FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Per chi lo state facendo? (https://fobiasociale.com/per-chi-lo-state-facendo-63964/)

Jupiter 28-04-2018 17:56

Per chi lo state facendo?
 
Salve. È tempo ormai che mi gira in testa questa frase.

Ho cominciato un percorso (riguardante la professione), anche con lo scopo di uscire da un periodo brutto di reclusione, ma spesso mentre sono a pensare ad altro e mi ricordo su cosa devo mettere la testa mi dico "Ma perché? Sono sicura di quello che sto facendo? È quello che voglio?"

Il fatto è che ho l'impressione di imbarcarmi nelle cose solo perché sento di DOVERLO fare.
Perché ci si aspetta che tu faccia questo e quello dalla vita. Che studi e poi lavori e poi ti sposi e tutte quelle cose.
E che tu sia coerente con quello che hai fatto fino a prima. E non devi deludere la gente, e ti devi preoccupare di cosa pensano gli altri, ecc ecc...

Io talvolta sento tanta pressione (che non è reale quanto più imposta dalla mia mente) a fare qualcosa che mi schiaccia a tal punto da rendermi impossibile agire affettivamente.
Mi blocco e mi sento estranea a tutto. Sento come se mi stessi obbligando a vivere secondo standard che magari funzionano per la gran parte della società, ma non per me.
Mi sforzo perché i miei interessi non sono così forti da giustificare un impegno serio in qualcosa. E tutto diventa molto faticoso.
Sia chiaro, io non penso di voler passare la vita sul divano. Ma talvolta ogni cosa mi sembra così inutile e fine a se stessa...

C'è qualcuno che si sente così?
Voi perché fate ciò che fate?
Siete consapevoli della vostra scelta di vita, al di là di quella che è la sociofobia (o altro problema)?

Non so, io ho come la sensazione che non ci sia niente fatto per me.
E forse dovrei "solo" accettare e adattarmi, ma mi riesce difficile farlo.

Gio.solo 28-04-2018 20:01

Re: Per chi lo state facendo?
 
le mie migliori decisioni sono sempre arrivate in quei pochissimi momenti di lucidità e sono sempre state le decisioni migliori della mia vita, anche se poi come ti sta succendo durante questi percorsi capita di farsi domande esistenziali ripenso sempre al fatto che "ho preso questa decisione da lucido quindi la si deve portare avanti".

Del resto come Adelaide anche io lo faccio per i miei genitori, non voglio dargli un dolore così grande come la mia scomparsa volontaria

Tengu 28-04-2018 20:08

Sono un insicuro cronico con un'autostima che è quella che è (ossia corrispondente alla qualità del vissuto), per cui è una domanda che ciclicamente mi si ripresenta. Molto banalmente, la consapevolezza si costruisce e non deve essere presupposta. Le sabbie mobili son sempre dietro l'angolo...

Jupiter 28-04-2018 22:14

Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?

XL 28-04-2018 22:20

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2104817)
Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?

Relativamente al metterlo effettivamente in pratica (il suicidio) salva anche l'incapacità.

Jupiter 28-04-2018 22:24

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104822)
Non è che se abiti a 1000 km da casa e ti ammazzi tua mamma non soffre.

Ovviamente intendevo parlare del momento in cui non ci sarà più la madre.

Molti dicono che li tiene in vita solo la paura di dare un dispiacere troppo forte alla famiglia. Ma nel momento in cui non ci fosse più la famiglia, non avrebbe più senso provare ad andarsene via, almeno per spostarsi dall'ambiente tossico, prima di pensare a un gesto estremo?

claire 28-04-2018 22:45

Re: Per chi lo state facendo?
 
I genitori.Il dovere.
E la mia ostinata e assurda capacità di desiderare.
Tiro avanti perchè sono tosta, un'altra al mio posto avrebbe già bevuto la candeggina.
Quando morirò diranno"era ora.Ha resistito fin troppo."

Gio.solo 28-04-2018 22:54

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2104817)
Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?

Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2104829)
Ovviamente intendevo parlare del momento in cui non ci sarà più la madre.

