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fino a che punto è bene sforzarsi?
Spesso sono combattuto tra il lasciar perdere ed il resistere a prescindere, costi quel che costi. Solitamente propendo per la prima ipotesi, ma ci sono anche fortunate occasioni in cui riesco a tener duro, anche se a costo di un gran senso di fatica. Tuttavia mi chiedo: qual è , se c'è, il limite oltre il quale resistere è inutile o addirittura deleterio? Perchè, in effetti, spesso ho la sensazione che molte mie fatiche siano per la gran parte sprecate, e che quelle davvero produttive di un qualche beneficio siano la minor parte. Insomma, vorrei poter ottimizzare il rapporto risultato/fatica impiegata per ottenerlo, se possibile. Ma non mi conosco abbastanza bene perchè ciò mi venga spontaneo, come è per alcuni, perciò devo imparare a riconoscere razionalmente le variabili che influenzano il rapporto e gestirle a mio vantaggio. Questo in ambiti varii: studio, sport, relazioni sociali...che poi m sembrano accomunati un po' dalla stessa logica, in definitiva.
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Re: fino a che punto è bene sforzarsi?
Lasciar perdere è sempre la soluzione più facile da prendere, quindi gettonatissima da persone sociofobiche. Perchè in effetti ci risparmia tanti problemi, tante ansie. Ma è anche la soluzione sbagliata, a volte bisogna tener duro anche se alla fine si spreca del tempo. Ci sono lezioni da imparare anche in quel tempo sprecato, per evitare errori futuri, che altrimenti potremmo commettere ancora.
Tuttavia un limite c'è, non penso sia positivo sforzarsi a dismisura in tutto, forse solo lo studio merita tanto. Quale sia questo limite non lo so, immagino dipenda molto da noi stessi, quindi vari da persona a persona. Quote:
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