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Umiliazioni a scuola
Nel mio caso sono stato sfortunato doppiamente visto che la mia invalidità cognitiva è principalmente nelle aree matematiche/memoria/problem solving.
Invalidità certificata eh...e sono stato cresciuto in modo troppo educato e rigido, nonche fin troppo orgoglioso per ammettere davanti alla prof di matematica di essere incapace a svolgere problemi. Studiavo molto e avevo discrete capacità verbali, quindi probabilmente avrà pensato che lo facessi apposta...mi mandava sempre alla lavagna e restavo li a fissarla, incapace di rispondere ai suoi quesiti per farmi arrivare alla soluzione; fin quando mi mandava al posto...umiliato. Avete avito esperienze simili? |
Re: Umiliazioni a scuola
Non ho nulla di diagnosticato, però alcune materie ed argomenti, a scuola, proprio non mi entravano in testa, non li capivo, anche se mi mettevo a studiare. Quindi il risultato era simile al tuo.
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Re: Umiliazioni a scuola
A me è successo alle medie.
La prof di matematica mi chiamava sempre alla lavagna. Tutte le sante lezioni... e sapeva benissimo che non avrei saputo fare i problemi/calcoli che mi diceva di fare. Devo dire che, di base, non ho mai amato la matematica e quindi non la studiavo. Le poi mi ha dato la mazzata finale e quindi non la studiavo di proposito. Quando mi chiamava alla lavagna non ci provavo nemmeno a leggere e a risolvere. Comunque l ho odiata. |
Re: Umiliazioni a scuola
Quando andavo alle medie, il preside, consapevole del fatto che fossi sociofobico e affetto da mutismo elettivo; mi umiliò in alcune occasioni, mi diede anche uno schiaffo una volta.
Avevo il banchetto molto staccato da quello della compagna di banco, per motivi di timidezza e "complessi mentali", lui un giorno entrò in classe per sospendere un paio di ragazzi turbolenti, si avvicinò, mi diede uno schiaffo e mi disse "stai composto"... Una mattina, mi incontrò per le scale, ero arrivato con un po' di ritardo, si incazzò, mi aggredì verbalmente, comportandosi da vero stronzo. Una volta, invece, doveva verificare la calligrafia degli alunni perché avevano scritto parolacce ad una ragazza della mia classe sul muro del bagno. Lui entrò in classe e chi poteva chiamare per primo??? Me, il più silenzioso della scuola. E pensare che in classe c'erano ragazzi molto turbolenti, bulli, ragazzini cresciuti in situazioni di disagio sociale... Provo ancora un certo odio verso quella persona. |
Re: Umiliazioni a scuola
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Re: Umiliazioni a scuola
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Mai alzato la mano per fare una domanda, dato che ero solamente fisicamente presente in classe, ma con la testa ero nel mio mondo, anche io rimanevo indietro nelle trascrizioni e fingevo di scrivere, con la vergogna e la paura oltre che la maestra chiedesse di ripetere, che qualcuno se ne accorgeresse e indicasse che ero rimasto indietro (non ricordo ma mi pare che accadde) In matematica e materie come geometria o informatica a un certo punto non ci capii più nulla e rinunciai proprio. Fingevo di sforzarmi ma in realtà non ci ho mai nemmeno provato. Di fatto andai avanti con ripetizioni e compiti portati da casa fatti appunto con la spiegazione di un ragazzo che i miei chiamarono per darmi una mano. Altrimenti ero completamente perso ma da anni. Del resto una volta non superati certi problemi, ho smesso proprio di provarci, ero estraniato completamente. Le ore di matematica per me erano ore dove la mia mente andava altrove, ore di sofferenza enorme, perché ero seduto fermo in un banco e dovevo far passare tutto quel tempo in cui un tizio o una tizia spiegava e parlava o si facevano esercizi, mentre io semplicemente ero scollegato e cercavo solo di dover far passare quel tempo sognando o pensando ad altro ad occhi aperti. Questo mi accadeva anche in altre materie dove era prevista appunto della logica matematica di base e una certa dose di organizzazione mentale nell'affrontare i problemi. A parte che mi sarei vergognato a chiedere aiuto, ma ad un certo punto diventa tutto una farsa. Cosa devi dire? che sei rimasto indietro di anni nella comprensione alla materia? Che hai lacune incredibili partendo da oltre le basi e che quelle lacune non ti han permesso di capire le cose via via affrontate? Verrebbero fuori dei drammi impossibili da gestire a quell'età e anzi, più che comprensione e aiuto da questi pezzi d.m. andrebbe a finire che per pararsi il deretano ti incolperebbero a te facendoti pure sentire in colpa e creandoti altro disagio. Quindi si va avanti nella farsa cercando di sopravvivere fingendo che tutto vada più o meno bene. Salvo appunto stare ore imbrigliato dentro un banco, con la mente costretta a sognare ad occhi aperti perché deve trovare un modo per evadere dalla noia di quella realtà. |
Re: Umiliazioni a scuola
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Condivido totalmente e mi sale una grande rabbia, perché io in queste situazioni ci son stato enormemente dentro, mi hanno danneggiato tantissimo ma son convinto che se anche avessi avuto il coraggio o l'incoscienza di dire tutto, questi per pararsi il culo mi avrebbero dato tutte le colpe, umiliandomi e svilendomi ulteriormente. Un tempo mi davo colpe su ogni cosa, ora riguardo indietro e vedo solo un bambino che aveva tante difficoltà e aveva paura a chiedere aiuto, nel contempo però c'era un lavaggio di mani osceno dall'altra parte e lo scaricamento di tutte le colpe appunto su uno che non doveva essere punito e trattato come un colpevole. Passi da una certa età in poi, ma prima proprio no. |
Re: Umiliazioni a scuola
Io il tuo discorso lo capisco seppur non sono ancora impattato in maniera continuativa nei problemi che ti hanno angosciato nell'ultimo anno.
