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Vento_del_Sud 29-10-2007 15:44

Ragazzi/e qual è stato il momento in cui...
 
......la timidezza ha maggiormente condizionato la vostra esistenza?Ovvero, quand'è stato che l'apatia, il blocco muscolare, la difficoltà nell'esprimersi, il non savoir faire che la timidezza comporta vi hanno procurato più danni, specialmente in presenza di altre persone?

Per quanto mi riguarda ho vissuto i momenti più bassi in occasione delle feste di 18 anni dei miei compagni di classe a cui ho presenziato ormai tre anni orsono...Uno strazio, soprattutto per la cornice, i locali pieni di fumo e caldissimi, il dover essere forzatamente adulti, giacche per i ragazzi, abiti succinti per le ragazze, alcol in quantità industriale...Insomma, momenti di vita totalizzanti...Io me ne andavo nel pallone quando "iniziavano le danze"...Come avrei potuto reggere il confronto con tutti gli altri se non avevo mai messo piede in una discoteca, se a stento da piccolo accennavo i passi della macarena, se quella musica la reputavo di pessima qualità e idiota?Risultato...per tutta la durata della festa rimanevo seduto ai tavoli (non avrei mai provato ad azzardare una sgambata), assumendo, immagino, un'espressione poco intelligente facendo così crollare le azioni, peraltro già assai malandate, della mia credibilità sociale.
E a voi cos'è capitato?

vetro 29-10-2007 16:09

Stessa identica cosa.Quando facevo incursioni alle feste ,sembrava stessi andando in guerra.All'apertura delle danze ovviamente stavo rigorosamente seduto pero' ricordo che ballai alla festa di fine liceo.
In effeti a 18 anni si è maggiorenni solo che li' sembrava di essere diventati adulti navigati.

Vento_del_Sud 29-10-2007 19:54

Quote:

Originariamente inviata da cristina
Ciao Vento_del_Sud
il mio blocco muscolare, mentale, emotivo,
devastastante sotto ogni punto di vista ....
è accaduto dopo che ho subito 3 lutti,di persone per me fondamentali,non sono riuscita ad elaborarli,e mi sono rimasti dentro,distruggendo la mia vita.

Ciao cristina,
il tuo caso non fa testo, sei ampiamente giustificata...
Noi altri forse no perchè ci buttiamo giù anche per la più piccola sciocchezza, a volte basta solo uno sguardo per farci deprimere...
Un forte abbraccio

Lyra 29-10-2007 22:19

Quote:

Originariamente inviata da harvest
La tattica migliore è fare i disertatori . Le feste con quegli scemi vanno sradicate .

strano ma vero, per una volta concordo con te.

Feste del genere non mi attirano nemmeno un pò, per cui non vedo perchè dovrei subirmi ore e ore di noia assurda con gente che non stimo una cippa. Generalmente tento di tirarmene fuori con una scusa gentile ed elegante per non offendere il festeggiato nè passare da bischera.

mario 29-10-2007 23:18

Quote:

Originariamente inviata da Lyra
strano ma vero, per una volta concordo con te.

Feste del genere non mi attirano nemmeno un pò, per cui non vedo perchè dovrei subirmi ore e ore di noia assurda con gente che non stimo una cippa. Generalmente tento di tirarmene fuori con una scusa gentile ed elegante per non offendere il festeggiato nè passare da bischera.

Ciao, se permettete vorrei dire la mia. E' un po' che non scrivo nel forum, qualche mese fa ero un po' più attivo.
Non è detto che tutte le feste siano noiose, tutto sta nel trovare la compagnia giusta. A volte ho anch'io gli stessi pensieri, però ricordo delle feste, ai tempi dell'università, in cui mi divertivo davvero!
Certo se vai lì col pensiero che tutti ti stanno a guardare con occhio critico non potrai mai divertirti.
Secondo me quello che ce le fa diventare noiose è più che altro il nostro disagio sociale. Da un po' di tempo sto migliorando, come ho detto in un altro post, e ora apprezzo molto di più queste situazioni sociali.

