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Darby Crash 28-08-2020 00:00

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

le cose per voi si metteranno talmente male che tra un po’ non potrete pretendere nemmeno cibo, elettricità o acqua corrente, ma ovviamente non è più un mio problema. Il futuro sarà un disastro a cui non voglio assistere, e nemmeno partecipare. Buona fortuna a chi se la sente di affrontarlo.
qua spara cazzate; il futuro per chi si sa adattare sarà sempre buono

Quote:

Questa generazione si vendica di un furto, il furto della felicità
questa generazione? dovrebbe parlare soltanto a suo nome

...

Per il resto lo capisco. La società non è fatta in modo da permettere a tutti di realizzarsi, ci sono ostacoli, difficoltà, compromessi da accettare: sapersi adeguare a tutto ciò è tutt'altro che semplice

Ha dato la colpa al mondo in cui si è trovato a vivere, la poteva dare pure a se stesso

Ciasty 28-08-2020 00:06

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2500054)
Secondo te perché non è riuscito ad andare oltre il proprio vittimismo, a diventare maturo, fino al punto di suicidarsi? E' stata una scelta intenzionale? Dettata da cosa, plausibilmente? E' rimasto incastrato in una "trappola mentale"? Se è così, perché tanto astio e tante accuse?

Purtroppo non posso saperlo. Ben venga se uno vuole suicidarsi, può avere i più validi motivi, ma mettere in mezzo gente che vuole vivere e reputarla incosciente perché continua a perseverare la trovo una bastardata. È chiaro che fosse depresso e questo ha offuscato la sua capacità di giudizio.

Okras 28-08-2020 00:07

Comunque togliersi la vita è un gesto personale e non va giudicato qualsiasi sia la motivazione ...almeno un po’ (per non dire il massimo)di rispetto per una persona che non c’è più ci deve essere
Una persona che sceglie di fare questo sicuramente ha percepito il proprio dolore Come intollerabile. Io sono del parere che c’è sempre una ragione per cui non mollare e morire per morire tanto vale affrontarla sta vita tanto non ne usciremo vivi ugualmente

Ciasty 28-08-2020 00:12

Cmq anche l'autore del topic non può non pensare che poi ci saranno polemiche per un simile post e a maggior ragione fa tristezza perché si parla di uno che si è suicidato. Evitare discussioni su una persona scomparsa era proprio inevitabile? A che pro? Un po' di buon senso

varykino 28-08-2020 00:13

Re: Lettera di Michele
 
si è un gesto personale ed estremo che nn va giudicato , in teoria nn andrebbe ne esaltato ne minimizzato , visto che quando serviva a sto michè nessuno apparentemente l'ha aiutato , è inutile star li a tirar fuori il rispetto per i morti , le solite frasette di circostanza ..... ognuno è solo , anche quando è circondato dalla gente e prende decisioni , nn c è nulla di poetico o mistificante , so secchiate di realtà

cringe 28-08-2020 07:12

Re: Lettera di Michele
 
povero ragazzo sentirsi dare le paternali pure adesso...:mannaggia:

pokorny 28-08-2020 08:11

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2500023)
Quanti hanno idea di cosa significa vivere una vita veramente e profondamente nulla? Non lavorare per dieci anni di fila per esempio. Avere come contatti umani solo i genitori per lo stesso tempo, nessun collega di lavoro o vecchio compagno, nemmeno il vicino di casa, solo il vostro sangue.

Ora stai dicendo a una persona del genere "fattene una ragione".
Come se vedessi un affamato con il piatto vuoto e gli dicessi: "eh fattene una ragione, devi andare avanti in qualche modo, accontentati di niente".

Credo di capire l'animosità verso le mie opinioni; forse hai creduto che a me girasse tutto sufficientemente bene quindi mi sentissi nella posizione forte di dire che quel ragazzo non aveva niente di che pretendere o qualcosa di simile. Non è così; non potevi pensarci perché come sempre sono invisibile e siccome è come se non ci fossi, anche avendolo ripetuto cento volte che ho avuto un padre stronzo, un fratello che tuttora vive di impicci, truffe e prepotenze alla famiglia e una madre che alla fine lo appoggia perché lo vede "debole", zero lavoro per qualcosa più di dieci anni (intendo lavoro nel senso che lo voleva quel ragazzo, tanto per metterci su un piano di parità: qualche lavoretto part time mi consentiva di galleggiare prima del virus), il cellulare che suona una volta o due a settimana solo da persone che mi devono gettare addosso il loro malessere, vita sessuale e sentimentale zero da non ricordo quanto, ecco, anche avendolo ripetuto tante volte, ovviamente e quanto mai giustamente non è stato considerato.

