04-2022 13:31

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da anahí (Messaggio 2704435)
Stavo pensando che e' una capacita' preziosa quella di sapere discriminare tra giudizi utili e giudizi dannosi. Penso che qui a molti (me compresa, senz'altro) risulti molto difficile sentire proprio a livello viscerale che solo perche' una persona critica un aspetto di te non significa che sta denigrando tutta la tua persona. Ci sono aspetti di noi piu' o meno superficiali, e penso che una persona bilanciata e con capacita' discriminatoria si sentirebbe offesa nel profondo solo quando a essere criticata e' una parte profonda del suo essere.

Solamente che alcune persone (credo ancora me compresa) e' come se non avessero una scorza, una pelle, dei muscoli, e poi sotto sotto una parte profonda e vulnerabile, ma e' un po' come se fosse tutto vulnerabile. O se le parti vulnerabili fossero messe in punti random imprevedibili come un campo minato. Secondo me quei punti vulnerabili sono delle ferite non rimarginate.

Pensando al mio percorso secondo me una soluzione potrebbe essere stare a contatto con persone e contesti che ci facciano sentire forti e sicuri (persone che ci apprezzano, fare qualcosa in cui siamo bravi, parlare con persone che danno valore al nostro punto di vista...). Cosi' si lascia a quelle ferite il tempo di curarsi, e ai muscoli pelle e gli altri strati l'opportunita' di rinforzarsi. Allora arrivati a quel punto si avra' una base abbastanza solida di autostima per ricevere i giudizi altrui ed avere l'opportunita' di usarli per migliorarsi.

Cosa c'entra questo con il thread? C'entra perche' secondo me l'invidia nei confronti di chi e' parte del mainstream quando noi non lo siamo viene da un immaginario giudizio negativo che ha il mainstream nei nostri confronti (in realta' il mainstream piu' o meno se ne frega, come quella puntata di Malcolm con il ballo scolastico alternativo (l'Ollab)). E allora per difendersi da questo giudizio negativo si contrattacca come si puo', perche' appunto ci si sente attaccati, e si contrattacca appunto con un altro giudizio negativo. Ma questo non fa che rinforzare nella mente l'idea che il rapportarsi al mondo sia tutta una guerra di giudizi negativi tutti dannosi


Totalmente d'accordo con te.
Grazie per l'intervento.

Sul grado di permeabilità ai giudizi negativi altrui (eccesso di vulnerabilità significa anche eccessivo assorbimento dei giudizi positivi, non dimentichiamolo, ugualmente tossico ma agli antipodi) il lavoro da fare non è evidente, soprattutto quando l'ambiente nel quale viviamo va in una sola delle due direzioni, e la cosa fa si che ci si debba improvvisare equilibristi per poter mantenere un livello accettabile, sul filo del rasoio, di serenità e lucidità.

Da qui l'importanza:
1. di un ambiente più consono alla propria visione del mondo (è importante riconoscere che nell'immensa varietà dell'esistenza, che sia più o meno facilmente scovabile, uno spazio di accoglienza e di confort esiste per tutti).
2. in parallelo, di una terapia.

Sul meccanismo dell'invidia e del cane sempre meno lucido che si morde la coda, penso sia talmente evidente agli occhi di tutti. Non molte cose da aggiungere.
Molto importante anche quello che aggiungi: "in realtà il mainstream di esprimere un giudizio negativo nei nostri confronti più o meno se ne frega". È quello che penso anche io.

Varano 29-04-2022 18:43

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2704311)
OK sono d'accordo con te che non sono il male, il problema è che la gente faccia finta che sia tutto bello e vero.

in che modo farebbe finta? pubblicando storie su insta di bei posti anche se annoiati, o proprio facendo sorrisi finti, baci e abbracci da giuda?

Xchénnpossoreg? 29-04-2022 21:21

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704426)
In un mondo dove siamo per natura (in quanto esseri umani ed in quanto, quindi, imperfetti) oggetto costante di giudizi esterni, chi vive in maniera più serena rispetto ad altri non è né colui che non ne è oggetto (evento più impossibile che improbabile, ma meglio non entrare nel merito delle matematiche), né colui che vive dietro ad una corazza a proprio dire impenetrabile, ma colui che questi giudizi sa riceverli, e non solo pesarli nella giusta maniera ma anche metterli a frutto a godimento proprio e, così facendo, dell'intera specie umana.