Da bambino ero simile, direi in particolar modo alle medie e i primi 2 anni di superiori all'interno dell'ambiente scolastico (dove tra l'altro subentrarono pure altre entusiasmanti dinamiche), li sognavo parecchio e mi dissociavo dal mondo reale. Credo che poi mi sia "portato il lavoro a casa" e dopo le superiori abbia iniziato a fare lo stesso con l'ausilio di distrazioni tecnologiche dove per l'appunto si facilitava la fantasia della propria mente tramite video e impersonificazione in determinati personaggi. Tu facevi qualcosa di simile con serie tv, film e libri. Sostanzialmente è tutto un discorso di evitamento della realtà. Il fatto che tu abbia smesso di farlo e che provi angoscia a mio modo di vedere porta due effetti : il primo è una possibile fase depressiva, dove appunto ti senti svuotata, fai conti con la tua vita e ti sembra che tolta anche questa fuga dalla realtà, per te non ci sia più nulla di interessante... ma al tempo stesso è possibile che questo sia una lunga fase transitoria che porti a un cambiamento e a un modo diverso di vedere le cose. Magari questo non più riuscire ad evadere dalla realtà sta accumulando delle energie che precedentemente venivano "disperse" altrove e magari tra un po di tempo riuscirai a incanalarle nel mondo reale e cambiare. Capisco che possa suonare molto ottimista e ingenua come visione, ma del resto avere un minimo di speranza e di ottimismo potremmo anche meritarcelo. |
Re: Umiliazioni a scuola
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Re: Umiliazioni a scuola
Ero alle elementari...ora di educazione fisica (che proverbialmente ho sempre detestato).. ci stavamo esercitando sulla spalliera ed io ero l'unica ad incontrare delle difficoltà..
L'insegnante, che non mi ha mai avuta in gloria, avendo notato questa cosa, mi ha obbligata a farlo da sola dopo aver messo tutti gli altri in parte a guardare... inutile dire le risate ogni volta che non riuscivo ad arrampicarmi e scivolavo giù... ed è stata solo una delle tante angherie che questa "cara signora" mi ha fatto... oltre a criticarmi di continuo sul fatto che in inverno mi vestivo troppo o sui miei modi di fare in generale...tutto questo naturalmente sempre seguito dalle risate dei miei compagni :moltoarrabbiato: |
Re: Umiliazioni a scuola
Vivere vuol dire riempire il tempo che ci è stato concesso con cose fini a se stesse. Trovo più inutile farsi il mazzo per arrivare ad obiettivi destinati a svanire con la morte piuttosto che riempire l'esistenza con piaceri estemporanei. Qualsiasi cosa si crede di costruire essa crollerà, il tempo vince su tutto.
Non mi è mai fregato niente di costruire qualcosa, probabilmente per questo mi ritrovo così, ma tutto sommato ho il vantaggio di non lasciare nulla al momento della mia dipartita. E' un modo come un altro per non avere troppi rimpianti. Polvere ero e polvere tornerò, nel frattempo polvere sono stato nel tempo che mi è stato imposto di vivere in questa valle di lacrime. La materia della mia forma corporea non differisce da quella incorporea, ci sono solo inutili funzioni vitali come respirazione e battito cardiaco. |
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