Il senso della festa
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Secondo me per diventare amico con nuove persone ci possono essere due modi, il primo è che ti vengano presentate da un tuo amico, il secondo è fare una qualsiasi tipo di attività periodicamente assieme, come andare a scuola assieme, o fare i calcetti assieme, o andare nella stessa palestra, o fare volontariato assieme, ecc...(includo anche deogandosi assieme, io fumo marijuana e mi dispiace dirlo ma è stato il maggior metodo di successo che ho avuto per fare nuovi amici, appena conosci un altro che fuma, si va a fumare assieme, ci passi un po' di tempo con lui e si crea subito un'amicizia)
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Re: Il senso della festa
Hai fatto delle riflessioni giuste, però dissento dall'idea che i giochi si facciano tutti tra i 15 e i 18 anni. Non è così, davvero, ci sono persone estroverse che continuano a organizzare e cercare di conoscere persone nuove, e ti può capitare di conoscerne e diventarne amico. Bisogna però essere nel contesto, che può essere il lavoro, un corso o altro. Ed essendo più maturo puoi essere più capace di interagire e farti trovare piacevole.
Recentemente sto frequentando delle persone che ho conosciuto quando avevo 28 anni. |
Re: Il senso della festa
Sono stato a delle vere e proprie feste solo dopo i 30, solo che... era tutto un altro scenario, era nei locali milanesi. Non mi sono mai sentito così solo come in quelle occasioni. Alla fine ho riscontrato che, su una ventina di occasioni, mi ero divertito solo un paio di volte. Quelle dove mi sono detto "ma cosa vuoi che succeda stasera? Non succederà nulla al solito." Ho vissuto quelle festicciole per quello che erano, eventi fini a se stessi e non esami da superare. Il grosso problema non è tanto la festa di paese, ma le aspettative con cui tu ci vai. Se ci vai per bere un po' e ubriacarti è chiaro che puoi facilmente arrivare al tuo obiettivo, se ci vai con lo scopo di trovare una congrega di amici, la compagna per la vita, qualcuno che ti raccomandi sul lavoro o ti presenti ai confratelli della loggia massonica è un po' difficile che sarai accontentato.
Riguardo la tua situazione generale, purtroppo abiti in un ambiente rurale dove fare vita sociale è quasi impossibile, soprattutto se in una zona dove non c'è turismo (ricordo quando conobbi dei ragazzi del Molise, regione di cui dubitavo perfino l'esistenza: mai visto nessuno più spaesato a stare in mezzo alla gente, volevano essere piantonati per prelevare 50 euro al bancomat). Se non hai problemi gravi di timidezza, il tuo problema si risolverebbe forse in automatico se tu passassi il tempo libero in attività nella città a te più vicina, o ti trasferissi in una città. Valuta tu quali sono le tue possibilità (è chiaro che se in campagna lavori nell'azienda agricola di famiglia e in città ti troveresti sfaccendato hai delle difficoltà). |
Re: Il senso della festa
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Secondo me è difficile divertirsi, ridendo e scherzando ogni istante... gruppi punk, gruppi di fighetti, gruppi alternativi, gruppi vecchi e gruppi giovani, coppie e non coppie... la noia colpisce tutti, senza fare distinzione... bisogna cercare di diventare persone interessanti "facendo cose" e oziando il meno possibile, e scegliersi persone altrettanto interessanti... Io "non faccio cose" e ho persone poco interessanti intorno a me... quindi anche io quando esco di casa (raramente) mi trovo nella tua stessa situazione... |
Re: Il senso della festa
Abito in una città di 500mila e passa persone e le possibilità sono già molto più ristrette che a Milano, se faccio una gita organizzata sono sempre il più giovane di tutti e ho quasi 40 anni. In un paesone di 20mila cosa vuoi trovare? A 20 anni quelli della tua età scapperanno tutti, per studiare e lavorare dove si può, e torneranno sempre più raramente perché si scasseranno gli zebedei a tornarci ad agosto per trovare i vecchi quando potrebbero andarsene a chiavare a Riccione. In paese rimangono solo quelli che non possono. Purtroppo se aspiri a una vita sociale vera e propria o vai in una città "viva" (Roma, Milano o le città universitarie) o ti puoi costruire uno spaventapasseri e parlarci.
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Re: Il senso della festa
Ma gli altri tuoi 3 amici con cui sei uscito sono nella stessa tua situazione (intendo di scarsa vita sociale)?
