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Originariamente inviata da Headache94
(Messaggio 2311884)
Io ho avuto un esperienza simile ma in un ''centro diurno'' e con una onlus che si occupa di disagio mentale ma sarebbe una storia troppo lunga,ora sono a letto dal cell non mi.va di scrivere cose lunghe,dico solo che la direttrice di questa associazione oltre a rappresentare per me la mia ''rinascita'' è una donna che ammiro profondamente e che mi ha ridato speranza e gioia di vivere,sono davvero fortunato a conoscerla (con lei faccio ogni tanto delle sedute tipo psicologa/consultorio ma gratis)
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Sono davvero contento per te, immagino abbiate instaurato un rapporto in cui lei sia in grado di supportarti e capirti profondamente.
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Originariamente inviata da the_Dreamer
(Messaggio 2311887)
E' tipo le storie estive che raccontano nei film o nelle pubblicità del cornetto, però dal lato opposto della società.
Per me esperienze simili sono state possibili solo grazie all'immaginazione, quando funzionava.
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Ma a che ti riferisci? Alla storia in comunità?
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Originariamente inviata da Atlas
(Messaggio 2311918)
io invece sarei curioso di conoscere come fanno a coesistere persone con problemi diversissimi in una sol luogo.
senza scannarsi.
4 mesi sono tanti.
come erano distribuiti i pasti, come erano organizzate le faccende domestiche...robe così.
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4 mesi sono un'inezia, in teoria sarei dovuto stare un anno e mezzo. Riguardo al coesistere beh... tutti i pazienti generalmente sono "pacifici", sia per indole, sia per via della somministrazione di farmaci. Ci sono casi a parte purtroppo e anche se sono solo una o due persone sono in grado di rovinare l'equilibrio di tutta la comunità. Protestammo più volte per la presenza del carcerato di cui parlavo, che era una persona violenta e metteva in soggezione un sacco di pazienti, ma era stato deciso dall'alto che doveva rimanere li, e li è rimasto. C'era pure una ragazza estremamente manesca che quando andava in crisi si metteva a spaccare mobili a calci e cose del genere. Era innocua ma comunque fastidiosa. C'era un'altra ragazza (oddio ragazza... donna) che invece ce l'aveva palesemente con tutte le altre ragazze e, a turno, accusava questa o quell'altra di averle rubato qualcosa o cose del genere. Oppure aggrediva ed insultava a caso. Una volta se la prese con la mia ex tacciandola di essere falsa, ovviamente la mia ex si è saputa difendere ma le dissi di lasciar perdere che è inutile litigare con una persona malata. Con noi maschietti era particolarmente tranquilla (ma ecco, se dovessi inquadrare l'esempio di donna orrenda ed indesiderabile fisicamente, purtroppo userei questa paziente. capisco il suo dolore).
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Originariamente inviata da ~~~
(Messaggio 2311905)
Forse da un lato mi “piacerebbe” vivere un'esperienza simile, ma comunque mi è stato detto dallo psichiatra che ad esempio anche solo il centro diurno è per pazienti gravi e io non ho mai avuto episodi depressivi gravi o cose del genere
D'altro canto non credo nemmeno che sopravviverei in ambienti simili, ho una personalità troppo debole, finirei per stare malissimo credo.
A settembre dell'anno scorso mi sentivo davvero disperata perché ho passato un periodo che non so come descrivere perché non so nemmeno esattamente cosa si intende per depressione, e lì poi un paio di mesi dopo quando ho potuto parlare con lo psichiatra ho accennato alla cosa del centro diurno perché volevo fare qualsiasi cosa pur di essere aiutata ad inserirmi in un contesto sociale per chi è “disagiato” ma come dicevo la risposta dello psichiatra è stata scoraggiante, come a dire che lì c'è chi sta male seriamente e che magari mi sarei sentita peggio.
Non lo so, delle volte mi pare di stare in un limbo, non sto né abbastanza male né abbastanza bene e quindi non so se esiste un posto per me che mi potrebbe aiutare
Alla fine rimango nella mia esclusione, nella mia apatia e basta
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La parte che ho sottolineato mi colpisce direttamente, perchè a me dissero LA STESSA IDENTICA COSA. La comunità in realtà mi venne proposta qualche settimana prima rispetto a quando ci sono entrato (forse mesi, boh, fu un periodo confuso), ma la psichiatra che mi seguiva disse esattamente la stessa cosa, che ritrovandomi in mezzo a gente "che sta male davvero" sarei peggiorato.
Un'altra psichiatra invece fu dell'idea completamente opposta e GRAZIE A DIO aggiungerei. Sono convinto che se non fossi entrato in comunità sarei rientrato in psichiatria una quinta volta o mi sarei addirittura ammazzato.
Son d'accordo sul fatto che una persona "semplicemente" depressa possa essere indirizzata ad altre attività, ma per riprendersi da fasi acute e critiche di durata prolungata, per mia esperienza personale, non c'è cosa migliore che stare insieme ad altre persone.
Se dovessi stare davvero male di nuovo non esiterei a rientrarci, per quanto una volta che sei li dentro ti senti inevitabilmente un "malato" (per quanto tu possa essere istruito, avere un lavoro etc etc ti ritrovi come paziente ad attenerti a determinate regole, col personale che ti tratta inequivocabilmente come tale).
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Originariamente inviata da redraganar
(Messaggio 2311995)
Pensa che c'è gente che ci sta anche anni
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