Tornando all'argomento del post, per quel che mi riguarda, la cosa più umiliante del fatto di essere timido è il non avere il coraggio di rompere il ghiaccio con le ragazze. Ma sono sicuro che ce la farò :wink:

Milo 30-10-2007 00:43

Quando (cosa che non mi era mai successa e mai mi ricapiterà)una ragazza mi ha chiesto di baciarla e per la timidezza non l'ho fatto...Che SFIGATO! :x

Le ragazze mi sa non saranno mai il mio forte. :(

P.S:Andate alle feste che a volte capita (anche se raramente)di divertirsi. :D

jackal 30-10-2007 19:56

Fortunatamente (o sfortunatamente) ho sapientemente evitato tutte le feste per i 18 anni dei miei conoscenti (me compreso), tuttavia credo che tutto dipenda dalle persone e dall'ambiente, se le persone che sono presenti alla festa ti sono simpatiche (e viceversa) può darsi che la serata non sia proprio da buttare via....

Milo 31-10-2007 00:40

A me nessuno mi invitava alle feste dei 18 anni. :cry:

bardamu 03-11-2007 11:18

I capodanni senza dubbio...ne ricordo un in particolare passato in camera mia al buio cercando di non fare rumore perchè nell'altra stanza c'erano mia sorella e i suoi amici (tra cui alcuni miei ex compagni di classe) che facevano il cenone e mi terrorizzava l'idea che mi invitassero di là o che venissero a sapere della mia condizione. Se ci ripenso mi viene una rabbia...quanto tempo buttato.

pain 03-11-2007 13:03

Quote:

Originariamente inviata da Milo
A me nessuno mi invitava alle feste dei 18 anni. :cry:


mai stato invitato a un compleanno e mai avuto nessuno da invitare ai miei :cry:

Vento_del_Sud 03-11-2007 14:42

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
I capodanni senza dubbio...ne ricordo un in particolare passato in camera mia al buio cercando di non fare rumore perchè nell'altra stanza c'erano mia sorella e i suoi amici (tra cui alcuni miei ex compagni di classe) che facevano il cenone e mi terrorizzava l'idea che mi invitassero di là o che venissero a sapere della mia condizione. Se ci ripenso mi viene una rabbia...quanto tempo buttato.

Il capodanno è un momentaccio per tutti noi...

Claudia89 03-11-2007 15:08

Ma allora non sono coincidenze queste... per molti vale il discorso delle feste. Io mi sento a disagio in quelle di persone che non sono miei amici, infatti, a parte a non ricevere granchè inviti, decido sempre di non andare. Lo scorso anno alla festa di 18 anni di una compagna di classe sono stata tutta la serata in un angolo muta. Muta perchè non avevo con chi parlare perchè le mie amiche erano al centro della pista a ballare e muta perchè anche volendo la musica a palla non permetteva di scambiare neppure due parole con gli altri. Secondo me per le persone timide le feste sono distruttive... Se hai una buona compagnia con cui ti senti a tuo agio puoi andare benissimo, altrimenti meglio restare a casa. Molto spesso vediamo il dover stare a casa come una cosa brutta, negativa, e ci sentiamo troppo diversi dagli altri, ma in realtà ognuno ha il suo carattere e non si possono dettare regole generalizzate per il divertimento dei giovani: io mi diverto in un modo e l'altro si diverte in un altro modo. Perchè trascorrere una serata nel più totale silenzio mentre la nostra mente pensa a mille e più cose, come ad esempio che gli altri ci guardano perchè stiamo in disparte oppure non ci filano per niente? A casa saremmo più sereni - salvo problemi personali che solo il diretto interessato può conoscere. E se le persone non ci invitano vuol dire che non hanno capito come siamo ( visto che non gradiscono la nostra compagnia ), quindi meglio così... invece che dover tener conto a qualcuno che ride alle nostre spalle.

Vento_del_Sud 03-11-2007 15:31

Hai ragione claudia, ma a quanto pare si divertono tutti allo stesso modo, le eccezioni ci sono, ma son rare...

