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Vecchio 28-04-2018, 17:56   #1
Esperto
 

Salve. È tempo ormai che mi gira in testa questa frase.

Ho cominciato un percorso (riguardante la professione), anche con lo scopo di uscire da un periodo brutto di reclusione, ma spesso mentre sono a pensare ad altro e mi ricordo su cosa devo mettere la testa mi dico "Ma perché? Sono sicura di quello che sto facendo? È quello che voglio?"

Il fatto è che ho l'impressione di imbarcarmi nelle cose solo perché sento di DOVERLO fare.
Perché ci si aspetta che tu faccia questo e quello dalla vita. Che studi e poi lavori e poi ti sposi e tutte quelle cose.
E che tu sia coerente con quello che hai fatto fino a prima. E non devi deludere la gente, e ti devi preoccupare di cosa pensano gli altri, ecc ecc...

Io talvolta sento tanta pressione (che non è reale quanto più imposta dalla mia mente) a fare qualcosa che mi schiaccia a tal punto da rendermi impossibile agire affettivamente.
Mi blocco e mi sento estranea a tutto. Sento come se mi stessi obbligando a vivere secondo standard che magari funzionano per la gran parte della società, ma non per me.
Mi sforzo perché i miei interessi non sono così forti da giustificare un impegno serio in qualcosa. E tutto diventa molto faticoso.
Sia chiaro, io non penso di voler passare la vita sul divano. Ma talvolta ogni cosa mi sembra così inutile e fine a se stessa...

C'è qualcuno che si sente così?
Voi perché fate ciò che fate?
Siete consapevoli della vostra scelta di vita, al di là di quella che è la sociofobia (o altro problema)?

Non so, io ho come la sensazione che non ci sia niente fatto per me.
E forse dovrei "solo" accettare e adattarmi, ma mi riesce difficile farlo.
Vecchio 28-04-2018, 20:01   #2
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

le mie migliori decisioni sono sempre arrivate in quei pochissimi momenti di lucidità e sono sempre state le decisioni migliori della mia vita, anche se poi come ti sta succendo durante questi percorsi capita di farsi domande esistenziali ripenso sempre al fatto che "ho preso questa decisione da lucido quindi la si deve portare avanti".

Del resto come Adelaide anche io lo faccio per i miei genitori, non voglio dargli un dolore così grande come la mia scomparsa volontaria
Vecchio 28-04-2018, 20:08   #3
Intermedio
L'avatar di Tengu
 

Sono un insicuro cronico con un'autostima che è quella che è (ossia corrispondente alla qualità del vissuto), per cui è una domanda che ciclicamente mi si ripresenta. Molto banalmente, la consapevolezza si costruisce e non deve essere presupposta. Le sabbie mobili son sempre dietro l'angolo...
Vecchio 28-04-2018, 22:14   #4
Esperto
 

Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?
Vecchio 28-04-2018, 22:20   #5
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?
Relativamente al metterlo effettivamente in pratica (il suicidio) salva anche l'incapacità.

Ultima modifica di XL; 29-04-2018 a 09:40.
Vecchio 28-04-2018, 22:24   #6
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Non è che se abiti a 1000 km da casa e ti ammazzi tua mamma non soffre.
Ovviamente intendevo parlare del momento in cui non ci sarà più la madre.

Molti dicono che li tiene in vita solo la paura di dare un dispiacere troppo forte alla famiglia. Ma nel momento in cui non ci fosse più la famiglia, non avrebbe più senso provare ad andarsene via, almeno per spostarsi dall'ambiente tossico, prima di pensare a un gesto estremo?
Vecchio 28-04-2018, 22:45   #7
Esperto
 

I genitori.Il dovere.
E la mia ostinata e assurda capacità di desiderare.
Tiro avanti perchè sono tosta, un'altra al mio posto avrebbe già bevuto la candeggina.
Quando morirò diranno"era ora.Ha resistito fin troppo."

Ultima modifica di claire; 28-04-2018 a 22:47.
Vecchio 28-04-2018, 22:54   #8
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Ragazzi, mi mettete tristezza. Davvero vi salvano solo i vostri genitori dall'idea del suicidio?
Perché non andare via, lontano, piuttosto?
Quote:
Originariamente inviata da Jupiter Visualizza il messaggio
Ovviamente intendevo parlare del momento in cui non ci sarà più la madre.

