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-   -   In simili condizioni cosa fareste? (https://fobiasociale.com/in-simili-condizioni-cosa-fareste-72846/)

misanthropyh_ 23-09-2020 03:37

In simili condizioni cosa fareste?
 
Ho quasi 30 anni, ma nonostante l'età non ho mai vissuto, e non è una frasetta strappalacrime presa da uno young adult per commuovervi. Concretamente non ho esperienze alle spalle, non significative ma proprio di nessun genere, perciò non ho neanche un passato. E' come se la mia vita fosse proseguita fino ad oggi nello spazio di una stanza. Il periodo effettivo di autoreclusione è cominciato a 13 anni, ma anche prima ero un'emarginata. Sono 15 anni che assolutamente non metto il naso fuori di casa, e a seguito di ciò ho sviluppato diversi disturbi mentali, e negli anni sono ingrassata circa di una 60ina di kg. Il tutto è stato complicato da rapporti disfunzionali familiari. Negli ultimi tempi sembra che le cose si stiano aggravando, dato che vivo in totale abbandono a me stessa, cercando sulla rete articoli informativi da mattina a sera, stando sui social, ma non uscendo mai dalla tana neanche per fare una passeggiata e non badando nemmeno all'igiene a meno che non sia strettamente necessario. Questa la situazione in linea di massima. Vorrei che mi deste qualche consiglio. Vado già da una psicologa e sono seguita da una psichiatra, anche se non prendo che un solo farmaco una volta al giorno. Mi piacerebbe proprio avere un parere da parte vostra perché a parte l'aspetto psicologico penso che il vostro punto di vista potrebbe aiutarmi.

Kitsune 23-09-2020 07:30

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Mi dispiace.
Nel mio caso lo psicologo mi ha proposto di iniziare a frequentare un centro diurno e da quelle prime uscite per le attività del centro ho aderito ad altri progetti: gite, volontariato e poi un tirocinio.
Si parte da piccole attività di risocializzazione per puntare a nuovi obiettivi più complessi ma ci vuole tempo. Tutto per cercare di raggiungere un livello accettabile di autosufficienza per avere una vita più dignitosa.

claire 23-09-2020 07:39

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Ciao.
Cosa dicono psicologa e psichiatra, hai diagnosi?

SisifoFelice 23-09-2020 08:20

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Ciao e benvenuta. Grazie di questo tuo contributo che ho letto.
Mi dispiace di questa situazione che ti ostacola la quotidianità da così tanti anni. E nello stesso tempo apprezzo questa tua voglia di tentare di aprirti a una soluzione, a un confronto.
E' da tanto che segui la terapia farmacologia e psicologica? Che tipo di effetti hanno avuto su di te?
Non hai nessun altro con cui riesci a confidarti, social a parte, intendo amici o comunque persone care?
Potrebbe essere qualcosa da cui partire.
In attesa di leggerti, ciao!

Ezp97 23-09-2020 08:30

Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513844)
Ho quasi 30 anni, ma nonostante l'età non ho mai vissuto, e non è una frasetta strappalacrime presa da uno young adult per commuovervi. Concretamente non ho esperienze alle spalle, non significative ma proprio di nessun genere, perciò non ho neanche un passato. E' come se la mia vita fosse proseguita fino ad oggi nello spazio di una stanza. Il periodo effettivo di autoreclusione è cominciato a 13 anni, ma anche prima ero un'emarginata. Sono 15 anni che assolutamente non metto il naso fuori di casa, e a seguito di ciò ho sviluppato diversi disturbi mentali, e negli anni sono ingrassata circa di una 60ina di kg. Il tutto è stato complicato da rapporti disfunzionali familiari. Negli ultimi tempi sembra che le cose si stiano aggravando, dato che vivo in totale abbandono a me stessa, cercando sulla rete articoli informativi da mattina a sera, stando sui social, ma non uscendo mai dalla tana neanche per fare una passeggiata e non badando nemmeno all'igiene a meno che non sia strettamente necessario. Questa la situazione in linea di massima. Vorrei che mi deste qualche consiglio. Vado già da una psicologa e sono seguita da una psichiatra, anche se non prendo che un solo farmaco una volta al giorno. Mi piacerebbe proprio avere un parere da parte vostra perché a parte l'aspetto psicologico penso che il vostro punto di vista potrebbe aiutarmi.

Non esci da casa da 15 anni? Mi dispiace per questa situazione così estrema, sei figlia unica? Hai qualche cugino/a a cui potresti chiedere aiuto?

misanthropyh_ 23-09-2020 09:34

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Ciao.
Cosa dicono psicologa e psichiatra, hai diagnosi?
La diagnosi è BPD (Disturbo borderline di personalità), a cui se ne aggiungono diverse altre (insignificanti) che mi faccio da sola cercando un po' in giro per la rete.

