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Masterplan92 25-11-2020 06:58

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2539773)
E ti rinnovo il quesito...

Parli di traguardi e risultati ottenuti che sicuramente per te sono stati gratificanti.

Quindi perché apri una discussione in cui affermi di sentirti ed essere un perdente?

La risposta te la sei data da solo prima, perché l'essere umano per natura cerca sempre nuovi obiettivi da perseguire. E dal mio punto è una natura del cxxxo che avvalora solo la tesi che la vita non ha alcun senso in quanto la passiamo nel riflesso di quello che abbiamo vissuto e di quello che vorremo vivere in quel futuro che non arriva mai perché gira e rigira quello che stai comunicando è che siamo destinati ad essere perdenti fino alla morte in quanto ci sarà sempre un obiettivo da perseguire che non saremo ancora riusciti a raggiungere. E' tutto un meccanismo sbagliato e deleterio, non crea stimoli ma accumula solo frustrazione perché ancora non siamo riusciti a fare questo e quest'altro.

Perfetto

Ezp97 25-11-2020 09:17

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Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2540105)
Questo è un commento più sensato, non muraglie filosofiche per coprirsi la testa, si è perdenti perché non c'è niente, non c'è la laurea in programma, un sogno professionale mancato, la terza età o la pensione, non c'è nulla solo un vuoto indefinibile.
Viviamo realtà differenti, andare sul personale non è giusto ma è evidente che c'è chi vive privilegiato, favorito nella buona o cattiva sorte.
Quando si parla di tutto questo il singolo individuo ignora le sue fortune.
La sensazione di essere sommersi nel nulla è perdersi, questa è la mia definizione di sentirsi perdenti.

Assolutamente. Poi magari arriva il solito scienziato/buonista/perbenista che ti dice che devi avere fede, che devi essere positivo che le cose cambieranno etc...no, non funziona così, almeno non nella vita reale.
Se hai sempre avuto un pugno di mosche in mano crescendo le cose non migliorano.

Inner_Beauty89 25-11-2020 10:38

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2539948)
Ma rispetto agli altri, chi?
Mica tutti gli altri hanno vinto qualche coppa in qualche competizione sportiva.
Quando sono andato a casa di altre persone non ho mai visto esposte tutte 'ste coppe.
Per me già è una vittoria non arrivare ultimo in una competizione :mrgreen:, altro che vincere la coppetta.
Diciamo che non sono io a sentire l'esigenza di primeggiare, la sento come una cosa indotta, quando ti dicono "se non vinci sei un perdente" c'è da riflettere su questa cosa perché primo lo fa uno soltanto non è che sei perdente da solo, sei perdente insieme a molti altri in questo senso qua, questo però non lo si nota.
Oppure che so uno prende 24 a un esame, arriva il genitore rompicoglioni che vede contento il figlio e dice "eh ma 24 non è un voto tanto alto", arriva il compagno di corso che ha beccato 18 che invece comunica tutt'altro "eh, beato te".

A me frega di riuscire nella misura in cui questa cosa mi può far vivere bene e ottenere cose che mi piacciono senza dovermi svenare.
Questo mi interessa, non mi frega nulla né di non essere un perdente. Mi serve mangiare, bere, dormire, avere donne e sesso, stare in salute e occuparmi di quel che mi interessa, questo mi serve, se riesco a procurarmelo lascio agli altri tutte 'ste competizioni, questi confronti messi in piedi non per gioco e divertimento a me non servono.

