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Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Come molti di questo forum sanno io faccio parte di una grande associazione cristiana non cattolica che per riservatezza non dico quale,recentemente ho partecipato a un grande congresso,nel quale i presenti eravamo numerosi circa 2700 e nel congresso si parlava dell'amore altruistico che si deve mostrare al prossimo come insegnò Gesù Cristo:perdonarci gli uni gli altri nonostante i difetti e non è facile.
Quello che mi ha colpito è stato il discorso come mostrare amore alle persone anziane,alle vedove e agli orfani,stando vicino a queste persone. Mostrare amore altruistico agli stranieri anche se sono di un'altra razza. Durante l'intervallo per il pranzo molti fratelli e sorelle (ci chiamiamo così)mi si avvicinavano dicendomi:sorella di dove sei a quale chiesa appartieni. Non vorrei dilungarmi per non annoiarvi,se in un mondo pieno d'odio tutti seguissero le esortazioni contenuti nella Bibbia e nei Vangeli il mondo non fosse pieno di guerre e odio. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Per quanto mi riguarda il tuo è un topic interessante. Anche se sono agnostico rispetto il punto di vista di chi è credente anche se penso che molte delle cose che vengono dette siano irrealizzabili purtroppo. :pensando:
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
ci sarà un motivo perchè si è diffuso il detto: predicare bene, razzolare male
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Ognuno la pensa come vuole,ma vi dirò che 2 anni fa quando mi trovai all'ospedale per farmi tutti i controlli i componenti della mia chiesa venivano a trovarmi,addirittura alcuni si portavano a casa la mia biancheria sporca me la lavavano e me la riportavano pulita.
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Sono completamente contrario a dogmi, norme di comportamento ecc. perchè sono la base dell'ipocrisia.
Uno può essere tranquillamente altruista, buono ecc senza seguire alcuna norma di comportamento esterna ed essere quindi più vero e genuino. |
Facendo così rischi di prenderlo nel culo da uno stronzo. Scusate il linguaggio.
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Ama il prossimo tuo, non fare agli altri quelli che non vuoi sia fatto a te... purtroppo la società va in direzione opposta e i risultati si vedono, nel mio piccolo cerco di mettere in pratica questi insegnamenti ma con l'ambiente che c'è è molto dura.
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
L'amore altruistico verso sconosciuti non fa parte proprio del mio dna,ben venga il fatto che esistano persone del genere ma fatto da me sarebbe solo un gesto ipocrita forzato e fatto malvolentieri.
Questo vale ovviamente per gli sconosciuti invece per quelli della mia cerchia sono sempre gentile e disponibile perchè è per me naturale esserlo. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
come si può trovare la forza di dare amore ed essere altruisti, se prima non si ha ricevuto amore?
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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E' come se un mendicante volesse offrire la cena a qualcuno per star meglio... Ma se già lui riesce a permettersi a stento cose del genere per me è assurda questa cosa. Una donna col seno abbondante col latte che vien fuori da tutte le parti può permettersi di allattare anche altri piccoli, ma una che già arranca e non ha latte a sufficienza per il suo, come può riuscirci? :nonso: C'è qualcosa per me che non torna, perciò questi movimenti non riescono a convincermi del tutto. Semplificano le cose in un modo assurdo. Anche quel tizio Scardovelli, che pontifica in continuazione spesso poi in concreto non so dove vorrebbe andare a parare, visto che poi anche lui i suoi corsi e perle di saggezza se li fa pagare, non fa mica queste cose gratis. Si sostiene che le relazioni non devono basarsi sulla logica mercantile, ma poi si predica bene e si razzola male, si faccia tutto gratis se è vero che si sta bene donando e basta. Se uno è malato e ha bisogno di un/una badante, ci va poi Scardovelli gratis ad assistere chi non può permetterselo? A me è venuta voglia di dare quando sono stato in un regime di abbondanza, quando ho ricevuto abbastanza da esser pago sono riuscito a fare volentieri certi sacrifici. Ma se già non sto bene in tal senso non credo di poter star bene donando, io personalmente così facendo mi sfascio ancora di più, forse altri funzionano diversamente, non so. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Io non ho idea di come funzionino queste associazioni ma il dubbio mi viene, non è che si sono comportati in modo così gentile con te per un secondo fine? Queste associazioni sono gratuite o si paga per parteciparvi? Sei libera di fare quello che vuoi o ti dicono cosa fare? Ripeto io non ne so niente.