Io comunque ero come te, negli anni dell'adolescenza sarò uscito 20-25 volte, le stesse che uno con un minimo di vita sociale esce in pochi mesi. Sicuramente dopo è molto più difficile entrare in dei gruppi; quando ero all'uni le varie comitive erano spesso già formate da conoscenze avvenute alle superiori. Io poi vabbè ero sempre addormentato, ma anche avessi voluto farne parte sarebbe stato molto difficile. diciamo che l'uni è stato il proseguimento del liceo; buoni/ottimi rapporti tra le mura scolastiche, poi grazie e arrivederci. |
Re: Il senso della festa
Condivisione e iniziativa
Sta tutto lì, le persone si conoscono attraverso la condivisione di esperienze, di luoghi, di valori, attraverso quelle stringono rapporti, nascono simpatie, amicizie, amori, si costruiscono reti di contatti che le porteranno a conoscere altre persone. Andare ad una festa di per sé non garantisce tutto questo, se la si vive passivamente, se non si ha all'interno di essa l'occasione per condividere qualcosa con gli altri o se non si è capaci di forzare le situazioni creandosi l'occasione giusta. Il problema per gente come noi è che nella migliore delle ipotesi siamo passivi, nella peggiore evitiamo proprio, non riusciamo a condividere qualcosa nemmeno in contesti particolarmente favorevoli come può essere la scuola, dove bene o male la gente è costretta a stare insieme negli stessi spazi per lungo tempo. |
Re: Il senso della festa
Conoscere qualcuno a queste feste paesane? diciamo che è molto difficile perchè in genere sono già tutti gruppi che si conoscono, in genere sono gruppi chiusi (compaesani, compagni o ex compagni di classe, ecc).... conosco benissimo la realtà di provincia...:miodio:
Ma poi dipende anche tu cosa cerchi, se vuoi tanti amici e socializzare con parecchie persone allora è dura in questi contesti.. Secondo me se vuoi farti qualche amicizia è meglio dedicarsi a qualche hobby o trovare persone con hobby/passioni in comune.. Il fatto di uscire alla sera e andare alle feste o in discoteca non è necessario, certo poi ti parlo da ultra-trentenne non piu interessato alla vita notturna ma ad altri tipi di attività (gite, escursioni, sci, ecc) che faccio talvolta con i pochi amici che ho. |
Re: Il senso della festa
Mi sembra la canzone Weekend degli 883 diventata thread.
A parte i riferimenti musicali, alla base di tutto c'è la sofferenza per la solitudine e la spinta a creare una rete sempre più ampia e forte. Se dentro di te stai bene così e non senti il pepe al culo appena rimani solo, è improbo confrontarsi con gli estroversi sul loro campo. Per contrastarli sul loro campo bisogna (in queste occasioni): 1) ampliare la rete, facendo finta che con pochissima conoscenza basti per arrivare ad un buon livello di confidenza; 2) rafforzare la vicinanza con chi è già nella rete di confidenza, cercando il modo per arrivare a ricevere concessioni sessuali, cioè in pratica tasti il terreno con le ragazze e parli "di intrallazzi" con i ragazzi"; 3) rilanci, cioè non puoi chiacchierare e basta, devi chiacchierare e fare in modo che avrai una serata imminente in compagnia; 4) se nessuno ti presenta nessuno, allora lì è il momento del flirting da zero: fare conoscenza con sconosciute. |
Re: Il senso della festa
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Re: Il senso della festa
15-18 anni mi sembra un range troppo ristretto. Sicuramente le esperienze di vita prima si fanno e meglio è.... ma il grosso secondo me è tra i 20-30... purtroppo io ho buttato mezza vita e adesso è troppo dura "recuperare", sarò sempre indietro rispetto ad una persona normale, in tutti i sensi. Si può recuperare a 20, a 30 non so... e sinceramente mi fa paura arrivarci in queste condizioni
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Re: Il senso della festa
Tutti i punti da me descritti sono difficili per un introverso.
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Re: Il senso della festa
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Re: Il senso della festa
Ti e' andata bene. Addirittura a volte io non c'entro nulla non solo con la sagra paesana, ma neanche all'interno del gruppo con il quale mi capita di andarci (2 volte l' anno max). Penso che se conosci pochi tuoi compaesani le possibilita' d'interazione sono quasi nulle, non potevi fare molto di piu'. Ci si va in gruppo e la routine classica di quelle feste e': cena nel tendone, giro in discoteca, giostre, e pesca di beneficenza. L' ultima volta ho custodito in mano la borsetta della fidanzata del mio amico che saliva con lei in giostra :ridacchiare:
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Re: Il senso della festa
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Nei paesini i gruppi sono sempre quelli fissi, per fare le solite uscite...almeno nelle grandi città ci sono attività da fare, corsi associazioni eventi, anche se non si fa amicizia almeno passi il tempo in modo interessante.. Poi ovvio che superati i 25-30 anni sia difficile fare amicizia, le persone ormai si son stabilizzate a livello di frequentazioni , partner, priorità della vita, le occasioi sono poche e per un fobico introverso tanto timido è difficile, se non impossibile, riuscire ad essere sciolto e fare amicizia in pochissimo tempo, non hai la possibilità di uscire tutti i pomeriggi per ore come da ragazzino... |
Re: Il senso della festa
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Re: Il senso della festa
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Ovviamente si parla anche di grandi numeri, non si puo' paragonare una realtà di 20.000 ab con una di 1 milione di abitanti |
Re: Il senso della festa
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Insomma è rimasto un po' com'era tempi addietro, ai tempi dei nostri genitori con la sola differenza che il processo possiamo spostarlo in avanti di quasi 10 anni: si viveva un breve periodo di gioventù e uscite con coetanei, dopo pochi anni (spesso entro i 25) tutti si sposavano e avevano figli (e difficilmente si usciva con gli amici avendo impegni famigliari, almeno i primi tempi con i bimbi piccoli).. chi rimaneva single non usciva più... In città ci sono più opportunità e più stimoli anche dopo i 30, ma anche chi a 20 vuole farsi nuove amicizie (infatti anche chi abita nei paesi e ha il suo gruppo, se va in città a studiare all'università in genere si fa nuove amicizie) |
Re: Il senso della festa
Andiamo ad una sagra di paese?
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