Infatti il problema sociale nelle competizioni non sta nella vittoria e nella sconfitta in sé, ma nelle conseguenze sociali e relazionali dei risultati negativi.
E spesso, purtroppo, si rivela essere una forma infima di esclusione sociale, con effetti tremendi e molti gravi in età dove lo Sport dovrebbe essere un faro, un maestro di vita che unisce le persone, non le divide.
Se le conseguenze delle mie scarse prestazioni sportive non si fossero fatte sentire come macigni, a livello sociale, la penserei esattamente come te, e sarei stato il primo a fregarmene.
Purtroppo, per mia esperienza personale, non è così.
L'induzione negativa, quindi, non è un qualcosa frutto di una schema mentale, di una muraglia filosofica, ma l'effetto di una mancata possibilità di crescita e maturità sociale di fronte alle sfide della vita, per via di un assenza di sviluppo di quelle abilità sociali necessarie per comunicare nel modo corretto con gli altri: l'esposizione della vittoria ha quindi un suo scopo sociale.
Affermarsi davanti agli altri.
Il vero dramma non è l'assenza di una coppetta, ma le conseguenze di quella stessa mancata assegnazione.
Se rappresenta l'origine della mia esclusione dal giro che conta nell'età della formazione, mi interessa eccome la vittoria, altroché!
L'affermazione sociale, in ogni ambito, è l'unica arma che abbiamo per essere considerati positivamente dalle persone.
L'esempio universitario lo trovo insensato, per il semplice fatto che prendere un buon voto non rappresenta di per sé una vittoria, ma solo un tassello per costruire in un futuro lontano qualcosa di buono.

pokorny 25-11-2020 11:37

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da Inner_Beauty89 (Messaggio 2540137)
Infatti il problema sociale nelle competizioni non sta nella vittoria e nella sconfitta in sé, ma nelle conseguenze sociali e relazionali dei risultati negativi.
E spesso, purtroppo, si rivela essere una forma infima di esclusione sociale, con effetti tremendi e molti gravi in età dove lo Sport dovrebbe essere un faro, un maestro di vita che unisce le persone, non le divide.

Senza presunzione ma solo per una probabile convergenza di predisposizioni di carattere e vissuto: credo di essere tra i pochi in questo topic che capisca perfettamente cosa hai anche nell'angolino più lontano dell'animo.

L innominato 06-12-2020 01:52

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Anche io credo di esserlo sicuro ci sono sinonimi che rendono l'idea ma ora non mi vengono.
Il fatto è che non sono soddisfatto per niente in quanto lavorativamente parlando sto facendo uno stage poco retribuito come molti miei coetanei e ho prospettive nere per il futuro e poi perché sono sempre stato single, ci sono state occasioni ma le ho bruciate per la mia timidezza e poi da un gruppo di amici mi sono staccato perchè non mi trovavo più, rimanendo con pochissimi quindi forse si perdente è il termine corretto.

IO&EVELYN 06-12-2020 11:47

Dire che sono un perdente è usare un eufemismo, è minimizzare una balenottera azzurra a una formica.

Io ho perso dal momento in cui sono venuto a questo maledetto mondo e in questa maledetta vita.

