Ho sentito la notizia, stamattina... l'ennesima vittoria della criminalità.
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Ha fatto bene. Spero se ne vada da questo paese di merda(e ne parlo bene) e non ci torni mai più, godendosi i soldi(spero tanti) che ha fatto con il libro.
Però io devo notare che non provo quelle sensazioni...io sono diverso...non ho nessuna "gabbia" che mi opprime, piuttosto sento che nel mondo ci sono molte cose belle e io non conosco la chiave per arrivarci...ma al momento non le desidero. Cioè vorrei essere diverso, e desiderarle almeno, ma al momento è come se dovessi "crescere" a maturare certe emozioni e sensazioni...i miei "blocchi" mi impediscono al momento di trovare la spinta per ricercarle, ma sento che il problema è altrove... |
Nemmeno io mi sento in gabbia. Sento però di essere apatico, un po' troppo indifferente nei confronti della realtà esterna, cosa che spesso viene intesa come pigrizia, indolenza. D'altronde non si può negare che questo porti in diversi momenti ad una mancanza parziale di volontà.
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E il bello è che non sono depresso, sono tranquillo...è come stare in un limbo, non si soffre ma non si sta nemmeno bene. E la tensione, la difficoltà nello stare con gli altri nascono quando mi ci trovo e vedo che non mi riesce godere come loro a parlare di cavolate, a scherzare, a ridere di qualsiasi cosa...è frustrante! Ho imparato con il tempo a sconfiggere molte timidezze e blocchi, ma poi, una volta che ho il coraggio di parlare con una ragazza, che le dico? nulla! perchè non ho nulla da dirle....L'unica cosa che mi riesce è parlare di cose serie. Tipo quando sono a scuola o lavoro parlo molto di lavoro o scuola, ma una volta uscito da università/lavoro gli altri continuano a parlare, io mi zittisco...perchè? c'è nessuno che la sa diagnosticare sta cosa? E il problema grosso è che dopo un pò mi annoio a parlare di cose serie, mi stufo di me stesso...ma continuo perchè non so parlare di qualcos'altro! Come cavolo si fa a farsi nascere lo stimolo a comunicare?? Io per ora ho capito alcune cose...tipo che è come se avessi "un livello d'estroversione": più sto fuori e più ho voglia e mi riesce di parlare. Se però sto un pò da solo rinchiuso in me stesso e nei miei pensieri, subito il livello cala e ritorno come prima. Il problema è che la voglia di parlare non viene sempre non c'è "una regola, e inoltre tante volte sto fuori e mi sforzo di parlare, ma è una cosa innaturale e forzata. Ho imparato benissimo a sforzarmi di ridere, scherzare, parlare(entro certi limiti, ovvio, non riesco assolutamente a sembrare un estroverso, solo ogni tanto riesco a spiccicare parola), ma non nascono dal cuore e dalla spontaneità, ma dal cervello, dalla paura di sembrare diverso(la solita vocina...."sei troppo strano, dì qualcosa, dì qualcosa!!"). |
lilly e maschio?...6 m o f?..nn capisco
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Io ultimamente ho fatto passi da gigante dall'inferno sono arrivato al limbo e ora sono un po fermo (non tutti i campi, alcuni) io penso che ciò sia dovuto alla non accettazione completa del passato o di eventi particolari. Io fino ad 1 annetto fa vivevo nel passato...ora non ho più rancore o rabbia del passato. Nonostante ciò su alcuni aspetti sono bloccato. Perchè? mmh...potrebbe essere anche perchè ho "paura" del cambiamento, paura della felicità...e qui vi cito una parte di un testo di Tiberio faraci (Innamorati di te) Quote:
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Avrà tutti i problemi del mondo, ma non la fobia sociale. E' un'altra cosa.
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semplice curiosita visto che lilly e piu nome da femmina e visti che ero convinto fosse femmina..tutto qui...azz c entra la disco?..mah
e poi su cosa ha ragione cali?..spiega |
Ho fatto le tue stesse esperienze e devo dire anche considerazioni molto simili.
Io ho imparato anche a far parlare gli altri, chiedo informazioni su quello che fanno, che interessi hanno, cercando di rimanere sul generale per non essere invadente. In fin dei conti se devo conoscere una persona da qualche parte devo iniziare. A molti piace parlare di sè e se io mi mostro disponibile vedo che lo apprezzano. Insomma cerco di girare il manico dalla mia parte. Fin dalle elementari quando dovevo scrivere i pensierini e poi i temi ho sempre fatto molta fatica a scrivere. Mi hanno sempre rimproverato di scrivere temi freddi ed impersonali. Io dicevo che non avevo idee ma in effetti qualcuna l'avevo ma non volevo farla sapere agli altri o per lo meno le rendevo note a gocce. Mi dava fastidio perchè era la mia intimità e non volevo sbandierarla. |
scusami nn l avevo capito....prima parlavi al maschile..solo x quello....mezzelfo tu subito a pensar male....e manko mi conosci..