Quote:

Ciao e benvenuta. Grazie di questo tuo contributo che ho letto.
Mi dispiace di questa situazione che ti ostacola la quotidianità da così tanti anni. E nello stesso tempo apprezzo questa tua voglia di tentare di aprirti a una soluzione, a un confronto.
E' da tanto che segui la terapia farmacologia e psicologica? Che tipo di effetti hanno avuto su di te?
Non hai nessun altro con cui riesci a confidarti, social a parte, intendo amici o comunque persone care?
Potrebbe essere qualcosa da cui partire.
In attesa di leggerti, ciao!
Come terapia farmacologica, prescritta dalla psichiatra dell'ASL della mia città, prendo esclusivamente Abilify. La terapia psicologica che seguo è di tipo analitico. Dall'Abilify non riesco ad identificare chissà che benefici... Sono in cura farmacologica da quando avevo 17 anni più o meno (la scusa iniziale è stato un dca, non, come si potrebbe pensare, bulimia o binge ma anoressia), ho avuto periodi in cui prendevo più farmaci ma col tempo si è capito (per fortuna) che "darmene" un quantitativo abnorme era inutile perché tanto non reagivo ad essi. Per quanto riguarda la terapia psicologica, mi sta dando dei benefici, anche se sarebbero immensamente superiori se il clima a casa non fosse tanto turbolento... Il problema insomma risiede nel fatto che i miei familiari mi detestano, quindi non posso certo contare su di loro.

Quote:

Non esci da casa da 15 anni? Mi dispiace per questa situazione così estrema, sei figlia unica? Hai qualche cugino/a a cui potresti chiedere aiuto?
No, non sono figlia unica, ho una sorella... ma non abbiamo dei buoni rapporti.
Ho anche una cugina, sì, ma mi sa che è disinteressata alla faccenda - per quanto sia la persona con cui riesco meglio a parlare, e anche la più affine della famiglia dal punto di vista caratteriale. (Non credo che lei la pensi allo stesso modo, su quest'ultimo punto). E' che non posso contare troppo neanche su di lei perché non è una disponibile per carattere personale.

claire 23-09-2020 09:37

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Chi ti segue ha provato a farti inserire in qualche contesto?
Se sì, cosa non ha funzionato, quali sono le resistenze che ti impediscono di fare tentativi di inserimento o di esposizione?

Ezp97 23-09-2020 09:38

Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513891)
La diagnosi è BPD (Disturbo borderline di personalità), a cui se ne aggiungono diverse altre (insignificanti) che mi faccio da sola cercando un po' in giro per la rete.



Come terapia farmacologica, prescritta dalla psichiatra dell'ASL della mia città, prendo esclusivamente Abilify. La terapia psicologica che seguo è di tipo analitico. Dall'Abilify non riesco ad identificare chissà che benefici... Sono in cura farmacologica da quando avevo 17 anni più o meno (la scusa iniziale è stato un dca, non, come si potrebbe pensare, bulimia o binge ma anoressia), ho avuto periodi in cui prendevo più farmaci ma col tempo si è capito (per fortuna) che prenderne un quantitativo abnorme era inutile perché tanto non reagivo ad essi. Per quanto riguarda la terapia psicologica, mi sta dando dei benefici, anche se sarebbero immensamente superiori se il clima a casa non fosse tanto turbolento... Il problema insomma risiede nel fatto che i miei familiari mi detestano, quindi non posso certo contare su di loro.



No, non sono figlia unica, ho una sorella... ma non abbiamo dei buoni rapporti.
Ho anche una cugina, sì, ma mi sa che è disinteressata alla faccenda - per quanto sia la persona con cui riesco meglio a parlare, e anche la più affine della famiglia dal punto di vista caratteriale. (Non credo che lei la pensi allo stesso modo, su quest'ultimo punto). E' che non posso contare troppo neanche su di lei perché non è una disponibile per carattere personale.

Conta che per un timido figlio unico e con altri problemi a livello sociale è finita se è così, ma se hai una cugina e una sorella tenterei con la prima. Cioè qualche possibilità ce l’hai di uscire da questa situazione...

misanthropyh_ 23-09-2020 09:49

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Conta che per un timido figlio unico e con altri problemi a livello sociale è finita se è così, ma se hai una cugina e una sorella tenterei con la prima. Cioè qualche possibilità ce l’hai di uscire da questa situazione...
Parli di te?
Hai ragione, forse in effetti mia cugina è la pista da battere più di tutte. Su mia sorella proprio non posso contare per niente.

claire 23-09-2020 09:51

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2513897)
Conta che per un timido figlio unico e con altri problemi a livello sociale è finita se è così

Perché dare sti giudizi universali?