E "vincerò" Soltanto quando mi ucciderò.

~~~ 20-12-2020 15:43

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2538891)
Non riesco nemmeno a giocare al mio videogioco preferito. Se incrocio un altro utente e mi sfida a duello chiudo tutto prima che parta quello stato d'animo di disperazione che per me è così legato a questo problema. Lo so che l'aggettivo "disperato" è un'offesa ai ragazzini nei villaggi bombardati ma io posso confrontarmi solo con la mia realtà e il mio contesto. Tra i miei ricordi più lontani ci sono io alle tombolate che non ho mai fatto nemmeno un ambo. Lo so che sono dietro a un monitor, che il tizio non mi vedrà mai, che se muoio (nel game) basta che io vada dall'angioletto nel cimitero. Per me è quasi reale. E' reale. Inizio a tremare, mi prende male e ci sto male per giorni.

Non so se c'è una soluzione, comunque è sicuro che non ci sia per me.

A me fa schifo essere così come sono*, anche se mi si può dire che è colpa mia, che se al giochino faccio cagare è perché rispetto ad altri non ci ho pasato 10 ore al giorno, non mi impegno, non ho esperienza etc., io invece penso che proprio in me ci sia qualcosa che non va, che io sia incapace a prescindere, che abbia incapacità mentali di coordinazione, di intelligenza etc., non solo nei videogiochi in particolare ma in tutto.

Inoltre se sono arrivata a questo punto è sì perché non mi sono impegnata in un cazzo, ma forse anche perché ho incapacità e problemi tali che non mi hanno permesso di impegnarmi in un cazzo e di non diventare "brava" o quantomeno decente in niente. Può essere una scusa, ma il risultato finale poco cambia.
[tu pokorny quantomeno hai portato avanti delle tue passioni e sai fare molte cose, poi magari ci sono altre mancanze che senti e quindi non ti dà giovamento comunque, non lo so]



*esagero perché in questo momento mi pesa non essermi dedicata a nulla e non aver sviluppato alcuna capacità. non riesco a vedere come una persona possa considerarmi bene o avere rispetto di me non avendo io nessuna competenza... e non è che penso che solo chi ha competenze vada rispettato, ma io mi sento così. non so come possa essere presa sul serio come essere umano... come se non avessi nulla da dare agli altri

XL 20-12-2020 16:53

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 2549017)
*esagero perché in questo momento mi pesa non essermi dedicata a nulla e non aver sviluppato alcuna capacità. non riesco a vedere come una persona possa considerarmi bene o avere rispetto di me non avendo io nessuna competenza... e non è che penso che solo chi ha competenze vada rispettato, ma io mi sento così. non so come possa essere presa sul serio come essere umano... come se non avessi nulla da dare agli altri

Se sei mediamente carina, già senza fare nulla hai qualcosa da dare, un bel vedere che magari altri e altre non possono dare. Se sei bruttissima come non detto, ma era solo un esempio per dire che il dare qualcosa a qualcuno non è detto che debba consistere nel saper fare qualcosa di particolare, è una questione anche relativa all'essere. Poi se è una cosa slegata da tutto il resto e non è la considerazione che si cerca ma il riuscire a primeggiare in sé in uno sport bisogna capire che è un esigenza che andrebbe slegata dal resto, non c'entra nulla la considerazione sociale e umana che in concreto segue anche altri parametri.
Io ho conosciuto una persona che sapeva suonare uno strumento musicale meglio di certe altre e stava messa peggio di me a livello sociale a causa di una serie di altre mancanze. Io in modo cosí straordinario non so fare praticamente nulla ma venivo considerato in modo meno peggiore generalmente.
Agli altri frega fino ad un certo punto che hai vinto la coppa del nonno, ti valutano comunque intendiamoci, ma non sono poi così fissati su premi e riconoscimenti ufficiali, sono più interessati a come potresti tornare utile, e si può tornare molto più utili a qualcuno nel saper fare mediamente bene certe cose a livello sociale che una sola in modo straordinario che in concreto poi potrebbe essere "poco spendibile".

PrincessGinevra 20-12-2020 19:53

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
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Originariamente inviata da Inner_Beauty89 (Messaggio 2538857)
Ciao.
Io credo che il problema di fondo non sia "la coppetta di calcetto" in sé, ma l'effetto che hanno le sconfitte, sul piano sociale.
Quando si è ragazzi o bambini, lo sport viene incentivato dalla società stessa come strumento per consentire ai giovani di crearsi un loro spazio, e di usufruire di variegate dinamiche sociali.
Una persona poco preparata, di scarso talento o poco considerata da parte degli altri, godrà di poca stima sociale da parte dei suoi gruppi di riferimento, con il rischio di far incappare la persona di riferimento, in una situazione degradante e di scarso feedback da parte della realtà che ti circonda.
Maggiori successi ottieni, più viene considerato di alto valore sociale da parte di chi ti osserva; e purtroppo, o per fortuna, non solo in campo sportivo.
Se così non avviene, si rischia di essere messi da parte.
Il grande dramma di queste realtà avviene nella misura in cui, l'individuo che fallisce un traguardo, un obiettivo, un riconoscimento, percepisce il proprio valore come scarno e di poca importanza, per via di una mancata visione d'insieme di ciò che la vita in quelle circostanze è in grado di offrire.