Molti dicono che li tiene in vita solo la paura di dare un dispiacere troppo forte alla famiglia. Ma nel momento in cui non ci fosse più la famiglia, non avrebbe più senso provare ad andarsene via, almeno per spostarsi dall'ambiente tossico, prima di pensare a un gesto estremo?

io a casa dei miei stavo bene e sto bene anche qui che vivo da solo, avessi avuto una famiglia tossica o sarei cresciuto più forte o mi sarei già fatto fuori, ma il fatto che i miei mi vogliono un mondo di bene mi frena perchè non sarebbe giusto dopo tutto quello che mi hanno dato nonostante tutte le delusioni che gli ho procurato, farmi fuori adesso sarebbe solo un torto, un ingiustizia e una vigliaccheria troppo grande verso i miei genitori, quando sarò solo allora potrò anche farmi fuori perchè tanto oltre ai miei nessuno mi vuole davvero bene.

jailed 28-04-2018 22:58

Re: Per chi lo state facendo?
 
ragazzi ma scherzate? fare le cose per i genitori? sono finiti i tempi delle elementari e delle medie! fate le cose per voi stessi, e fatele estremamente bene, abbiamo tutto il giorno a disposizione!

Jupiter 28-04-2018 23:10

Mmm, probabilmente l'idea di andare lontano ha senso per me che sento che qui non riesco a fare nulla. A essere me stessa.

Se per voi l'ambiente non è un problema è effettivamente vi comprendo...

Anche a me la speranza aiuta a volte. Continuo ad avere in testa che andrà meglio anche se poi non va mai meglio.
Probabilmente è una cosa normale degli esseri umani. E infatti si dice che la speranza sia l'ultima a morire.
(ma anche che chi vive sperando muoia cag*ndo, insomma)

@Claire.
Sempre detto che sei forte tu.
E se non ci fossi più sì, direbbero che hai resistito tanto. Ma non penso che qualcuno direbbe "era ora", o almeno se non per dire "almeno non deve più crogiolarsi nel dolore".

Un "era ora" di diverso tipo, un "era ora" che suona come "beh, tanto era troppo messa/o male per vivere bene/essere utile alla società" non lo voglio sentire neanche per scherzo. Che nessuno su 'sto forum si è scelto di avere quello che ha.
Comunque sto andando fuori tema nel mio stesso topic, ma è un concetto che volevo esprimere.
A volte ho la sensazione che alcuni qui si sentano come se la vita non se la meritassero. No. Quello che non ci meritiamo è il disagio che viviamo.

jailed 28-04-2018 23:10

io non posso credere a quello che hai scritto invece. tu non hai ancora idea di chi sei e di quante potenzialità hai, noi siamo speciali! pensaci qualche giorn o,trovati un interesse tuo e soltanti tui e poi ne riparliamo. e ti passo un consiglio: elimina la vergogna

Gio.solo 28-04-2018 23:12

Re: Per chi lo state facendo?
 
Esattamente come dice Adelaide, il suicidio di un figlio è una ferita a vita per i genitori che non si rimarginerà mai, è un evento così traumatico da cambiare le loro vite per sempre e accorciare la loro permanenza su questo mondo perchè di crepacuore ci si muore.

Jupiter 28-04-2018 23:14

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104866)
L'unica cosa che posso fare per me stessa è uccidermi. E no, non sono d'accordo che fare qualcosa per salvaguardare le persone a cui vogliamo bene sia sbagliato. Hai idea di che trauma è per un genitore il suicidio di un figlio? Io sì, l'ho visto da molto vicino.

Ade ha ragione.
Le famiglie in cui qualcuno si suicida vivono con un fantasma perenne nella testa.
Ne pagano le conseguenze. Te sei bello che andato ma loro stanno li a raccogliere i pezzi.
Deve essere orribile.
Io ho sofferto morti avvenute naturalmente. Non oso immaginare come vivrei un suicidio di un mio caro.

Jupiter 28-04-2018 23:18

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104886)
so benissimo chi sono. Conosco bene i miei pregi e i miei difetti. Pure gli psichiatri e gli psicologi si stupiscono della mia consapevolezza.