É finita per chi non considera certi contesti di inserimento, ma le possibilità oggettivamente ci sono,sai quanti ne ho visti inserirsi da zero senza avere fratelli e cugini?

misanthropyh_ 23-09-2020 09:51

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2513895)
Chi ti segue ha provato a farti inserire in qualche contesto?
Se sì, cosa non ha funzionato, quali sono le resistenze che ti impediscono di fare tentativi di inserimento o di esposizione?

La paura... ho una paura mortale delle altre persone. In pubblico mi sento a disagio, osservata, giudicata, derisa... ecc ecc. L'obesità che ho da circa cinque anni di certo non aiuta.

Inosservato 23-09-2020 09:51

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513844)
Ho quasi 30 anni, ma nonostante l'età non ho mai vissuto, e non è una frasetta strappalacrime presa da uno young adult per commuovervi. Concretamente non ho esperienze alle spalle, non significative ma proprio di nessun genere, perciò non ho neanche un passato. E' come se la mia vita fosse proseguita fino ad oggi nello spazio di una stanza. Il periodo effettivo di autoreclusione è cominciato a 13 anni, ma anche prima ero un'emarginata. Sono 15 anni che assolutamente non metto il naso fuori di casa, e a seguito di ciò ho sviluppato diversi disturbi mentali, e negli anni sono ingrassata circa di una 60ina di kg. Il tutto è stato complicato da rapporti disfunzionali familiari. Negli ultimi tempi sembra che le cose si stiano aggravando, dato che vivo in totale abbandono a me stessa, cercando sulla rete articoli informativi da mattina a sera, stando sui social, ma non uscendo mai dalla tana neanche per fare una passeggiata e non badando nemmeno all'igiene a meno che non sia strettamente necessario. Questa la situazione in linea di massima. Vorrei che mi deste qualche consiglio. Vado già da una psicologa e sono seguita da una psichiatra, anche se non prendo che un solo farmaco una volta al giorno. Mi piacerebbe proprio avere un parere da parte vostra perché a parte l'aspetto psicologico penso che il vostro punto di vista potrebbe aiutarmi.

piano piano riprendi in mano la tua vita
non pensare a cose eccezionali, devi applicare la tattica dei piccoli passi
ogni piccolo passo compiuto ti darà un bel sollievo fidati, e ti servirà da carburante per il passo successivo, il tutto va fatto senza fretta, nessuno ti ordina di cambiare vita dal giorno alla notte nel giro di due settimane, come fosse un programma di allenamento per gli addominali

io partirei dalla cura del corpo e della salute
elimina solo il pane, per il resto mangia come prima, magari fuori dai pasti cerca di contenerti se ce la fai
in pochissimo tempo comincerai a dimagrire (all'inizio è facile) e questa cosa ti darà grande soddisfazione
quando ti alzi al mattino vestiti, magari sportiva ma vestiti e datti una ripulita come per uscire, anche se magari non esci
non so se hai enormi problemi nell'uscire di casa poi io ti consiglierei di uscire ogni giorno, anche solo per pochi minuti, anche solo per far due passi, anche questo migliora l'umore
poi vedi tu, usa la fantasia, piccoli gesti quotidiani per cominciare un percorso che non deve avere obblighi o scadenze ne tantomeno un arrivo finale ma che viene intrapreso perchè alla base hai la voglia di vivere meglio il tuo presente

claire 23-09-2020 09:57

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513915)
La paura... ho una paura mortale delle altre persone. In pubblico mi sento a disagio, osservata, giudicata, derisa... ecc ecc. L'obesità che ho da circa cinque anni di certo non aiuta.

Capisco.
É dura

L'unica è esporsi piano piano, se ti dà sicurezza prova a chiedere a questa cugina, all'inizio cose molto piccole: commissioni o passeggiate.
Non escluderei di prendere un ansiolitico per provare ad affrontare.

misanthropyh_ 23-09-2020 09:58

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 2513916)
piano piano riprendi in mano la tua vita
non pensare a cose eccezionali, devi applicare la tattica dei piccoli passi
ogni piccolo passo compiuto ti darà un bel sollievo fidati, e ti servirà da carburante per il passo successivo, il tutto va fatto senza fretta, nessuno ti ordina di cambiare vita dal giorno alla notte nel giro di due settimane, come fosse un programma di allenamento per gli addominali

io partirei dalla cura del corpo e della salute
elimina solo il pane, per il resto mangia come prima, magari fuori dai pasti cerca di contenerti se ce la fai
in pochissimo tempo comincerai a dimagrire (all'inizio è facile) e questa cosa ti darà grande soddisfazione
quando ti alzi al mattino vestiti, magari sportiva ma vestiti e datti una ripulita come per uscire, anche se magari non esci
non so se hai enormi problemi nell'uscire di casa poi io ti consiglierei di uscire ogni giorno, anche solo per pochi minuti, anche solo per far due passi, anche questo migliora l'umore
poi vedi tu, usa la fantasia, piccoli gesti quotidiani per cominciare un percorso che non deve avere obblighi o scadenze ne tantomeno un arrivo finale ma che viene intrapreso perchè alla base hai la voglia di vivere meglio il tuo presente