Se un ragazzo è scarso a calcetto, significa che magari non essendo portato per quello sport, avrebbe bisogno di un supporto emotivo e sincero da parte di un adulto responsabile, per far comprendere al giovane che vi sono percorsi alternativi per tentare di affermarsi, di avere piccoli successi personali, di quelli che fanno bene all'anima e all'autostima.
Così facendo, quello stesso giovane, potrebbe sviluppare un senso di sé, di valore, in grado di consentirgli un confronto con i suoi simili, senza che quest'ultimo si debba necessariamente vergognare di ciò che è.
Nella vita si può vincere o perdere: il problema arriva quando non si hanno alternative a quella sconfitta.

Comunque ho un Diploma di Liceo Classico.
La Laurea se tutto va bene arriverà il prossimo anno.
Ma nonostante ciò, la verità è che mi sento un perdente, perché le condizioni sociali creatisi nella mia infanzia, adolescenza e prima giovinezza, mi hanno sempre restituito una sensazione d'impotenza ed inferiorità rispetto agli altri.
Le Istituzioni Scolastiche, e la Scuola in generale, fanno parte di quelle strutture sociali che dovrebbero insegnare la bellezza, il fascino e l'importanza della cultura nella vita di tutti i giorni; non tornare a casa per far vedere a mamma e papà che si è preso un voto più alto degli altri alunni.
La competizione a scuola basata sui numeri, è una delle realtà più tristi ed insulse della nostra società.

non posso che quotare, hai spiegato in modo esaustivo qual è il problema della nostra società.

io stessa ho delle buone capacità musicali (a detta di alcuni insegnanti da cui prendo lezione), però non ho mai combinato niente di concreto nella vita, nel senso che non ho so come sviluppare adeguatamente questo mio potenziale per far sì che io venga apprezzata e rispettata per questo.

Elle_ 20-12-2020 20:09

Io mi sento una fallita sul piano sentimentale soprattutto con l'ultima esperienza, lo so che queste cose non si possono scegliere e far accadere ma il fatto che nessuno abbia provato un interesse romantico nei miei confronti mi sentire in difetto.

PrincessGinevra 20-12-2020 20:19

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Quote:

Originariamente inviata da Elle_ (Messaggio 2549137)
Io mi sento una fallita sul piano sentimentale soprattutto con l'ultima esperienza, lo so che queste cose non si possono scegliere e far accadere ma il fatto che nessuno abbia provato un interesse romantico nei miei confronti mi sentire in difetto.

io mi trovo in una situazione simile dal punto di vista sentimentale, qualcuno in passato si è fatto avanti ed io non ho saputo cogliere l'occasione, qualcuno si è fatto avanti (virtualmente) e quando mi ha visto dal vivo non ha più voluto contattarmi (senza aver mai parlato con me).
non credo di non essere mai interessata a nessuno, qualche volta è successo (in tempi recenti intendo), ma si è concluso sempre con un nulla di fatto.

in questi casi è un 50 e 50, mi posso sentire perdente dal mio lato, ma chi stava sull'altro lato, per come la vedo io, non è che si sia impegnato..:testata:

ladyambra 20-12-2020 20:29

Questa società fa schifo...

Ezp97 20-12-2020 21:30

Quote:

Originariamente inviata da ladyambra (Messaggio 2549142)
Questa società fa schifo...

Diciamo che la società ha sempre fatto schifo......

ladyambra 20-12-2020 21:43

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2549164)
Diciamo che la società ha sempre fatto schifo......

Almeno in questi anni abbiamo il progresso tecnologico, ma il sistema di valori è pieno di cortocircuiti. Egoismo, culto della produttività, ipocrisia...

DeadSoul 20-12-2020 23:46

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Io sono una PERDENTE. UNA FALLITA TOTALE!!!!!

Ezp97 20-12-2020 23:53

Quote:

Originariamente inviata da ladyambra (Messaggio 2549169)
Almeno in questi anni abbiamo il progresso tecnologico, ma il sistema di valori è pieno di cortocircuiti. Egoismo, culto della produttività, ipocrisia...

Eh beh che progresso...non esiste piu’ vita sociale come una volta, è questo il progresso? Se ci fosse ancora il concetto di amicizia senza ipocrisie e superficialità come una volta quando ci si vedeva sul muretto vicino al bar anche noi introversi avremmo degli amici.
Invece adesso è tutto social e se non segui certe cose sei fottuto.

Winston_Smith 21-12-2020 13:34

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2549228)
Eh beh che progresso...non esiste piu’ vita sociale come una volta, è questo il progresso? Se ci fosse ancora il concetto di amicizia senza ipocrisie e superficialità come una volta quando ci si vedeva sul muretto vicino al bar anche noi introversi avremmo degli amici.
Invece adesso è tutto social e se non segui certe cose sei fottuto.

'Nzomma, pure per vedersi al muretto di solito bisognava essere abbastanza estroversi, e le mode superficiali esistevano pure prima (io sono nato nell'anno con le ultime due cifre invertite rispetto al tuo, quindi so di cosa parlo).

Ezp97 21-12-2020 13:39

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2549406)
'Nzomma, pure per vedersi al muretto di solito bisognava essere abbastanza estroversi, e le mode superficiali esistevano pure prima (io sono nato nell'anno con le ultime due cifre invertite rispetto al tuo, quindi so di cosa parlo).

Ma era sempre molto meglio di adesso...

Winston_Smith 21-12-2020 13:42

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2549411)
Ma era sempre molto meglio di adesso...

Secondo me cambiano solo le mode da seguire, e magari certe dinamiche sono state rese più esplicite perché più "visualizzate" mediante social, ma esistevano anche prima.