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Da un libro di Giovanni Jervis, "Contro il relativismo" (non condivido tutte le idee espresse nel libro, direi di essere relativista in diversi ambiti, ma alcune riflessioni sono comunque interessanti).
"Un intellettuale francese generalmente stimato, Serge Latouche, intervistato da un docente italiano di antropologia culturale, Marco Aime, esprime un parere sui mali del mondo e fa una proposta: occorre riabilitare il dono, forse fino al punto da sostituire il dono al commercio. (Da domani, verrebbe subito da chiedersi, tutti buoni?) Analogamente ad altri che appartengono al suo stesso schieramento ideologico egli denuncia apertamente come nefaste e orribili sia la «razionalità scientifica» sia la «logica mercantile». La sua opinione sui guai del mondo è drastica e si riassume in enunciati che hanno, per una volta, il pregio della chiarezza, come per esempio questa frase: «Sia lo sviluppo, sia la globalizzazione sono 'macchine' per affamare i popoli». Di qui la proposta di combattere contro lo sviluppo inteso nel senso più generale: in sostanza, l'idea è che sia necessario opporsi alla produttività. Occorre una svolta di 180 gradi: bisogna tornare indietro. Ecco le sue parole: «Per salvare il pianeta e assicurare un futuro accettabile per i nostri figli, non bisogna soltanto moderare le tendenze attuali, bisogna decisamente uscire dallo sviluppo e dall'economicismo, come bisogna uscire dall'agricoltura produttivista, che ne è parte integrante, per smetterla con le mucche pazze e le aberrazioni transgeniche». Così dice Latouche. Ebbene, in che modo arrivare a un simile traguardo? Non lavorando sulla realtà, a quanto pare, ma attraverso un'opera di bonifica interiore. E da svolgere come, concretamente? Qui il nostro intellettuale, dal momento che non ha alcuna fiducia nella razionalità né in alcuna forma di realismo operativo, non ha dubbi: occorre ricorrere all'immaginario. Ascoltiamolo. «Prima di tutto bisogna decolonizzare e deconomiczzare [sic, in corsivo nel testo] il nostro immaginario. Questa è la parola d'ordine: il desiderio della gente è da sempre quello di stare bene, avere il necessario, vivere in armonia con tutto il resto. Come farlo? Per esempio riscoprendo l'importanza del dono. Il dono crea e rafforza i legami sociali, il commercio invece li rende sterili e impersonali»4. Possiamo permetterci il lusso di non soffermarci su questo genere di teorie. Prendiamo invece l'unico punto in cui il discorso di Latouche approda a un minimo di concretezza: «riscoprire» il dono. L'idea è seducente, e si presta a considerazioni che valgono anche per altre proposte di autori di varie nazionalità. Queste persone ci dicono come dobbiamo comportarci. Le loro proposte sono, come tutti sanno, numerosissime, ma per quanto diverse fra loro hanno sempre qualcosa in comune: l'appello preliminare a una sorta di conversione. Per esempio: bisogna riscoprire la sobrietà nella vita quotidiana ed evitare i lussi superflui, bisogna tornare alla terra, bisogna riabilitare l'autorità dei padri e la devozione di figli, bisogna inventare nuovi giochi del Dodo in cui tutti sono vincitori (v. il cap. 2, ma è uno scherzo), bisogna prendere esempio dalla vita felice dei pigmei cacciatori e raccoglitori, bisogna riportare in auge le posate di legno (piacevano a Heidegger), oppure bisogna praticare il politeismo perché i monoteismi sono stati la sciagura dell'Occidente. O anche, naturalmente, bisogna essere buoni e donare. E così via. Esiste, come è ovvio, un problema di attendibilità teorica di tutte queste idee: magari sono belle proposte ma non è facile capire dove stiano i loro fondamenti. Alcune, viene da osservare, sembrano veramente sciocche. Però un altro problema è più importante: sono proposte efficaci? Possiamo chiederci se il fatto di ripetere, a voce e per scritto, in interviste e in apparizioni televisive, questo tipo di incitamenti (i tanti «bisogna») sortisca un effetto qualsiasi. Sembra lecito dubitare che questo modo di auspicare svolte morali e nuove abitudini abbia qualche probabilità di produrre cambiamenti nelle persone e possa realmente indurre azioni che modificano la realtà sociale. Ci si domanda che cosa mai speri di ottenere chi si accalora in perorazioni del genere, sempre troppo astratte, spesso imperscrutabilmente fumose, in ogni caso ben distanti dal poter avere un'incisività qualsiasi. È evidente che, finita la perorazione, tutto rimane esattamente come prima. (Lo scenario è sempre lo stesso: il conferenziere raccoglie le