Non trovo il pulsantino per ringraziare... :interrogativo: comunque ti ringrazio davvero per le "dritte". Sì, fondamentalmente sto in queste condizioni per via dell'autoreclusione, per lo più. Quindi si tratterebbe principalmente di abituarsi a stare a contatto con l'esterno.
Per la dieta, in realtà è da quando ho perso il controllo ingrassando che ci provo, però il fatto è che soffro di una patologia alla tiroide (ipotiroidismo) che mi abbassa il metabolismo... quindi anche se non faccio chissà che abbuffate non perdo peso. (Non è una scusa, in realtà problemi del genere possono davvero essere problemi). Comunque intensificherò gli sforzi.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:00

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Capisco.
É dura

L'unica è esporsi piano piano, se ti dà sicurezza prova a chiedere a questa cugina, all'inizio cose molto piccole: commissioni o passeggiate.
Non escluderei di prendere un ansiolitico per provare ad affrontare.
Sì, dovrò parlare di questa sorta di fobia sociale con la psichiatra. Vedere come può cercare di aiutarmi a risolverla lei. Per mia cugina, la chiamerò uno di questi giorni. In effetti parlare di lei mi ha incoraggiata.

Ezp97 23-09-2020 10:11

Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513911)
Parli di te?
Hai ragione, forse in effetti mia cugina è la pista da battere più di tutte. Su mia sorella proprio non posso contare per niente.

Si anche se con gli anni ho imparato ad aprirmi di più ma le possibilitá in un paesino di 600 abitanti con l’età media di 50 anni ovviamente scarseggiano.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:14

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2513931)
Domanda, se non esci dalla tua tana da diversi anni come puoi avere rapporti e appuntamenti con terapeuti?
Si recano per caso da te facendoti terapia a casa o con mezzi virtuali? E i farmaci te li comprano e consegnano?
Lo chiedo perché se non è cosi allora non riesco a vedermi in una condizione simile, non uscendo veramente di casa, e ho la tua stessa età.

Esco solo per le visite/sedute da psichiatra e psicologa. Non si tratta di reclusione completa, forse solo di semi-reclusione. In ogni caso passo periodi in cui mi costringo a stare anche 2 settimane dentro senza vedere nessuno. Con il covid se ne è presentata l'occasione (durante il lockdown, sia psichiatra che psicologa non hanno potuto vedermi... e quindi non trovavo proprio motivo per uscire di casa).

misanthropyh_ 23-09-2020 10:15

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2513933)
Si anche se con gli anni ho imparato ad aprirmi di più ma le possibilitá in un paesino di 600 abitanti con l’età media di 50 anni ovviamente scarseggiano.

Same.
Cioè, io vivo la stessa situazione.
E vivo al sud, quindi puoi immaginarti.

claire 23-09-2020 10:15

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513926)
Sì, dovrò parlare di questa sorta di fobia sociale con la psichiatra. Vedere come può cercare di aiutarmi a risolverla lei. Per mia cugina, la chiamerò uno di questi giorni. In effetti parlare di lei mi ha incoraggiata.

Ma la psichiatra non sa che non esci mai?

La mia mi faceva una capa tanta con le uscite e i rapporti sociali, batteva sempre su quel chiodo prima ancora di parlare di farmaci e mi ha fatto fare dei tentativi (fallimentari vabeh)

Ezp97 23-09-2020 10:18

Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2513913)
Perché dare sti giudizi universali?

É finita per chi non considera certi contesti di inserimento, ma le possibilità oggettivamente ci sono,sai quanti ne ho visti inserirsi da zero senza avere fratelli e cugini?

Nessuno qua da giudizi universali, per carità, ma probabilmente per chi ha già problemi, non è motivato da qualcuno affianco, finisce così quasi sempre.
Poi come diceva maximilian le botte di culo possono sempre capitare che incontri per caso qualcuno che ti accetta come sei, anche se a sta favoletta dell’accettarti come sei ormai non ci crede più nessuno, in quanto uno che ha problemi di qualsiasi tipo non lo vuole nessuno o quasi. Parlo anche di me.