I giudizi sono l'unico strumento di cambiamento di cui disponiamo, sia come singoli che come specie. Sono il solo mezzo che ci permette di "smussarci gli angoli" reciprocamente e di evolvere così facendo nel tempo.
Un'arma sicuramente a doppio taglio: generatrice di diversità da una parte, ma principio di rivoluzione dall'altra.

Mi hai fatto riflettere su una cosa, spero solo di non andare fuori tema :)
Ho frequentato e frequento vari spazi dedicati all'arte, alla pittura e al disegno. In contesti del genere i giudizi sono molto frequenti e spesso caustici.
Le critiche (persino quelle più ruvide) sono preziose, ti permettono di migliorare a patto di avere l'umiltà giusta per accettarle.
Esistono poi i commenti puramente negativi senza alcuna dritta.. e caspita, ti entrano sottopelle.
"Fa schifo", "che porcheria", ecc ecc.
Di primo acchito uscite del genere sembrano inutili ma in fondo ti mettono davanti a una scelta: continuare o mollare. Puoi farle tue, non credere più in te stessa e fermarti oppure reagire, metterci il doppio dell'impegno e smentire tutti.
A volte osservo i lavori dei grandi artisti e oltre a un'immensa bravura ci vedo anche tanta resilienza (dote utile in mille aspetti della vita).

Non vado oltre, sto postando dal tablet e scrivere post lunghi da qui è super scomodo.
Comunque la piega presa della discussione mi piace molto, c'è un bel confronto in corso :)

Ps. Domani risponderò a Warlordmaniac e Black Hole Sun, promesso :)

Ezp97 29-04-2022 21:44

Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2704517)
in che modo farebbe finta? pubblicando storie su insta di bei posti anche se annoiati, o proprio facendo sorrisi finti, baci e abbracci da giuda?

Entrambe le cose.

Ezp97 29-04-2022 21:47

Quote:

Originariamente inviata da Coraje (Messaggio 2704388)
All'inizio ho pensato semplicemente che anche quando vado a ballare ci vado perché voglio ballare, pure da sola e facendo astrazione di chi c'è intorno a me, o ancora più semplicemente perché mi interessa chi suona i live set, ma il discorso potrebbe essere un po' più complesso.

Provo a dire quel che penso, sperando di rimanere in topic.

Partirei per prima cosa sul riflettere su cosa sia il piacere "frivolo".
Ho la volontà di pensare che per quanto riguarda le fonti di piacere di ognuno, il "frivolo" sia una questione puramente soggettiva e non definibile universalmente.

C'è chi considera frivolo il piacere di un buon pasto, chi l'andare a teatro, chi al cinema, chi ad una mostra piuttosto che allo stadio o in discoteca o all'aperitivo ai Navigli.
Potremmo considerare come frivola e fine a sé stessa pure la lettura di un romanzo, o alla stessa maniera, immaginare che esistano persone che siano in grado di trarre godimento e quindi giovamento dal semplice stare insieme ai propri simili e dal contatto umano (di qualità o meno che possa reputarlo l'opinione comune).

Non solo trovo difficile dire cosa sia fine a sé stesso e cosa no, ma soprattutto: questo presupporrebbe una visione utilitaristica del piacere.

E pure supponendo che il piacere debba avere un ritorno in utilità (posizione che trovo come difficilmente difendibile, ma in fondo perché no), non è possibile stabilire a prescindere cosa sia utile al singolo individuo e in quale maniera.

Ti porto il mio esempio: sono una persona che sente forte in sé tanto il bisogno di solitudine quanto quello di stare in mezzo alle folle.
Considero queste cose come le stagioni dell'anima: il piacere del biancore e del gelo dell'inverno non preclude a tratti un bisogno del suo opposto, e viceversa.

Per semplificare una questione in verità complessa: però in mezzo alle folle sono a disagio. Ritengo problematico questo mio disagio, ma non è per questo che non sento forte il bisogno di socialità, "frivola" o meno che sia, ugualmente a come sento d'altra parte urgente il bisogno di momenti di raccoglimento intimo.

Il momento mondano "fine a sé stesso" e i "bagni di folla" possono avere molti meriti.
Possiamo vederli come una semplice medicina allo stress quotidiano, un momento per allentare la tensione accumulata (di problemi della vita, anche se in modo caleidoscopico e discutibilmente equo, ce ne sono per tutti), un momento di sfogo utile al ciclo di scarica-carica delle proprie batterie.
Possiamo considerarli come un momento di scambio costruttivo (il fatto che io mi trovi in un locale hype a bere il mio cocktail non significa che a prescindere io non stia intrattenendo conversazioni stimolanti con il mio interlocutore).