Molti dicono che li tiene in vita solo la paura di dare un dispiacere troppo forte alla famiglia. Ma nel momento in cui non ci fosse più la famiglia, non avrebbe più senso provare ad andarsene via, almeno per spostarsi dall'ambiente tossico, prima di pensare a un gesto estremo?
io a casa dei miei stavo bene e sto bene anche qui che vivo da solo, avessi avuto una famiglia tossica o sarei cresciuto più forte o mi sarei già fatto fuori, ma il fatto che i miei mi vogliono un mondo di bene mi frena perchè non sarebbe giusto dopo tutto quello che mi hanno dato nonostante tutte le delusioni che gli ho procurato, farmi fuori adesso sarebbe solo un torto, un ingiustizia e una vigliaccheria troppo grande verso i miei genitori, quando sarò solo allora potrò anche farmi fuori perchè tanto oltre ai miei nessuno mi vuole davvero bene.
Vecchio 28-04-2018, 22:58   #9
Principiante
L'avatar di jailed
 

ragazzi ma scherzate? fare le cose per i genitori? sono finiti i tempi delle elementari e delle medie! fate le cose per voi stessi, e fatele estremamente bene, abbiamo tutto il giorno a disposizione!
Ringraziamenti da
Tortina95 (29-04-2018)
Vecchio 28-04-2018, 23:10   #10
Esperto
 

Mmm, probabilmente l'idea di andare lontano ha senso per me che sento che qui non riesco a fare nulla. A essere me stessa.

Se per voi l'ambiente non è un problema è effettivamente vi comprendo...

Anche a me la speranza aiuta a volte. Continuo ad avere in testa che andrà meglio anche se poi non va mai meglio.
Probabilmente è una cosa normale degli esseri umani. E infatti si dice che la speranza sia l'ultima a morire.
(ma anche che chi vive sperando muoia cag*ndo, insomma)

@Claire.
Sempre detto che sei forte tu.
E se non ci fossi più sì, direbbero che hai resistito tanto. Ma non penso che qualcuno direbbe "era ora", o almeno se non per dire "almeno non deve più crogiolarsi nel dolore".

Un "era ora" di diverso tipo, un "era ora" che suona come "beh, tanto era troppo messa/o male per vivere bene/essere utile alla società" non lo voglio sentire neanche per scherzo. Che nessuno su 'sto forum si è scelto di avere quello che ha.
Comunque sto andando fuori tema nel mio stesso topic, ma è un concetto che volevo esprimere.
A volte ho la sensazione che alcuni qui si sentano come se la vita non se la meritassero. No. Quello che non ci meritiamo è il disagio che viviamo.
Ringraziamenti da
Tortina95 (29-04-2018)
Vecchio 28-04-2018, 23:10   #11
Principiante
L'avatar di jailed
 

io non posso credere a quello che hai scritto invece. tu non hai ancora idea di chi sei e di quante potenzialità hai, noi siamo speciali! pensaci qualche giorn o,trovati un interesse tuo e soltanti tui e poi ne riparliamo. e ti passo un consiglio: elimina la vergogna
Vecchio 28-04-2018, 23:12   #12
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

Esattamente come dice Adelaide, il suicidio di un figlio è una ferita a vita per i genitori che non si rimarginerà mai, è un evento così traumatico da cambiare le loro vite per sempre e accorciare la loro permanenza su questo mondo perchè di crepacuore ci si muore.
Vecchio 28-04-2018, 23:14   #13
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
L'unica cosa che posso fare per me stessa è uccidermi. E no, non sono d'accordo che fare qualcosa per salvaguardare le persone a cui vogliamo bene sia sbagliato. Hai idea di che trauma è per un genitore il suicidio di un figlio? Io sì, l'ho visto da molto vicino.
Ade ha ragione.
Le famiglie in cui qualcuno si suicida vivono con un fantasma perenne nella testa.
Ne pagano le conseguenze. Te sei bello che andato ma loro stanno li a raccogliere i pezzi.
Deve essere orribile.
Io ho sofferto morti avvenute naturalmente. Non oso immaginare come vivrei un suicidio di un mio caro.
Vecchio 28-04-2018, 23:18   #14
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
so benissimo chi sono. Conosco bene i miei pregi e i miei difetti. Pure gli psichiatri e gli psicologi si stupiscono della mia consapevolezza.
Complimenti!

