Una vita così così
Ogni sera bevo un bicchierone di vino. Se mi capita anche una bottiglia di birra. Faccio questo prima di andare a dormire. Ogni sera. Ogni notte.
L’alcol è la mia camomilla, ma non rilassa nulla, casomai intorpidisce. Alla fine è quello che cerco. Essere intorpidito è il fine. In qualche modo mi fa sentire pieno. Una sensazione che rincorro nella mia vita a vuoto. Tempo fa, sul bus, durante un viaggio extraurbano di 100 chilometri tra Catania e la mia città, ho ascoltato la discussione di due ragazzi seduti dietro di me. I tizi erano un ragazzo di colore con le treccine e ben impostato, e un ragazzo biondo, uno di quelli con cui passeresti una bella serata a tirare una canna. Entrambi si lamentavano del datore di lavoro. Allorché, a un certo punto della discussione, il ragazzo di colore dice: “ nella vita ci vuole coraggio “. A suddetta frase ho appoggiato la tempia sul finestrino vibrante come uno colpito a morte. E così, con quello stato d'animo e quella frase nella mente, sono rimasto per tutto il viaggio. La vita non è facile per nessuno, ma la fuori, al di fuori di me, c’è della gente pronta a reagire. “ A tirare fuori le palle”, come si suol dire. Da quindici anni ad adesso mantengo la scelta di non assumere farmaci, ne varrebbe la mia capacità di creare. E’ una scelta che mantengo tutt’ora, ma al contempo mantengo il dubbio se sia stata la scelta giusta, assieme al dubbio se non sia il caso di andare da un qualche psicologo o simili. Parecchi anni fa andai da uno psicologo, al consultorio familiare della ASL. Quando mi trovai lì, nel suo studio silenzioso, con la consapevolezza che dovevo vuotare il sacco con un completo sconosciuto che mi invogliava a parlare con i suoi sorrisi spenti da routine, mi chiusi ancora di più in me stesso. La verità è che non ho mai creduto, né nei farmaci, e né negli strizza cervelli. Non ci credo per me, ma rispetto chi si fa supportare da tutto ciò, perché ogni aiuto è lecito nella nostra situazione. La sensibilità, quella cosa che mi ha sempre contraddistinto, facendomi riempire di complimenti, ebbene, la odio. Vorrei essere così insensibile da non sentire neppure me stesso. Invece mi avverto troppo, ed è un gran fastidio. Noi non abbiamo bisogno di bilance: conosciamo bene il nostro peso, e ce lo carichiamo ogni fottuto giorno. La sensibilità, la fragilità è una delle cosi più dure da gestire. Nervi leggeri per una vita pesantissima. Guardo mio padre e vorrei spiegargli il mio dramma. A che pro? E’ un ottuagenario sordo che ha fatto l’operaio per tutta la vita, e se solo gli accennassi il termine “sociofobia”, mi guarderebbe come uno appena sceso sulla Luna. Lo spiego a mia madre, cerca di capire, forse lo capisce, ma è più debole e remissiva di me, quindi confidarsi con chi ha meno forze di te equivale a zero. Sarebbe come parlare di Rolex con un intoccabile Indiano, quelli dell’ultima casta. Le mie sorelle? Lasciamo stare... discussione a vuoto. E sono qui, nel silenzio della cucina. Il ronzio del frigo si alza insolente. La lancetta gira: affetta il tempo a ogni secondo. Mi sento pieno di torpore. Ma alla fine, nel mio profondo, mi sento sempre vuoto. E penso questo, mentre osservo immobile il bicchiere vuoto di fronte a me che stringo in mano. Mi sembra di stringere me stesso... |
Re: Una vita così così
Bel post.
Purtroppo per me cambia il finale, ovvero riempio di nuovo il bicchiere, e non va bene. Aggiungo che ormai senza ansiolitico non potrei più neppure sopravvivere... Ma non durerà a lungo, sono inadatto, debole anche fisicamente |
Re: Una vita così così
Grazie per questo post.
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Re: Una vita così così
Melancholio il tuo post è veramente toccante. Hai mai pensato di scrivere poesie, canzoni o quello che vuoi?
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Re: Una vita così così
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riguardo alle canzoni sono in contatto con un ragazzo del forum che è un chitarrista in gamba. Speriamone esca fuori qualcosa. ah grazie per l'apprezzamento |
Re: Una vita così così
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con la depressione che ho in questi giorni ne tirerò fuori molti altri... ora capisci perché non posso prendere medicine? |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
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si deve scegliere a quale compromesso stare... io non conosco nessuno di voi, ma per ognuno di voi nutro lo stesso dispiacere, perché è come se vi conoscessi, dato che proviamo lo stesso dolore... un abbraccio a tutti |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
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( ohu, scherzo :ridacchiare: ) humore nero |
Re: Una vita così così
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allora dacci dentro |
Re: Una vita così così
Pure io scrivevo poesie,e tanto altro.