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xj4ck ma anche altri... Io con il tempo ho capito che è come se dovessi "uscire" da un limbo nel quale mi sono messo per proteggermi dalle insicurezze e le intemperie del mondo...un rifugio, un "modus" mentale, che mi consente di non soffrire ansie e sofferenze, in passato ho sofferto parecchio per una serie di motivi e allora mi sono trovato un modo di comportarmi che mi facesse "da scudo e non mi mettesse in gioco"...in pratico ho sempre vissuto fuori tempo: o al passato, o al futuro, o in "un'altra dimensione" cioè alienandomi dal mondo... Ultimamente ho capito che devo imparare a liberarmi del passato, dei timori del futuro e sopratutto imparare a godere l'istante...è come se dovessi "imparare" ad apprezzare certe cose, non so se a voi lo fa...in pratica devo "riscoprire" il gusto di parlare, uscire, divertirsi, non farlo in automatico per timore del giudizio degli altri, ma farlo perchè mi nasce spontaneo! E' molto difficile ora cambiare modo di vivere e sentire le cose, è una rivoluzione copernicana ma pian piano ci sto riuscendo: sradicare comportamenti incancreniti è molto lungo e difficile... |
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Volere ma non potere del sociofobico medio: vorrei uscire, parlare, stare con la gente ma poi mi viene un ansia insopportabile e tremo, sto male, ecc. Potere ma non volere: io esco, parlo, ecc ma non ho ansie eccessive, anzi molte volte faccio cose "estroversone", ma come ho detto le faccio per imitazione, per non sentirmi "strano"...l'ansia mi viene ma perchè il mio "mondo"(desideri, sensazioni, ecc.) è radicalmente diverso da quello degli altri e temo di dire/fare qualcosa di sbagliato ma nel mio intimo non godo a farle...è una forzatura. |
Re: Le confessioni di una mente sociofobica
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la mafia mantiene le promesse :| Quote:
mi sento un buon osservatore guardo la realtà con obbiettività (rima) |
Re: Le confessioni di una mente sociofobica
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A che serve vivere se non vivi? Io non posso sopportarne l'idea, ho ancora cartucce da sparare, prima di arrendermi le voglio provare tutte. |
Re: Le confessioni di una mente sociofobica
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come non ho mai cominciato per dirla in un modo un po blando "Se non giochi non perdi" questa è la mia serenità. e penso che i sentimenti (generici) siano qualcosa di personale e che non devono essere messi in gioco |
Re: Le confessioni di una mente sociofobica
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Io penso che l'isolamento sincero vada attuato se e solo te sei sicuro/a che ti serva a ricaricare le batterie e iniziare a vivere veramente...ma ho sempre avuto paura di entrare in un circolo vizioso di chiusura e isolamento sempre maggiore, così mi sono limitato a "galleggiare"...nell'attesa di una soluzione...credo di avrla trovata, più o meno, spero stavolta sia la volta buona... :? |
Re: Le confessioni di una mente sociofobica
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John, scusa ma non ti ho capito... il problema è che non hai ancora trovato delle esperienze sociali che ti piacciano davvero?
Magari sei un tipo da divertimenti estremi (es. alpinismo... dove comunque l'interazione con i compagni di scalata c'è) o ameresti avere hobby particolari... e nelle uscite normali non trovi niente di che... |
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Diciamo che al momento vado per direzioni, senza sapere la meta finale. Il mio "lumicino" è il benessere, cioè quando vedo che con una certa condotta sto meglio, la adotto. punto. Non mi piacciono, anzi è più corretto dire non mi interessano, le classificazioni, le teorie psicologiche, perchè punto più sulle cose pratiche...ho rinunciato da tempo a "capirmi in profondità". Forse è per questo che non sono molto chiaro. In ogni caso ho letto che qualcuno condivide quello che ho scritto...m'interesserebbe sapere(vedi J4ck, monet, lilly) dove divergono e dove invece mi somigliano. forse qualcun'altro saprebbe classificare bene queste situazioni, ma essendo "interno" non mi riuscirà mai descriverla bene... |
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