~~~ 21-12-2020 13:46

Re: Essere e sentirsi dei perdenti
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2549033)
Se sei mediamente carina, già senza fare nulla hai qualcosa da dare, un bel vedere che magari altri e altre non possono dare. Se sei bruttissima come non detto, ma era solo un esempio per dire che il dare qualcosa a qualcuno non è detto che debba consistere nel saper fare qualcosa di particolare, è una questione anche relativa all'essere. Poi se è una cosa slegata da tutto il resto e non è la considerazione che si cerca ma il riuscire a primeggiare in sé in uno sport bisogna capire che è un esigenza che andrebbe slegata dal resto, non c'entra nulla la considerazione sociale e umana che in concreto segue anche altri parametri.
Io ho conosciuto una persona che sapeva suonare uno strumento musicale meglio di certe altre e stava messa peggio di me a livello sociale a causa di una serie di altre mancanze. Io in modo cosí straordinario non so fare praticamente nulla ma venivo considerato in modo meno peggiore generalmente.
Agli altri frega fino ad un certo punto che hai vinto la coppa del nonno, ti valutano comunque intendiamoci, ma non sono poi così fissati su premi e riconoscimenti ufficiali, sono più interessati a come potresti tornare utile, e si può tornare molto più utili a qualcuno nel saper fare mediamente bene certe cose a livello sociale che una sola in modo straordinario che in concreto poi potrebbe essere "poco spendibile".

Guarda, il mio era più uno sfogo per come mi sento io riguardo al sentirmi competente e alla capacità di migliorare.
Se anche qualcuno mi dicesse che ci sono margini di miglioramento mi andrebbe in culo perché vedo la fatica che faccio all'idea di applicarmi a qualunque cosa. La mia esistenza è un'evasione continua che non mi permette di migliorare più di tanto, poi 'sta situazione di merda del virus ha dato il colpo di grazia.
Riguardo a quello che pensano e desiderano gli altri: dipende. Su di me spesso i miei amici hanno messo becco, sottolineando la mia mancanza di ambizioni o il fatto che dovessi andare a lavorare, cercare di migliorare la mia condizione, andare via di casa etc. Insomma non è proprio vero che a nessuno importa delle tue ambizioni.
Ma comunque non volevo fare un discorso del tipo: gli altri si aspettano da me x o mi accettano/vogliono/rifiutano per y, sto parlando di come mi sento io confrontandomi con gli altri su internet e irl e vedere di non avere alcuna competenza e di non avere la capacità di dedicarmi veramente alle cose mi fa soffrire. Non riesco nemmeno a mantenere continuità nell'igiene personale o nel tenere pulita la mia stanza.


Quote:

Se sei mediamente carina, già senza fare nulla hai qualcosa da dare, un bel vedere che magari altri e altre non possono dare. Se sei bruttissima come non detto
Ti consiglio di evitare queste uscite perché potresti ferire qualcuno


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