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Shinbatsu 12-10-2021 20:29

Eventi simbolici
 
Ok. Premessa : l'inadeguatezza si palesa continuamente, quotidianamente, non serve ripercorrere a ritroso la propria esistenza alla ricerca di un qualche evento simbolico, particolarmente traumatico, per realizzare di essere confinati ai margini della societa'.

Aldila' di questo pero', ci sono degli eventi, situazioni, circostanze, in cui vi si e' palesata davanti tutta la vostra inadeguatezza? E che ancora oggi talvolta vi tornano alla mente e vi pungono forte come non mai?
Esempio: spesso mi torna alla mente di quando (finalmente) ebbi compiuto 18 anni e ricevetti due miseri auguri in bacheca facebook (manco a dirlo i miei compagni di classe avevano bacheche intasate), di quando non fui invitato alle feste del 18esimo dei miei compagni, di quando non feci alcun viaggio di maturita', e via dicendo.
Magari per alcuni potrebbero essere esempi insignificanti, cui non attribuire chissa' quale peso rilevante, per me no, tutt'altro, oltre ad essere esempi significativi del mio passato, cartina tornasole di quello che sarebbe stato il mio futuro, recarono profondo dispiacere e forte malessere. Non esistere, perche' di questo si tratta, non essere importante per nessuno (o quasi), non avere alcun affetto vero aldila' dei parenti, e' davvero logorante.
Non essere riuscito a costruire nessun legame in vita, la riprova il fatto di non avere un cavolo di nessuno, con cui non chiedo di festeggiare il compleanno, ma che almeno mi faccia gli auguri, fa sempre dannatamente male.

edward00767 12-10-2021 20:44

Re: Eventi simbolici
 
A 17 anni ricordo che dopo essere stato con degli "amici", le ragazze salutavano gli altri con un bacetto sulla guancia, a me invece, dato che mi vedevano come strano, manco mi salutavano...Inutile dire che quelli erano i momenti di peggiore senso di inadeguatezza, gli anni dopo si palesavano meno dato che stavo sempre in casa ed ero isolato. Ultimamente ho sempre la sensazione di inadeguatezza, ma ancora non mi sono esposto abbastanza da sentirla in modo pesante come lo era anni fa.

Shinbatsu 12-10-2021 20:53

Eventi simbolici
 
Quote:

Originariamente inviata da edward00767 (Messaggio 2647517)
A 17 anni ricordo che dopo essere stato con degli "amici", le ragazze salutavano gli altri con un bacetto sulla guancia, a me invece, dato che mi vedevano come strano, manco mi salutavano...Inutile dire che quelli erano i momenti di peggiore senso di inadeguatezza, gli anni dopo si palesavano meno dato che stavo sempre in casa ed ero isolato. Ultimamente ho solo la sensazione di inadeguatezza, ma ancora non mi sono esposto abbastanza da sentirla in modo pesante come lo era anni fa.


Questa e' una di quelle maledette costanti della vita che e' possibile ravvisare in qualunque luogo e qualunque tempo.
In seconda media dovevamo fare dei lavori per arte a piccoli gruppi ma ci mancavano degli strumenti, cosi' il piu' alpha del gruppo decise che dovevamo andarli a comprare assieme.
Mi avevano affibbiato assieme alla 'divetta' della classe, la quale naturalmente non era affatto felice di mostrarsi in pubblico con me (e pure un altro sfigato a dire il vero), tant'e' che si rivolse all'alpha, piuttosto emblematicamente, chiedendogli se fosse certo di "andare con questa gente".
Manco a dirlo gli cedemmo la nostra quota ed andarono da soli.
Di episodi cosi' ne ricordo a bizzeffe, sono sempre stato trattato come uno straccio, forse per questo rimasi semi interdetto quando in prima liceo una mia compagna per salutarmi mi dette il bacio sulla guancia. Arrossii peggio di un peperone, tra le risate e perculate collettive ("non si lavera' piu' il viso", etc).

edward00767 12-10-2021 21:01

Re: Eventi simbolici
 
Quote:

