Quando resteremo soli
Io ho solo i miei genitori, mi domando cosa succederà quando non ci saranno più..non lavoro, non abbiamo case di proprietà e neanche parenti stretti...
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Re: Quando resteremo soli
E' quello che mi chiedo anch'io.. il lavoro ce l'ho, per ora, ma niente è sicuro al 100%.
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Re: Quando resteremo soli
Forse potresti parlarne con i tuoi genitori del fatto che sei preoccupata di non riuscire ad inserirti, può darsi che iniziano a pensare davvero anche a te e al tuo futuro e mettono qualcosa da parte, se ne hanno la possibilità.
Magari non si preoccupano troppo perché sei giovane e non si rendono conto che magari hai maggiori difficoltà rispetto ad altri. E' solo un'idea, non so come sono i tuoi, hai raccontato che ti avevano invitato a fare una vacanza con loro, immagino i rapporti non siano proprio cattivi, cattivi, ovviamente non conosco tutti i retroscena. Prenidila con le molle 'sta cosa che dico, nel tuo caso magari è impraticabile e perciò poi praticamente è una sciocchezza. Poi insomma hai già dimostrato di sapertela cavare occhio e croce anche da sola quando sei stata a Bologna (spero di non sbagliare città, ormai la mia memoria fa cilecca :mrgreen:), al di là della brutta storia con quel tipo. |
Re: Quando resteremo soli
Esatto. Ti dovrebbero, sempre se possono, ovvio, assicurarti una casa in cui vivere. Poi tu ti impegnerai (quanti anni hai?) a cercarti un lavoro.
Già se uno ha una casa pure piccola, poi il modo di campare si trova, fra sussidi, piccoli lavoretti, etc. |
Re: Quando resteremo soli
E quando moriremo soli.
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Re: Quando resteremo soli
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Però sogno di prenderla altrove, magari a Bologna perché in qualsiasi altro posto che non sia questo (piccolo paese di provincia sotto al Vesuvio, isolato) avrei qualche possibilità.. |
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E forse è peggio rispetto a chi alla solitudine si è abituato, e se lo aspetta. É il welfare che dovrebbe occuparsi di chi non ha mezzi, casa, lavoro e famiglia. C'è qualcosa ma ci sará sempre meno a livello statale, e ci sono belle realtá di volontariato ospedaliero, la Caritas ecc, ma tutti pensiamo a noi, a cosa ne sarà di noi,di assicurarci il nostro, e di chi sta vivendo e morendo solo e senza nessuno non ci preoccupiamo, salvo poi ritrovarci da quella parte.Allora vorremmo.Ma cos'abbiamo fatto quando potevamo essere noi a fare la differenza per altri, sia col nostro voto che con le nostre azioni?Stavamo sul divano a rosicare per chi va alle feste in spiaggia, quando potevamo anche solo chiedere alla vicina se ha bisogno di una mano con la spesa. Forse saremo soli, ma abbiamo anche lasciato soli gli altri. (Discorso generalizzante in cui comprendo me stessa, sembro un predicatore di qualche setta, si vede che ormai sono arrivata). |
Re: Quando resteremo soli
A seconda della gravità della fobia sociale o altri problemi se li hai provi a vedere se hai diritto ad una pensione di invalidità.
Se non ti aspetta alcuna pensione e non hai la casa fai domanda per entrare in una comunità alloggio, se non ti riconoscono nemmeno quello sei per strada. Ma prima di arrivare a quel punto si provano altri interventi tipo darti un lavoro col collocamento mirato, attività di risocializzazione. Muoviti prima per mettere in moto le cose... |
Re: Quando resteremo soli
Non ci penso, in un modo o nell'altro me la caveró.
Non sono d'accordo con chi ha scritto che sono i genitori a dover assicurare un futuro ai figli, dopo la maggiore età (a meno che questi non abbiano invalidità pesanti). |
Idem,con lavoro, per ora.
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Non sono preoccupato....il lavoro ce l'ho...di case di proprietà ne abbiamo tre....(il divorzio dei genitori qualcosa di positivo ha portato)....e poi spero cmq di essere in grado di cavarmela se non altro almeno fino a quando sarò davvero anziano.