Ma questa consapevolezza non ti rende più facile migliorare?
C'è chi non cambia perché non si rende conto di quale siano i propri problemi. Ma una volta compresi gli stessi non dovrebbe essere più semplice lavorarci sopra?
Vecchio 28-04-2018, 23:19   #15
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
@Gio.solo @Jupiter sì, i genitori escono di senno. Non riescono più a godere di nulla. È come se il suicida lasciasse loro in eredità il proprio senso di morte.
Una bella depressione coi controcaz*i, in sostanza.
Ringraziamenti da
cancellato16622 (28-04-2018)
Vecchio 28-04-2018, 23:20   #16
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L'avatar di jailed
 

Quote:
Originariamente inviata da Marceline Visualizza il messaggio
Infatti non si parla di quella fase.
Si tratta del passaggio adulto in cui si devono prestare cure ai genitori anziani.
Almeno per quanto mi riguarda.
Egoisticamente non ne avrei le forze, ma umanamente lasciarli soli male sarebbe straziante e scorretto almeno in parte. Non è facile.

Immagino tu sia ggiovine
no non sono piu' tanto giovane, ho 26 anni, e vedo che non ci capiamo.

qualsiasi sia il vostro disturbo, sociofobia, disturbo evitante, depressione cronica, ecc.. il solo citare il suicidio e' qualcosa talmente idiota che mi viene il vomito, fatevi e fatemi un favore e non scrivete piu' questa parola.

detto questo, l'argomento del topic e' per chi facciamo cio' che facciamo per vivere (mansioni, studio, lavoro). non posso credere che qui qualcuno lavora o coltiva certe passioni per compiacere alla mamma, è ridicolo ad una certa età.

ma non voglio essere frainteso, fare le cose per se stessi come sto facendo io non significa dimenticarsi dei genitori. se avessero problemi sarei il primo a stargli vicino. non confondente estremo egoismo per un briciolo di amor proprio!

Ultima modifica di jailed; 28-04-2018 a 23:22.
Vecchio 28-04-2018, 23:26   #17
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Vabbé ma non hai capito un tubo
sono contento che ti faccia due risate. pero' leggiti i primi post del topic e dimmi anche dove sbaglio e dove non ho capito un tubo
Vecchio 28-04-2018, 23:30   #18
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
@Gio.solo @Jupiter sì, i genitori escono di senno. Non riescono più a godere di nulla. È come se il suicida lasciasse loro in eredità il proprio senso di morte.
c'è confusione in questo topic, io sono confuso, tutti siamo confusi

giusto a onor di cronaca io la penso come te:

Quote:
Originariamente inviata da Gio.solo Visualizza il messaggio
Esattamente come dice Adelaide, il suicidio di un figlio è una ferita a vita per i genitori che non si rimarginerà mai, è un evento così traumatico da cambiare le loro vite per sempre e accorciare la loro permanenza su questo mondo perchè di crepacuore ci si muore.
Vecchio 28-04-2018, 23:38   #19
Principiante
L'avatar di jailed
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Il secondo post l'ho scritto io. E sei l'unico che non ha capito
Leggili di nuovo
si ho riletto e riconfermo: e' equivalente a fare le cose per la mamma.

non voglio essere cattivo pero' prima o poi i nostri cari non ci saranno piu', è purtroppo da mettere in conto nei nostri calcoli, e quindi poi che si fa? si fanno gesti estremi? idiozia

piuttosto si cerca una propria passione, un proprio obiettivo, e grazie anche alla istruzione impartitaci dai nostri genitori cerchiamo di farci un posto nostro, nonostante la sociofobia.
Vecchio 28-04-2018, 23:53   #20
Esperto
L'avatar di Gio.solo
 

a questo punto proverei con i disegnini o l'aiuto da casa
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