sue carte, si alza, riceve i complimenti di varie persone, intasca la busta con l'onorario, e si va a casa. Ognuno ha fatto la sua parte.) Eppure un effetto esiste, e ben percepibile. Esortazioni e perorazioni non servono a nulla nel concreto, ma contribuiscono in modo potente a creare un clima culturale che si nutre proprio di questo. Guardando in certe ore la televisione abbiamo l'impressione di vivere in un universo fatto di intenti, bei pensieri, autopresentazioni virtuose, sdegni scarsamente articolati, indignazioni del tutto prive di capacità analitiche. Si tratta di un tessuto di discorsi che allontana dalla realtà e scoraggia le ricerche di qualsiasi tipo." A chi interessa può andarselo poi a cercare, non ho potuto inserirlo tutto. Per questo guardo un po' con sospetto questi tizi che pontificano in rete e tutti questi movimenti "altruistici". Partecipano la maggior parte delle persone a queste iniziative, ma io non vedo che poi in concreto quando si tratta di donare davvero qualcosa di importante lo si dona senza avere nulla in cambio. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Ma o viviamo in due universi paralleli differenti.. oppure non capisco. Io non solo 'sto amore altruistico di cui parli non l'ho proprio mai visto né sperimentato (personalmente) da nessuna parte.. ma a me sembra che un' epoca di maggior egoismo e totale indifferenza nei confronti degli altri di questa non ci sia mai stata nella storia. (Se davvero sei di un altro universo.. ed esso è pieno di quell'amore altruistico di cui parli: aprimi un portale interdimensionale.. che ne avrei disperatamente bisogno.) Quote:
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Inoltre il vangelo conterrà pure messaggi concilianti e una figura divina meno sanguinaria e inflessibile.. ma il vecchio testamento (la bibbia) ritrae un dio non solo assai vendicativo e sanguinario.. ma addirittura sadico (a tratti). Di certo non tollerante e pacifico (vedi le piaghe d'Egitto, ad esempio). Comunque io, da ateo al 100%, posso solo dire che non credo sarà mai una religione a portare pace e amore nel mondo; anzi, lo ripeto, nel presente come nel passato le religioni tendono ad essere principalmente fonte di divisioni, contrapposizioni (spesso violente), fanatismi ed estremismi assai pericolosi. Come nota personale mi viene da aggiungere che le peggiori persone in cui m'è capitato di imbattermi (egoiste, bugiarde, ipocrite, intolleranti, che mai si sentivano responsabili delle proprie azioni e loro conseguenze sugli altri ) erano tutte persone di fede e religiose; le migliori (meno egoiste e false e con la capacità di prendersi la responsabilità di ciò che facevano ) no, non erano mai credenti. Con ciò non voglio dire che non possano esistere ottime persone credenti e so per certo esistono che esistono tanti laici veramente orrendi a livello umano; era solo per esprimere quel che penso, cioè che se il mondo e l'uomo mai miglioreranno non sarà certo grazie a una religione e una fede, ecco. Anche perché per me il vero amore altruistico di cui parli non può che prescindere dalla religione.. nel senso che già solo l'esistenza del concetto di premio ultraterreno per le proprie azioni e di un dio o entità che le giudica priva abbastanza dell'aura di altruismo ogni cosa, ecco. Un ateo come me non crede che ci siano dei premi per le proprie buone azioni.. per cui ogni cosa "buona" che si fa la si fa unicamente perché la si ritiene giusta e ci si crede in essa, non per sentirsi a posto col proprio dio/entità/comunità o ricevere un premio ultraterreno. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
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Tuttora oggi in ogni parte del mondo è così nei paesi dove ci sono guerriglie,i nostri fratelli si rifiutano di combattere a costo di farsi il carcere. |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
nn so d'accordo con le risposte che dicono che se nn hai ricevuto amore nn puoi darlo o cmq nn sei " tenuto" a darlo .
i gesti gentili o amorevoli fanno bene allo spirito al di la di quello che uno riceve dal mondo , fa sentire bene se stessi fare un bel gesto ... dev essere una cosa sincera però appunto non ricercata o forzata .... poi se uno sta li a premeditare di volere qualcosa in cambio , già di per se sta cosa non rende il gesto un gesto amorevole , ma un baratto . pensa e manco so credente :sisi: |
Re: Mostrare amore altruistico e perdonare il prossimo come insegnò Gesù
Neanche il cane scodinzola per niente.
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