Milo 03-11-2007 16:15

Si Claudia in parte hai ragione,però se stai a casa non cambirà mai niente,mentre se vai a qualche festa chissà che la non farei una conoscenza che ti possa cambiare veramente la vita?

Chiudersi in casa non è una brutta cosa o da sfigati però stando sempre in casa secondo me non si va avanti,e per me è importante andare sempre avanti e cercare di migliorarsi.

Norma 03-11-2007 17:01

Nessuno è obbligato ad andare alle feste; sono gli altri che ti vogliono estroverso a tutti i costi perchè secondo la mentalità corrente è l' unico modo di essere felice, mentre io me ne sto così bene a zonzo per le strade da sola... il fatto è che la gente ha paura di restare sola...

Io non ho nessun problema, anzi, mi diverto quasi a respingere gli inviti a cene di classe, raduni di parenti, feste di compleanno, di capodanno, non-compleanni, giri in centro, pizzate, sballate e menate varie che la gente si inventa in ogni occasione pur di stare in gruppo, e poi mi piace stare a guardare le reazioni indignate... e di quello che potrebbe dire me sbatto alla grande. 8)

p.s.: la mia neuropsichiatra però la frecciatina sul fatto che il giorno di Halloween non avrei dovuto essere lì, bensì a preparami per una parata grottesca se la poteva anche risparmiare, però... :evil:

vetro 03-11-2007 17:04

Quote:

Nessuno è obbligato ad andare alle feste; sono gli altri che ti vogliono estroverso a tutti i costi perchè secondo la mentalità corrente è l' unico modo di essere felice, mentre io me ne sto così bene a zonzo per le strade da sola... il fatto è che la gente ha paura di restare sola...

Io non ho nessun problema, anzi, mi diverto quasi a respingere gli inviti a cene di classe, raduni di parenti, pizzate, feste di compleanno, di capodanno, non-compleanni, giri in centro e tutto, e poi mi piace stare a guardare le reazioni della gente... e di quello che potrebbe dire me sbatto alla grande
Daccordo norma,pero' piu' avanti e ti assicuro succedera' ripenserai a quei no.Avrai un'eta' diversa e molte di quelle cose probabilmente non ci saranno piu' perche' diventeranno fuori tempo.Pensaci e ogni tanto non ti fare scappare queste occasioni.

Pride4 03-11-2007 17:08

Quote:

Originariamente inviata da Norma
p.s.: la mia neuropsichiatra però la frecciatina sul fatto che il giorno di Halloween non avrei dovuto essere lì, bensì a preparami per una parata grottesca se la poteva anche risparmiare, però... :evil:

Infatti.Ma loro stanno di solito dalla parte degli estroversi.

Norma 03-11-2007 17:10

Ma se io sto bene così? Che bosogno c' è di essere per forza uguale agli altri? Di costringersi a fare cose che non si vogliono fare? è contro-natura e, senza offesa, ma secondo me anche un po' contro-melone... Poi fate vobis. :roll:

"Disegneremo sogni in serie
per chi sogni non vuole avere..." 8)

Endless_solitude 03-11-2007 17:21

sono d'accordo con norma.lo sempre pensata cosi anchio.anche se la solitudine e il non trovare nessuno che e come te.spesso costringe molti ad adeguarsi alla massa e a fare scelte contronatura pur di sentirsi inserito e dentro al guscio della normalità e rispettabilità.gli psichitri/e e ovvio che considerano l'asocialità un problema che devono aiutarti a risolvere.basta fargli capire che non e certo quello che ti pesa , e tutto si risolve.non c'è bisogno di essere troppo cazzuti con loro.alla fine fanno il loro lavoro.anche se non mi sono mai piaciuti.