Cmq sono solo supposizioni...in realtà non sappiamo cosa ci può attendere...si danno molte cose per scontate...ma può succedere di tutto....oggi ci sei....domani chi può dirlo. |
Re: Quando resteremo soli
a me preoccupa molto il non avere casa. ed i miei non hanno intenzione di comprarne una (e non ho nessun tipo di eredità)
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Ad oggi ci sono gli alloggi popolari, domani chissà. E comprare una casa non è una questione che si risolve "semplicemente" lavorando, a volte lavorare dá soldi solo per sostentarsi e non per altro. É stato edificato a dismisura in questo paese, è pieno di case vuote che la gente senza casa non può permettersi. |
Re: Quando resteremo soli
Il lavoro ce l'ho, per ora. Per la casa ne abbiamo una di proprietà e non dovrebbero esserci problemi. Comunque preferisco non pensarci per il momento, le cose vanno affrontate volta per volta, anche se mettere da parte qualcosa per il futuro è buona cosa.
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Re: Quando resteremo soli
Io sono già solo, i miei genitori sono vivi, ma i legami sono ridotti al minimo, e non ricevo alcun tipo di sostegno finanziario da loro.
Vivo in affitto, e lavorando riesco a mantenermi, anche se a volte non è certo facile. Quel che mi inquieta è quando arriverà la vecchiaia anche per me... cerco di non pensarci, e mi dico che probabilmente, se sarò fortunato(!), me ne andrò anch'io prima di invecchiare e perdere l'autosufficienza. |
Re: Quando resteremo soli
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Re: Quando resteremo soli
ti auguro di non finirci mai per strada, perché dire che fa schifo è un eufemismo
comunque il futuro non esiste, cioè lo possiamo pensare (così come il passato) ma in relatà l'unico tempo che ci è concesso vivere è una catena ininterrotta di attimi presenti quindi agisci ora, se puoi, se riesci, non rimandare mai nulla, che sia un piacere un dovere o altro spesso rimaniamo bloccati dentro un sacco di pensieri di paure che si autoalimentano in un circolo vizioso che li rende sempre più grandi di qualsiasi cosa si tratti, agisci ora, non rimandare, poi quel che sarà sarà ma almeno puoi dire a te stessa cha hai tentato |
Re: Quando resteremo soli
eh ci penso spesso anche io .... l'unica cosa positiva è che nn c è nessuno che conosci che ti fa sentire in colpa per quello che sei diventato .... quindi è meglio diventare barbone senza genitori che con i genitori .... ovviamente stai una merda lo stesso
cmq è inutile pensarci , nel senso le cose si fanno quando succedono |
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Sono due questioni differenti ,connesse ma che si possono affrontare separatamente. É un dato di fatto oggettivo che ad oggi, il giovane che ha problemi col sostentarsi ricade sulla famiglia di origine e deve contare sulle loro risorse se ce ne sono, e ricade sulla famiglia anche chi, giovane o meno, non ha autosufficienza di salute mentale o fisica e non ha partner. Raramente le amicizie si fanno carico pienamente di un amico invalido, con le dovute eccezioni.Ma appunto sono eccezioni ed è utopistico sperare che si avrá una cerchia di amici che ci aiuteranno completamente. Il welfare non copre tutto, anzi se hai una famiglia alle spalle ti butta in braccio a loro, poco importa se sono anziani e con problemi a loro volta. Stando cosí le cose, non é di poco conto chiedersi cosa ne sarà di noi una volta persa la famiglia. Sperare che nel momento del bisogno ci sará qualcuno, è lecito, ma non è per niente detto.Nessuno è tenuto. Mentre la famiglia è legalmente obbligata a sostentare un figlio non autosufficiente. Fare di questi pensieri non significa escludere il discorso affettivo. |
Re: Quando resteremo soli
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Poi bisogna viversi la vita, trovare un giusto equilibrio fra l'organizzarsi il futuro e non angosciarsi troppo per esso perché i pensieri negativi costanti portano le malattie e poi il futuro non arriva proprio. Però ora che quello che ti serve è un lavoro, io per ora mi adopererei soprattutto per questo, il resto poi si vede. |
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