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Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Buongiorno a tutti, poichè ho vegliato tutta la notte ascoltando musica, ed ora non riesco a dormire , vorrei condividere con voi quest'episodio della mia vita.
Frequentavo la prima media, e già i miei problemi di eccessiva introversione cominciavano a venire a galla. Il primo giorno di scuola come al solito l'eccitazione/felicità/paura alle stelle poichè iniziava un nuovo periodo della mia vita, che come vedremo non sarà dei più felici. Scambiate quattro chiacchiere con i nuovi compagni, mi sento già più sicuro per il primo passo fatto. Trascorrono le settimane, cominciano a formarsi i primi gruppi, dai quali ovviamente sono escluso. "Posso giocare con voi oggi?", "No siamo già al completo per la partita", io sapendo che non era vero me ne vado strisciando. Uno dei sopracitati gruppetti è particolarmente attivo in classe, nell'imbrattare muri, insultare i professori, soprattutto i meno severi e colpire la mia testa con "squadre" e altri oggetti durante l'ora di educazione tecnica, attività che occupa loro maggior parte del tempo. Io confidando nei miei paladini, i professori, invocavo il loro aiuto ed essi prodemente richiamavano con qualche terribile minaccia ( "fermo", "basta", "ora ti mando fuori") codesti giocherelloni. Si arriva a metà anno tra un graffio e l'altro ed io, incapace di reagire, sono sempre più frustrato dalla situazione ma il massimo che faccio è rispondere a qualche insulto. Proprio uno di questi insulti un giorno mi frutta una serie di spintoni da tale Salvatore, alchè io, incapace di controllarmi, gli tiro un pugno sul muso e glielo faccio sanguinare e lui appare disorientato e ammutolito e si immobilizza, io profondamente scosso, insultandolo corro a casa come se il pugno me l'avesse tirato lui. Comunque il giorno fatale arriva il mese dopo, quando all'uscita di scuola, per evitare questi soliti noti, imbocco la solita strada parallela, sennonchè mi trovo davanti uno di costoro e uno sconosciuto, che ridendo come se stessero guardando un film comico me le danno di santa ragione. Dapprima spaesato, poi sempre più cosciente, non sento dolore, ma la vista mi si annebbia ed una strana sensazione si impadronisce di me. Rabbia, rabbia mi sale in corpo e in maggior misura sale la rabbia in modo inversamente proporzionale la ragione. Al chè dopo essere stato non so quanto a terra in questa condizione ( avevo perso la cognizione del tempo), mi alzo e l'unica cosa che mi governa è la disperata voglia di far male ad uno dei due, quello che viene in classe con me , che dall'inizio anno mi ricopre di insulti, e che durante l'ora di educazione tecnica mi rompe i righelli in testa. Perciò voltandomi intorno vedo quello che stavo cercando, un mattone lasciato li da satana o chi per lui. Lo afferro e comiuncio a correre, non sento le gambe, solo la vaga sensazione delle strade che cambiano intorno a me. Dura un attimo, poi vedo la sua testa in mezzo a decine di altre; in corsa lo colpisco con l'improvvisata arma e scappo a casa senza voltarmi ed ancora in stato di shock. Mia madre mi chiede cosa sia successo e perchè abbia quella faccia. La risposta viene subito dopo, giacchè un indefinito numero di ragazzini che erano presenti all'accaduto si stabilisce sotto casa mia suonando al campanello, alcuni gridando "assassino". Io in quel momento volevo solo essere morto, ma purtroppo continuai a vivere, sampre con questa vergogna per il gesto fatto, e di rabbia per coloro che continuavano a chiamarmi assassino, ridendo, e vedendo che la cosa mi feriva. Inutile dire che la fine dell'anno fu un inferno, infatte se da una parte tali insulti mi distruggevano psicologicamente, a scuola dovevo andare con la scorta dei miei genitori, in quanto ad aspettarmi c'erano gli amici del mattonato, alcuni anche abbastanza più grandi di noi, ed altri che non erano nemmeno suoi amici ma erano venuti soprattutto per fare numero e per menare le mani. Per non parlare dei professori tutti naturalmente dalla parte del mattonato Passato l'anno le c.ose pian piano sono tornate alla normalità, ma i bulletti hanno cominciato ad allentare la presa su di me, la cosa più strana, il mattonato ed io siamo diventati amici. |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Alla violenza è sempre meglio non rispondere con la violenza, ma in questo caso, grazie al tuo gesto estremo, quel ragazzino ha capito, li hai aperto gli occhi secondo me ha scoperto quanto dolore e male ti procurava, forse è anche per questo che alla fine siete diventati amici :) Sicuramente non sono stati tempi facili, la crudeltà dei bambini è quasi peggio degli adulti a volte... per i maschi è diverso, credo sia più difficile sistemare le situazioni solo a parole, perché quando finiscono quest'ultime, ci sono le mani... Per le femmine è più un tirare i capelli ma la stragrande maggioranza si ferma alle parole... Non sai quante volte però avrei preferito tirare anche io un mattone a una di quelle che all'epoca mi faceva del male, ovviamente solo verbale, ma anche questa forma di "violenza" ti lascia varie ferite che ti segnano a vita, l'unica cosa positiva è che tutto è passato, mi rincuoro con questo per andare avanti, tutto passa :)
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
A volte capita.