Claudia89 03-11-2007 18:05

Anch'io concordo con te Milo, infatti credo più che altro che una persona debba andare ad una festa solo se se la sente di stare in disparte. Se va, è perchè ha la speranza che lì possa fare nuove amicizie e questo è senza dubbio un bene per tutti. Se invece preferisce evitare è perchè è stufa di stare sempre sola, di sentirsi osservata e tutto il resto che voi conoscete già... Se non va secondo me è da capire e comunque non c'è nulla di male ( perchè è una sua decisione e ognuno sceglie se seguire la massa o meno, come dice Norma ), se invece va è da apprezzare molto perchè si sta sforzando di andare contro quello che la fa star poco bene. In entrambi i casi la decisione va accettata per quello che è e questo credo sia la cosa più importante, ma purtroppo non ci arriva quasi nessuno infatti il più delle volte se rifiuti un invito ti fanno una smorfia in faccia.

vetro 03-11-2007 18:20

Quote:

Se invece preferisce evitare è perchè è stufa di stare sempre sola, di sentirsi osservata e tutto il resto che voi conoscete già...
Se non vai perche' ti sta bene è ok ma se non vai perche' ci sono questi problemi non è ok.Probabilmente tu vorresti andare a queste feste e trovarti bene il che è diverso da una persona che non ci vuole andare perche' non gli interessa nulla di quel posto e di quelle persone.

Claudia89 03-11-2007 18:42

Quote:

Originariamente inviata da vetro
Se non vai perche' ti sta bene è ok ma se non vai perche' ci sono questi problemi non è ok.Probabilmente tu vorresti andare a queste feste e trovarti bene il che è diverso da una persona che non ci vuole andare perche' non gli interessa nulla di quel posto e di quelle persone.

Sì, mi sono dimenticata di aggiungerlo. Ho detto solo che se una persona ha questi problemi e non va' ad una festa è da capire, ma in realtà, come mi fai notare tu, bisogna anche dire che non va bene che accada questo: cioè che una persona che vuole andare alla fine decide di non andare a causa dei suoi problemi. Il problema è proprio il non saper trovare un rimedio per i propri problemi... ( Scusate le ripetizioni ) Dei modi ci sono, come trovare un amico che ci supporti, ma per una persona timida è difficile... dovrebbe mettere su più autostima e coraggio e buttarsi in avanti verso persone che non conosce, ma se questo fosse così facile allora non sussisterebbe neppure il problema di rifiutare l'invito alla festa.

captainmarvel 19-11-2007 21:04

quando avevo 19 anni e ho fatto l'errore di scegliere un percorso universitario sbagliato che mi ha condizionato negli anni successivi.
direi che all'epoca ho attraversato la fase più critica.

captainmarvel 19-11-2007 21:46

Quote:

Originariamente inviata da harvest
Quote:

Originariamente inviata da captainmarvel
percorso universitario sbagliato

Io ho percorso la strada del deragliamento totale . Infatti ora mi ritrovo in un carrozzone senza regole e schemi .

il mio errore è consistito nello scegliere una facoltà umanistica che in primis da' meno certezze professionali e soprattutto offre principamente sbocchi lavorativi in cui devi essere portato alle relazioni interpersonali, alla comunicatività, al contatto umano ecc. che per un introverso sociofobico come il sottoscritto è un po' come lavorare in un caseificio quando sei intollerante al lattosio.

all'epoca la fobia sociale mi paralizzava e mi ha spinto a fare una scelta così sconclusionata. avevo paura di iscrivermi al politecnico perchè irrazionalmente pensavo che avrei trovato un ambiente ostile.

Vento_del_Sud 20-11-2007 13:56

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Originariamente inviata da captainmarvel
il mio errore è consistito nello scegliere una facoltà umanistica che in primis da' meno certezze professionali e soprattutto offre principamente sbocchi lavorativi in cui devi essere portato alle relazioni interpersonali, alla comunicatività, al contatto umano ecc. che per un introverso sociofobico come il sottoscritto è un po' come lavorare in un caseificio quando sei intollerante al lattosio.

all'epoca la fobia sociale mi paralizzava e mi ha spinto a fare una scelta così sconclusionata. avevo paura di iscrivermi al politecnico perchè irrazionalmente pensavo che avrei trovato un ambiente ostile.