Delta80 23-09-2020 10:20

Mi dispiace per la tua situazione, la mia non sarebbe molto diversa se non avessi ( per ora però ) lavorato , anch’io ho frequentato un centro diurno qualche anno fa , perché ero stato per mesi ricoverato a seguito di un crollo emotivo veramente molto forte e che poteva andare molto peggio, comunque lavoro a parte non esco mai se non per la spesa e a fare passeggiate da solo la mattina presto o la sera tardi, sono ipersensibile e ho paura di tutto , degli altri, delle situazioni, mi sento di consigliarti di esporti pian piano in situazioni sociali molto semplici , tipo fare la spesa o cose così , magari provare delle situazioni fino a che non si riesce a starci senza troppa ansia

misanthropyh_ 23-09-2020 10:23

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Ma la psichiatra non sa che non esci mai?

La mia mi faceva una capa tanta con le uscite e i rapporti sociali, batteva sempre su quel chiodo prima ancora di parlare di farmaci e mi ha fatto fare dei tentativi (fallimentari vabeh)
Detto fra noi (mi viene un pochino da sorridere scrivendolo, ma non è che ci sia niente di divertente, dal mio punto di vista...), la psichiatra non sa dove mettere le mani prima perché i problemi sarebbero troppi. Stesso discorso vale per la psicologa. Entrambe brancolano un po' nel buio, forse. La psichiatra sa che vado in terapia psicologica e delega alla psicologa il compito di aiutarmi su quel versante, lei si preoccupa solo di gestire i farmaci (come accennavo, è quella "gratuita" dell'ASL, anche se è una psicoterapeuta).
E' come se fossero cieche a soluzioni concrete, non è chiaramente "colpa" loro ma del fatto che la situazione, in effetti, è un po' incasinata. Non so, fra l'altro, se avrei bisogno di una terapia psicologica differente. Coi borderline dicono che funzioni meglio la dinamica (se non erro)

misanthropyh_ 23-09-2020 10:29

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Mi dispiace per la tua situazione, la mia non sarebbe molto diversa se non avessi ( per ora però ) lavorato , anch’io ho frequentato un centro diurno qualche anno fa , perché ero stato per mesi ricoverato a seguito di un crollo emotivo veramente molto forte e che poteva andare molto peggio, comunque lavoro a parte non esco mai se non per la spesa e a fare passeggiate da solo la mattina presto o la sera tardi, sono ipersensibile e ho paura di tutto , degli altri, delle situazioni, mi sento di consigliarti di esporti pian piano in situazioni sociali molto semplici , tipo fare la spesa o cose così , magari provare delle situazioni fino a che non si riesce a starci senza troppa ansia
Sì, sta tutto nel prendersi gradualmente sempre più responsabilità. Se solo non ci fosse anche il fattore inerzia a remare contro. Cioè, io so cosa devo fare per migliorare, e magari voglio pure farlo. E' che mi "ammorbo" (che brutto termine...), come posso dirti, non riesco a compiere il primo passetto della giornata, a rompere la comfort zone.

Quote:

Capisco, cioè in realtà non capisco, diciamo che l'isolamento si tende sempre a esagerare nelle discussioni e bisognerebbe essere più chiari perché se mi dici che esci per le sedute con lo psicologo significa che hai una continuità e una specie di routine che ti permette di uscire pubblicamente con costanza, l'evento della pandemia che ha bloccato le vostre vite è chiaro.
Se invece tu dicessi che hai delle visite con lo psicologo ogni sei mesi allora la considererei di più una semi-reclusione, non mi impressionano molto le due settimane d'isolamento nella mia visione del mondo.
Ok, però qui non dovremmo stare a sindacare se si tratta di reclusione o semi-reclusione o situazione "normale" per quanto riguarda le uscite. In realtà, a prescindere dalle etichette che poco mi interessano, scrivevo per avere un parere circa come vi muovereste vuoi nelle mie circostanze.
Comunque mi dispiace - sinceramente - a sapere della situazione che accenni. Anche se non ci conosciamo. Io penso di sapere un po' cosa significhi, invece, cioè di poterti capire, anche se la mia non è una situazione di reclusione severa quanto la tua (mi par di capire).

Xchénnpossoreg? 23-09-2020 10:29

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2513940)
ma probabilmente per chi ha già problemi, non è motivato da qualcuno affianco, finisce così quasi sempre.
Poi come diceva maximilian le botte di culo possono sempre capitare che incontri per caso qualcuno che ti accetta come sei, anche se a sta favoletta dell’accettarti come sei ormai non ci crede più nessuno, in quanto uno che ha problemi di qualsiasi tipo non lo vuole nessuno o quasi. Parlo anche di me.

