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La parola con la v...
Mi rendo conto che ad alcuni di voi verrà da vomitare. La parola è vulnerabilità. Bisogna entrare in contatto con la propria vulnerabilità, mi ha detto una volta una psicologa. Non ho risposto, ho girato gli occhi.
Ho pensato vulnerabile a chi, vulnerabile sarai tu, frignona vaffanculo tu e queste cose da psicologa ho sbagliato posto, devo andarmene, magari mi arruolo nell'esercito. Diagnosi: disturbo evitante. Diversi anni dopo sono entrata in contatto con la mia vulnerabilità. Mi è arrivata un'immagine, ero piccolissima e già volevo morire. Mia madre mi urlava in faccia, poi mi guardava con disprezzo, poi tornava ad urlare. Io non parlavo, non chiedevo, sognavo, leggevo. Ero una bambina modello. Odio ancora gli psicologi, perché vogliono portarti in posti da dove poi non sanno tirarti fuori. E ti lasciano solo, perché tanto stai bene. Pronto? Certo che sto bene, sono sempre stata bene, anche quando volevo morire fuori... ero una "bambina serena". |
Re: La parola con la v...
Mah…io a tutte queste cose astratte non do troppo peso, mi sembra tutta fuffa, preferisco affrontare problemi concreti e tangibili.
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Re: La parola con la v...
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Re: La parola con la v...
Passo le giornate a contatto con la mia vulnerabilità, non ho bisogno che me lo venga a dire lo psicologo.
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In che senso? Che ti "concedi di essere vulnerabile" senza che questo ti influenzi troppo o che ti appanichi perché ti senti sempre vulnerabile e cerchi di sentirti meglio facendo cose controproducenti?
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Mi hai fatto ricordare mia madre che mi prendeva in giro dicendomi che ero troppo piagnucolona. In realtà eragelosa del rapporto che mio padre aveva con me e le cercava tutte per farmi piangere e allontanarmi da lui. Mamma mia, questo ricordo è davcero schifoso. Vorrei non aver avuto una madre.
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Re: La parola con la v...
Che sono vulnerabile lo so, e già ci sono in contatto con questa cosa qua visto che evito un mucchio di situazioni che reggerei poco.
Io ci sono in contatto ma non è che sto bene. Di quattro ossa in croce siamo fatti, non è che ci vuole molto a capire che si è praticamente sempre in una situazione abbastanza precaria. Ricordo vagamente l'aneddoto di un regnante molto alto che per distrazione andò a sbattere con la testa contro un passaggio del suo castello piuttosto basso e morì così. |
Re: La parola con la v...
Questo succede quando lo psicologo/psicoterapeuta invece di curare fa il guru
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Più che altro, visto che siamo nella sezione dep, parlavo di vulnerabilità nelle relazioni. Se mi mordesse un serpente non mi sentirei affatto vulnerabile, anzi, mi sentirei forse più in grado di sopravvivere di altri, proprio per l'abitudine a cavarmela da sola. Sono le persone che temo.
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Re: La parola con la v...
Tu volevi morire, io almeno tentare di scappare. Pur andando avanti con il percorso, gli schemi sono sempre quelli... di cosa hai paura ora?
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Il fatto è che esiste un "dolore sociale", quello che si prova quando ti criticano, ti rifiutano, ti umiliano...è veramente doloroso, non ha nulla da invidiare al dolore fisico e porta a conseguenze molto brutte come i pensieri di suicidio. Io me la sono sempre cavata decentemente con i miei pari, che non erano male: sono i miei genitori che mi hanno ammazzata e io rivivo molto molto spesso sofferenze passate anche per mano di chi non sa niente ed è convinto di non fare nulla di male. Adesso non vi sto a raccontare ma ogni cosa mi ricorda quella volta in cui...
E io mi sento male, e allora sto zitta o sto a casa o rispondo male eccetera |
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