Ciao, guarda caso io ho compiuto proprio il percorso inverso al tuo...Il mio errore è stato iscrivermi al politecnico della mia città, dopo il diploma, nonostante avessi una forma mentis spiccata per le discipline umanistiche. Fra le varie cause che mi hanno indotto in errore includo anche il tuo ragionamento, ma rovesciato: ho pensato che una persona timida ed introversa potesse adattarsi meglio all'ambiente tecnico - scientifico, anche a livello di sbocchi lavorativi, ma è stata una disfatta di Caporetto: alle lezioni frequentavano solo maschi, molti dei quali introversi pure loro, ragazze poche e sgradevoli, professori gretti e poco profondi umanamente...Per farla breve sono stato contentissimo di cambiare aria

genau 20-11-2007 15:26

credo sia una patologia, magari ereditata, la timidezza, tensione muscolare, il fatto di arrossire può far ridere, è banale, mah in ogni caso è un rapporto malato con sè stessi, ti vogliono far credere che sei al centro dell'attenzione, quando nella realtà non è per niente vero, è una forma di violenza psichica per certi aspetti, è un modo per spronarti, quando, spesso e volentieri , si sa, che soprattutto è difficile permettersi anche addirittura un terzo figlio. una diagnosi fatta da me, che col tempo si dice che sia solo stress, niente di più.

deltoide 20-11-2007 19:38

Io non lo so, mi sforzo tanto per provare a essere un pò socievole, almeno un tantinello estroversa..affronto situazioni che normalmente eviterei come inviti a uscire, feste.. eppure, anche se sono un pò migliorata per quanto riguarda i rapporti con gli altri (dico un pò, non voglio esagerare) comunque mi sento sempre a disagio, è sempre così. Ogni volta che sono invitata da qualche parte mi viene l'ansia, non voglio andare. Poi, se ci riesco, mi costringo ad andare perchè voglio smetterla di essere così..ma nonostante tutto, anche quando non mi trovo poi così male con gli altri non vedo l'ora di tornare a casa e l'unico momento in cui mi sento bene è quando alla fine sono tornata nel mio rifugio. La timidezza condizionerà sempre la mia vita, non c'è niente da fare. Forse sono così per natura e tutti gli sforzi che faccio per cambiare sono inutili.. :?

vetro 20-11-2007 19:52

Siamo tutti potenziali Michael Caufield..ci diamo alla fuga! :lol:

captainmarvel 21-11-2007 19:01

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Originariamente inviata da Vento_del_Sud
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Originariamente inviata da captainmarvel
il mio errore è consistito nello scegliere una facoltà umanistica che in primis da' meno certezze professionali e soprattutto offre principamente sbocchi lavorativi in cui devi essere portato alle relazioni interpersonali, alla comunicatività, al contatto umano ecc. che per un introverso sociofobico come il sottoscritto è un po' come lavorare in un caseificio quando sei intollerante al lattosio.

all'epoca la fobia sociale mi paralizzava e mi ha spinto a fare una scelta così sconclusionata. avevo paura di iscrivermi al politecnico perchè irrazionalmente pensavo che avrei trovato un ambiente ostile.

Ciao, guarda caso io ho compiuto proprio il percorso inverso al tuo...Il mio errore è stato iscrivermi al politecnico della mia città, dopo il diploma, nonostante avessi una forma mentis spiccata per le discipline umanistiche. Fra le varie cause che mi hanno indotto in errore includo anche il tuo ragionamento, ma rovesciato: ho pensato che una persona timida ed introversa potesse adattarsi meglio all'ambiente tecnico - scientifico, anche a livello di sbocchi lavorativi, ma è stata una disfatta di Caporetto: alle lezioni frequentavano solo maschi, molti dei quali introversi pure loro, ragazze poche e sgradevoli, professori gretti e poco profondi umanamente...Per farla breve sono stato contentissimo di cambiare aria

be ma l'uni è meglio della scuola se sei introverso/sociofobico, perché a differenza della scuola non sei inserito in un contesto di socializzazione forzata. per me gli anni universitari sono stati una boccata di ossigeno in questo senso, anche se poi avevo lo stesso le mie ossessioni.