Ora perso tutto, ma non credo per le medicine. Per la disillusione che inesorabilmente ha avvolto ogni mio lato,varcandone i confini,conquistandomi. Poi l'età... Logorato. In bocca al lupo |
Re: Una vita così così
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Nei momenti di sconforto profondo neanche l'arte mi solleva. In quei momenti vorrei solo sprofondare nel materasso come in delle sabbia mobili |
Re: Una vita così così
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Quanto alla bottiglia spesso ottima compagnia al peggior amico, mi trattengo per non rovinarmi il fegato ma davvero e' una delle poche cose insieme al cibo per cui vale la pena vivere. Sensibilita' e fragilita' emotiva sono una spada sulla testa pronta a cadere nel cesto .Tu parli di nervi leggeri io di nervi a fior di pelle, forse due canne al giorno nemmeno basterebbero per affrontare leggermente la vita o per annebbiarsi un cervello che invece deve stare vigile per non prenderlo in quel posto. |
Re: Una vita così così
io ho un'altra visione della sensibilità, non credo che sia una qualità ma una forma di narcisismo.
L'empatia che porta all'azione è una qualità, ma il sentimento romantico della sensibilità è legato da un lato al pietismo della vittima dall'altro all'arroganza del giudice. |
Re: Una vita così così
Il tuo racconto è molto bello.
Però il coraggio da solo non basta.. io il coraggio ce l'ho, ma faccio le cose a vuoto.. intraprendo molte iniziative per migliorarmi ma molte volte sbaglio.. perchè la testa non è lucida..non c'è un'obiettivo, uno scopo di vita, un traguardo. Anche il mio psichiatra/psicologo pensava che con me fosse più facile.. in effetti l'ansia me la fatta diminuire dopo poco tempo, ma la depressione no, quella ce l'hai se vivi una vita non all'altezza dei tuoi sogni e delle tue aspettative.. in pratica se fai una vita di merda.. e per la vita di merda non ci sono rimedi se non cambia, ma d'altronde in questa società non tutti possiamo fare una vita decente, è proprio strutturata così, e i più deboli e meno furbi soccombono.. e quando soccombi i farmaci fanno poco.. alleviano un po' la disperazione e ti fanno tirare avanti, non di più. |
Re: Una vita così così
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ci sta anche come dici tu |
Re: Una vita così così
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"Volevateh il chitarrista più velocie del mondoh?? Eccom qui, so arivato" (cit) |
Re: Una vita così così
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Mi basta che sappia suonare bene:bene: |
Leggerti mi piace tanto.
Conosco quella sensazione. Quella che hai provato con la testa schiacciata contro il finestrino del bus. Sono stata la protagonista di scene simili in passato e costantemente vivi quel senso di colpevolezza per non essere in grado di uscire dallo stato in cui mi trovo. La sensibilità mi sta ammazzando. Una volta la consideravo una bella qualità. Anzi, gli altri la consideravano tale. Il mio essere profonda mi rendeva una buona amica. Adesso è solo un ostacolo. Ora sono solo la persona troppo impaurita e troppo permalosa. Sono quella che piange tanto. Sono quella che sente le lacrime salire appena vede una scena, anche in un film, con cui può relazionarsi. Tuffi al cuore per tutto. Troppe emozioni. Io mi sento schiacciata. |
Re: Una vita così così
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Abbiamo la sensibilità a briglia sciolta. Non riusciamo a domarla. E lei che doma noi, e noi ne sentiamo il peso come lo sentirebbe un vecchio cavallo caricato di troppo peso. Mi piacerebbe dosarla e poterla centellinare per le giuste occasioni. Ma questo è uno stillicidio. E sotto quest'acquazzone ci siamo noi... Sono lusingato che ti piaccia leggermi. Avrei usato un altro termine, più terra terra :D, ma sono davvero lusingato.:) un abbraccio |
Re: Una vita così così
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Tanto già bevo. Ah: mentre ti scrivo sono strafatto d'alcol, e sono solo le 4:49 di mattina. Ho più alcol in corpo io che una bottiglia di alcool nel reparto sanitari |
Re: Una vita così così
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Penso che qui ci riferiamo anche al lato negativo della Sensibilità. Il proprio sentire molto non ti permettere di gestire una grossa. mole di emozioni, superiore a quelle che il tuo animo può tollerare |
Re: Una vita così così
Ci ho riflettuto per anni e continuo a sostenere che la mia sensibilità sia uno tra una lunga fila di portoni che mi separano dal vivere la vita come molte altre persone fanno. Diciamo uno dei portoni più imponenti.