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
La "mattonata" a mio avviso fu più che giustificata e i sensi di colpa e di vergogna erano del tutto fuori luogo; questo gli altri lo sapevano e perciò ci insistevano su, per instillarteli per bene nella testa.
No comment sul comportamento dei professori... |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
purtroppo è una reazione istintiva dell'uomo, ci si carica talmente tanto dentro che delle volte è impossibile fermasi, soprattutto quando ancora siamo ragazzini piccoli e non abbiamo molto senso della ragione...il mattonato di sicuro ha avuto una bella lezione...doveva aspettarsi prima o poi una tua reazione...
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
I professori sono sempre un branco di incapaci stranamente nella maggior parte dei casi di bullismo ci sono sempre prof negligenti...comunque non avere sensi di colpa,anche a me succede qualche volta di esplodere,non capire più niente e fare cose che pensavo di non riuscire a fare
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Ricordo che sbiancai, la maglia bianca che indossavo era più scura di me. Tremavo tutto, sudavo freddo. E a casa piansi Quote:
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Io posso capire, phoenix, cosa ti ha portato a quel gesto (sono sensazioni che ho provato anche io), ma il gesto è deplorevole. Una mattonata in testa! Roba che avrebbe potuto portargli serie ferite. Poi facciamo gli indignati di fronte a storie di cronaca in cui sono i bulli a compiere gesti di violenza...ma per favore. |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Per come la vedo io, se Phoenix non avesse avuto quel colpo di testa, avrebbe continuato a subire anche negli anni successivi, con tutte le conseguenze del caso... e avrebbe avuto un amico in meno :sisi: In questo senso intendevo "giustificata". Poi, non avendo la palla di vetro posso pure sbagliarmi. |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
purtroppo bisognerebbe mantenere l'equilibrio anche in quei momenti, ti saresti potuto rovinare la vita pur avendo ragione in definitiva, sono brutte situazoni queste, io non ho subito bullismo nella mia giovinezza, ricordo solo che c'era un rompicoglioni più grande di me che alle superiori mi rompeva nel pulman per andare a scuola, la tortura durò una anno, poi fu bocciato e sparì, ma era uno che rompeva a tutti sostanzialmente, non ero il suo unico bersaglio...se lo incontrassi oggi credo avrebbe timore lui di me...:sisi:
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Di certo il gesto fu sproporzionato rispetto a quello che avevo subito quel giorno , ma purtroppo io sono ,o almeno ero, cosi, accumulo e non reagisco, accumulo a poi esplodo.
Purtroppo fino a pochi anni fa la mia convinzione era: "non far male a nessuno e nessuno ti farà del male", inutile dire che in questa società in cui si fa del male gratuito al prossimo è sbagliata |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Purtroppo questi ragazzini che fanno i bulletti e se la prendono con quelli più timidi e tranquilli ce ne sono a valanghe. Non si può dire che tu abbia fatto bene a reagire con un mattone, ma ovviamente sarai stato preso da così tanta rabbia che non ci hai pensato. Come avete fatto a diventare poi amici?? :interrogativo:
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Bè diciamo che dopo il fatto questo ragazzo a cominciato a salutarmi ed io, che non rifiuto mai l'amicizia a nessuno, ho cominciato a frequantarlo e da li abbiamo cominciato a metterci affianco di banco e a parlare
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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ma l'avevi mandato almeno all'ospedale? |
Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Purtroppo anch'io una volta persi il controllo e tirai un pugno forte nello stomaco al bulletto della mia classe. Lui andò addirittura all'ospedale, io mi misi a piangere:miodio: Erano 2 anni che mi insultava e me ne faceva di tutti i colori, a un certo punto sono scoppiato.. Da quel momento non mi ha più toccato con un dito..
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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Che soddisfazione leggere questa cosa del mattone! Quote:
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Quando qualcuno ti prende a pugni cosa fai? Controlli i tuoi colpi cercando di darglieli di forza uguale a quelli che hai preso per non sembrare scorretto o cerchi di stenderlo? Quote:
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
Un mattone?..:miodio: Forte però che poi siete diventati amici..
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Re: Quel mattone in testa (aka come passare da vittima a carnefice)
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