Complimenti!

Ma questa consapevolezza non ti rende più facile migliorare?
C'è chi non cambia perché non si rende conto di quale siano i propri problemi. Ma una volta compresi gli stessi non dovrebbe essere più semplice lavorarci sopra?

Jupiter 28-04-2018 23:19

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104887)
@Gio.solo @Jupiter sì, i genitori escono di senno. Non riescono più a godere di nulla. È come se il suicida lasciasse loro in eredità il proprio senso di morte.

Una bella depressione coi controcaz*i, in sostanza.

jailed 28-04-2018 23:20

Quote:

Originariamente inviata da Marceline (Messaggio 2104875)
Infatti non si parla di quella fase.
Si tratta del passaggio adulto in cui si devono prestare cure ai genitori anziani.
Almeno per quanto mi riguarda.
Egoisticamente non ne avrei le forze, ma umanamente lasciarli soli male sarebbe straziante e scorretto almeno in parte. Non è facile.

Immagino tu sia ggiovine

no non sono piu' tanto giovane, ho 26 anni, e vedo che non ci capiamo.

qualsiasi sia il vostro disturbo, sociofobia, disturbo evitante, depressione cronica, ecc.. il solo citare il suicidio e' qualcosa talmente idiota che mi viene il vomito, fatevi e fatemi un favore e non scrivete piu' questa parola.

detto questo, l'argomento del topic e' per chi facciamo cio' che facciamo per vivere (mansioni, studio, lavoro). non posso credere che qui qualcuno lavora o coltiva certe passioni per compiacere alla mamma, è ridicolo ad una certa età.

ma non voglio essere frainteso, fare le cose per se stessi come sto facendo io non significa dimenticarsi dei genitori. se avessero problemi sarei il primo a stargli vicino. non confondente estremo egoismo per un briciolo di amor proprio!

jailed 28-04-2018 23:26

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104898)
Vabbé ma non hai capito un tubo :miscompiscio:

sono contento che ti faccia due risate. pero' leggiti i primi post del topic e dimmi anche dove sbaglio e dove non ho capito un tubo

Gio.solo 28-04-2018 23:30

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104887)
@Gio.solo @Jupiter sì, i genitori escono di senno. Non riescono più a godere di nulla. È come se il suicida lasciasse loro in eredità il proprio senso di morte.

c'è confusione in questo topic, io sono confuso, tutti siamo confusi

giusto a onor di cronaca io la penso come te:

Quote:

Originariamente inviata da Gio.solo (Messaggio 2104881)
Esattamente come dice Adelaide, il suicidio di un figlio è una ferita a vita per i genitori che non si rimarginerà mai, è un evento così traumatico da cambiare le loro vite per sempre e accorciare la loro permanenza su questo mondo perchè di crepacuore ci si muore.


jailed 28-04-2018 23:38

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104909)
Il secondo post l'ho scritto io. E sei l'unico che non ha capito ;)
Leggili di nuovo :)

si ho riletto e riconfermo: e' equivalente a fare le cose per la mamma.

non voglio essere cattivo pero' prima o poi i nostri cari non ci saranno piu', è purtroppo da mettere in conto nei nostri calcoli, e quindi poi che si fa? si fanno gesti estremi? idiozia

piuttosto si cerca una propria passione, un proprio obiettivo, e grazie anche alla istruzione impartitaci dai nostri genitori cerchiamo di farci un posto nostro, nonostante la sociofobia.

Gio.solo 28-04-2018 23:53

Re: Per chi lo state facendo?
 
a questo punto proverei con i disegnini o l'aiuto da casa :ridacchiare:

jailed 28-04-2018 23:57

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104928)
E io continuo a dire che non hai capito una mazza. E questo tuo post lo dimostra. Provo a spiegarlo in parole ancora più semplici, così forse lo capisci.