Vento_del_Sud 21-11-2007 19:52

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Originariamente inviata da captainmarvel
be ma l'uni è meglio della scuola se sei introverso/sociofobico, perché a differenza della scuola non sei inserito in un contesto di socializzazione forzata. per me gli anni universitari sono stati una boccata di ossigeno in questo senso, anche se poi avevo lo stesso le mie ossessioni.

E' vero, ma nelle facoltà scientifiche è più facile che si ricrei l'ambiente scuola perchè bisogna seguire tutte le lezioni, bisogna partecipare alle esercitazioni ecc...Certo, la non socializzazione all'università è più semplice da gestire rispetto alla scuola

LarryJR 25-11-2007 16:43

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Originariamente inviata da Milo
Si Claudia in parte hai ragione,però se stai a casa non cambirà mai niente,mentre se vai a qualche festa chissà che la non farei una conoscenza che ti possa cambiare veramente la vita?

Chiudersi in casa non è una brutta cosa o da sfigati però stando sempre in casa secondo me non si va avanti,e per me è importante andare sempre avanti e cercare di migliorarsi.

QUOTO, STRAQUOTO E RIQUOTO!!! i miei 14 e 15 anni li ho passati così e solo quando sono esploso, a 16 anni, mi sono reso conto di quanto tempo ho sprecato!!!!!!!!!!!!!! RAGAZZI, SIETE GRANDI!!! (e non lo dico per far piacere, ma perchè lo penso davvero :wink: )

Vento_del_Sud 26-11-2007 13:32

Quote:

Originariamente inviata da LarryJR
QUOTO, STRAQUOTO E RIQUOTO!!! i miei 14 e 15 anni li ho passati così e solo quando sono esploso, a 16 anni, mi sono reso conto di quanto tempo ho sprecato!!!!!!!!!!!!!! RAGAZZI, SIETE GRANDI!!! (e non lo dico per far piacere, ma perchè lo penso davvero :wink: )

Larry in che senso sei esploso?

Bri 13-12-2007 13:21

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Originariamente inviata da harvest
La tattica migliore è fare i disertatori . Le feste con quegli scemi vanno sradicate .

Su questo concordo. Non bisogna sentirsi obbligati a partecipare a tutte le feste.

Quelle prevedono praticamente solo birra, figa e balletti sensuali reinterpretati da delle foche mi hanno sempre fatto ribrezzo.... Era meglio na fucilata ?

Per fortuna che esiste anche molta gente seria con cui festeggiare e passare il tempo in maniera piacevole.

Bri 13-12-2007 19:54

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Originariamente inviata da harvest
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Originariamente inviata da Bri
Per fortuna che esiste anche molta gente seria con cui festeggiare e passare il tempo in maniera piacevole.

Sì , alcuni tra i nostri simili .

No, penso che chiunque abbia un cervello per pensare possa rientrare in questa categoria.

Escludo invece quelli che, avendo il nulla più assoluto dentro di se, passano il loro tempo curandosi esteriormente e cercando di mettersi in mostra esibendo corpo/ facendo idiozie.

K 16-12-2007 00:37

Re: Ragazzi/e qual è stato il momento in cui...
 
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Originariamente inviata da Vento_del_Sud
......la timidezza ha maggiormente condizionato la vostra esistenza?Ovvero, quand'è stato che l'apatia, il blocco muscolare, la difficoltà nell'esprimersi, il non savoir faire che la timidezza comporta vi hanno procurato più danni, specialmente in presenza di altre persone?

Mi tornano in mente gli orribili anni del liceo. C'era una prof ostinata a cambiare di posto le persone in classe, una specie di turnover. Banchi da due, ovviamente, il che rendeva tutto più terribile e fastidioso.

