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Iniziare un percorso psicoterapeutico
Ho trovato online una psicologa nella mia città. Ha un sito internet e una pagina Facebook, mi sembra abbastanza professionale.
Dato il mio stato di disagio (ho le carte in regola per una diagnosi da evitante, forse anche peggio), avevo pensato di prendere un appuntamento e buttarmi in questa "avventura" che magari potrebbe farmi bene. Però mi stanno sorgendo mille dubbi (strano), dovrei dirlo a mia madre? In realtà non vorrei, ma è lei che mi finanzia. Cosa si fà durante i primi incontri? Insomma, io ho in mente la figura della psicologa dei Sopranos o il Dottor S., potrebbe darmi da scrivere la mia biografia? Non so, di solito come si svolge una seduta più o meno, devo star a parlare per un'ora? O è più un botta e risposta? Scusatemi ma sono confuso, non sò a chi chiedere per una cosa così, vorrei diciamo un'anteprima di come dovrebbe essere la situazione, non mi piace andare alla cieca. Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Io affronterò giovedì un'esperienza non dissimile, vado finalmente dallo psichiatra. Per un buon 60% per disturbi del sonno, per il resto con l'idea di ri-centrarmi per quanto possibile. Non sono però preoccupato perché so dall'amico a cui ho chiesto di raccomandarmene uno, che è un bravo professionista e quindi sono tranquillo che farà il possibile.
Se nel tuo caso non conosci la persona certo, forse ci sarà lo step aggiuntivo di dover controllare da parte tua se è una persona con la professionalità necessaria. Io comunque non rinuncio nemmeno in questo (mio) caso a "prendere le misure" al medico, nel senso che potrebbe tranquillamente avere idee di percorsi farmacologici diversi da quelle che sono le mie aspettative sui punti "non negoziabili". EDIT: Come sempre dimentico di trarre le conclusioni... Metto le mani avanti e specifico che per quel che mi riguarda non credo nella psicoterapia (per me, non dico che su altri non funzioni) quindi sono poco informato. So che ci sono diverse scuole di pensiero che in molti aspetti si sovrappongono e per complicare le cose, il terapeuta potrebbe proporre la propria sintesi dei vari approcci esistenti. Un esame da parte tua è comunque necessario perché se per esempio credi solo nella terapia cognitivo-comportamentale e ti viene proposto un percorso con un approccio diverso in cui non credi fermamente anche tu, potrebbe essere il caso di cambiare professionista. Per esemplificare io ho avuto un problema simile con un amico medico, laureato e che come amico mi vuole pure bene: ha tentato di curarmi una tendinite con l'omeopatia e non mi è restato altro che dire che era andata a posto da sé e che lo ringraziavo tanto (magari lui avrà pure creduto sia stata l'acqua zuccherata...). In casi di questo tipo il rapporto terapeuta-paziente non può nemmeno iniziare. In bocca al lupo, e magari riparliamone i prossimi giorni e le prossime settimane. |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Se tua madre ti finanzia le sedute accennerei a qualcosa senza stare sullo specifico magari dopo alcune volte che sei andato e se deciderai di continuare.
Capisco comunque il disagio di dirlo. In genere i colloqui iniziali sono conoscitivi, ti chiederà il motivo che ti ha portato a fare terapia e cosa ti aspetti da questa esperienza. Poi tu potrai chiedere che indirizzo o metodo che seguirà, se potrai migliorare. E poi parlerai dei tuoi problemi ciò che ti da fastidio. E' importante secondo me avere un atteggiamento attivo nella terapia, avere un rapporto orizzontale e esprimere i punti problematici che secondo te vanno magari approfonditi. |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Non serve a niente se non solo a ingrassare il portafoglio dello psicoteracoso
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
se preoccupano i soldi, ci sono anche le ussl
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
ciao,
i soldi spesi per la terapia sono i migliori. Non ho dubbi in merito. Secondo me se dirlo a tua madre è un problema, se riesci, cerca di risparmiarli da altre parti e usali per la terapia senza quindi doverglielo dire per forza. Non preoccuparti troppo, una volta iniziata, la seduta prenderà forma e un'ora sembrerà sempre poca, tante sono le cose che si vorrebbero dire ed affrontare. Inizia, non credere a chi dice che non serve a nulla, se vuoi lavorare su te stesso per cercare di vivere meglio passare dalla stanza di uno psicologo è un passo fondamentale. Affidati a lui in modo attivo, si creerà un'alleanza terapeutica che ti porterà a un'esperienza che difficilmente dimenticherai. ciao! |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Magari se a molti la psicoterapia funzionasse..
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Non sono domande scontate, è normale essere confusi.