Esistono persone che hanno solo due alternative. O si ammazzano o passano tutti i sacro santi giorni a soffrire come cani. Allora, non hanno speranze di migliorare la propria situazione. Nessuna nessuna. E no a causa di problemi psicologici. È che proprio la loro situazione non è modificabile. Tra queste persone c'è chi saggiamente sceglierebbe il suicidio pur di liberarsi da questa continua sofferenza senza tregua. Quindi l'unica cosa positiva che possono avere è uccidersi. È la morte.
Allora, nessuno fa nulla per compiacere i genitori.
Semplicemente non ci si uccide per non dar dispiacere. Se non capisci la differenza direi che hai un qualche deficit di comprensione.
Purtroppo però non si può sopravvivere senza lavorare. Sai, mica c'è chi ti mantiene. Allora tocca lavorare. E stop.
Nel momento in cui non ci saranno piu i genitori? Sarà una liberazione. Perché finalmente si potrà fare l'unica cosa giusta per sé: uccidersi. E quello verrà fatto.
Poi oh, personalmente se proprio non ce la faccio lo farò prima. O se trovo una scusa socialmente più accettata. Altrimenti aspetto la dipartita di mia mamma.

E se ancora non ti è chiaro il concetto, lo specifico: non puoi cercarti obiettivi se NON hai possibilità alcuna di raggiungerli. Non è che mancano i desideri. È che non c'è nulla di raggiungibile.

non ci siamo proprio.

qualsiasi sia la situazione il suicidio è la cosa piu' schifosa, piu' meschina, piu' vile e vigliacca che esista. non deve proprio essere una opzione, qualsiasi sia la tua situazione economica, familiare, sociale, occupazionale, mentale, etc... posso comprendere tale scelta solo in caso di stato vegetativo o situazione di salute estremamente disabilitante, sotto consenso di supervisione.

è come avere il biglietto della lotteria vincente e bruciarlo con l'accendino. perchè la vita, presto o tardi che mai, è vincente. bisogna darsi da fare, vergognarsi di meno e abbassare le aspettative. e ci vuole anche c*lo. ma quelli che hai scritto è veramente sbagliato, per favore rileggilo domattina a mente piu' lucida e comincia a vedere piu' colori oltre al nero

jailed 29-04-2018 00:06

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104942)
Sì vabbé. Fuma di meno che magari non vedi più unicorni ovunque.
Abbello ma che stai a dì? La vita presto o tardi è vincente? :miscompiscio:
Eppoi abbastanza con sta vergogna. Ma vergognati te che io motivi per vergognarmi non ne ho di certo.

gli unicorni li lascerei volentieri a te. io vengo dalla galera, dal fondo piu' totale, e da li' ho deciso di risalire studiando per i miei interessi e per contribuire nel mio piccolo alla società.

veniamo alle cose piu' personali, perchè tu dici di essere impossibilitata ad avere degli obiettivi e delle passioni?!

jailed 29-04-2018 00:20

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104951)
Guarda tesoro. Io non sono stata in galera ma voglio proprio vedere chi riesce o è riuscito a fare quello che ho fatto io in vita mia. E sinceramente non credo che saresti in grado di comprendere situazioni più complesse di "mi fa male il dito". Non hai compreso il discorso e amen. Anche perché le risposte alle tue domande sono già tutte nei post precedenti.

la mia domanda è rimasta senza risposta.

post precedenti hai scritto che non puoi sceglierti obiettivi e passioni perchè impossibilitata a raggiungerli. mi incuriosisce questa frase.

oppure dovrò pensare a qualche deficit che non conosco e di cui fai mistero.. e ciò mi dispiace perchè sembri in gamba dalle risposte

Ogard 29-04-2018 00:23

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da jailed (Messaggio 2104947)
gli unicorni li lascerei volentieri a te. io vengo dalla galera, dal fondo piu' totale, e da li' ho deciso di risalire studiando per i miei interessi e per contribuire nel mio piccolo alla società.

veniamo alle cose piu' personali, perchè tu dici di essere impossibilitata ad avere degli obiettivi e delle passioni?!

