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il senso della vita per un malato
Stanotte mi sono addormentando, pensando alla vita che avevo prima che la mia problematica legata all'ansia e agli adp mi bloccasse.
Tuttavia, non voglio usare i miei problemi come giustificazione, sono ben consapevole che la scelta di rimanere immobile, seppur condizionata in modo pesante dai miei problemi, è mia. Quello che io vi chiedo è, cosa deve pensare una persona che vive dei disagi che influenzano in modo radicale la propria quotidianità a proposito del "senso della vita"? Ovvero quali sono le basi (di pensiero) solide che si hanno a disposizione per cercare di "progettare" un futuro migliore, un piano di vita, dal momento in cui si vive nell'immobilità? Grazie per le vostre risposte. |
Re: il senso della vita per un malato
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Ad ogni modo, il tuo post mi perplime, secondo te il senso di un'esistenza soggettiva è da sognatori, ma le ambizioni, gli obiettivi che una persona si pone, perché dovrebbero essere considerati astratti? Forse perché irraggiungibili? Ovviamente, nel mio caso (e mi permetto di dire anche nel tuo), dal momento in cui i nostri disagi ci costringono all'immobilità, questo MI porta a considerare ogni ipotetica svolta come un'illusione, ma questo per ciò che ho cercato di sottolineare nella seconda parte del mio post. Ovvero, il fatto che le mie problematiche mi portino alla negatività più totale quando cerco di rispondere alla "semplice" domanda: Grimmjow, cosa vuoi fare? ESEMPIO BANALE: Qualche giorno fa una mia consoscente mi disse, Grimmjow tu stai male da molto tempo, perché non cerchi di trovarti una ragazza? (che ingenua :mannaggia::ridacchiare:) Io ho risposto di NOn volerlo, ma il motivo non sta nel fatto che io non abbia bisogno di una persona al mio fianco, piuttosto perché sono consapevole che nelle mie condizioni "psicofisiche", intraprendere una relazione (e tutta una serie di impegni) sarebbe per me un qualcosa di insostenibile che aggraverebbe il mio disagio. In altre parole, quando io parlo di basi di pensiero "solide" non intendo delle sicurezze, ma la razionalità NON influenzata dal mio disagio che mi darebbe la possibilità di mettere un mattoncino sul mio obiettivo chiamato "futuro". Spero di essere stato più chiaro :mrgreen: |
Re: il senso della vita per un malato
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Premettendo che il mio esempio banale, come ho sottolineato, non può essere nemmeno considerato un obiettivo in realtà, visto che sarebbe improponibile vedere in qualunque tipo di sentimento un arrivo, una meta alla quale giungere. Qualunque tipo di pensiero, di progetto futuro, dovrebbe essere considerato una montagna da scalare, oggi sto male, ma starò sempre male? Tuttavia, il mio stato mi impedisce proprio questo, di discernere fra il sogno inarrivabile frutto della sofferenza e dell'abisso e l'obiettivo concreto (seppur difficile) da potersi porre innanzi a sé nonostante tutto. Ovvio che la salute è la prima cosa, ovvio che sono il primo a predicare bene ed a razzolare male visto che sono immobile tanto quando una barca in una fascia di bonaccia, ma questo non mi preclude quello che ancora mi tiene in piedi nonostante tutto, la Speranza. Purtroppo, la speranza risulta essere illusoria fin tanto che la nostra forma mentis non pensa ad un futuro migliore, ma come pensare ad un futuro migliore quando il presente equivale ad un pezzo informe di materia anfibia comunemente detta merda? (cit. FMJ) |
Re: il senso della vita per un malato
non c'è per uno sano, figuriamoci per uno malato.
dovrei chiederlo a mio zio che è in carrozzina. ma non voglio essere cosi insensibile. |
Re: il senso della vita per un malato
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Re: il senso della vita per un malato
forse un malato ha più il senso della vita di una persona sana, perché capisce davvero quanto la vita sia preziosa, quanto se ne abbia il bisogno di viverla fino agli ultimi preziosi istanti. Chi ha la depressione però non può coglierlo, anche se vorrebbe.
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Re: il senso della vita per un malato
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Quindi il senso o il fine, dovrebbe essere l'esito di questa battaglia, la vittoria (mi auguro) o la sconfitta; ovvero lo star bene e sanare questo malessere oppure lasciarsi andare nei modi più disparati. Grazie per la tua testimonianza, prendi farmaci da quando io ho iniziato a camminare quindi non posso che "alzare il cappello". Ammetto che non so proprio se riuscirei a soffrire per 24 anni, credo che nella tua situazione mi sarei liberato di tutto ed avrei deciso di orientarmi verso una vita contemplativa, una vita eremitica per alcuni, cenobitica per me probabilmente. Ti faccio i miei migliori auguri. |
Re: il senso della vita per un malato
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Detto questo, la terapia non è di certo una serie di sedute da un mago che una volta pronunciata la formula magica ci porta a star meglio, così come la tachipirina potrebbe abbassare la febbre, non funziona così. Riuscire a vivere il presente sarebbe un passo da gigante, quindi devo dedurre che tu riesca a Vivere? Personalmente cerco di sopravvivere ed ogni qualvolta che un impegno mi porta a mettere il naso fuori di casa, prendo il mio scudo ed il mio gladio per una nuova battaglia contro la mia problematica. Se riesco ancora ad uscire è proprio perché ho quest'arma di nome speranza, perché se l'abbandonassi prima di varcare la porta di casa, credo che quell'uscita sarebbe l'ultima. |
Re: il senso della vita per un malato
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La soluzione, come il problema stesso, sta nella nostra testa |
Re: il senso della vita per un malato
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Tutti hanno problemi, mi pare ovvio, ma come c'è chi vive la vita con leggerezza, c'è chi convive con problemi invalidanti. Per quanto riguarda la seconda parte del post, evito di commentarlo al fine di non degenerare. Grazie per il tuo punto di vista. |
Re: il senso della vita per un malato
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Io ritengo che sia una questione di priorità, qual'è la priorità nel tuo presente? Cosa vuoi per te stesso? Non so nel dettaglio quale sia la tua situazione, quello che posso dirti è che io in nei calzoni attuali sto stretto e non è questa la mia concezione di vita. Certamente, siamo tutti in fila, tutti noi (nessuno escluso) giungerà alla fine di questa esistenza, tuttavia, c'è chi rimane immobile ed aspetta la propria ora e chi cerca di attenuare le proprie sofferenze, di abbassare il più possibile l'asticella dell'infelicità, di cercare di avvicinarsi il più possibile al vivere piuttosto che al sopravvivere. Quote:
Non so quanti anni tu abbia, quale sia il tuo tenore di vita, ma mi è inevitabile pensare che se ti nutri, vai al bagno, hai un tetto sopra la testa, hai un computer ed una connessione di cui disporre, se riesci dunque a sopravvivere è perché hai a disposizione dei denari. Ripeto, la questione sta nelle priorità che attribuiamo alle nostre necessità, io so che così non voglio vivere, quindi cerco di dare una svolta alla mia vita presente. Comunque siamo andati un tantino OT, visto che la questione era come cercare di "pensare" ad un futuro migliore senza essere influenzati dalle problematiche attuali che ci opprimono nella quotidianità e ci impediscono di Vivere. |
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