Cercherò di rispondere al meglio. Quote:
Se accetti di iniziare la psicoterapia ti chiederà di firmare un foglio "consenso informato e legge sulla privacy" (mi pare si chiami così, non ricordo esattamente) il giorno stesso o la prossima volta. Quote:
Anche Dottor S. mi sembrava quasi un giudice. Non è così, innanzitutto si costruisce un rapporto di fiducia lo psicologo/a, devi sentirti ascoltato. Quote:
Non sono come compiti a casa imposti dall'alto, se non te la senti o non sono adatti a te si possono trovare alternative. Quote:
Scegli lo stile che più ti mette a tuo agio. Per quanto mi riguarda mi trovo meglio con la psicologa che ho ora, a volte parlo più io, ma tutto sommato è bilanciato. PER TIRARE LE SOMME L'ideale sarebbe sapere che: -non è detto trovare lo psicologo giusto al primo colpo, -corrente psicologica (costruttivista, comportamentale, psicoanalitica,...), -suo punto di vista sulle diagnosi, -dovresti sentirti ascoltato e compreso (non immediatamente, ma dopo un po' ci deve essere). Nel caso avessi altri dubbi chiedi pure. |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Innanzitutto ringrazio tutti per le risposte, mi avete veramente chiarito molti dubbi e mi sono convinto a provare.
Di certo non posso sapere a priori se su di me funzionerà oppure no quindi mi sono detto: meglio tentare ora che magari pentirsi in futuro di non averci provato. Ora la questione madre. Non ho ancora preso una decisione, però se diventerà una situazione duratura, dovrò per forza dirlo, perché a parte il denaro, dovrei inventarmi scuse su scuse per uscire di casa ad orari prestabiliti e temo che dopo un po' la cosa diventerà sospetta. Le soluzioni sono due quindi: o scopro subito le mie carte e le espongo (anche vagamente) che ho trovato questa professionista online e ho deciso di prendere un appuntamento per vedere come va, oppure vado di "nascosto" e poi dopo un po' inizio a rivelare tutta la faccenda. Dato che sono un pessimo bugiardo e la questione delle scuse per uscire mi peserebbe sicuramente, sarei più propenso verso la prima opzione, però dovrei prepararmi un bel discorso e dirle fin da subito che non voglio assolutamente che mi inizi a fare tremila domande al ritorno dalla seduta o cose simili, insomma non voglio che si intrometta. In settimana comunque spedirò un'email alla psicologa per essere informato magari sui prezzi, gli orari etc... |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
Se hai soldi per un percorso di un buon anno te lo superconsiglio!! Io ho ottenuto benefici in 10 sedute poi basta perche sono povero come na merda
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
[QUOTE=pokorny;1493146] la psicoterapia agisce sulle persone che realmente vogliono cambiare [QUOTE]
Non ho mai capito questa frase, tutti credo quelli che si rivolgono allo psicologo vogliono migliorare e stare bene, altrimenti cosa ci vanno a fare. Cambiare modo d'essere non avviene con lo psicologo, mica ti stravolge la vita, è una paura questa che hanno in molti ma secondo me, fortunatamente o sfortunatamente non succede. Che ne dici? :) |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
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Esempio banale, il mio dispiacere per il mio aspetto fisico; so che potrei lavorare parecchio su questo e arrivare a qualche risultato ma poi mi dico che non raggiungerò mai il fisico di Angelov e allora non vale la pena impegnarsi. So da me che questo è assurdo, vedo perfettamente quanto è sbagliato, vedo che mi danneggia non mettermi al lavoro invece di auto-compatirmi ma vedo benissimo che preferisco crogiolarmi nel "inutile che ci provo" per dire a me stesso che ho ragione. Potrei ancora approfondire un po' il gioco di specchi tra le diverse istanze in me stesso ma credo di aver reso l'idea. La domanda da un milione di dollari è: cosa c'è in fondo alla mia mente che mi fa preferire un evidente stato di disagio a qualcosa di diverso? La risposta può essere solo che in qualche recesso della mia testa a me inaccessibile c'è stato un bilancio costi-benefici e questo è il risultato. Alla fine io non voglio cambiare, nonostante non sia felice, nonostante la sera mi debba imbottire di sonniferi e alcool per non pensare, nonostante io pensi al mio annientamento almeno qualche volta ogni ora. Il limite di quello che avevo scritto sta in questo: per altri potrebbe essere diverso, penso a una famiglia di bastardi che ha ucciso l'autostima di un figlio, un trauma, separazioni, problemi di salute, eccetera. I miei schemi mentali e i miei limiti non sono quelli del resto del mondo. Forse esiste qualcuno che realmente desidera dal profondo cambiare ma mi sorge il dubbio che con persone così la psicoterapia sia come dare un piccolo colpo con la mano a un masso grosso e pesante che non aspettava altro per precipitare (eh, come metafora sarebbe stato meglio qualcosa che andasse in su, ma non mi viene in mente niente). |
Re: Iniziare un percorso psicoterapeutico
@ pokorny. Certo che la dieta aiuta una persona in sovrappeso e qui fila il discorso, più difficile invece è cercare di superare i problemi psicologici che portano la persona a mangiare compulsivamente es la rabbia, un sentirsi inappagato ecc.. e quindi poi come vengono risolti questi problemi?
Credo sia difficile agire volontariamente sui sentimenti sulle emozioni per superare i disagi poi alla fine non ti viene naturale e non stai bene comunque. So che il discorso è più complesso ma questa secondo me è una sintesi che ho fatto in base alla mia esperienza. |
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