Non credo di avere una condizione tanto migliore di quella di quel ragazzo però se mi suicidassi (e forse qualche motivo ce l'avrei) anzitutto il mio modo di vivere e pensare mi bloccherebbe dal dover scrivere una lettera di spiegazioni, perché mi suiciderei dopo la morte di mia madre che è la sola persona a cui dovrei una spiegazione. Quindi perché dovrei essere così presuntuoso da pensare che a qualcuno interessi quel che ho fatto? Ma se scrivessi la lettera di addio non terrei quei toni, direi semplicemente che non sono stato adatto al mondo come l'ho trovato e fornirei le prove necessarie che è stato proprio un suicidio onde non inquisire eventuali innocenti.

A me non piace come è fatto il mondo ma non c'è aria di cambiamento. Non va bene a qualcuno e costui decide di suicidarsi? Benissimo, ma questo non cambia il fatto che le dichiarazioni dei diritti umani che comprendono almeno pari possibilità sul lavoro (scusate se non è possibile pretenderlo sul piano sentimentale) sono rimaste lettera morta. Quello che non accetto è la deduzione successiva, che implicherebbe che io stia dicendo "fattene una ragione". Proprio no, non lo dico e nemmeno lo penso. Però penso che quello che si legge tra le righe della lettera sono pretese, e questo toglie qualcosina alla fondatezza del movente.

E visto che sono contestato per cose che non penso in quei termini, ricordiamo quanto dolore avrà procurato ai genitori; quanto se ne è parlato nel topic? Non poteva farlo a genitori morti? Così eh, per una valutazione equilibrata del gesto. Era certamente disperato, ma con una forte vena egoista. Un suicidio prima della morte dei genitori, per quanto mi riguarda e salvo altri pochi ristretti casi, è generalmente motivabile solo da una malattia terminale; parere mio, sbagliato quanto vi pare.

Charlie Dev 28-08-2020 08:28

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da Ciasty (Messaggio 2500059)
Cmq anche l'autore del topic non può non pensare che poi ci saranno polemiche per un simile post e a maggior ragione fa tristezza perché si parla di uno che si è suicidato. Evitare discussioni su una persona scomparsa era proprio inevitabile? A che pro? Un po' di buon senso

In realtà "l'autore" del topic ha copiaincollato da qui: http://www.nienteansia.it/forum/umor...-michele/55073

Ezp97 28-08-2020 08:42

Il problema è sempre la società impostata male, un ragazzo sensibile e diverso viene evitato come la peste. Poi sembra quasi che questo sistema ti metta davanti a una ghigliottina, o lavori come un dannato 10/12 ore al giorno per 1.200€ al mese e sei depresso comunque oppure fai il disoccupato e sei depresso, in ogni caso ci si sente depressi e sempre demotivati.
Lo vedo pure con mio padre che è fermo da quasi 10 anni e ha 60 anni, da quando ha chiuso la fabbrica ha sempre fatto
lavori stagionali ed è umiliante, lo vedo che non è soddisfatto, per fortuna mia madre ha un buon lavoro da 2k al mese.

cancellato2824 28-08-2020 08:43

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2500095)
.


Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi. [...]
un incubo di problemi, privo di identità, privo di garanzie, privo di punti di riferimento, e privo ormai anche di prospettive. [...]
Ho resistito finché ho potuto.


i genitori e' vero son citati poco
tantissimi dovessero fare il gesto farebbero piuttosto una lettera rivolgendosi anzitutto a loro
chissa' forse il rapporto con loro non era poi cosi' stretto, idilliaco di confidenza o affetto pur senza essere proprio di odio...insomma capita eh
o magari era lui un po' anaffettivo o Asperger o quel che sia ...perche' insomma secondo me e' un po' strano uscirsene piuttosto con considerazioni filosofico politiche rivolte a estranei o a persone a cui la sua morte interessera' relativamente
o forse si e' rivolto specificatamente ai suoi cari da qualche altra parte e questa era piu' una lettera pubblica o forse giudicava di essersi con loro gia' giustificato e spiegato abbastanza o forse che piu' di tanto non gli si poteva dire, se non "scusate" e spiegare le sue motivazioni

i genitori soffriranno
pero' diciamocelo i genitori non dovrebbero volere piu' di ogni cosa la felicita' e la serenita' del figlio?
dire che ora e' felice forse e' troppo ma e' probabilmente in pace come desiderava
prima invece per lui a quanto dice era un incubo
e i genitori almeno sul piano razionale (perche' inconsciamente non possono farlo) dovrebbero pensare che egoista sarebbe il loro volere qui una presenza perche' ci son affezionati incuranti del fatto che soffra estremamente

