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Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
In questi lunghi giorni di lontananza dal forum ho molto riflettuto su me stesso. Quando qualcosa mi ricorda la mia infanzia, come il mio primo orsacchiotto che conservo gelosamente, scoppio in un pianto irrefrenabile. Ho molta nostalgia della mia infanzia, anche se non è stata così felice (ero goffo, malaticcio, sempre chiuso in casa e deriso da adulti e bambini) la vedo come un Eden da cui sono stato cacciato; invece, ho odiato tutte le età che sono venute dopo. Detesto tutto, gli obblighi e gli affanni dell'essere adulto, la sensazione di continuo e inesorabile disfacimento fisico, la falsità e la prevaricazione dei rapporti interpersonali, lo squallore e la vergogna che la sessualità ha portato nella mia vita. Tutto il mondo intorno a me ha perso colore e sapore, tutto mi sembra scontato e privo di quella meraviglia che avevo da bambino, anzi guardo ogni cosa con cinismo e disincanto.
Ho provato a reagire continuando artificialmente, oltre ogni limite, la mia infanzia: a 40 anni vivo con i miei amati genitori, malgrado abbia un lavoro stabile; assumo spesso comportamenti infantili per sentire il piacere di essere compatito o anche solo per attirare l'attenzione su di me; riempio la mia stanza di peluche; evito, per quanto posso, qualsiasi responsabilità, anche perché se devo prendere io una decisione cambio idea in continuazione. Non faccio che lamentarmi di non aver provato le gioie dell'amore e del sesso, ma sto solo mentendo agli altri e a me stesso, perché in realtà è solo per la vergogna di non aver fatto qualcosa che tutti, ma proprio tutti hanno già fatto: questo è un mondo che mi crea solo spavento, non riesco neanche a immaginarmi come "maschio" che tiene una donna fra le braccia e le dice "adesso penso io a te"; tutt'altro, io concepisco solo un rapporto in cui è la donna a occuparsi di me e a guidarmi, come ha fatto l'unica vera donna della mia vita, mia madre. Le poche volte che ho "provato" con una ragazza l'ho sempre fatto con convinzione pari a zero e io stesso riconosco la ridicolaggine di quei tentativi. Cercando di tenere in vita la mia infanzia ho saltato la mia adolescenza e la mia giovinezza, ora sto provando a schivare* anche la mia mezz'età. Ma non ci riesco, ogni giorno il mondo in cui vivo richiede un tributo sempre più alto da me e temo che la mia tranquillità non durerà ancora a lungo. Ma non voglio uscirne, perché penso che una vita adulta sia indegna di essere vissuta. |
Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
stai attento perché l'incarnazione del Puer Aeternus, l'autore de Il Piccolo Principe, è finito male.
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
:'(
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
alleny, faccio riferimento al libro della Von Franz, la quale sostiene che uno dei tratti caratteristici del puer aeternus è l'incoscienza, lo sprezzo del pericolo, insomma una fanciullesca mancanza di inibizione che spesso porta la persona a morire in incidenti. La psicoanalista junghiana in quel libro attribuisce quell'incidente aereo a questo tratto caratteriale. Poi vabbeh, sono tutte ipotesi...
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
Io comunque la storia degli archetipi non l'ho ancora capita completamente.
La mia infanzia la rimpiango fino alla terza elementare quando ero ancora un bambino sano mentalmente e fisicamente,prima dell'inizio del cortisone che mi face diventare un ciccione e degli occhiali e quindi iniziare le derisioni,si puo vedere pure dalle foto di classe,lo sguardo sereno e sorridente della terza,lo sguardo vergognoso e impaurito poi |
Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
Esistono bambini molto saggi e anziani non saggi.
La saggezza, da quello che ho visto, appartiene a chi la coltiva indipendentemente dall'età. |
Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
Ma qual è l'inizio di un essere umano...
non si sa niente in proposito. |
Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
Stai vedendo un terapeuta Alceste?
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
mi scusi professor Joseph, non intendevo scrivere un trattato su Jung e la psicologia analitica.
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
Mi spiace Pierrot, non puoi stare qui essendo già stato allontanato.
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In effetti si è ripetuto :pensando:
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Re: Puer aeternus, ovvero la sindrome di Peter Pan
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Could these sensations make me feel the pleasures of a normal man? |
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