Ci fu un periodo (relativamente sereno e molto breve) in cui ero seduto vicino alla persona che più si avvicinava al concetto di "amico" in quella dannata classe. Ma ero letteralmente terrorizzato dall'idea che la prof potesse spostarmi ed abbinarmi con qualche ragazza. Attendevo quel momento come un verdetto tremendo e ineluttabile.
E infatti il fatidico giorno arrivò.
Ebbene, credo che toccai il fondo quando mi abbinò proprio con la ragazza di cui ero segretamente (e perdutamente) innamorato. Inutile dire che il dialogo tendeva a zero e l'imbarazzo ad infinito. Un'umiliazione e una disperazione insopportabile. Ogni volta che vedevo il suo volto annoiato e infastidito, provavo un'autentica pugnalata nell'anima.
Se prima potevo ancora coltivare i miei sogni con la ragazza in questione (sognare non costa nulla, no?), da quel momento furono distrutti e inceneriti dalla cruda realtà e da una prof perfidamente sadica.

Le giornate sembravano interminabili e tutta la mia esistenza pareva un autentico inferno...

Pocahontas 28-02-2008 17:15

ciao....
almeno tu 'hai un blocco' alle feste, io nn posso nemmeno camminare x strada k sale l'imbarazzo totale!!!
cmq posso darti un consiglio?! la prox vlt k vai ad una festa inizia almeno a ballare nell'angolino della pista, poi piano piano inserisciti nella miskia...provaci, dovrebbe essere + facile! :D

Rei 03-03-2008 17:18

Eh quanti momenti che avrei tranquillamente potuto evitare=_= Tipo la festa di 18 di una mia compagna di classe..ci teneva..boh ci sono andata..pub classici con musica, schermi che davano le partite di calcio..e una noia terribile!! Avevo un tizio assurdo vicino a me che continuava a osservarmi e mi faceva sentire ancora più a disagio..una fumava, le altre parlavano tra loro e mangiavano..le coppiette ad amoreggiare, io ho mangiato..e poi non sapevo più che fare!!>.< facevo finta di rispondere a messaggi sul cell, guardavo la partita (di cui non mi importava nulla O_O). Poi ODIO quando la gente per farmi sentire "integrata" mi chiamava (da distanza di 5 metri) e mi chiedeva di raccontare qualcosa!!=_= Io ero così 8O non sapevo assolutamente di che parlare o cosa dire. Per fortuna alle 24 sono riuscita ad andarmene (fortuna che casa mia era praticamente a 50 metri dal pubXD) L'anno dopo ho trovato una scusaXD

muttley 04-03-2008 00:33

Quote:

Originariamente inviata da A_Bittersweet_Life_83
Il punto più basso della mia vita e della mia autostima l'ho toccato durante la festa dei 18 anni.

Idem con patate: la cosiddetta cena della leva è una delle usanze più barbare dei piccoli centri di provincia, residuato bellico di un passato di efferatezze che risalgono a prima dell'avvento dei lumi della ragione.
Ogni anno in questi paesini, tutti i 18enni si radunano per celebrare cene alla buona in pizzerie e locali affini, concludendo le serate con improbabili sortite in discoteca, all'insegna della tamarraggine più becera. Il clou dell'evento è però rappresentato dalle scritte sui muri che afferiscono a episodi della vita privata degli abitanti del paese, nel più puro disprezzo della privacy.
Aiutateci a fermare questa barbara usanza! Per maggiori informazioni su come contribuire a questa missione di civiltà contattatemi in pvt.

genau 04-03-2008 10:06

la timidezza ha maggiormente condizionato la vostra esistenza?Ovvero, quand'è stato che l'apatia, il blocco muscolare, la difficoltà nell'esprimersi, il non savoir faire che la timidezza comporta vi hanno procurato più danni, specialmente in presenza di altre persone

a 19 anni quando mi sono tagliata i capelli a zero come la Britney Spears.

muttley 04-03-2008 14:22

Ma allora te le vai anche a cercare :mrgreen:


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