ecco forse una cosa discutibile di questa lettera e' il sembrare oscillare fra il dire "la mia sofferenza e' (per me) estrema , non ce la faccio" e "andarsene perche' no? si e' liberi eh, se non piace, a me cosi' non soddisfa, io avevo altre aspettative"
ora la seconda e' probabilmente discutibile ma unita alla prima (uno usualmente non e' che si suicida tanto per, comunque lui lo dice che toccato il fondo) meno

cancellato2824 28-08-2020 08:56

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da Charlie Dev (Messaggio 2500101)
In realtà "l'autore" del topic ha copiaincollato da qui: http://www.nienteansia.it/forum/umor...-michele/55073

all'epoca la lettera era stata pubblicata pure sui giornali, e' pubblica e famosa, ma d'altronde sembra chi l'ha scritta lo volesse o quantomeno non intenzione particolare di evitarlo

pokorny 28-08-2020 09:00

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da ila82 (Messaggio 2500103)
pero' diciamocelo i genitori non dovrebbero volere piu' di ogni cosa la felicita' e la serenita' del figlio? dire che ora e' felice forse e' troppo ma e' probabilmente in pace come desiderava prima invece per lui a quanto dice era un incubo
e i genitori almeno sul piano razionale (perche' inconsciamente non possono farlo) dovrebbero pensare che egoista sarebbe il loro volere qui una presenza perche' ci son affezionati incuranti del fatto che soffra estremamente

Questo è un altro problema che si aggiunge... Che ne sappiamo se è felice? Nessuno è mai tornato dalla condizione di morte a dirci come si sta; e no, le famose e tanto citate esperienze di pre-morte con tunnel di luce sono state perfettamente riprodotte. La visione a tunnel di quel tipo viene provocata dai primi stadi dell'anossia e nei primi istanti tutto sembra come se si volasse verso il paradiso.

E se dunque avessero ragione alcune religioni per le quali morendo "non in pace" nel senso di essersi suicidati spinti dall'angoscia, quel che accade dopo è terrificante? Non è possibile che adesso se mai quel ragazzo ha mantenuto la continuità della propria coscienza, stia malissimo e darebbe tutto per tornare? E senza scomodare le religioni, non sappiamo cosa abbia provato dal momento in cui ha finito la lettera al momento in cui la sua coscienza si è (eventualmente) annientata. E se fosse stato così terrificante da controbilanciare in peggio tutto quello che aveva provato prima pur così insoddisfacente?

Questo solo per escludere il "ora sono felice/in pace". Non c'è nessun modo di sapere se è così.

Sui genitori che volendo il sommo bene del figlio dovrebbero accettare il suo suicidio non so. Ne conosco alcuni che hanno perso i figli e non c'è motivo razionale (perché questo della felicità del figlio, a ben guardare non è emozionale) che possa alleviare il loro animo. Tutti dicono che è un dolore che non si può descrivere, e se pure lo vedo come l'espressione della risposta evolutiva alla conservazione della specie (insomma, un freno a uccidere la prole quando eravamo animali veri e propri) sempre dolore resta. Penso che mi si concederà che a meno di una malattia terminale che non aveva, forse poteva aspettare che i genitori fossero morti. Però rispetto la decisione, se uno non ce la fa non ce la fa e basta, ci mancherebbe.

Charlie Dev 28-08-2020 09:05

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da ila82 (Messaggio 2500108)
all'epoca la lettera era stata pubblicata pure sui giornali, e' pubblica e famosa, ma d'altronde sembra chi l'ha scritta lo volesse o quantomeno non intenzione particolare di evitarlo

Ricordo che se ne era già parlato anche qui appena era avvenuto, nel 2017, ma riesumare il thread sarebbe necroposting (e comunque il mio intervento aveva altre intenzioni)

Xchénnpossoreg? 28-08-2020 09:13

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da ila82 (Messaggio 2500103)
[I]
i genitori soffriranno
pero' diciamocelo i genitori non dovrebbero volere piu' di ogni cosa la felicita' e la serenita' del figlio?
dire che ora e' felice forse e' troppo ma e' probabilmente in pace come desiderava
prima invece per lui a quanto dice era un incubo
e i genitori almeno sul piano razionale (perche' inconsciamente non possono farlo) dovrebbero pensare che egoista sarebbe il loro volere qui una presenza perche' ci son affezionati incuranti del fatto che soffra estremamente