Effettivamente un parente può essere di aiuto in casi del genere.
Però spesso non ci sono o - quando presenti - dimostrano totale disinteresse.
Parlo da figlia unica senza appoggi di cugini e simili, figurati.
Secondo me l'unica è fare quanto consigliato da Inosservato, servono piccoli passi ma costanti. Oggi si esce anche solo per comprare il pane, domani si va al parco e così via. Prima conviene riprendere dimestichezza con il mondo esterno e poi per il resto si vedrà al momento giusto.

DeadSoul 23-09-2020 10:31

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2513913)
Perché dare sti giudizi universali?

É finita per chi non considera certi contesti di inserimento, ma le possibilità oggettivamente ci sono,sai quanti ne ho visti inserirsi da zero senza avere fratelli e cugini?

Esiste pure chi sebbene abbia fratelli e cugini non ha nessunissimo rapporto con essi, è lo stesso completamente solo (tipo me).

misanthropyh_ 23-09-2020 10:32

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Effettivamente un parente può essere di aiuto in casi del genere.
Però spesso non ci sono o - quando presenti - dimostrano totale disinteresse.
Parlo da figlia unica senza appoggi di cugini e simili, figurati.
Secondo me l'unica è fare quanto consigliato da Inosservato, servono piccoli passi ma costanti. Oggi si esce anche solo per comprare il pane, domani si va al parco e così via. Prima conviene riprendere dimestichezza con il mondo esterno e poi per il resto si vedrà al momento giusto.
Sono d'accordo, non bisognerebbe cadere nella convinzione a priori che una famiglia sia sempre interessata ad aiutare.

(Grazie mille per i vostri pareri)

claire 23-09-2020 10:34

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513949)
Detto fra noi (mi viene un pochino da sorridere scrivendolo, ma non è che ci sia niente di divertente, dal mio punto di vista...), la psichiatra non sa dove mettere le mani prima perché i problemi sarebbero troppi. Stesso discorso vale per la psicologa. Entrambe brancolano un po' nel buio, forse. La psichiatra sa che vado in terapia psicologica e delega alla psicologa il compito di aiutarmi su quel versante, lei si preoccupa solo di gestire i farmaci (come accennavo, è quella "gratuita" dell'ASL, anche se è una psicoterapeuta).
E' come se fossero cieche a soluzioni concrete, non è chiaramente "colpa" loro ma del fatto che la situazione, in effetti, è un po' incasinata. Non so, fra l'altro, se avrei bisogno di una terapia psicologica differente. Coi borderline dicono che funzioni meglio la dinamica (se non erro)

Per motivi diversi, posso capire.

Al momento ho lasciato sia psichiatra che psicologa, non possono dirmi che non possono fare niente per me, ma di fatto quello è.
Quando non si può lavorare su nulla per cause situazionali, la terapia diventa inutile e le sedute troppo frustranti.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:36

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2513974)
Per motivi diversi, posso capire.

Al momento ho lasciato sia psichiatra che psicologa, non possono dirmi che non possono fare niente per me, ma di fatto quello è.
Quando non si può lavorare su nulla per cause situazionali, la terapia diventa inutile e le sedute troppo frustranti.

Esiste pure il fattore predisposizione alla terapia (qualunque terapia).
Non tutti sono ricettivi da questo punto di vista.
Per quanto mi riguarda, quanto più sei intelligente, tanto meno riuscirai a cavare un ragno dal buco. Anche se il mio parere vale quanto uno zero bucato, lo so.

claire 23-09-2020 10:38

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513977)
Esiste pure il fattore predisposizione alla terapia (qualunque terapia).
Non tutti sono ricettivi da questo punto di vista.
Per quanto mi riguarda, quanto più sei intelligente, tanto meno riuscirai a cavare un ragno dal buco. Anche se il mio parere vale quanto uno zero bucato, lo so.

Nel mio caso sono molto predisposta, sono proprio i limiti imposti da una situazione contingente sulla quale non ho margine d'azione a rendere impossibile la terapia.
Ogni caso è a sè.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:43

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Nel mio caso sono molto predisposta, sono proprio i limiti imposti da una situazione contingente sulla quale non ho margine d'azione a rendere impossibile la terapia.
Ogni caso è a sè.
Anche nel mio. Pur se qualche tempo fa una psicologa da cui feci un test psicologico scrisse nella relazione che ero "refrattaria" alla psicoterapia. Comunque con la psicologa attuale sto cercando di lavorare bene, il problema è che se pure faccio dei miglioramenti sono circondata da persone che mi rinfacciano che non ne compio alcuno. Quindi un po' alla lunga mi scoraggio e talvolta mando tutto all'aria.

