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disfunzione percettiva
secondo voi è possibile svalutarsi al punto da non badare a come si viene trattati dagli altri? Qualcosa del tipo B tratta male A ma A non se ne accorge perché tratta se stesso allo stesso modo?
mi sembra strano ma credo mi sia successo qualcosa del genere. |
Re: disfunzione percettiva
bè, sì, se si ha un'autostima bassissima si pensa sia normale venir trattati male
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Re: disfunzione percettiva
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Io ad esempio sono parecchio critico con me stesso e in generale quando una persona mi critica io credo che lei abbia ragione ed io debba correggere qualche mio difetto. La cosa può continuare per mesi e le critiche essere soltanto distruttive; io non mi accorgerò che le critiche di quella persona sono vuote se non chiedo consiglio ad altre persone esterne alla vicenda. Lo stesso vale per il trattamento. A volte vengo trattato molto male da alcune persone però generalmente credo sia così perché lo merito, se quelle persone già non so di che pasta sono fatte, e quindi non mi accorgo di stare subendo dei veri maltrattamenti. |
Re: disfunzione percettiva
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Re: disfunzione percettiva
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Re: disfunzione percettiva
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Se si è filantropi come Aria molto difficilmente si cadrà nell'erronea convinzione che la malvagità umana sia congenita ed universale. Non solo: perché accada ciò che dici tu deve essere assente la demarcazione fra la nostra morale personale e la morale, per così dire, sociale. Io ad esempio posso reputare errato non pagare quando qualcuno mi offre del cibo, però non credo che se gli altri accettano del cibo senza pagare si stanno comportando male. La demarcazione esiste in generale perché siamo coscienti della nostra unicità di esseri umani e della limitatezza dei nostri valori morali a noi stessi e quindi reputo il caso che hai esposto degenerato, perché appunto chi si comporta in quel modo non sa che qualcosa che migliora se stesso non migliora anche gli altri. Quote:
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Re: disfunzione percettiva
bè la cosa ti è servita a rendertene consapevole. Ora sta a te decidere cosa farci, con questa consapevolezza.
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Re: disfunzione percettiva
Si, Aria, ne sono convinta, perchè è successo più volte anche a me. Mi è capitato spesso che gli altri mi facessero notare che ero stata eccessivamente passiva verso comportamenti che sicuramente non ho reputato certo simpatici, ma che non ero arrivata a giudicare e a interpretare come veri e propri "affronti" nei miei confronti, e questo proprio perché sono stata abituata in famiglia ad essere sempre criticata, corretta ecc., per cui a volte mi capita di leggere quell'atteggiamento critico dell'altro come qualcosa di normale. E' come se fossi anestetizzata alle critiche tanto da non percepirle quasi più come tali, perchè negli anni ho interiorizzato la sensazione di sentirmi in difetto e "sbagliata".
E' strano però, è come se oscillassi tra due poli opposti, perchè a volte mi sento anestetizzata nei confronti delle critiche e dei soprusi, mentre altre volte sono molto suscettibile e reattiva. E' come se facessi fatica a dosare il mio comportamento in quanto poco avvezza a riconoscere la reale natura di un dato comportamento.... |
Re: disfunzione percettiva
Non solo è plausibile, è naturale: quando un comportamento è radicato non lo si mette in discussione, quindi non lo vediamo. Non si può conoscere qualcosa di cui non si può dubitare.
Anche a me capitava qualcosa di molto simile: il fatto che ogni mio sforzo dovesse essere teso ad evitare il rifiuto degli altri era proprio un assioma nelle mie interazioni. |
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