Ti racconto una storia.
Sono nata poche ore dopo un'altra bimba, una neonata stupenda. Una neonata tanto bella quanto malata, purtroppo. Un brutto male, brutto male.
I genitori hanno fatto il possibile e l'impossibile per aiutarla, si sono aggrappati a qualsiasi speranza. L'hanno portata anche all'estero per delle cure sperimentali ma non c'è stato niente da fare.
La vita dei genitori non è più stata la stessa. Non si sono mai ripresi. Lui è mancato qualche anno dopo e lei convive ancora con tanto di quel dolore.
E non lontano dalla tomba della piccolina c'è quella di un ragazzino appena più grande. Accanto alla foto ci sono dei giocattolini per fargli compagnia. Anche in questo caso sono passati tanti anni eppure i fiori freschi non mancano mai.
Ila razionalizzare la morte di un figlio è un qualcosa di estremamente difficile. Qualcuno ci riesce in caso di malattia terminale ma finché c'è un minimo di speranza no. I genitori lottano, lottano sempre.
Perdere un figlio per un suicidio è forse persino più devastante. Come genitore ti domanderai per sempre dove hai sbagliato, cosa potevi fare di diverso. Poi in tanti casi non ci sono responsabilità ma caspita, non puoi chiedere a un genitore di farsene una ragione. Non puoi chiedergli di mettersi l'anima in pace. Non puoi.

pokorny 28-08-2020 09:49

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2500116)
Perdere un figlio per un suicidio è forse persino più devastante. Come genitore ti domanderai per sempre dove hai sbagliato, cosa potevi fare di diverso. Poi in tanti casi non ci sono responsabilità ma caspita, non puoi chiedere a un genitore di farsene una ragione. Non puoi chiedergli di mettersi l'anima in pace. Non puoi.

Sei una persona apprezzabile a ogni post... non basta il pulsante "ringrazia", si vede bene che hai un bell'animo.

Markos 28-08-2020 11:51

Non mi voglio esprimere troppo perché se mi mettessi a fare paralleli con quello che ho subito e passato io con relative banalizzazioni e derisioni avrei dovuto suicidarmi 158 volte ma....
Ma qui stiamo parlando di un ragazzo morto che in vita conviveva un dolore che lo ha portato a compiere un gesto estremo..Come ho scritto sopra non condivido il gesto e non lo comprendo ma non è una gara a chi sta peggio visto che ognuno ha il suo tetto di dolore e il suo limite..Ma il rispetto in certi frangenti ci vuole sempre..E certi interventi sono indegni di un Forum come questo..Li capirei in tutti gli ambienti che ho frequentato in vita..Qui no...

Xchénnpossoreg? 28-08-2020 12:11

Re: Lettera di Michele
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2500131)
Sei una persona apprezzabile a ogni post... non basta il pulsante "ringrazia", si vede bene che hai un bell'animo.

ti ringrazio tanto, davvero.

Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2500187)
La parte che hai quotato era in risposta non alle tue dichiarazioni ma a quelle di @Xchénnpossoreg?:
"La vita è questa e devo farmene una ragione, bisogna accontentarsi.".
Io ho contestato questo punto considerando privilegiati le persone che possono permettersi di esprimersi in questa maniera.
Possedere una forza o fortuna porta il privilegio di non venire schiacciati dal peso che si porta e fa trovare il proprio equilibrio.

[canc]