Teach83 23-09-2020 10:43

Io con mio fratello mi sono sempre trovato bene, il fatto è che lui adesso ha una vita sua, una casa sua, ecc. Ci sentiamo molto di meno.
In passato ho pure bazzicato coi suoi amici, sono adirittura andato al cinema un paio di volte però però il problema è sempre uno:
Allora, come va a lavoro? Lavori ? Raggazza ? Viaggi ? Casa/mutuo ?
Nello svago e nello sparare cazzate tutto ok (se ti stanno simpatici), ma poi quando si toccano i soliti argomenti ( e mi pare normalissimo ) ti devi arrampicare sugli specchi per uscirne..
A sto punto mi defilo come un codardo e amen.
Vive vicino tuo fratello ?

Xchénnpossoreg? 23-09-2020 10:44

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513973)
Sono d'accordo, non bisognerebbe cadere nella convinzione a priori che una famiglia sia sempre interessata ad aiutare.

(Grazie mille per i vostri pareri)

Tante volte i parenti fanno pure danni con commenti e frasi infelici.
Purtroppo non capiscono, non vogliono (possono?) capire.
Per l'inerzia, ti suggerisco un trucchetto.. non so se funzionerà ma di solito mi aiuta a portare a termine le cose :) .
Prova a vedere tutto come un gioco. Compra un diario oppure usa una delle tante app disponibili e la sera fai un piccolo elenco di attività che vorresti completare il giorno dopo.
Ad esempio:

- uscire di casa;
- comprare il pane;
- leggere tot pagine di un libro (o vedere un film, devi anche un po' coccolarti :) );
- mangiare solo durante i pasti.

Il giorno dopo fai un segno vicino alle attività riuscite e continua così per un po'.
A fine settimana controlla cosa hai fatto e in caso di risultato positivo premiati in qualche modo :) .

Forse è una sciocchezza, eh.. però a volte gli incentivi aiutano a sbloccare le situazioni. In più come metodo permette anche di prendere di nuovo familiarità con gli impegni (semplici ma pur sempre impegni). Alla fine conta molta l'abitudine, è un po' come lo sport.. serve allenamento :)

misanthropyh_ 23-09-2020 10:47

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Teach83 (Messaggio 2513985)
Io con mio fratello mi sono sempre trovato bene, il fatto è che lui adesso ha una vita sua, una casa sua, ecc. Ci sentiamo molto di meno.
In passato ho pure bazzicato coi suoi amici, sono adirittura andato al cinema un paio di volte però però il problema è sempre uno:
Allora, come va a lavoro? Lavori ? Raggazza ? Viaggi ? Casa/mutuo ?
Nello svago e nello sparare cazzate tutto ok (se ti stanno simpatici), ma poi quando si toccano i soliti argomenti ( e mi pare normalissimo ) ti devi arrampicare sugli specchi per uscirne..
A sto punto mi defilo come un codardo e amen.
Vive vicino tuo fratello ?

Sì, anche io non sopporterei che mi ponessero la classica domanda tipo "cosa fai nella vita?".
Ma tanto non ci sono molte speranze, oggi come oggi, di avere contatti sociali per la quale, quindi non è un problema.
*Sorella, in realtà. Lavora in una città a circa 300 km di distanza. Non proprio vicinissima. Comunque non ci vado molto d'accordo. Potrebbe anche vivere a due passi, ci stiamo reciprocamente sullo stomaco, e non ci rivolgiamo la parola da più di un anno.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:49

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2513987)
Tante volte i parenti fanno pure danni con commenti e frasi infelici.
Purtroppo non capiscono, non vogliono (possono?) capire.
Per l'inerzia, ti suggerisco un trucchetto.. non so se funzionerà ma di solito mi aiuta a portare a termine le cose :) .
Prova a vedere tutto come un gioco. Compra un diario oppure usa una delle tante app disponibili e la sera fai un piccolo elenco di attività che vorresti completare il giorno dopo.
Ad esempio:

- uscire di casa;
- comprare il pane;
- leggere tot pagine di un libro (o vedere un film, devi anche un po' coccolarti, eh :) );
- mangiare solo durante i pasti.

Il giorno dopo fai un segno vicino alle attività riuscite e continua così per un po'.
A fine settimana controlla cosa hai fatto e in caso di risultato positivo premiati in qualche modo :) .

