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Riflessione socialità e punti di appoggio
Riflettevo che alcune persone hanno vari punti di appoggio, degli appigli a cui attaccarsi a seconda dei casi, a volte ogni settimana escono e fanno cose socialone con persone diverse. Credo che tanti come me qui è già tanto se hanno uno sfogo singolo settimanale-mensile fuori dalle quattro mura di casa o del lavoro, scuola, università, ecc. Unito poi alle esperienze e all'abilità sociali pari a zero si innesca un vero cortocircuito, non è raro trovarsi a fare la ruota di scorta - personalmente è una situazione che mi provoca enorme frustrazione.
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Posto giusto per non lasciarti il topic senza risposte, ecco a che servono gli amici virtuali. :ridacchiare:
Sinceramente non so cosa rispondere visto che non ho proprio una compagnia quindi non sono nemmeno la ruota di scorta. :D |
Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Faccio solo proseliti quando parlo di immigrati e nazionalsocialismo
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Quote:
secondo me potrebbe essere che non ci siano tante risposte perchè quello che dici ha meno attinenza con il very phobic ® e più con i timidi. mi spiego, è un problema che riguarda quelli che non prendono l'iniziativa ma seguono ben volentieri le situazioni sociali anche più scomode, i timidi appunto l'evitante e il fobico è difficile che si uniscano volontariamente a gruppi, amaggior ragione a gruppi ostici, nei quali è sopportato o peggio |
Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Capisco, eh ma allora qui ci stanno un sacco di fobici checché se ne dica :D
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Mi sono ritrovata da sola proprio perché mi sono rifiutata di essere una ruota di scorta o il terzo incomodo o quella che regge il moccolo,il risultato non c'è nessuno con cui mi possa sfogare!
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Per quanto mi riguarda diciamo che mi vedo con delle persone a seconda del tipo di attività: c'è il gruppo delle gite della domenica, quello del locale dove vado ad ascoltare musica live (ogni tanto si va a sentire qualche concerto fuori della mia città) e ogni tanto mi vedo con degli utenti del forum.
C'è da dire che frequento queste persone solo nei contesti descritti anche per il fatto che non disdegno affatto anche andare per conto mio a fare qualche gita o vedere dei concerti. |
Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Bè il problema è quello del gatto che si morde la coda,essere molto timido porta a non avere quei punti d'appoggio che ti aiutano ad essere meno timido e così la timidezza(con tutta la m.erda che si porta dietro aumenta),mentre per gli estroversi avviene il contrario.Mi pare siano tipici meccanismi di retroazione autorafforzativa in entrambi i sensi,in cui chi parte bene migliora sempre più e chi parte male peggiora in continuazione.
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
Bisogna avere punti d'appoggio per stare bene, che sia l'amicizia , la famiglia o il lavoro.
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Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
per me quella della ruota di scorta è una stronzata grande come una casa.
pure chi si lamenta di essere ruota di scorta di qualcuno significa che non vive l'amicizia in maniera giusta e che la prende come "ruota di scorta" rispetto a migliori possibilità che gli mancano. se vivete le uscite sentendovi come ruotini di scorta allora la scelta potrebbe essere quella di non uscire, cosa che potrebbero fare pure quelli che escono con voi. invece di uscire con voi - ruote di scorta - potrebbero starsene a casa. eppure vi chiamano. come mai?? e voi ci uscite anche se pensate che vi stiano usando. come mai?? |
Re: Riflessione socialità e punti di appoggio
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