Ogni persona ha affrontato percorsi diversi e ha i i propri problemi.
Adelaide (come tutti gli altri) ha tutto il diritto di usare la parola suicidio.

jailed 29-04-2018 00:33

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104963)
Esatto. I miei obiettivi non sono raggiungibili.
Non ho deficit. Ho un'intelligenza sopra la media. Non ho ostacolI. Semplicemente come già detto la mia situazione non è migliorabile in nessun modo. Ma appunto, già lo avevo scritto. Però con te pare servano le ripetizioni. Quindi lo ripeto: non ci possono essere obiettivi perché la mia situazione non è modificabile se non in peggio.
Soccia più chiara di così non posso esserlo.

scusami ma a questo punto sono molto incuriosito. se puoi dirmi di che situazione si tratta, magari in privato, o se riconducibile a qualche patologia, dirmi di quale si tratta.

perchè non riesco a trovare un filo logico a ciò che hai scritto.

da come la vedo io, una persona con intelligenza sopra la media, per quanto disadattata (ed è norma per chi è intelligente, anzi, l' intelligenza è spesso inversamente proporzionale al seguire il gregge) si crea/si inventa il suo spazio e si adatta, e si prende ciò che gli spetta.

quindi mi piacerebbe sapere di più se non sono troppo invasivo.

@Ogard: evita di incitare in modo subdolo

Jupiter 29-04-2018 00:35

Ragazzi non litigate.
Provo a spiegarmi meglio sperando di non fare casini.

La mia domanda era:
Faccio quello che faccio (il lavoro, lo studio, altro) perché lo voglio veramente o perché sento un'imposizione esterna/interna? Un'imposizione sociale?
Es. Sto facendo un percorso di studi. Lo faccio perché mi appassiona o voglio un certo lavoro o sento di doverlo fare per il solo fatto di non stare a girarmi i pollici, rimanere coerente col percorso precedente, perché sento che devo farmi una carriera vera secondo gli standard?
Mi sposo perché voglio stare per sempre con quella persona o perché ho il terrore di rimanere da sola?
Tengo amici perché mi piacciono o perché mi conviene, perché altrimenti soffrirei a stare a casa sola?

Il compiacere i genitori non c'entra. Rientra caso mai nell'inconscio desiderio socialmente imposto di compiacere la società stessa. Non è che vuoi lavorare (es.) per fare felici i tuoi genitori. Vuoi lavorare per far sì che loro possano dire agli altri che non hanno un figlio fallito. Se non ci fossero meccanismi sociali del genere non ci sarebbero genitori da compiacere.

Per chi deve mantenersi la risposta può essere "lavoro perché sennò non si mangia (altrimenti magari preferirei non lavorare).
Per chi non ce la fa più la risposta può essere "vivo perché avrei troppi sensi di colpa verso chi ne soffrirebbe a eliminare me stesso" (altrimenti preferirei non esserci perché sto troppo male). Non è compiacere i genitori. Bensì evitare di procurargli un dolore nel tentativo di eliminare il proprio.

Io personalmente sono partita da un concetto più limitato. Ma la stessa domanda estesa alla vita stessa ha senso.
È ovvio che ognuno risponda in base alla propria situazione.

Sono d'accordo con chi dice di volersi togliere la vita? NO.
Lo comprendo? Si.
La sofferenza la comprendo. L'atto non lo condivido, ovvero io non lo farei. Perché penso che finché hai vita hai possibilità, mentre senza ne hai 0, e di vita ne hai una sola.
Ma dare del vigliacco (o altri epiteti) a chi sente questa necessità mi sembra una cattiveria. Uno sta già male. E non ha scelto di stare così. Deve pure prendersi insulti fino alla fine? Magari da chi non è nella sua testa?
Il dolore è una cosa personale.
Nessuno può davvero capire fino in fondo quello degli altri.

E ribadisco. NON è un post pro-suicidio. MAI.
Ma smettiamola di avere paura di questo termine.
Ed esprimiamoci pacificamente, tutti sono liberi di dire quello che sentono. 😊

jailed 29-04-2018 00:49

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104972)
No vabbé sta cosa che l'intelligenza è causa di vita disadattata non l'ho mai sopportato.
Nessuna patologia. Non sono un caso unico. Di persone che non possono cambiare la situazione ce n'è a bizzeffe.