Forse è una sciocchezza, eh.. però a volte gli incentivi aiutano a sbloccare le situazioni. In più come metodo permette anche di prendere di nuovo familiarità con gli impegni (semplici ma pur sempre impegni). Alla fine conta molta l'abitudine, è un po' come lo sport.. serve allenamento :)

Proverò. Grazie.

misanthropyh_ 23-09-2020 10:50

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2513988)
Tu chiedi d'immedesimarsi e io questiono la situazione per capire come dovrei farlo, magari può aiutarti sapere che appunto esistono reclusioni più severe e che vivi momenti che possono essere invidiati come avere un supporto psicologico che riesci ad accettare e trasformare in realtà.
E per questo non riesco a vedermi e capire condizioni simili, e penso che si tu possa capire una parte ma siamo su due pianeti diversi.

A me dispiace che da quel che si capisce ti senti rassegnato. Ma ti assicuro che sentirsi le persone più sole e sventurate al mondo non è affatto insolito (fra persone sfortunate in generale).

Teach83 23-09-2020 11:29

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Il sabato sera a mio parere non è una cosa indispensabile , soprattutto passati i 30.
Però uscire, andare a fare spesa, andare alle poste a pagare le bollette quello si, magari vedersi con un amico per prendere un caffè.
Sono d'accordo sul mangiare mentre si guarda la tv/videogioca/legge un libro: è una cosa deleteria e va evitata.
Nel mio caso quando ho un interesse focalizzato su una cosa mi scordo del resto, il multitasking non è il mio forte... E quindi mi scordo pure di mangiare, o meglio non sento la fame finché non ci penso. Ma capisco che non è così per tutti.
In fondo è anche una forma di nervosismo: infatti nel mio caso quando mangio ci metto pochissimo, è come se inconsciamente stessi facendo una gara di velocità. Cosa che ho ereditato da mio Nonno ( ricordo le sue forchettate rapide sui maccheroni in velocità :D ) e aggrava i miei problemi digestivi.

Ezp97 23-09-2020 11:49

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Teach83 (Messaggio 2514034)
Il sabato sera a mio parere non è una cosa indispensabile , soprattutto passati i 30.
Però uscire, andare a fare spesa, andare alle poste a pagare le bollette quello si, magari vedersi con un amico per prendere un caffè.
Sono d'accordo sul mangiare mentre si guarda la tv/videogioca/legge un libro: è una cosa deleteria e va evitata.
Nel mio caso quando ho un interesse focalizzato su una cosa mi scordo del resto, il multitasking non è il mio forte... E quindi mi scordo pure di mangiare, o meglio non sento la fame finché non ci penso. Ma capisco che non è così per tutti.
In fondo è anche una forma di nervosismo: infatti nel mio caso quando mangio ci metto pochissimo, è come se inconsciamente stessi facendo una gara di velocità. Cosa che ho ereditato da mio Nonno ( ricordo le sue forchettate rapide sui maccheroni in velocità :D ) e aggrava i miei problemi digestivi.

Concordo, diciamo pure dopo i 25...ormai st'ossessione di dover uscire il sabato sera a forza è pure passata.

Ezp97 23-09-2020 11:50

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2513964)
Effettivamente un parente può essere di aiuto in casi del genere.
Però spesso non ci sono o - quando presenti - dimostrano totale disinteresse.
Parlo da figlia unica senza appoggi di cugini e simili, figurati.
Secondo me l'unica è fare quanto consigliato da Inosservato, servono piccoli passi ma costanti. Oggi si esce anche solo per comprare il pane, domani si va al parco e così via. Prima conviene riprendere dimestichezza con il mondo esterno e poi per il resto si vedrà al momento giusto.

La famiglia conta parecchio, non c'è dubbio, ma se non vivi un ambiente casalingo sano l'unica è fare come hai detto tu...conosco pure gente di 30 anni salvate dai fratelli o sorelle molto più piccoli di loro da situazioni di isolamento grave.

Inosservato 23-09-2020 12:51

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513924)
Non trovo il pulsantino per ringraziare...

http://upload.forumfree.net/i/ff12230885/ahhhh.gif è vero, assurdo, è un sabotaggio
ho scritto un papiro per cosa??? esigo l'intervento dell'admin, voglio parlare direttamente con lui, non voglio figure di secondo piano tipo i mod -___-
occhio che questa cosa è grave, qui viene giù tutto....

Ezp97 23-09-2020 12:58

Re: In simili condizioni cosa fareste?
 
Quote:

Originariamente inviata da misanthropyh_ (Messaggio 2513936)
Same.
Cioè, io vivo la stessa situazione.
E vivo al sud, quindi puoi immaginarti.

pure io del sud, ho visti due/tre ragazzi nel mio paesino più grandi di me di 5-6 anni che hanno poca vita sociale a quanto vedo sui social, ma non ti filano o comunque prendono l'auto e vanno a fare attività in città ogni giorno e tu rimani in casa se non hai l'auto. O comunque se la vivono male, sono frustrati e non gli importa di nessuno.


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