Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
L'università è finita e si è preclusa per me ogni possibilità di conoscere qualcuno. Comincia l'estate, c'è voglia di uscire di casa, sedersi sui prati, guardare i coloratissimi fiori e gli insetti che vi si posano volteggiando, fare nuove amicizie... comincia l'estate e inizia anche l'oratorio feriale. Già, e se vi facessi l'animatore? Ci sarebbero tanti bambini, tanti ragazzi della mia età e tante possibili conocenze, e basta solitudine.
...Ma sarà davvero cosi'? D'altronde questa è la più rosea delle aspettative che mi impedisce di guardare la realtà per quello che è: io sono un sociofobico che si troverà davanti una miriade di individui sconosciuti, il più dei quali non è minimamente interessato a me. Io ce la farò? O rimarrò come un cretino, sotto al sole cocente, ridotto a sentire continuamente le grida dei bambini, per nulla dissimile a un filo d'erba, statico, silente, passivo, ferito dai passaggi della gente? Già mi ci vedo...che devo fare, ne sarò all'altezza o sarà l'ennesimo fallimento? So che devo pensare positivo e puntare al successo, ma come tutti i sociofobici temo le situazioni potenzialmente "pericolose" (anche se solo nella mia immaginazione), e non potrò tollerare la tristezza, i muti rifiuti, gli indici della gente che mi puntano e dicono:"Quello è un solitario"(senza che nessuno mai pensi:"è solo timido"). Per di più, non so voi, le mie paure riguardano anche il trovarsi in luoghi sconosciuti: spesso quando mi ci trovo aspetto l'arrivo di altre persone e le seguo muovendomi con loro. Riguardo l'oratorio c'è altro che mi turba: orribili ricordi e passate esperienze. Avevo più o meno sei anni quando mia madre mi iscrisse all'oratorio feriale per la prima volta: ero un angioletto, tenero, buono, dolce e tranquillo, per nulla avrei presagito cio che sarebbe successo. Al suo interno era un inferno: i bambini si insultavano, picchiavano, rubavano l'uno le cose dell'altro quotidianamente, non c'era alcun controllo e l'oratorio era comunque troppo grande. Era tutto troppo diverso rispetto al mondo iperprotettivo della scuola e della famiglia, io ero troppo innocente e sopratutto timido. Probabilmente il male della fobia sociale si era gia instillato in me prima di quel periodo nonostante la tenera età, non c'era alcun mio compagnetto di scuola e fare amicizia era già allora piuttosto difficile. Ero incredibilmente negato per ogni tipo di attività sportiva e gioco, non era perciò per me possibile ricercare la "gloria" e il successo conducendo la mia squadra alla vittoria, nè avevo alcuna voglia di vedermi inferiore rispetto agli altri in ogni gioco, ogni volta. Desolato e afflitto mi rintanavo barcollando negli angoli più reconditi oppure nei bagni, dove la sporcizia e l'odore acre e nauseabondo avrebbero respinto chiunque, e, crollato per terra, adagiata la schiena alla parete, portate le ginocchia al petto raggomitolandomi, abbracciate le gambe, reclinata e abbandonata la testa in avanti, piangevo. Non c'era freno alle lacrime e non mi preoccupavo minimamente di limitare i lamenti. Volevo essere abbracciato, desideravo che qualcuno vedendomi mi prendesse sollevandomi da terra e mi coccolasse tranquillizzandomi, desideravo strofinarmi sul suo petto come un micino, asciugarmi le lacrime e sentire il calore di una persona amica, e dopo aver imbracciato il suo collo non mollarlo più. Ma nei momenti peggiori, in quelli in cui avevo più che mai bisogno dell'aiuto degli altri, sono sempre stato solo: nel buio e nella tristezza con gli occhi tremanti e voce flebile invano chiamavo la mamma. Lei stessa il giorno dopo mi ci riportava: al cancello la fermavo pregandola, le stringevo la gonna con le mani e abbracciandole le ginocchia, la supplicavo:"Ti prego, non farmici ritornare! Io voglio stare con te!". Lei con indifferenza, alzava le spalle e, trascinandomi dentro, diceva:"Io ho già pagato". Non ho dimenticato quei momenti, come potrò ritornare in un oratorio, seppur non si tratta dello stesso? |
Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
io da bimbo/ragazzo a parte rari giochi, stavo sempre in disparte, ancora oggi mi chiedo perchè ci andassi se stavo sempre in disparte :huh:
fare l'animatore è una bella cosa, conosco gente a postissimo che lo fa e lo ha fatto...:applauso: io non ne sarei mai capace :huh: vai vai :applauso: |
Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
La soluzione di quell'operazione è " è dura" :D
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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Temo che ritornare all'oratorio estivo possa rivelarsi una scelta infelice, il clima ipercompetitivo che regna là è annichilente e da animatore diventa più difficile trovare nascondigli per sfuggire al contatto prolungato con l'estroversaggine più becera. |
Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
Dipende anche da quale rapporto hai con i bambini! Ti piace giocare con i bambini? I bimbi sono diversi dagli adolescenti, la maggior parte di loro non ha pregiudizi nei rapporti con gli altri, e poi vedono i più grandi con rispetto, giustamente direi. Io posso raccontarti la mia felice esperienza personale; sono andato ieri a tenere una cinquantina di bimbi durante tutto l'arco della giornata (ovviamente non ero solo). E' andata molto bene :D Non vedo l'ora di tornare. Prova, al massimo poi se non ti piace molli li.
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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mille anni fa ho fatto prima il bambino giocatore :mrgreen: e poi l'educatore all'oratorio (in pratica il compito dell'educatore consiste nel minacciare fisicamente i bambini esagitati :mrgreen:) avevo 16 17 anni e mi occupavo dei bambini di terza elementare, per un fobico è abbastanza gratificante in quanto a fatica (molto a fatica :D) un minimo di autorità la si ottiene e ciò è gratificante per chi come noi magari con i coetanei non è esattamente un leader.....poi è bello perchè con i "colleghi" magari si instaura un bel rapporto.... la parte più bella infatti è organizzare i giochi e le cose con gli altri....è un modo per avere dei rapporti umani senza necessariamente dover fare quelle attività ansiogene che perlomeno a me spaventavano, tipo eventuali uscite serali nei locali o cose simili.... smisi di fare l'animatore quando ebbi un forte periodo di crisi, mi isolai da tutto, i miei coetanei cominciavano a fare esperienze più adulte, che mi terrorizzavano, volevo solo evitare, non avere ansia.....tornando indietro vorrei aver avuto qualcuno o qualcosa che di forza mi avesse obbligato a non mollare quel gruppo.... sono esperienze che arricchiscono e ti danno anche un pizzico di autostima... |
Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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Condivido in pieno! Io ti consiglio d'andarci, vedrai che ti piacerà. Se poi va male ti dico dove abito e mi vieni a fare visita.. :D |
Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
Non mi dispiacerebbe fare l'animatore per i bambini... purchè gli altri colleghi intorno non mi dicano cosa fare.
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Re: Oratorio estivo+animatore+fobia sociale=...?!
Con i bambini riesco ad avere un ottimo rapporto; ciò che mi preoccupa sono i rapporti con i miei "colleghi" animatori: se sono "diverso" se ne accorgono subito. Ma è proprio su loro che voglio fare colpo...
Non dico di doverli conoscere tutti, ma almeno qualcuno. Mi conviene andarci: meglio rimanere solo coi bambini all'oratorio con la speranza di conoscere anche solo un tizio, che restare solo a casa a studiare greco antico e latino... questo è proprio deprimente! |
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