Parlando di sensibilità ''negativa'' mi ritrovo a ventitré anni talmente fragile da malsopportarmi, tanto da provare pena. Davanti a certe cose non sono mai stata così emotivamente debole in vita mia e me ne vergogno molto. Entro in uno stato quasi autistico, comprese crisi da stress simil epilettiche... perdere il contatto con la realtà è l'unico modo di reggere un dolore lacerante ed una confusione estrema, fuori portata per il mio corpo e la mia mente, solamente umane. Sentirsi scoppiare nel petto, come se delle mani dai pugni d'acciaio e gli artigli affilati cercassero di farsi breccia da dentro la gabbia toracica. Uno tsunami di sofferenza talmente fuori controllo che inizia a strabordare dagli occhi e dopo decine di minuti, ore, continua a sgorgare finché mi ritrovo le palpebre rigonfie e la testa svuotata. Pensieri in balìa al caos totale che mi lasciano annichilita. Tutto questo spesso scaturisce anche da cose in realtà piccole, è come se avessi un grilletto nevrotico dietro la nuca. I farmaci non hanno fatto altro che diminuire leggermente il tiro della sensibilità negativa e ridurre al minimo quella positiva. Bell'affare. La sensibilità ''buona'' mi riempie davanti ad un albero, mi fa sentire come se comunicassi con la Luna e mi fa piangere alla vista di un animaletto ed è una cosa che, invece, mi piace, pur sentendola comunque come una caratteristica alienante, poiché riconosco che certe emozioni in me sono ''spropositate'' e le cose belle mi fanno avvertire quel male al petto allo stesso modo delle brutte. Spesso, negli ultimi mesi, ho desiderato essere insensibile... mi rendo conto che le emozioni, belle o brutte che siano, faccio fatica a contenerle perché le vivo da sempre amplificate. |
Re: Una vita così così
23.46, rimasta sola per un minutino in cucina, fissando il bicchiere di vino finito, con il ronzio del frigo nelle orecchie e la luce del lampadario a farmi bruciare gli occhi persi nel vuoto... Il bello di questo forum è ritrovarsi in thread come questo, e sapere che anche nella solitudine certe cose sono condivise.
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Re: Una vita così così
bisognere fare un topic in cui si beve insieme, qualche bicchiere, non troppi. E quindi condividere le sensazioni che si provano. Tra l'altro io sto pure perdendo l'abitudine di farmi qualche bicchiere, magari con un topic del genere sarei invogliato a riprendere.
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Re: Una vita così così
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So per certo che mi odierà. Ok, vorrà dire che stanotte ripiego sulla birra :nonso: |
Re: Una vita così così
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Per scrivere questo post non sai quante volte ho corretto ogni parola Facevo lo slalom tra le lettere della tastiera. LIBIDINE |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
Non ho abbastanza esperienza di farmaci per sapere quanto possano ridimensionare al ribasso un'indole creativa, ma ho la certezza che una depressione severa può spazzare via qualunque cosa . Evidentemente non sei a profondità tali alla quale non arrivano i raggi del sole, ma a quel punto ti assicuro che le passioni, per quanto forti possano essere, passano in secondo piano.
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Re: Una vita così così
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Rassegnarsi significa smettere di fare la guerra agli altri e a se stessi. Anche se rassegnarsi non è sinonimo di accettarsi. La depressione è sempre dietro l'angolo |
Re: Una vita così così
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Con una depressione tosta invece non è più un'opzione, anche perché non trarresti alcun piacere da quello che fai e soprattutto molto probabilmente non lo faresti. E se le tue attività sono come "un'oasi nel deserto", senza quelle rimane solo il deserto. Sono d'accordo sul fatto che rassegnarsi non sia accettarsi. |
Re: Una vita così così
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Non avevo voglia di fare nulla. Niente. Volevo soltanto morire. Purtroppo è come dici tu... |
Re: Una vita così così
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Re: Una vita così così
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Un morto praticamente. Non avevo la forza nemmeno per quello. Ma il fatto è questo: se sei depresso per un fattore genetico, beh, li ci vogliono I farmaci. Non ci sono cazzi. Invece io ero depresso per una concatenazione di eventi. Poi li ho accettati e piano piano è passato tutto |
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