Originariamente inviata da Shinbatsu (Messaggio 2647525)
Questa e' una di quelle maledette costanti della vita che e' possibile ravvisare in qualunque luogo e qualunque tempo.
In seconda media dovevamo fare dei lavori per arte a piccoli gruppi ma ci mancavano degli strumenti, cosi' il piu' alpha del gruppo decise che dovevamo andarli a comprare assieme.
Mi avevano affibbiato assieme alla 'divetta' della classe, la quale naturalmente non era affatto felice di mostrarsi in pubblico con me (e pure un altro sfigato a dire il vero), tant'e' che si rivolse all'alpha, piuttosto emblematicamente, chiedendogli se fosse certo di "andare con questa gente".
Manco a dirlo gli cedemmo la nostra quota ed andarono da soli.
Di episodi cosi' ne ricordo a bizzeffe, sono sempre stato trattato come uno straccio, forse per questo rimasi semi interdetto quando in prima liceo una mia compagna per salutarmi mi dette il bacio sulla guancia. Arrossii peggio di un peperone, tra le risate e perculate collettive ("non si lavera' piu' il viso", etc).

La frase finale mi ha fatto sentire a disagio, mi sono immedesimato molto, e ti capisco bene.

pokorny 12-10-2021 21:05

Quote:

Originariamente inviata da edward00767 (Messaggio 2647529)
La frase finale mi ha fatto sentire a disagio, mi sono immedesimato molto, e ti capisco bene.

Mi immedesimo nell'immedesimazione...

NatoMorto 12-10-2021 21:45

Quando sono stato eletto all unanimitā lo sfigato della classe č stato il momento in cui ho capito che nemmeno si mi fossi sforzato di cambiare sarei riuscito ad essere normale... Potevo solo migliorare

Varano 12-10-2021 22:01

Re: Eventi simbolici
 
Il gioco della bottiglia č stato traumatico, c'erano bambine che si rifiutavano di baciarmi facendo proprio la faccia schifata. Poi c'era la bambina che mi piaceva che fece una classifica dove risultavo sempre penultimo o terzultimo della classe, era una pugnalata al cuore ogni volta vederlo scritto su carta.

Poi per fortuna migliorai con l'adolescenza ma frequentando un liceo di figli di papā venivo additato spesso come povero. Una volta andai a scuola con i capelli tagliati da un signore che conoscevo, un barbiere improvvisato che prendeva 5 euro e che mi fece una testa piena di chiazze, poi avevo una pessima igiene personale, mi vergognavo della macchina scassata dei miei, del lavoro dei miei, poi incominciai a uscire la sera e a ubriacarmi con altri emarginati poveri.

Spesso non ci facevano entrare nei locali, scavalcavamo anche perché non avevamo i soldi, li spendevamo tutti insieme per fare una colletta di alcol sottomarca. Bevevamo senza limiti, risultavamo patetici e disgustosi agli occhi di quelli sempre perfetti e attenti a non dare una brutta immagine nel paesello. Senza soldi, senza reputazione e nemmeno chissā che adoni a dirla tutta...ci trovammo velocemente a 30 anni con intorno solo terra bruciata

Shinbatsu 12-10-2021 22:14

Re: Eventi simbolici
 
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2647567)
Il gioco della bottiglia č stato traumatico, c'erano bambine che si rifiutavano di baciarmi facendo proprio la faccia schifata. Poi c'era la bambina che mi piaceva che fece una classifica dove risultavo sempre penultimo o terzultimo della classe, era una pugnalata al cuore ogni volta vederlo scritto su carta.

Poi per fortuna migliorai con l'adolescenza ma frequentando un liceo di figli di papā venivo additato spesso come povero. Una volta andai a scuola con i capelli tagliati da un signore che conoscevo, un barbiere improvvisato che prendeva 5 euro e che mi fece una testa piena di chiazze, poi avevo una pessima igiene personale, mi vergognavo della macchina scassata dei miei, del lavoro dei miei, poi incominciai a uscire la sera e a ubriacarmi con altri emarginati poveri.

Spesso non ci facevano entrare nei locali, scavalcavamo anche perché non avevamo i soldi, li spendevamo tutti insieme per fare una colletta di alcol sottomarca. Bevevamo senza limiti, risultavamo patetici e disgustosi agli occhi di quelli sempre perfetti e attenti a non dare una brutta immagine nel paesello. Senza soldi, senza reputazione e nemmeno chissā che adoni a dirla tutta...ci trovammo velocemente a 30 anni con intorno solo terra bruciata


Il gioco della bottiglia son certo abbia mietuto parecchie vittime.
Io mi ci avvicinai ben presto, fin da quando andavamo in piscina.
Consapevole di non avere un buon aspetto decisi allora di evitare sistematicamente un mio coinvolgimento.
Iniziarono percio' a chiamarmi, durante il periodo dei campi-scuola, "il prete".
Non se ne esce, mai..


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