Okras 28-08-2020 12:30

Mi sono da giorno iscritto in questo forum per il fatto che le problematiche che ci accomunano dovrebbero essere in teoria accompagnate da una simile sensibilità e modo di vedere la vita. Poi leggere frasi come “chi se ne importa se si è sucidato” oppure altre frasi che minimizzano la persona non più in vita dicendo che doveva fare come tutte le persone e andare avanti. E’ come un obeso che prende in giro uno un po’ piu obeso. A mio modesto parere, ogni storia di qualunque persona e’ una storia a se’. Come se uno perde il lavoro e se ne sbatte altamente si rimbocca le maniche e se ne trova un altro e per contro un altro nella stessa situazione si dispera e si toglie la vita. Non sappiamo il vissuto emotivo di quest ‘ultimo e non è da screditare rispetto all’altro che magari pensa solo a magna’ e ha la sfera emotiva di un bradipo (cit)...purtroppo il pensiero comune porta a pensare che il debole è tale perché si affligge e sconforta e il forte invece perchè va avanti nonostante le problematiche ..ma delle volte bisogna guardare oltre e pensare apertamente e diversamente, sopratutto non giudicando. C’è gente che se ne frega di tutto perché non ha interesse verso gli altri,non ha sentimenti e non pensa. Studi dimostrano che la gente più pensante e intelligente cade depressa perché si interroga sempre là dove gli altri vanno avanti ciecamente (semi cit)..
Ps: le mie non sono né poesie e manco frasette di circostanza ma il risultato che hanno avuto le secchiate di realtà nel mio modo di vedere le cose e sinceramente mi hanno portato sempre avanti 😊
mi dispiace tanto per questo avvenimento, ma o l’abbia fatto consapevolmente o in preda alla disperazione poco cambia...sicuramente ha trovato solo gente disinteressata perchè sarebbe bastata una solo persona che l appoggiasse e credesse in lui a dargli uno scopo..
Per contro, e chi ha sofferto di depressione lo sa,se ti metti una cosa in testa nessuno te la può togliere neanche i legami più forti...(altrimenti non sequestrerebbero le penne e gli oggetti pericolosi nelle psichiatrie)come è anche vero che se hai la fortuna di uscirne dai tunell più oscuri della tua mente potresti anche pensare semplicemente meno male che non l’ho fatto.
La realtà è dura per tutti,ma c’è da vedere ognuno che mondo ha internamente!

Markos 28-08-2020 12:31

Tanta stima per te...Io ho fatto una vita simile alla tua dal 2009 al 2018 con due genitori malati nella solitudine sentimentale totale non voluta circondato da banalizzatori e banalizzatrici di professione, parenti giudicanti e una vita infernale all'interno della famiglia (mio padre, tacendo quello.che ho subito fuori da brave persone "interessanti", mi insultava quotidianamente a causa della sua depressione)...Ma non mi sogno di lanciare giudizi su una persona morta che a quanto pare aveva una soglia di sofferenza diversa dalla mia...Lo troverei disgustoso ed intollerabile specie in un Forum di fobia sociale (nessuna accusa nei tuoi confronti solo una considerazione)

Markos 28-08-2020 12:32

Quote:

Originariamente inviata da Okras (Messaggio 2500208)
Mi sono da giorno iscritto in questo forum per il fatto che le problematiche che ci accomunano dovrebbero essere in teoria accompagnate da una simile sensibilità e modo di vedere la vita. Poi leggere frasi come “chi se ne importa se si è sucidato” oppure altre frasi che minimizzano la persona non più in vita dicendo che doveva fare come tutte le persone e andare avanti. E’ come un obeso che prende in giro uno un po’ piu obeso. A mio modesto parere, ogni storia di qualunque persona e’ una storia a se’. Come se uno perde il lavoro e se ne sbatte altamente si rimbocca le maniche e se ne trova un altro e per contro un altro nella stessa situazione si dispera e si toglie la vita. Non sappiamo il vissuto emotivo di quest ‘ultimo e non è da screditare rispetto all’altro che magari pensa solo a magna’ e ha la sfera emotiva di un bradipo (cit)...purtroppo il pensiero comune porta a pensare che il debole è tale perché si affligge e sconforta e il forte invece perchè va avanti nonostante le problematiche ..ma delle volte bisogna guardare oltre e pensare apertamente e diversamente, sopratutto non giudicando. C’è gente che se ne frega di tutto perché non ha interesse verso gli altri,non ha sentimenti e non pensa. Studi dimostrano che la gente più pensante e intelligente cade depressa perché si interroga sempre là dove gli altri vanno avanti ciecamente (semi cit)..
Ps: le mie non sono né poesie e manco frasette di circostanza ma il risultato che hanno avuto le secchiate di realtà nel mio modo di vedere le cose e sinceramente mi hanno portato sempre avanti 😊
mi dispiace tanto per questo avvenimento, ma o l’abbia fatto consapevolmente o in preda alla disperazione poco cambia...sicuramente ha trovato solo gente disinteressata perchè sarebbe bastata una solo persona che l appoggiasse e credesse in lui a dargli uno scopo..
Per contro, e chi ha sofferto di depressione lo sa,se ti metti una cosa in testa nessuno te la può togliere neanche i legami più forti...(altrimenti non sequestrerebbero le penne e gli oggetti pericolosi nelle psichiatrie)come è anche vero che se hai la fortuna di uscirne dai tunell più oscuri della tua mente potresti anche pensare semplicemente meno male che non l’ho fatto.
La realtà è dura per tutti,ma c’è da vedere ognuno che mondo ha internamente!

Quoto pure le virgole...


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