è generalmente e storicamente cosi', tra gli infiniti esempi da citare prendi per esempio Isaac Newton, un pazzo, diverso dalla nornalità, grazie al quale pero' studiamo la fisica e comprendiamo ciò che ci circonda.

comunque ho detto che una persona intelligente si sa adattare, ma in modo diverso alla massa ;)

Jupiter 29-04-2018 00:57

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 2104973)
Per rispondere più specificatamente a questo quesito, io il bisogno di rispondere alle aspettative della società non l'ho mai avuto. Ho sempre fatto quello che piaceva a me e perché lo volevo io. Anche perché altrimenti avrei dovuto avere un percorso decisamente diverso. Per cui non saprei dirti come capire se è una cosa che vuoi davvero oppure lo fai solo per aderire alle aspettative tue e degli altri. E per aspettative tue intendo il bisogno di normalità.
Non so se hai mai provato a immaginarti la tua vita nel momento in cui raggiungi quei determinati obiettivi, per capire se ti darebbero soddisfazione. Se una volta raggiunti ti darebbero davvero quello che ti aspetti.
Ecco, forse occorre partire dai bisogni, e dai propri bisogni poi risalire agli obiettivi :pensando:

Io l'influenza purtroppo la sento. Mi rendo conto che c'è se provo a ragionarci a mente lucida.
E tante volte penso "se non venissi giudicata male altrimenti questa cosa non la farei". Sono tipo dei flash.
E sto proprio cercando di capire se questi momenti sono razionali o tentativi della mia testa di sviarmi come sempre da tutto per la paura di mettermi in gioco o fallire.
Sono a un punto in cui proprio non capisco. Quando ho questi pensieri non so se sono io o la mia probabile depressione a tirare fuori il pensiero.
O se l'io sana e il mio malessere coincidiamo. Magari il mio malessere deriva (anche dal fatto) che non faccio quello che voglio.
Ma poi allora si apre il discorso "ma io cosa voglio?"... E si torna a capo.

È un gran casino.

Jupiter 29-04-2018 01:01

Quote:

Originariamente inviata da jailed (Messaggio 2104978)
è generalmente e storicamente cosi', tra gli infiniti esempi da citare prendi per esempio Isaac Newton, un pazzo, diverso dalla nornalità, grazie al quale pero' studiamo la fisica e comprendiamo ciò che ci circonda.

comunque ho detto che una persona intelligente si sa adattare, ma in modo diverso alla massa ;)

Si dice che gli intelligenti tendano a essere anche più tristi.

Comunque secondo me l'eventuale legame dell'elevata intelligenza con l'essere strambi o disadattati o pieni di malessere può derivare da una forte consapevolezza dell'inutilità reale di tante norme sociali e dalla labilità della vita stessa.

Tengu 29-04-2018 08:12

Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2104984)
Ma poi allora si apre il discorso "ma io cosa voglio?"... E si torna a capo.

È un gran casino.

Se non sai cosa vuoi prova a chiederti cosa non vuoi.

Masterplan92 29-04-2018 08:19

Re: Per chi lo state facendo?
 
Non lo so..

XL 29-04-2018 09:38

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da jailed
io vengo dalla galera, dal fondo piu' totale, e da li' ho deciso di risalire studiando per i miei interessi e per contribuire nel mio piccolo alla società.

Come mai sei finito in galera? :interrogativo:

Keith 29-04-2018 09:49

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2104844)
Quando morirò diranno"era ora.Ha resistito fin troppo."

bahah, pure io, vado avanti per "tigna" (si dice a Roma), non so come si possa tradurre in italiano.. più o meno testardaggine o ostinazione, ma in modo ancora più estremo.

Da'at 29-04-2018 11:18

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2104665)
C'è qualcuno che si sente così?
Voi perché fate ciò che fate?
Siete consapevoli della vostra scelta di vita, al di là di quella che è la sociofobia (o altro problema)?

Ho la fortuna di essermi sentito così ma anche "bene", quindi il ricordo di quando stavo bene mi campava.