E se ammettiamo che il concetto di "utilità" di un piacere sia una questione nodosa, pure levando gli stimoli sinaptici che sovente scaturiscono dallo scambio con l'altro, credo si possa semplicemente accettare il fatto che esistano persone (come la sottoscritta) che, nonostante il disagio eventuale, riconoscono nel semplice atto di raduno sociale con i propri simili un semplicissimo evento di piacere ormonale, un modo come molti altri di procurarsi una produzione personale di endorfina: un momento di piacere fine al piacere stesso.

Ho cercato anche di sollevare su questo thread, pare del tutto inutilmente, un'altra questione: dal momento in cui personalmente non ci sentiamo affini o capiamo di non trarre piacere da un certo tipo di attività (un aperitivo, una mostra d'arte, guardare lo sport in tv, andare a ballare, giocare ai videogiochi, disegnare...), perché mai schernircisi contro al posto di accettare i modi di trarre piacere altrui diversi dal nostro?
Cosa ci nuoce in chi va a ballare per passare un buon momento con gli amici il venerdì sera rispetto a chi va a guardarsi un film in solitaria per passare un buon momento la domenica pomeriggio?
... e perché?

Spero di non avere offeso nessuno con questo intervento. Nell'eventualità, me ne scuso.

E benvenuti siano coloro che vorranno discuterne in maniera interessata.

Sono d'accordo, il problema però è che quello che va a guardarsi il film in solitaria viene visto come strano o sfigato, quindi nel caso ipotetico cercasse compagnie verrebbe scartato probabilmente perché non gli interessano quelle cose che la gran parte delle persone fanno.

Xchénnpossoreg? 30-04-2022 09:47

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Eccomi :)

Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2704410)
Non mi frega niente del lavoro che fanno gli altri, o dei loro titoli di studio o delle loro proprietà. Ma sono circondato da gente che guarda solo questo e ti giudica su questi parametri.

Mi spiace per loro.
La vita è fatta di tanti aspetti, non esistono solo i soldi.

Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 2704421)
Ad esempio il sesso è selettivo, non puoi mettere sullo stesso piano uno che piace e uno che non piace.

Eppure in giro vedo coppie di ogni tipo.
Non è tutto così matematico, fortunatamente esistono i gusti personali.

vikingo 30-04-2022 09:50

Il 6 vado a malta.per ora ho fatto biglietto solo andata.qui non avevo più stimoli veramente serviva uno scossone e non lavorando da 2 anni il rischio di lasciarsi andare c'era.uno dei 2 amici rimasti si è pure preso una mezza depressione.la pandemia stazionaria.cambiare aria almeno per 2 settimane male non mi farà.poi se trovassi quello che cerco non sarebbe male.non ho aspettative ne pretese ma temporeggiare non aveva più senso ecco.col rischio di farsi venire un altra depressione

David Brent 30-04-2022 12:33

Re: Tranquilli, la gente si accontenta.
 
Quote:

Originariamente inviata da anahí (Messaggio 2704435)

Pensando al mio percorso secondo me una soluzione potrebbe essere stare a contatto con persone e contesti che ci facciano sentire forti e sicuri (persone che ci apprezzano, fare qualcosa in cui siamo bravi, parlare con persone che danno valore al nostro punto di vista...). Cosi' si lascia a quelle ferite il tempo di curarsi, e ai muscoli pelle e gli altri strati l'opportunita' di rinforzarsi. Allora arrivati a quel punto si avra' una base abbastanza solida di autostima per ricevere i giudizi altrui ed avere l'opportunita' di usarli per migliorarsi.

Riconoscere le persone tossiche e allontanarle dalla propria vita, e valorizzare i rapporti che ci possono far crescere e farci stare bene dovrebbe essere qualcosa da insegnare a scuola, nessuno ti dice mai quanto sia importante e rischi di accorgertene quando ormai è troppo tardi, invece di farti leggere il cerchio magico o il piccolo principe, alle elementari/medie dovrebbero insegnare educazione emotiva, empatia, e anche appunto la capacità di saper riconoscere le situazioni che ci danneggiano e quelle che possono farci star bene


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