Poi mi son sentito per parecchio senza speranze. Ad un certo punto stufo delle mie oscillazioni ho preso la decisione di darmi un anno, alla fine del quale in assenza di miglioramenti concreti, mi sarei fatto fuori.
Miglioramenti non ne ho visti, ma allora perché non l'ho fatto?
Per i genitori e mia sorella, per la caga, per gli amici. Per questo sicuramente.


Ma soprattutto perché voglio vedere i titoli di coda, e me la smazzo tutta sta esistenza, torture comprese.

Jupiter 29-04-2018 11:23

Quote:

Originariamente inviata da Tengu (Messaggio 2105012)
Se non sai cosa vuoi prova a chiederti cosa non vuoi.

Essere come sono ora.
Sentirmi fallita?
Restare per sempre da sola?
Sono mesi e mesi e mesi che non ho più periodi di quiete mentale, di eutimia.
Forse qualsiasi cosa sarebbe già meglio del niente.

Da'at 29-04-2018 11:40

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2105072)
Essere come sono ora.
Sentirmi fallita?
Restare per sempre da sola?
Sono mesi e mesi e mesi che non ho più periodi di quiete mentale, di eutimia.
Forse qualsiasi cosa sarebbe già meglio del niente.

hai sentito uno psichiatra?

Jupiter 29-04-2018 12:42

Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 2105089)
hai sentito uno psichiatra?

No. Lo so che dovrei farlo, ma non trovo mai le palle.

Jupiter 29-04-2018 12:46

Quote:

Originariamente inviata da JericoRose (Messaggio 2105096)
Io non ho fatto mai nulla che non sentissi di voler fare (forse questo è il mio problema) vivo come sento, solo che ad un certo punto dovrei sistemarmi economicamente per non pesare più sulla mia famiglia e per non finire a mendicare in un fosso però è difficile perchè io appunto ho questo forte istinto che mi porta ad abbandonare inevitabilmente le strade che non sento fatte per me, per dire... preferisco vivere in condizioni economiche disagiate (come sto vivendo adesso) più tosto che forzare la mia natura e fare qualcosa che non sento (quando ho provato a farlo, ad esempio quando ho provato a lavorare in un call center che è proprio l'anticristo dei lavori per me mi sono sentita così male da rasentare la schizofrenia, non mi sentivo più me stessa, dovevo fare meccanicamente giorno dopo giorno una cosa che detestavo e sentivo essere in fondo inutile e fastidiosa per le altre persone) . Del matrimonio e di tutte le altre cavolate sinceramente non me ne frega niente, l'importante sarebbe adattarsi al mondo quel tanto che basta per sopravvivere.

Ti capisco. L'ultimo lavoro che ho avuto mi stava massacrando, tipo che per giorni non avevo mangiato per l'ansia.
Era atroce per me. Odiavo quello che facevo. Non ero per niente brava a farlo.
Comprendo il tuo punto di vista sul preferire vivere disagiata che star male. Lo condivido perfettamente perché è come mi sento io.
Devo dire che invidio chi è abbastanza forte da obbligarti comunque a fare qualcosa contro se stesso. Per lo meno guadagna l'indipendenza.
Io sclero a sforzarmi.

Da'at 29-04-2018 12:59

Re: Per chi lo state facendo?
 
Quote:

Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 2105115)
No. Lo so che dovrei farlo, ma non trovo mai le palle.

Fissati a guardare una parete bianca per tanto tempo, senza musica, rumori, notifiche del cellulare, ferma.

5 minuti è il minimo, anche se ti sembrerà una vita.

Non risolve, ma aiuta. Raccogli ogni singola stilla della tua energia e convogliala in quell'obiettivo. Ci metterai un po'. Un giorno, una settimana o un mese che sia.


O lo fai, o rimarrai così, e non lo desideri.


ps: puoi anche andare dal medico di base chiedendo un consulto psichiatrico.

hermit94 29-04-2018 13:09

Re: Per chi lo state facendo?
 
Non sto facendo niente sopravvivo e basta....


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 07:17.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.